lunedì 26 agosto 2013

Dopo quarant'anni ritrovano l'amato "prof"

Il prof. Guzzardi e i suoi ex allievi della media 
Katia Trifirò – La campanella suona ancora, quarant’anni dopo, per un gruppo di “vecchi” studenti e il loro amato professore di matematica. Un incontro all’insegna dei ricordi, organizzato per ritrovarsi, da adulti, ad ascoltare di nuovo le lezioni di vita di un insegnante speciale. 
Con lo zampino di internet, e la voglia di tornare per un giorno sui banchi di scuola, gli alunni di un tempo hanno rintracciato il prof. Salvatore Guzzardi, che vive in provincia di Treviso. Da un capo all’altro dell’Italia, dopo un lungo viaggio in automobile, l’arzillo docente, che sfoggia con orgoglio i suoi 83 anni passati tra libri, astronomia e studenti, è tornato a Santa Lucia del Mela, dove aveva insegnato tra il ’72 e il ’75. Anni indimenticabili per coloro che allora frequentavano la sezione C della media “Galluppi”, i quali hanno accolto l’insegnante con una grande festa.
«Abbiamo realizzato un sogno», racconta Pina Calderone, che due anni fa, dopo accurate ricerche, è riuscita a mettersi in contatto con prof. Guzzardi. «Lo ricordiamo con nostalgia, come esempio positivo di grande scienziato e di maestro di vita». 
Un ritorno indimenticabile, tra aneddoti divertenti e tanto affetto, per un insegnante rimasto nel cuore dei propri alunni: «Sapere che qualcuno, dopo così tanto tempo, si ricorda di me mi regala un’emozione indimenticabile».

Il regalo della classe 
 

Mons. Antonio Franco, in attesa della Beatificazione

Katia Trifirò – Una fama di santità affidata alle memorie di uomini illustri ma, soprattutto, tramandata di bocca in bocca, da padre a figlio, generazione dopo generazione, per quasi quattro secoli. Correva l’anno 1626 e, appena quarantenne, stroncato dalle penitenze e dalle continue astinenze, mons. Antonio Franco moriva, mentre i luciesi dell’antica “Prelatura Nullius” iniziavano già a chiamarlo Beato.
Una invocazione destinata a ricevere definitivamente, il prossimo 2 settembre, i crismi dell’ufficialità, con la solenne cerimonia che si terrà alle 18 nella Cattedrale di Messina, presieduta dall’eminentissimo cardinale Angelo Amato, rappresentante papale e prefetto per la Congregazione delle cause dei Santi. Un evento epocale per la vita della comunità luciese e per tutta l’Arcidiocesi, come ripetutamente sottolineato da Sua Eccellenza mons. Calogero La Piana che, proprio a Santa Lucia del Mela, nello scorso mese di maggio, ha annunciato il compimento di un cammino iniziato da molto lontano. 
La storia del processo di Beatificazione, tentato più volte nel corso del tempo, è infatti irta di ostacoli e accelerata da decisivi momenti di svolta, come il riconoscimento, da parte della competente commissione medica diocesana, di una guarigione miracolosa attribuita all’intercessione del “Servo di Dio” mons. Franco. A due anni fa risale, invece, la promulgazione del decreto papale sulle sue “virtù eroiche”, che gli attribuisce il titolo di “Venerabile”.
«Con la Beatificazione si realizza un sogno a cui hanno contribuito tanti sacerdoti “patrioti”, tra cui mons. Cambria, al quale si deve il ritrovamento di documenti preziosi per l’avanzamento della causa», spiega il vicario foraneo, padre Paolo Impalà. «Il privilegio della “Prelatura Nullius”, istituita da Federico di Svevia e soggetta direttamente alla Santa Sede, è stata la culla in cui si è svolta l’azione pastorale di Antonio Franco, Abate e Prelato ordinario di Santa Lucia del Mela, che si è contraddistinto per la fede eccellente, per lo spirito di servizio al popolo, per una sviscerata e prodigiosa carità verso i poveri e i malati, secondo quanto riportano tutte le testimonianze».
Il suo corpo incorrotto è stato restaurato durante le operazioni di ricognizione canonica, affidate ad una commissione istituita per decreto arcivescovile e presieduta da padre Impalà. Verrà esposto nella Cattedrale messinese sino al 13 settembre, perché possa essere meta di pellegrinaggi e preghiere. Giorno 15, con una messa di ringraziamento presieduta da mons. La Piana, le spoglie del Beato torneranno definitivamente nella Cattedrale luciese, dove da sempre sono custodite e venerate. 
«Possiamo definire mons. Antonio Franco un San Francesco del diciassettesimo secolo, capace di farsi povero tra i poveri», spiega padre Impalà. «Si sottoponeva a grande penitenze e privazioni e sembra che non adoperò mai il letto, sdraiandosi sul pavimento con una piccola stuoia per materasso e una pietra per cuscino. Portava inoltre strette ai fianchi due grosse catene di ferro, una delle quali irta di aculei appuntiti». Di quelle due catene una esiste ancora, ed è racchiusa in una cassetta argentea protetta da vetri che viene portata, in segno di venerazione, per le case a guarigione degli infermi. Sull’esempio di Carlo Borromeo e ispirato dai principi del Concilio di Trento, fu anche un pastore “illuminato”. Basti pensare alle azioni di riforma delle istituzioni ecclesiali e all’attenzione per le condizioni degli agricoltori siciliani, ribadita emanando vari decreti contro gli usurai. 
Napoletano di nobili origini, prima dei sedici anni era già stato insignito della laurea dottorale in Diritto Canonico e Civile. Fu nominato Cappellano Reale a Madrid e poi, grazie alla stima del Re Filippo III, Cappellano Maggiore del Regno di Sicilia, al cui ufficio era connesso quello di Abate e Prelato ordinario della “Prelatura Nullius” di S. Lucia del Mela. Vi fece il suo ingresso il 18 maggio 1617, trascorrendovi gli ultimi nove anni della sua breve, intensa vita.

