domenica 28 febbraio 2016

Ex assessore Letizia, arriva il comunicato stampa


COMUNICATO STAMPA di ANGELO LETIZIA

Dopo un lungo periodo di religioso silenzio, sollecitato dai tantissimi amici che non hanno gradito la “mossa”, mi sembra opportuno intervenire in merito alla mia revoca di assessore comunale, decisa dal Sindaco di Santa Lucia del Mela in data 19 febbraio ma già preordinata qualche mese prima.
Ricordo ai miei amici e a me stesso che nel lontano 2010 fui chiamato dal Sindaco di Santa Lucia del Mela ad affiancarlo nella gestione comunale, dopo una crisi politica a seguito delle dimissioni di un assessore e la revoca di altri due assessori. Appena insediato fui catapultato in una profonda storica crisi economica del Comune, dovuta alle note vicende del debito della cooperativa casa per tutti. Fu necessario, oltre a gestire l’ordinaria amministrazione a zero spese, devolvere la propria indennità (non ancora ricevuta) per la gestione degli uffici, dall’acquisto della carta, alle cartucce, ecc., e per anticipare le spese per garantire la minima organizzazione della festività della Madonna della Neve-
Seguì un periodo di grosse difficoltà economiche, superate brillantemente grazie all’impegno della “squadra amministrativa”, in collaborazione con gli uffici comunali.
Il mio impegno fu sempre massimo sia in termini di presenza fisica che in termini di apporto professionale, ampiamente premiato alle scorse elezioni comunali, risultato fra i primi eletti e nominato fin da subito assessore comunale.
Non mi dilungo ad elencare le innumerevoli proposte di deliberazione, le innovazioni apportate in termini di comunicazione alla cittadinanza, ammodernamento tecnologico degli uffici, i risultati raggiunti nella gestione ordinaria del settore delle manutenzioni e nell’ammodernamento del Cimitero Comunale, i successi, riconosciuti in ambito regionale, per l’organizzazione di una “invidiata” struttura comunale di protezione civile. 
Non è necessario un elenco esaustivo in quanto tutto quanto è sotto gli occhi dei concittadini, molto apprezzato dai collaboratori dipendenti comunali che ringrazio per le tante attestazioni di stima.
Nulla faceva presagire, almeno a mia conoscenza, fino alla recente ultima gestione dell’emergenza idrica e idrogeologica dello scorso mese di ottobre 2015, quando per l’ennesima volta, il mio impegno fu estremo per il superamento delle fasi critiche sia per i danni materiali alle infrastrutture, sia per la grave crisi idrica che ha colpito il paese a seguito dell’interruzione di una importante fonte di approvvigionamento.
Poi, a novembre, apprendo e ne prendo atto, senza comunque avere avuto alcun precedente confronto, della revoca dell’incarico di vicesindaco ed il ridimensionamento delle cariche assessoriali. 
Una su tutte però mi fa capire come veramente stanno le cose. 
In quell’occasione mi viene anche rimossa la carica relativa ai servizi cimiteriali, ma dopo una mia accesa reazione, alla luce dei recenti risultati raggiunti (recupero 200 tombe, costruzione cellari, regolamento cimiteriale, interventi di manutenzione, ecc.), mi viene in extremis riattribuita la delega.
In quell’occasione, giusto per precisare, ho chiesto espressamente se il ridimensionamento delle deleghe e l’”affievolimento” della fiducia  fossero, per ipotesi, dovute ad un mio comportamento immorale nella gestione della macchina amministrativa, invitando il Sindaco, alla presenza dei colleghi assessori, in tale ipotesi (anche se per me irragionevole), a denunciare immediatamente alle autorità tutto quanto a Sua conoscenza. Ma mi è stato confermato che assolutamente non veniva messa in discussione la “moralità ed onestà” politica e personale che da sempre mi ha contraddistinto (questo  è l’argomento a cui tengo in particolare).
Intanto, a partire dai primi giorni del mese di dicembre si presenta un mio serio problema di salute che mi costringe ad assentarmi spesso per visite mediche, accertamenti, impedimenti fisici e per un naturale calo di entusiasmo. 
Per questo, spesso, vengo contattato dal segretario comunale, e solo da Lei, che ringrazio vivamente, sia per chiedere chiarimenti in merito alle mie assenze, sia per informarsi, sempre solo lei, per le mie condizioni di salute.
