venerdì 21 marzo 2014

Mai Più Silenzi: un inno alla vita contro la violenza sulle donne

Franco Trifirò - Domenica 23 Marzo, alle ore 18,30 presso l'aula consiliare di via Pietro Nenni a Santa Lucia del Mela, l'associazione teatrale "Piccolo Teatro", nell'ambito delle iniziative promosse dal circuito culturale intercomunale "I Borghi del Tirreno", presenta "MAI PIU' SILENZI" monologhi liberamente tratti da "Ferite a Morte", per la regia di Ercole Campanella.

"Ferite a morte" nasce come un progetto teatrale scritto da Serena Dandini che, attraverso una serie di monologhi, vuole ripercorrere fatti di cronaca che hanno per protagonista la violenza sulle donne. Una forma di cieca violenza che molto spesso inizia nell'ambiente familiare ad opera di mariti, fidanzati o ex che iniziando con soprusi e violenze psicologiche continua in un vortice di violenza sfociando troppo spesso, soprattutto negli ultimi tempi, nel gesto estremo rappresentato dall'omicidio della donna. Fenomeno, questo della violenza sulle donne, definito "femminicidio" per la prima volta nel 1992 da Diana Russel, volendo definire con questo termine, una violenza estrema da parte dell'uomo contro la donna, "perché donna". 
Con questa iniziativa si vogliono tenere accesi i riflettori su questo fenomeno tutt'oggi molto radicato nella società non solo italiana ma in tutto il mondo, cercando di fare informazione per sensibilizzare l'opinione pubblica e cercare di porre un rimedio affinché questo tipo di violenza non rimanga solo un fatto di cronaca nera, ma cercando di migliorare le condizioni di vita della donna, soprattutto in quelle realtà più degradate. 
Al progetto collaborano non solo le attrici dell’Associazione "Piccolo Teatro", ma anche tante donne luciesi che vi hanno aderito senza esitazione, e che daranno voce alle diverse storie di donne che ascolteremo. Ad accompagnare lo spettacolo, la mostra fotografica di Marilena Manna, ispirata ai volti delle protagoniste, e l’intervento delle musiciste Elisa Salvo, Lucia Calderone e Antonella Trifirò. Ricordiamo infine che, per segnalare la propria attenzione  a tutte le donne vittime di violenza, l’Associazione "Piccolo Teatro" ha accolto l’iniziativa nazionale “Posto occupato”: un gesto concreto dedicato a ciascuna di quelle donne, che, prima che un marito, un ex, un amante, uno sconosciuto decidesse di porre fine alla sua vita, occupava un posto a teatro, sul tram, a scuola, in metropolitana, nella società. Questo posto vogliamo riservarlo a loro, affinché la quotidianità non lo sommerga.

mercoledì 19 marzo 2014

I Borghi del Tirreno - conferenza stampa






Franco Trifirò - Martedì 18 marzo alle ore 10.30 nei locali del Palazzo ex carcere Borbonico siti in piazza Milite Ignoto in Santa Lucia del Mela, si è tenuta la conferenza stampa promossa dal circuito culturale intercomunale "I Borghi del Tirreno", costituito dai comuni di Gualtieri Sicaminò, Monforte San Giorgio e Santa Lucia del Mela.
Dopo il cartellone natalizio "Natale nei Borghi" promosso dai tre comuni, le assessori alla cultura Maria Teresa Parisi (Gualtieri Sicaminò), Rosangela David (Monforte San Giorgio) ed Elisabetta Lombardo (Santa Lucia del Mela) hanno presentato una serie di iniziative che riguardano la politica di genere, l'educazione sentimentale e l'impegno sociale, da realizzare nel mese di marzo e nella prima metà di aprile.

Di seguito trovate il link per poter vedere l'intervista completa:

Intervista - I Borghi del Tirreno

giovedì 6 marzo 2014

Carnevale luciese...è qui la festa!



Tra api e Cataletto
Non ha nulla da invidiare alle più famose manifestazioni carnevalesche siciliane, dai centri del comprensorio sino ad Acireale. Sebbene sia alla sua prima edizione, il Carnevale storico luciese ha sorpreso tutti coinvolgendo l'intero paese in una grandissima e colorata festa. 
Centinaia di visitatori e di luciesi, a quarant'anni di distanza dall'epoca in cui il Carnevale era la festa più attesa, hanno affollato senza sosta, domenica e martedì, le due piazze principali, trasformate in veri e propri teatri all’aperto per l'evento cinquecentesco del “Cataletto”, rievocato in una suggestiva atmosfera notturna da attori e figuranti. Memoria storica e partecipazione i segreti del successo della manifestazione, che, tra fuochi d'artificio e il rogo spettacolare di martedì sera, ha riservato numerose sorprese e divertimento al pubblico accorso da ogni parte della provincia.
Ma la vera novità è stata l'allegria contagiosa della sfilata delle motoapi, protagoniste assolute di un corteo lunghissimo e animato, che ha sfilato per le vie del paese. Con estro, abilità e fantasia, ricorrendo a materiali disparati, luci e costumi a tema, ben otto gruppi hanno utilizzato questo tradizionale mezzo di trasporto per allestire il proprio "carro" allegorico, dando vita a performance creative e satiriche, in grado di divertire e stimolare, in alcuni casi, la riflessione.
Per premiare la creatività di ciascuna "ape di Carnevale", in un concorso che si accinge a diventare appuntamento fisso, il Blog del Mela, che ho organizzato le due giornate, ha voluto premiarle una per una con speciali menzioni d'onore, perché tutte hanno rivelato la fantasia e l'originalità di chi le ha allestite, pensando ai costumi, alle luci, agli effetti speciali e agli addobbi, che hanno reso ogni creazione unica e spettacolare: l'ape più ALLEGRA (l'ape-llerossa), la più ORIGINALE (l'ape-luria), la più COINVOLGENTE (l'ape-ritivo), la più AFFOLLATA (lapa-zza), la più GIOVANE (l'ape-ppa pig), la più COORDINATA (l'ape-maia), la più TRASGRESSIVA (l'ape-ccatrice).