La montagna, una risorsa da preservare

Un gruppo di escursionisti
Katia Trifirò - Canyon, grotte, sorgenti e cascate, oasi naturali che ospitano specie faunistiche e floristiche in via d’estinzione. Tracce di insediamenti umani primordiali e di flussi più recenti, come testimoniano le “neviere”, dalle quali si ricavavano neve e ghiaccio per la conservazione degli alimenti, i numerosi mulini ad acqua, i resti di alcune calcare, antiche fornaci per la produzione della calce.  
Sono, questi, solo alcuni degli aspetti dell’immenso e affascinante patrimonio storico-naturalistico del territorio luciese, tra i più estesi della provincia. Per assaporarne le bellezze paesaggistiche e le aree incontaminate, nasce l’iniziativa “Alla scoperta di Rocca Timogna”, che ha già coinvolto una trentina di escursionisti nella prima passeggiata tra i sentieri peloritani. Un percorso, adatto anche ai più piccoli e a coloro che non praticano abitualmente attività sportiva, che consente di osservare da vicino una delle vette più suggestive dei monti luciesi. 
Un'immagine di Rocca Timogna
La cima di Rocca Timogna, infatti, all’altezza di 1.127 metri, rappresenta un punto panoramico dal quale è possibile ammirare le valli dei torrenti Mela e Longano, un tratto della piana di Milazzo, nonché diverse vette dei peloritani centro-settentrionali. Altra sua particolarità è la caratteristica fisionomia, che ricorda quella di un primate, mentre, dal punto di vista geologico, è costituita da arenarie e conglomerati del Flysch di Capo d’Orlando. Insieme al sito di “Postoleone”, è parte del Demanio Mela, gestito dall’Azienda Foreste Demaniali della Regione Sicilia, che si estende tra i bacini idrografici dei torrenti Idria, Longano e Mela. 
Entro il 29 agosto è possibile prenotarsi per la prossima escursione, in programma domenica 1 settembre, a cura dell’associazione scientifico-culturale “La Giara”, con la guida di esperti come Nicola Amico e Rosario Torre, che ha dedicato uno studio accademico al territorio di Milazzo e valle del Mela. «A testimonianza del fatto che il territorio montano di Santa Lucia del Mela è stato abitato in passato, rimangono numerosi elementi culturali che necessiterebbero l’inserimento nel Piano Paesaggistico Regionale per la salvaguardia, conservazione e valorizzazione», spiega Torre. «Probabilmente l’istituzione dell’auspicato Parco dei Monti Peloritani, visto nell’ottica della nuova concezione della “conservazione produttiva della natura” e con l’annullamento di qualsiasi costo di gestione a livello dirigenziale dello stesso Ente da costituire, potrebbe rappresentare un ulteriore motivo per il rilancio del ricchissimo patrimonio naturalistico e storico-culturale tuttora presente». 
Un convegno scientifico sul tema “I Monti Peloritani: un Parco Naturale da conoscere, tutelare e valorizzare”, ha contribuito, alcuni anni fa, a riaccendere i riflettori sulle potenzialità del territorio. L’anno scorso, inoltre, il congresso nazionale della Società Geologica Italiana ha coinvolto per la prima volta i monti luciesi, con l’organizzazione di un percorso escursionistico da parte degli studiosi. Accanto alle aree di interesse comunitario e alle aree demaniali forestali, esistono qui aree ancora da tutelare poiché ancora poco conosciute e valorizzate. Tra queste, appunto, spicca Rocca Timogna, sulle cui origini toponomastiche ci sono suggestive ipotesi. Secondo alcuni deriverebbe dal greco “Themonia” o “Thimonia”, che significa “cumulo”, “mucchio”, “massa”, etimologia che si adatta alla geomorfologia dei luoghi; un’altra ipotesi potrebbe essere il termine greco “Témenos” o Témeneos”, che significa “tempio”, “santuario”, “bosco” “luogo sacro”, tutte parole associabili ad una possibile frequentazione del sito in epoca antica.

