mercoledì 30 gennaio 2013

Società Operaia, tra passato e futuro

Il convegno di dicembre con Torre, Brunetta, Campo e il prof. Baglio

Katia Trifirò - È una storia ancora densa di aspetti da scoprire quella delle Società Operaie di Mutuo Soccorso in Sicilia, una delle pagine che testimoniano l’importanza delle esperienze di associazionismo funzionali alle necessità di autodifesa nel mondo del lavoro. 
Una storia che a Santa Lucia del Mela comincia nel 1892, ovvero in un’epoca di grande espansione di questi organismi, sorti per sopperire alle carenze dello stato sociale, in un clima di solidarietà reciproca e di stretto legame con il territorio di appartenenza. 
A quella data, infatti, risale un documento, prezioso per la sua rarità, reperito presso la Biblioteca Regionale di Messina grazie alle ricerche del dott. Rosario Torre, uno dei più giovani membri del sodalizio luciese. Si tratta di un testo, sopravvissuto al terremoto del 1908, che riporta lo Statuto della “Società Concordia e Soccorso di Santa Lucia del Mela”, pubblicato il 25 maggio 1892.
La fonte è particolarmente interessante perché aggiunge una notizia inedita alle altre che gli storici hanno ricostruito, fornendoci due date di riferimento. Una è il 1906, quando veniva fondata a New York la “Società di Mutuo Soccorso - Santa Lucia del Mela”, dichiarando, in questa nascita oltreoceano, un rapporto stretto con la storia dell’emigrazione siciliana. L’altra è il 10 febbraio 1956, quando la Società Operaia venne ricostituita in patria, nel centro luciese, e intitolata alla memoria della “Medaglia d’Oro Stefano Cattafi”, ricordato anche in una via cittadina. Dopo il ventennio fascista, durante il quale le Società furono sciolte, perché considerate pericolose, o incorporate al regime, proprio negli anni ’50 ci fu una nuova spinta alla loro rinascita, come forme di ritualità civile, veicolo di acculturazione politica e con una funzione socializzante e ricreativa, oltre a quella assistenziale.
Sebbene i suoi ruoli oggi siano di nuovo cambiati, in relazione al mutamento dei tempi, la Società Operaia luciese continua ad essere una delle realtà associazionistiche attive nel tessuto sociale cittadino, come dimostrano sia il numero delle iscrizioni che le attività programmate. Il nuovo direttivo, che ha confermato alla presidenza Giovanni Brunetta, ha inaugurato l’anno sociale con un convegno dedicato alla figura di Stefano Cattafi, ricordato il 22 dicembre, a settant’anni dalla sua morte eroica, avvenuta nel corso della campagna di Russia del ’42.
Un contributo alla storia di questo giovane soldato, nel contesto delle vicende della seconda guerra mondiale, è venuto da uno studio del prof. Antonio Baglio, docente di Storia contemporanea all’Università di Messina, il quale ha dedicato il suo ultimo lavoro, in corso di pubblicazione, proprio alle Società di Mutuo Soccorso in Sicilia. «Le Società Operaie oggi stanno riscoprendo la loro storia», afferma Baglio, «riacquisendo un ruolo centrale nella comunità con la ridefinizione delle proprie funzioni».
Conservare il più autentico spirito di servizio, mentre cambia la società e cambiano i casi in cui è necessario l’intervento a favore degli altri, è la missione che le Società Operaie, compresa quella luciese, continuano a perseguire. Ricostruire la memoria, salvaguardando parti dimenticate del passato, le rende, inoltre, importanti per le ricerche degli storici.  