I vincitori del concorso "I lapi di Cannaluari - U paisi di lapi"
Il concorso delle motoapi di Carnevale si è concluso con la premiazione delle creazioni più originali e dei travestimenti più riusciti, a cura di una giuria di qualità e del Blog del Mela. Una giuria composta dall'architetto Sabrina Formica, il fotografo Carlo Aloi, il presidente della Pro Loco di Barcellona Andrea Italiano, l'esperta di Beni culturali Laura Mauro e l'architetto Marco Trifiletti hanno decretato come vincitrice, con 3 voti su 6, "Lapa-zza", con la seguente motivazione: "perché ha evocato in tutti noi quel sentimento dimenticato che è l'arte di arrangiarsi nel travestimento, nella semplicità, com'è è nelle nostre radici e nei nostri ricordi. Chi di voi non si è mai travestito da bambino, con tutto quello che trovava in casa? Erano altri tempi? No! Loro lo hanno fatto oggi e ci hanno emozionato!".

L'ape vincitrice: "Lapa-zza"

Il premio speciale del Blog del Mela è andato, invece, a "L'ape-ccatrice", con la seguente motivazione: "perché è riuscita a coniugare il divertimento con una pagina letteraria fondamentale della nostra tradizione culturale, quella dell'inferno dantesco, evocato da 7 figure femminili e da un intero gruppo di personaggi balzati fuori dalla Divina Commedia, rappresentata anche dalla maschera del sommo poeta. Abbiamo voluto premiare la cura dei dettagli, visibili sia nella realizzazione allegorica dell'ape che nella ricercatezza dei costumi, e la complessità della messa in scena, che ha trasformato il gruppo di maschere in attori di una vera e propria performance teatrale". 


L'ape vincitrice del Premio Blog del Mela: "l'ape-ccatrice"

Con un pizzico di ironia abbiamo poi voluto premiare le maschere più belle del 2014, l'ape regina e uno dei pellerossa del gruppo omonimo, per celebrare la tradizione che prevedeva, storicamente, l'ambita fascia di "Reginetta di Carnevale", omaggio soprattutto alla bellezza delle partecipanti ai classici veglioni casalinghi degli anni '50 - un premio talmente desiderato dalla giovani fanciulle al punto che, ci dicono i bene informati, non mancavano le "raccomandazioni" per ottenerlo e primeggiare sulle altre -.











Le api in concorso

Guardiamo da vicino, adesso, le meravigliose creazioni dei gruppi che hanno partecipato alla prima edizione del concorso, riportando la descrizione che ci hanno fornito i responsabili di ciascuna ape:

L'ape-ppa pig è stata ideata e realizzata da Giuseppe e Giulia De Gaetano con l'aiuto di mamma e papà. Il tema "Peppa" è stato subito condiviso senza nessuna esitazione da tutto il gruppo. La versione allegorica della simpatica maialina è stata divertente da realizzare anche perché ispirata all'esilarante versione catanese che spopola sul web (infatti sentirete le musiche e le voci di 'Peppa a Pocca'...) e quindi ecco Peppa pig, il suo fratellino George e le loro amiche Susy la pecora e Rebecca coniglio. Questa lapa rappresenta la macchina di Peppa con una simpatica faccia da maialina per ricordarvi che... "A CARNEVALE OGNI SCHERZO VALE E CHI SI OFFENDE E' UN MAIALE!!!"