mercoledì 21 agosto 2013

Collezionismo santini: tra fede e folklore

ALIBRANDO ANTONELLA - L’idea di allestire una mini-mostra di immagini sacre durante “La Notte Della Cultura” è nata per fare vedere una forma di cultura tanto antica quanto popolare: il collezionismo di santini.
Molti di noi da piccoli collezionavamo le “figuredde” che ci davano in chiesa in particolari solennità, ed in passato i nostri nonni custodivano con molto rispetto queste immagini “a protezione” dei beni a loro più cari come ad esempio gli animali domestici.
Oggi tutto questo è mutato e il santino che è nato con lo scopo principale di diffondere il culto dei santi attraverso un immagine che favorisse la preghiera non viene più conservato nelle borse o fra i documenti ma rigorosamente catalogati in appositi raccoglitori, e scambiare santini è anche un ottimo modo per divulgare le immagini di  stupende opere d’arte custodite e venerate nelle nostre chiese.
Dato che la chiesa è dedicata all’Annunciazione di Nostro Signore l’argomento della mostra non poteva che essere quello, anche perché è uno di quelli che nel corso ha ispirato famosi artisti come Leonardo, Tiziano, Caravaggio, Antonello da Messina che hanno raffigurato questo momento biblico.
C’è una leggera discordanza fra i vangeli sinottici e quelli apocrifi, in questi ultimi viene descritto l’attimo dell’Annunciazione mentre Maria si reca al pozzo a prendere l’acqua, mentre nei sinottici di descrive l’annuncio mentre Maria è in casa che medita le Sacre Scritture.
Alcuni artisti hanno raffigurato solo la Vergine mentre altri hanno aggiunto anche l’angelo. In tutte però la Madonna è raffigurata nell’attimo in cui sorpresa dall’annuncio dell’angelo disse: “Eccomi la serva del Signore” (si capisce dalla mano che si tocca il petto). L’arcangelo Gabriele invece è sempre raffigurato con un giglio in una mano, simbolo di purezza e con l’altra mano tende verso l’alto a significare che il suo messaggio viene da Dio. Spesso c’è anche lo spirito santo sotto forma di colomba.