Calcio e criminalità. Interviene a Milazzo il magistrato-scrittore Cantone

Angelo Siracusa, Raffaele Cantone, Sara Utano, Carmelo Pino

Katia Trifirò - Un gol è simile a una poesia, scriveva negli anni ’60 un grande innamorato del calcio come Pasolini. Ma oggi, nell’era delle scommesse clandestine, delle partite truccate e degli scandali che coinvolgono giocatori e società, l’emozione dello sport più seguito dagli italiani rischia di finire nel buco nero dei guadagni delle mafie. La criminalità organizzata, infatti, allunga i propri tentacoli sul calcio come strumento di potere: i clan acquistano squadre per ottenere consenso, attingono manovalanza dai vivai giovanili, usano gli ultras per controllare il territorio.
Questo pericoloso binomio tra calcio e affari illeciti è stato al centro di un incontro organizzato dal Leo Club di Milazzo, nell’ambito delle iniziative dedicate alla legalità e inaugurate dalla visita, due anni fa, di Pierluigi Vigna. Proprio il tema della legalità, come ha spiegato la presidente Sara Utano, si conferma così uno dei fili conduttori nelle attività dei giovani soci sul territorio, impegnati a sensibilizzare la comunità verso i problemi più attuali.
Ospite dell’incontro il magistrato napoletano Raffaele Cantone, che, con il piglio dell’appassionato di calcio e la lunga esperienza di lotta in prima linea alla criminalità, ha presentato al pubblico il suo ultimo libro, “Football Clan”, scritto con il giornalista Gianluca Di Feo: «Un atto d’amore», lo definisce, perché il calcio possa tornare ad essere «il gioco più bello del mondo».
Dopo i saluti del sindaco Carmelo Pino, a moderare il dibattito è stato l’avvocato Angelo Siracusa, che ha introdotto alcuni degli aspetti oscuri connessi alle vicende calcistiche degli ultimi anni, a causa dei quali sono stati messi in discussione i valori sociali di questo sport e la sua stessa credibilità. Il rischio, osserva il magistrato con un paradosso, è che il calcio faccia la fine dell’ippica, poiché i fenomeni criminali cresciuti nel mondo del pallone hanno come effetto quello di allontanare i tifosi, svuotando gli stadi e cancellando una passione che ha alimentato intere generazioni.
«Il calcio è un’industria, un mezzo di potere e di mobilità sociale» afferma Cantone, citando Messi, Cassano, Insigne, venuti da periferie povere e diventati ricchissimi, o il caso di Berlusconi, divenuto noto soprattutto grazie al Milan. «E, attorno ad esso, ruota un volume d’affari che è stato per molto tempo sottovalutato». Tra i ricordi personali e i dati scottanti della cronaca, il magistrato ha quindi passato in rassegna gli episodi che più hanno fatto male al calcio, come la “scalata sporca” alla Lazio che ha coinvolto il campione Giorgio Chinaglia, al centro di una sua inchiesta.
Dalle foto dei campioni con i boss locali (basti pensare a Maradona esibito come trofeo dai Giuliano di Forcella) alle frequentazioni malavitose di alcuni giocatori, dagli appalti sugli stadi all’ipocrisia istituzionale nella gestione delle scommesse, emerge il profilo di un calcio malato, a cui si aggiungono le falle della giustizia sportiva e l’atteggiamento talvolta ambiguo delle società. Ma l’antidoto, suggerisce Cantone, esiste, a patto di stigmatizzare sul piano sociale i fenomeni criminali nel calcio e affrontarli con responsabilità e coraggio: una vera e propria terapia d’urto per prevenire gli illeciti, rendere più efficienti i sistemi di indagine e meno indulgenti le punizioni. 

venerdì 25 gennaio 2013

Viaggio nell'arte luciese. Alla scoperta della chiesa di contrada Misericordia


Antonella Alibrando (Testo) - Franco Trifirò (Foto)

Prima puntata di un viaggio alla scoperta dei luoghi di culto sparsi sul territorio luciese. Inizia da qui una rubrica mensile che, con un tour virtuale, ci condurrà nel cuore dell'arte del nostro paese. Attraverso alcune  immagini significative e le indicazioni storiche che connotano ciascuno dei luoghi che prenderemo in esame, cercheremo di evidenziare gli aspetti di un patrimonio culturale, talvolta sfuggente al nostro occhio distratto, da salvaguardare, conservare e valorizzare. In questo appuntamento il Blog propone un focus sulla chiesa di contrada Misericordia, posta sulla sponda est del torrente Mela e intitolata a Maria SS. Assunta. 