Prontamente, in maniera riservata, viene prodotta tutta la documentazione medica attestante i problemi di salute, problemi tutt’ora sotto osservazione e cura presso l’Ospedale lombardo San Raffaele.
Per la correttezza che sempre mi ha contraddistinto, ho comunicato anche al Sindaco di Santa Lucia del Mela tali evenienze, invitandolo ad adottare le sue determinazioni qualora le mie continue assenze avrebbero potuto comportare un rallentamento dell’attività amministrativa, riallacciandomi alla sua decisione di novembre di dovere rilanciare necessariamente l’attività amministrativa.
Da qui, la revoca dell’incarico, anche questa volta comunicatemi lo scorso 19 febbraio attraverso le procedure formali della notifica dell’atto con il messo comunale.
Ritengo di dovermi limitare a raccontare i fatti, giusto per evitare speculazioni e soprattutto per “schiarire” a tutti che la “mossa” potrebbe essere ricondotta ad una mera operazione strategicamente politica, senza che di fondo ci siano chissà quali interessi di sorta od operazioni oscure (chiaramente da entrambi le parti).
Quindi, ribadisco e tranquillizzo, nulla di rilevante di carattere ammnistrativo.
Esco di scena con l’orgoglio di avere lasciato un mio rilevante contributo alla comunità luciese, fiero di averlo fatto, cosciente di avere commesso anche tanti errori.
Mi sento anche con la coscienza a posto per avere abbondantemente “compensato” le mie ultime assenze, secondo qualcuno intenzionali, tutte quelle volte in cui giorno e notte mi sono speso per il bene comune adempiendo con scrupolosità al mio dovere di assessore (ricordo, senza andare indietro nel tempo, i giorni, le notti, le domeniche di quella emergenza idrogeologia-idrica, per tutti i sopralluoghi e per l’approvvigionamento idrico con cisterne di privati ed attività commerciali con il supporto encomiabile dei volontari del gruppo comunale, e quell’ultimo panino domenicale consumato in sede….. bei ricordi).
Tuttavia avendo devoluto l’indennità di carica degli ultimi mesi, impegnandomi ad acquistare un defibrillatore, (ma non è l’unica volta), mi sento ancor più perdonato dai miei concittadini.
Il mio impegno, appunto, è stato spesso “morboso”, a scapito della mia salute, della mia attività professionale, degli impegni familiari. Ritengo quindi questo il mio errore principale di questa esperienza, quello di avere dato troppo, a volte anche occupando spazi più ampi di quelli a disposizione.
E per questo chiedo umanamente scusa a tutti, ai concittadini, ai consiglieri comunali, ai colleghi assessori, al sig. Sindaco, per tutti gli errori commessi nell’esercizio del mio mandato, per tutte quelle volte che non ho risaltato il lato umano a favore dell’attività meramente istituzionale.
Nello stesso tempo ringrazio tutti, dai dipendenti comunali, agli stessi consiglieri e colleghi assessori comunali per i rapporti di collaborazione politica e di amicizia che resteranno immutati nel tempo.
Per rispondere ad alcune incalzanti richieste che mi giungono, rassicuro che il mio impegno nel sociale è incondizionato, che resto a disposizione per ogni necessità di coloro che mi hanno dato e mi confermano tutt’oggi la loro fiducia, mettendo a disposizione la mia esperienza professionale, e che non rientra fra i miei attuali programmi una carriera politica.
Infine, ritengo opportuno esprimere il mio personale sostegno morale  al consigliere comunale Maria Catena Mirabile, a me vicina “umanamente” (ritenendo la parola “politicamente” molto riduttiva), per le recenti operazioni politiche di avvilimento che l’hanno interessata, ritenendo estremamente politicamente irrispettoso celare scelte preordinate, sebbene oggi condivise dalla maggioranza del gruppo e quindi incontestabili, con le solite frasi fatte,  “per i recenti cambiamenti degli scenari politici”, frasi tipiche della politica dei palazzi alti. Infatti ancora non sono riuscito a comprendere gli scenari politici luciesi mutati, a meno che il mutamento consista nell’avere scaricato l’assessore Letizia dalla nave.