Alla mostra vedrete statue che raffigurano l’Annunciazione provenienti oltre che dalla nostra Sicilia, dalla Puglia, dalla Basilicata, dalla Lombardia e perfino dall’isola di Malta. 


lunedì 19 agosto 2013

Un luciese entra nell'ordine Costantiniano di San Giorgio

Il Sacro Ordine Militare Costantiniano di San Giorgio è il più antico ordine cavalleresco religioso, fondato dall’imperatore Costantino nel 313 d.C. Nasce con lo scopo di diffondere e difendere la fede cattolica, s’ispira alla visione dell’imperatore Costantino che si convertì al cristianesimo quando prima della battaglia ebbe la visione della croce luminosa con il simbolo: “In Hoc Signo Vinces” (Con Questo Segno Vincerai).
Quest’anno ricorre il 1700° anniversario della fondazione dell’ordine, di recente nella Basilica di San Luca a Bologna con un rito d’investitura presieduta dal Gran Priore dell'ordine S.E. Rev.ma il cardinale Renato Raffaele Martino è stato introdotto nella sacra milizia un luciese: Filippo Mazzù, un trentenne che da diversi anni vive nella provincia di Milano, chiediamogli qualche notizia su questo evento:

Filippo Mazzù dopo l’investitura

1- COME SEI VENUTO A CONOSCENZA DELL'ESISTENZA DELL'ORDINE COSTANTINIANO DI SAN GIORGIO?

L'anno scorso durante un Galà benefico tenutosi a Milano ho avuto il piacere di conoscere tramite amici il vice-delegato dell'ordine costantiniano di San Giorgio dell'Emilia Romagna che mi ha parlato dell'attività benefica e assistenziale in cui la delegazione emiliana è particolarmente attiva, specie dopo il terremoto del 2012 che ha colpito quelle zone.
Affascinato dalle opere benefiche e assistenziali della delegazione ho mostrato il mio interesse a questo genere di attività e dopo che il mio curriculum vitae è stato valutato attentamente sono stato accolto nella milizia dell'ordine costantiniano.



2 - PERCHÈ L’ORDINE SI CHIAMA COSÌ?

Si chiama costantiniano di S.Giorgio perché stato fondato dall'Imperatore Costantino, al quale secondo la leggenda apparve la Croce luminosa con la scritta "In Hoc Signo Vinces” la notte prima della vittoriosa battaglia contro Massenzio a Ponte Milvio, avvenuta alle porte di Roma il 28 ottobre del 312 (la fondazione dell'ordine risale all'anno successivo).

S.Giorgio perché dedicato al Santo che combatte contro il dragone, simbolo della vittoria del bene contro il male preso ad esempio dall'ordine come sunto d’ideali da incarnare e figura protettrice.



3- MI SPIEGHI IL SIMBOLO?

Il simbolo è una croce gigliata rossa bordata d'oro con le iniziali I.H.S.V. (IN HOC SIGNO VINCES), con al centro il monogramma greco CHRISTOS (PX).




4 - COME SI FA AD ENTRARE NELL'ORDINE?

Non si chiede di entrare dell'ordine ma si è invitati a farne parte.

E' un Ordine Cavalleresco-Religioso militare aperto sia agli uomini che alle donne, l' ingresso comporta un lungo periodo di tempo nel quale avviene una profonda analisi e conoscenza del soggetto.

I requisiti fondamentali sono:

- FEDE CATTOLICA,

- UMILTA',

- SPIRITO DI SOLIDARIETA',

- PARTECIPAZIONE AGLI EVENTI E ATTIVITA' DELL'ORDINE,

In pratica per essere ammessi all'ordine bisogna essere un perfetto cristiano nell'animo e dimostrarlo con le azioni, anche se non è sufficiente avere queste caratteristiche per essere ammessi.