Ecco L'ape-maia, realizzata da un gruppo di amici che ha scelto la tematica ispirandosi al dialetto "santalucioto". Il termine dialettale "lapa" indica infatti sia la motoape che il piccolo insetto giallo e nero che ronza di fiore in fiore, quindi come non dedicarla all'ape insetto più famosa del mondo che negli anni '80 ha incantato grandi e piccini con le sue avventure? Questo alveare è composto da una famiglia di api con in testa la loro splendita Regina che grazie al fuco guida tutte le piccole apine operose riunite in sciame a svolazzare per le vie del paese per farci conoscere il loro fantastico mondo. Speriamo che non si pungano! SI SALVI CHI PUO'!!!!!!!! ZZZZZZZZZZZ




L'ape-luria ha appunto come tema la peluria. Chi non nè ha un po' sparsa per il corpo? Credo nessuno! Questo argomento può a primo impatto suscitare ilarità al solo pensiero di dove essa sia ben depositata sul nostro corpo, ma è proprio grazie ad essa che è nato un nuovo mestiere: l'estetista, oggi unico antagonista dei peli superflui. Ma andando indietro nel tempo possiamo vedere come invece il pelo e la peluria avessero ruoli importanti anche dal punto di vista seduttivo. E' infatti la scimmia il primogenito dell'uomo la quale si evolverà per dinvetare cavernicolo ma pur sempre peloso. Nel Medioevo la peluria era l'identificativo dei maghi. Negli anni '70 gli hippie e i Cugini di campagna diventavano idoli da imitare sia nello stile che nel comportamento, e arriviamo infine ai nostri giorni in cui le donne e gli uomini pelosi per natura cercano di migliorare la loro estetica ricorrendo alla figura dell'estetista. Sono proprio tutti i personaggi appena citati, i protagonisti di questa lapa: ecco a voi ogni tappa dell'evoluzione della peluria dalla preistoria fino ai giorni nostri. BUON DIVERTIMENTO!!!




L'ape-ccatrice realizzata dall'associazione "Antiche Torri": si tratta di una rappresentazione ironica dell'inferno dantesco. Dante, accompagnato da Virgilio, viene coinvolto in un turbinio di anime dannate, guidate dal nocchiero Caronte. Animano il percorso infernale 7 anime femminili che rappresentano i 7 peccati capitali: ira, accidia, lussuria, avarizia, superbia, gola e invidia, le anime innamorate di Paolo e Francesca, il custode cerbero. Su tutti primeggia la figura di Lucifero, demone infernale, che con il suo forcone punge le anime dei dannati.


Lapa-zza nasce dalla voglia di un gruppo di amici che ha pensato al carnevale come ad un momento di pazzia e divertimento! Infatti è stato scelto questo nome proprio per realizzare la pazzia! Abbiamo cercato di trasformare la nostra motoape facendola diventare una dottoressa che cura i "pazzi" sotto varie forme, e al contempo è pazza anche lei. Visti i tempi di crisi abbiamo realizzato la nostra opera utilizzando materiali di riciclo come ad esempio lenzuola vecchie, luci natalizie e nastri. Il nostro abbigliamento è semplice e comune, infatti abbiamo utilizzato camicie da notte, pigiami che richiamano l'abbigliamento tipico ospedaliero, ma anche abbigliamento estroso e divertente abbinando capi multicolor!





L'ape-ritivo realizzato dall'associazione "Mediterraneo". L'aperitivo non è un atto fine a se stesso, ma bensì un percorso, quindi perché non farlo in questo concorso...? Perchè l'ape? Ma soprattutto... perchè l'aperitivo? Apparentemente non c'entrano per nessun motivo; una il simbolo della fatica, l'altro della scansa... fatica! L'aperitivo è condivisione, conversazione, amichevolizzazione, nonchè... "brindisi". "CON DELLA LAMIERA E UN PO' DI CARTONE REALIZZAMMO IL BICCHIERONE."




L'ape-llerossa: L'intuizione di rappresentare i pellerossa è nata dalla fusione delle idee del baby consiglio comunale e del gruppo protezione civile junior. Abbiamo questa tematica perchè siamo sempre stati attratti dalla cultura degli indiani, dal loro stile di vita e dl loro ambiente. Inoltre, ci hanno ispirato perchè il loro mondo pieno di colori vivaci ci aiuta a vivere la nostra adolescenza con più gioia e serenità. Abbiamo unito tutte le nostre forze, le nostre capacità per esprimere al meglio le nostre idee... lavorando con sinergia... speriamo di essere stati all'altezza sei maestosi Indios.


E, fuori concorso...
Lapa-pamobile, realizzata dal Blog del Mela!!!




Tutto questo non sarebbe stato possibile senza i figuranti del "Cataletto", le associazioni e  i gruppi che hanno partecipato, gli sponsor, il supporto dell'amministrazione comunale e dell'assessorato al turismo rappresentato da Rosario Torre, tutti i volontari che ci hanno dato una mano affinché, per due giorni, mettendo da parte affanni quotidiani e pensieri tristi, il divertimento e l'allegria fossero la giusta medicina...
Grazie a tutti e arrivederci al 2015!

martedì 4 marzo 2014

U Catalettu - I protagonisti dello sposalizio

Di seguito le immagini del gruppo che ha interpretato la scenetta dello sposalizio di carnevale, che in serata si è svolto presso l'aula consiliare:

Sposo - Luigi Lavirossa
Sposa - Giusi Depila
Prete - Don Gilommu
Fratello dello sposo - Piero Lavirossa
Sorella della sposa - Minni Depila
Mamma dello sposo - Santa Pacenzia
Testimone della sposa - Vera Troja
Suora - Domenica Melalavo
Bambina che porta gli anelli - Angela Bravascola
Fotografa - Stefania Allampata