"Dedico le mie opere a tutti coloro che per un motivo o per l'altro hanno
dovuto emigrare e lasciare la loro terra natia, con
la speranza che questi possano a loro volta trasmettere il
fascino di questa terra e sentirsi fieri di essere siciliani."
(A. Giunta)
ANTONELLA ALIBRANDO - Antonio Giunta, un giovane luciese che
da sempre avverte dentro di sé la passione nell’esprimere emozioni su tela, a mescolare
armonie di colori passando dalla realtà degli scorci luciesi all’immaginazione per
rappresentare eventi storici, richiamando sempre reali “passaggi” siciliani che
riesce a cogliere passando per l’appunto da uno scorcio naturalistico ad un
dettaglio.
I suoi quadri sono sostanzialmente fatti di
materiali inariditi quali tele, colori e pennelli ma Antonio riesce a dar loro
un’anima attraverso l’accurata precisione che usa nelle raffigurazioni dei
particolari del soggetto, la vivacità dei colori che riflettono la realtà
rappresentata ed evidenziano l’animo sensibile dell’artista. Esegue i suoi
lavori usando varie tecniche e passando dalla china all’olio su tela,
dall’acquerello alle tegole, dal compensato al legno. Nonostante i suoi soggetti
preferiti siano i paesaggi, spesso fra le sue opere troviamo composizioni
floreali, frutta, animali, ed anche scenari storici, come nel caso di un quadro dedicato alla rivoluzione
francese.
I suoi primi passi nel mondo dell’arte
partono nella prima infanzia e, pur essendo autodidatta, il suo talento e la
sua sensibilità l’hanno portato a viaggiare attraverso l'arte stessa riscoprendo luoghi della sua
terra, particolari scorci luciesi che poi con il suo entusiasmo e la sua passione ha trasferito
amorevolmente sulla tela.
Negli anni ha continuato a dipingere
di getto, e da circa cinque anni espone le sue opere in mostre nel
comprensorio luciese, riscuotendo consensi e suscitando forti emozioni in chi
le ammira.
Al momento sta preparando alcuni lavori
per la sua nuova mostra, ma al momento non ci è concesso sapere quando si
terrà.
Ecco, a seguire, alcuni commenti tra quelli che hanno lasciato i visitatori delle sue mostre:
“Il gioco delle luci e delle ombre, la profondità degli oggetti e la scelta dei colori ci fanno toccare con mano i soggetti rappresentati, testimoni dell’amore dell’autore per la propria terra di apparenza, che fanno sorgere ricordi assopiti col passare degli anni.”
“Il gioco delle luci e delle ombre, la profondità degli oggetti e la scelta dei colori ci fanno toccare con mano i soggetti rappresentati, testimoni dell’amore dell’autore per la propria terra di apparenza, che fanno sorgere ricordi assopiti col passare degli anni.”
“Resto
incantata dalla luce che i tuoi quadri emanano. I colori freschi sono mescolati
armonicamente tra di loro, in simbiosi con il tuo animo sensibile. Il tratto è
sicuro e dimostra grande capacità di osservazione. Bellissima la proiezione
delle tue emozioni nei dipinti floreali. Grazie per avermi regalato momenti
magici pieni di sentimenti preziosi.”
“Mostra
bellissima, non conosco molto questa terra, ma i tuoi quadri me la mostrano in
tutto il suo splendore.”
“La
creatività è vivere due volte, e l’artista vive in sé e nelle sue opere.”
La sua carriera artistica è stata interrotta
da lunghi periodi di vuoto, dovuti a eventi negativi che con enorme sofferenza
l’hanno allontanato dalla sua grande passione. Ma. nonostante le difficoltà
fisiche causetegli dalla distrofia muscolare, ha sempre continuato a coltivare
l'arte, che gli procura grandi soddisfazioni.
Una
delle opere che ricorda con più affetto è il quadro del servo di Dio Mons.
Antonio Franco (Prelato luciese particolarmente venerato dai
luciesi), da lui donato alla Parrocchia SS. Annunziata,
attualmente custodito nella chiesetta rupestre di S.Maria Bambina.
Nella sua
collezione spiccano due capezzali raffiguranti due diverse fasi della
crocifissione: “Cristo agonizzante” e “Cristo spirato”, ovviamente raffigurati
secondo il suo punto di vista, che esalta la sofferenza di Gesù. La scelta di
raffigurare queste due immagini nasce dalla necessità di rappresentare il
passaggio dalla vita alla morte, e diversamente dalle altre raffigurazioni sacre
in queste viene esaltato il dolore umano di Cristo nel momento del trapasso
passando dal volto sofferente al volto sereno della morte.
"Cristo agonizzante" (A. Giunta, 2011) |
"Cristo spirato" (A. Giunta, 2011) |