Filippo Mazzù a Bologna
durante la mostra per il 1700° anniversario della nascita dell'ordine



venerdì 16 agosto 2013

Realizzare un progetto? Sì, con il bando "CreAzioni Giovani"

Franco Trifirò - Ottenere finanziamenti dalla Regione per realizzare progetti che vedono protagonisti giovani di età compresa tra i 18 e i 36 anni. Con questo obiettivo nasce il bando di concorso “CreAzioni Giovani”, presentato presso l'aula consiliare del Comune luciese dall'assessore alle politiche giovanili Elisabetta Lombardo, alla presenza dell'avv. Giovanni Pino, del consigliere comunale Silvia Di Giovanni e dell'assessore Vera Calderone del Comune di San Filippo del Mela.
L’incontro, a cui hanno partecipato i giovani e le associazioni presenti sul territorio, è stato organizzato allo scopo di informare sulle possibilità offerte dal bando. Si tratta di fondi regionali a fondo perduto da un minimo di 15,000 ad un massimo di 20,000 euro, per ciascuna delle tre linee di intervento che sono, rispettivamente: “Giovani Talenti”, “TradizionalMente” e “Giovani e Legalità”.
Oltre a presentare il bando, nel corso dell’incontro si è creata una prima piattaforma di incontro tra i possibili progetti e l’assistenza offerta dal Comune a quanti fossero interessati a redigere il progetto, secondo le modalità corrette di presentazione.  
La partecipazione al bando, come è stato spiegato, può essere sia individuale che di gruppo, o, ancora, ci si può presentare come associazione. L’obiettivo che si prefigge il relatore del progetto stesso è quello di realizzare un sogno nel cassetto, pensando nel contempo alle possibili ricadute sociali. Una di queste è, naturalmente, la creazione di posti di lavoro: una volta che il progetto presentato venga approvato e realizzato, infatti, non rimarrebbe fine a se stesso ma si porrebbe in stretta continuità con il tessuto sociale del territorio.
Ad esempio, nuovi sbocchi occupazionali potrebbero derivare dalla riscoperta e la riproposta di tradizioni da aggiornare grazie alle moderne tecnologie; dall’istituzione di laboratori e spazi di formazione per trasferire saperi sia nel campo dell'artigianato che dello sviluppo eco-sostenibile; dalla valorizzazione delle capacità individuali nel campo artistico, musicale e culturale in genere. I progetti potrebbero, inoltre, proporre o fare da apripista ad iniziative di crescita sociale sensibilizzando i giovani sui valori di legalità e giustizia e sul rispetto delle regole di convivenza civile.
Il bando, che scade il 12 settembre, offre, dunque, una importante possibilità di sviluppo per il territorio e per i giovani desiderosi di portare a compimento idee e talenti. Al fine di garantirne la massima diffusione, sono in programma altri incontri presso l'aula consiliare, a cura dell'assessore Lombardo, per ottenere informazioni, aggregarsi al gruppo che si intende formare, proporre eventuali idee attinenti al bando.

Una nota importante di questa iniziativa è la collaborazione che si intende intraprendere con il limitrofo comune di San Filippo del Mela, con lo scopo di unire le forze e lavorare in sinergia per poter creare condizioni di sviluppo per le nostre cittadine.

lunedì 5 agosto 2013

Nominato il vice di Campo: è Angelo Letizia

È Angelo Letizia il vicesindaco dell’amministrazione luciese. Geometra, 47 anni, Letizia ha già ricoperto la carica di assessore e alle ultime elezioni è stato designato da Campo tra i componenti della giunta. La sua nomina, che rispecchia le indiscrezioni circolanti già subito dopo il voto, arriva a tre settimane di distanza dalla distribuzione delle deleghe assessoriali. 
Mercoledì si riunirà invece il consiglio comunale neoeletto, convocato dal presidente Emanuele Impalà. All’ordine del giorno, le surroghe di Rosario Torre e Santino Pandolfo, chiamati in giunta, ai quali subentreranno i consiglieri Pietro Amalfi e Giovanni Impalà. In programma anche le repliche a due interrogazioni presentate dai consiglieri del gruppo di opposizione. Nel corso della seduta, sarà inoltre nominata la commissione comunale per l’aggiornamento dell’albo dei giudici popolari di Corte di Assise e di Corte di Appello.