CHIESA MARIA SS. ASSUNTA  

Le origini                                 
A Santa Lucia la devozione al mistero dell’Assunzione della Vergine è radicata da molti secoli. Lo dimostra il fatto che la Cattedrale, originariamente dedicata a S. Lucia, venne, nel 1769, intitolata alla Madonna Assunta, e, circa un secolo dopo, al mistero dell’Assunzione veniva eretta una piccola chiesa nella contrada rupestre detta della “Misericordia”. 
Questo luogo di culto è immerso nel verde della campagna, sulle sponde del torrente Mela. Originariamente veniva utilizzata come ameno luogo di svago per i ragazzi che alloggiavano nel seminario luciese. Non conosciamo la data esatta nella quale questa chiesa fu costruita, ma quel che sappiamo con certezza è che ci furono due restauri, documentati da altrettante lapidi, rispettivamente nel 1899 e 1985, sulle quali sono riportati i nomi di coloro che contribuirono al restauro.  
Sia il simulacro collocato sull’altare maggiore che quello attualmente portato in processione il 15 agosto, quando tutta la contrada si illumina a festa, sono stati commissionati dal parroco della Cattedrale, mons. Raffaele Insana, rispettivamente nel 1968 e nel 1991.  


 












Fonti bibliografiche: Una comunità in verifica, Can. Raffaele Insana

martedì 22 gennaio 2013

Sant'Antonio Abate - 20 Gennaio 2013


Antonella Alibrando - Nel nostro paese le festività religiose legate ai santi sono numerose. La prima cade il 17 gennaio, giorno in cui la Chiesa ricorda San Antonio abate.
Nel XVII secolo nella parte alta di Santa Lucia del Mela venne eretta una chiesa dedicata esclusivamente al santo eremita, che vediamo raffigurato nel simulacro all’altare maggiore e scolpito nella vara che viene usata per portarlo in processione.
Dato che esistono tanti santi ad ognuno è stato attribuito un simbolo iconografico che lo distingua dagli altri.
Guardando questo simulacro possiamo notare che la gamba sinistra è leggermente inclinata per sostenere il libro aperto sulla pagina del Vangelo che ha ispirato il romitaggio del santo; la fiamma collocata alla base ha un duplice significato: ricorda l’herpes zoster (malattia contagiosa della pelle che provoca una sensazione di bruciore) e ricorda le tentazioni del demonio che ha dovuto sopportare durante l’eremitaggio. Il campanello che è attaccato al bastone rammenta che è il protettore delle malattie contagiose, ed in passato ai malati veniva imposto di portare un campanellino in modo da avvisare la gente del loro arrivo.
Domenica 20 Gennaio è stata portata a termine la processione in onore del Santo protettore degli animali, accompagnata dal tintinnio del campanellino attaccato al suo bastone. 


giovedì 10 gennaio 2013

Natale Luciese: La foto - storia
























Natale luciese - Impressioni post eventi


Antonella Alibrando - Filippo Alibrando: Conclusosi il periodo natalizio che ha visto Santa Lucia del Mela protagonista nell’organizzazione di eventi ricreativi e culturali, è doveroso fare un resoconto di ciò che sono state le impressioni degli organizzatori e della Redazione a tale proposito.

Concerto Brass Band e Banda Musicale

Si è svolto giorno 22 Dicembre dell’ormai scorso anno il concerto della Brass Band “Michele Randisi” di Santa Lucia del Mela. Dal concerto, che ha visto le cornette soliste di Roberta Fustaino e di Letizia Cucinotta, è emerso sicuramente un livello musicale molto raffinato grazie al programma della serata molto impegnativo e che ha suscitato nel pubblico presente in sala un giudizio molto positivo su quanto ascoltato.
Il  tradizionale concerto della Banda Musicale “Michele Randisi” di Santa Lucia del Mela si è svolto come gli anni passati presso la Chiesa del Sacro Cuore. Anche in questo caso, come in quello della Brass Band, il programma è stato di alto livello tale da affascinare la platea della chiesa completamente gremita per l’occasione.