domenica 4 agosto 2013

Tutti "In campo" per riflettere sulle barriere architettoniche

Maurizio Giunta con i tre gruppi che si sono "sfidati" nel triangolare
Lo sport a supporto di un tema sociale di cui non si parla mai abbastanza, ovvero quello della disabilità. Con l’obiettivo di sensibilizzare sull’abbattimento delle barriere architettoniche e sul rispetto delle regole che la disciplinano, si è tenuto al Palasport luciese il triangolare di calcio a 5 “Forze in campo”. Un clima amichevole per la sfida tra una squadra rappresentativa delle forze dell’ordine e composta da vigili urbani, poliziotti, finanzieri e militari, una formata da uomini e donne del gruppo locale di protezione civile e un’altra costituita da un gruppo di amministratori comunali, tra sindaco, assessori, presidente del consiglio e consiglieri. L’evento, organizzato dal Comune con la collaborazione dell’associazione “Educativ@mente”, è nato per iniziativa di Maurizio Giunta, che l’ha fortemente voluto inserendovi anche l’esibizione di danza su carrozzina di Roberta Macrì. Un’occasione importante di riflessione sui piccoli grandi gesti che, per chi è diversamente abile, possono fare la differenza tra vivere e sopravvivere. Ad aggiudicarsi la simbolica vittoria, la rappresentanza delle forze dell’ordine, che in finale ha battuto l’amministrazione. La serata è stata preceduta dalla animazione per i più piccoli curata dall’associazione “Peter Pan”. 

giovedì 1 agosto 2013

9 Agosto, al via la prima "Notte della Cultura"

Monumenti aperti, mostre e installazioni artistiche, presentazioni di libri, musica e concerti, insieme a degustazioni di prodotti tipici ed esposizioni artigianali. Sono questi gli ingredienti della “Notte della Cultura”, evento clou dell’estate luciese, in programma il 9 agosto la partecipazione di numerose associazioni luciesi e il supporto di tantissimi volontari.

“Saperi e sapori, passeggiando tra arte e gusto” è il nome dato all’evento, organizzato dalla redazione di questo Blog, con l'obiettivo di coniugare arte e divertimento valorizzando le risorse culturali ed umane presenti sul territorio. La serata prenderà il via alle 20 e si snoderà attraverso un itinerario comprendente otto diversi punti del paese: dal Castello a Piazza Milite Ignoto, passando per l’antico convento dei Cappuccini e Piazza Duomo, con la Cattedrale e il Palazzo Vescovile, sino a San Francesco e all’Annunziata. In tutti i siti si potranno effettuare visite ai monumenti guidate dai ragazzi del Fai (Fondo Ambiene Italia) e degustazioni di piatti tradizionali, mentre uno stand dedicato all’enogastronomia verrà allestito in Piazza Milite Ignoto dall’associazione “La Giara” e dal "Consorzio Valle del Mela”. 

La presentazione del libro “Neviere e Nevaioli. La conserva e il commercio della neve nella Sicilia centro-occidentale (1500-1900)”, a cura del Prof. Luigi Romana, con dimostrazione dell’antica preparazione del gelato, si terrà al Castello, insieme alla conferenza “La scultura del Cinquecento a Santa Lucia del Mela”, a cura della dott.ssa Alessandra Migliorato. Qui, all’interno della torre cilindrica, in programma anche i “Sonetti della Scuola Poetica Siciliana e Pier delle Vigne”, a cura di Nicola Amico e dell’Associazione “Piccolo Teatro”, con sfilata di nobili e popolani e la mostra di Giuseppe Aliberto

Spettacoli musicali e artistici a cura dell’associazione “Medi-terra-nèo”, la musica popolare di Antonio Merulla e il concerto del gruppo “S2” animeranno, rispettivamente, Cappuccini, San Francesco e Annunziata. Qui, all’interno della chiesa, si terrà anche una mostra di immagini sacre a cura di Antonella Alibrando. In Piazza Duomo prevista la tipica battitura del granturco (“mazziata du’rautigna”) a cura del Gruppo “La Coppola Nera” e, a cura di Santo Arizzi, la proiezione-video del restauro della statua di Santa Lucia e l’esposizione del “Catalettu” e dei costumi dei personaggi allegorici del Carnevale Storico luciese.