U Zuccu – 8 edizione

Come ormai usuale, per l’ottava volta l’Associazione Mediterraneo si è impegnata per l’organizzazione di “U Zuccu i Natali”.
Nel rispetto dell’antica tradizione nei primi anni è stato acceso nelle piazze principali del nostro paese, mentre ultimamente è stato deciso di accenderlo nel parco urbano, dove si è svolto contemporaneamente il presepe vivente e quest’anno hanno contribuito a rendere piacevole la serata anche i ragazzi di Urban Park.
Soddisfatti per l’ottima riuscita dell’evento, i volontari di Mediterranèo auspicano di esserci sempre o comunque più che sia possibile, e ci tengono a ricordare che da loro il fuoco “du zuccu” arde 365 giorni l’anno e augurano buon Natale sempre.

Tombolata di beneficenza 

Grande successo per la tombolata di beneficenza organizzata dalla protezione civile!
Quest’anno i proventi delle due serate si aggirano attorno ai 6.000 €, 1.000 dei quali sono stati devoluti ai ragazzi di Urban Park, che recentemente hanno subito un grave atto vandalico che ha completamente distrutto il loro chiosco.
La serata di sabato 5 si è conclusa con l’arrivo della simpatica befana che ha donato calze piene di dolci ai più piccoli.
Il responsabile del gruppo, Angelo Letizia, a conclusione dell’evento ci tiene a ringraziare tutte le attività commerciali e artigianali che hanno offerto i premi messi in palio nelle due serate, per un valore complessivo di circa 3000 euro, e tutte i partecipanti al gioco ed alla pesca di beneficenza.


Presepe Vivente al Parco Urbano

Si è conclusa giorno 6 Gennaio la 4^ edizione del presepe vivente al parco urbano.
Durante la serata è stata premiata Mimma Presti, che con la sua foto raffigurante la Natività ha conquistato il 1° posto al concorso fotografico associato al presepe.
Inoltre all’ingresso del presepe è stata allestita una “cona”, ovvero una nicchia con una statua di Gesù bambino realizzato dai sig. Molino Santo, Rosario Torre e Maria Lipari, la stessa che ha partecipato alla 3^ edizione del concorso ”A cona più bella – Il Natale di Tradizione a Messina” classificandosi al 1° posto nella sezione associazioni/scuole.
L’associazione Antiche Torri come scopo dell’evento si era prefissata lo scopo di valorizzare e riscoprire il patrimonio culturale di S. Lucia del Mela, obiettivo pienamente raggiunto dato che l’attrazione ha avuto apprezzamenti da visitatori provenienti dalle provincie di Catania, Palermo e Ragusa che durante la mattinata hanno visitato il centro storico luciese e nel pomeriggio il presepe.

Presepe Vivente a S. Giovanni

Si è conclusa il giorno dell’epifania la 5^ edizione del presepe vivente sito nella frazione di San Giovanni con il suggestivo ingresso dei magi a cavallo.
Questo evento ha permesso ad alcuni di scoprire l’antichissima borgata, e a tutti di riscoprire il piacere di stare insieme, in un luogo che oltretutto trasmette calma e serenità, dove è veramente gradevole trascorrere una serata con i propri cari.
A conclusione dell’evento gli organizzatori si ritengono molto soddisfatti perché l’affluenza di visitatori è stata molto più alta rispetto alle precedenti edizioni, cosa che li ricompensa dalle immense fatiche che avvengono dietro le quinte per la realizzazione dell’evento e che costituisce l’imput per l’organizzazione della 6^ edizione.