Tra la Piazza Milite Ignoto e il Chiostro del Sacro Cuore, prevista l’esecuzione di marce sinfoniche a cura della Banda Musicale “Michele Randisi”, un angolo dedicato al progetto “Nati per leggere”, a cura di Elisabetta Lombardo, la prima esposizione di articoli storici del giornalista Matteo Lipari. 
Qui, anche una mostra fotografica a cura di Franco Trifirò, nel corso della quale verranno inseriti gli scatti delle due edizioni del concorso “Un borgo da scoprire”, e le installazioni artistiche a cura di Filippo De Mariano. Completa il programma l’esposizione permanente di pittura di Mimmo Cirino.
Ecco il programma completo:



CASTELLO - SANTUARIO [1]
Visita guidata a cura dei ragazzi del FAI
1. Mostra “Un altro punto di vista” a cura di Giuseppe Aliberto (Sala Conferenze)
2. Nobili e popolani del Castello, a cura dell’Associazione “Antiche Torri” (Atrio del Castello)
3. “I Sonetti della Scuola Poetica Siciliana e Pier delle Vigne”, a cura di Nicola Amico e dell’Associazione “Piccolo Teatro” (Torre Cilindrica)
4. Presentazione del Libro “Neviere e Nevaioli. La conserva e il commercio della neve nella Sicilia centro-occidentale (1500-1900)” a cura del Prof. Luigi Romana, con Dimostrazione dell’antica preparazione del gelato (Sala Conferenze, ore 21:00)
5. Conferenza “La scultura del Cinquecento a Santa Lucia del Mela” a cura della Dott.ssa Alessandra Migliorato (Sala Conferenze, ore 21:45)
Degustazione miele + maiorchino con vino bianco 

CAPPUCCINI [2]
Visita guidata a cura dei ragazzi del FAI (Cripta e Chiesa)
1. Music Section by MediTerraNèo, a cura dell’Associazione “MediTerraNèo (ore 21:00)
2. Installazione a cura dell’Associazione “MediTerraNèo
Degustazione lumache (o insalata di pomodoro) con vino rosato 

CATTEDRALE - PIAZZA DUOMO [3]
Visita guidata a cura dei ragazzi del FAI
1. “A Mazziata du rautigna” (la battitura del granturco) a cura del Gruppo “La Coppola Nera” (Piazza Mons. Antonio Franco, ore 22:30)
2. Proiezione video del restauro della Statua di Santa Lucia, a cura di Santo Arizzi (Cattedrale)
3. Mostra di artigianato locale (Piazza Duomo)
Degustazione mais bollito (o salumi) con vino rosso 

PALAZZO VESCOVILE [4]
Visita guidata a cura dei ragazzi del FAI
Esposizione del “Catalettu” e costumi dei personaggi allegorici del Carnevale Storico luciese, a cura di Santo Arizzi (terrazzo del Palazzo)

PIAZZA SAN FRANCESCO [5]
Musica popolare con il Maestro Antonio Merulla (ore 20:30)
Degustazione formaggi (canestrato e provola) con vino rosso 

ANNUNZIATA [6]
Visita guidata a cura dei ragazzi del FAI
1. Mostra di Immagini Sacre, a cura di Antonella Alibrando
2. Concerto del Gruppo Musicale “S2” (ore 20:30)
Degustazione caponata con vino rosso 

MOSTRA PERMANENTE DI PITTURA [7]
Galleria di Via Garibaldi 163, a cura di Mimmo Cirino

SACRO CUORE - PIAZZA MILITE IGNOTO [8]
Visita guidata a cura dei ragazzi del FAI (Chiesa e Convento di Santa Maria di Gesù o del Sacro Cuore)
1. Marce sinfoniche a cura della Banda Musicale “Michele Randisi” (ore 22:30)
2. “Nati per leggere”, a cura dell’Ass. Elisabetta Lombardo
3. Esposizione articoli di don Matteo Lipari
4. Stand per la vendita dei prodotti degustati nel percorso (Consorzio “Valle del Mela” e Associazione “La Giara”)
5. Installazioni degli Artisti Giada Fiorentino, Sabrina Venuto, Filippo Manna 
6. Mostra Fotografica “Un borgo da scoprire” ed. 2012
7. Mostra Fotografica “Un borgo da scoprire” ed. 2013
8. Mostra Fotografica, a cura di Franco Trifirò
Degustazione spumone (dolce semifreddo) + malvasia e piparelle (Bar Nicotina)