Grazie per l’attenzione, a presto.

Angelo Letizia

venerdì 26 febbraio 2016

Emanuele Impalà resta al suo posto, la maggioranza si spacca




E la frattura, infine, è arrivata. Inesorabile, profonda e destinata ad essere alimentata dal risentimento – perché a nessuno piace essere sotto attacco – ma anche dal rumore di fondo delle chiacchiere che, in ogni piccola città, sono il pane quotidiano della politica locale. D’altra parte, è una storia vecchia: anche durante i primi cinque anni dell’amministrazione Campo la maggioranza si spaccò in Consiglio più o meno a metà mandato, quando l’allora presidente Francesco Rizzo, pandolfiano anche per ragioni personali (in quanto cognato dell’ex sindaco) uscì dal gruppo per non lasciare la poltrona, come aveva promesso di fare insediandosi; per non parlare del pasticcio in Giunta, con assessori spediti a casa o usciti sbattendo la porta e altri subentrati in corsa, ma poco fortunati: una era Giusy Merulla, che non ha mai più fatto politica a Santa Lucia del Mela, l’altro era Angelo Letizia, per ironia della sorte chiamato da quello stesso sindaco che pochi giorni fa l’ha salutato con un bel due di picche. 
La cronaca di questi giorni, quindi, non è che il solito copione pronto a ripetersi quando l’entusiasmo della vittoria elettorale è solo un’eco lontana e la fragile barca della maggioranza naufraga sugli scogli del disaccordo. A far esplodere la miccia, da una parte il caso Letizia, dall’altro il caso Mirabile, disinnescato soltanto in parte. Se la corazzata Nino Campo, Emanuele Impalà e Carmelina Genovese tenta di risolvere la partita mettendo in un angolo la consigliera (che pure è stata la più votata nel 2013) c’è da aspettarsi che qualcun altro farà compagnia a Mirabile fuori dalla maggioranza, come Pietro Amalfi, l’unico sinora a non essersi allineato alla posizione del gruppo.
Con tre note inviate congiuntamente, il sindaco, il presidente del consiglio e il capogruppo di “Liberi e Protagonisti” fanno muro sulle recenti dichiarazioni di Mirabile, che ha rifiutato l’ingresso in Giunta al posto di Letizia e che chiede, invece, la presidenza del consiglio comunale, come le sarebbe spettato a due anni e mezzo dall’insediamento, secondo gli accordi iniziali. Il meccanismo, tuttavia non è così lineare: né Campo può decidere sulle sorti del Consiglio, né le eventuali dimissioni di Impalà significherebbero automaticamente il passaggio di consegne a Mirabile, dato che il ruolo di presidente è assegnato dai quindici consiglieri con votazione segreta; Emanuele Impalà ottenne nel 2013 la poltrona con tutti i dieci voti della maggioranza, che oggi non è più disponibile a girarli a Mirabile, estromessa di fatto dai giochi.   
L’ultimo capitolo di questa vicenda, che certo avrà strascichi ancora per molto, riguarda le repliche rivolte alla consigliera, liquidata su ogni fronte, a partire dal sindaco. Rimandando al mittente tutte le accuse, più o meno velate, Campo afferma che la nomina assessoriale offerta non rientra in «nessuna logica di spartizione del potere», ma ribadisce che sono mutate, nell’ultimo periodo, «le dinamiche interne del gruppo». A scaricare Mirabile sono poi i suoi stessi colleghi di “Liberi e Protagonisti”, ovvero il capogruppo Carmelina Genovese, Francesca Giunta, Giovanni Impalà, Franco Interisano, Mariella Ispoto, Libero Rappazzo e Mariachiara Zullo, che confermano la fiducia ad Emanuele Impalà «non ritenendo che sia necessario un avvicendamento di presidenza, in quanto gli scenari politici, rispetto a due anni e mezzo fa, sono cambiati». 
A prendere la parola è lo stesso Impalà, prendendo atto che «la maggioranza del gruppo si sente rappresentata dall’attuale presidenza» e accettando pubblicamente «l’invito rivolto dal gruppo “Liberi e Protagonisti” di non rimettere il proprio mandato, consapevole del fatto che questo potrà dare adito a facili speculazioni politiche» ma con l’obiettivo «di lavorare per il bene del paese». L’incognita sul quarto assessore, intanto, rimane aperta. (KT)

mercoledì 24 febbraio 2016

Mirabile, verso l'uscita dalla maggioranza?

La consigliera comunale Maria Catena Mirabile,
che ha rifiutato la nomina ad assessore

Quello che era vero ieri, potrebbe non esserlo domani. Nella vita, certo, che ci sorprende con svolte impreviste; in amore, poiché il cuore ha più stanze di un casino, come dice Garcia Marquez; in politica - con molta meno poesia -, dove gli accordi, le promesse, le decisioni seguono il vento dell’opportunità, inseguono le sirene del consenso e durano il tempo di un applauso.
Tutto questo, è evidente, vale nella politica nazionale – rissosa, scadente, volgare –, piena di voltafaccia, inganni e bugie sulla pelle del cittadino, manovrata da una classe di uomini e donne spesso senza qualità, improvvisati, privi di cultura e competenze specifiche ma con le amicizie giuste, il cognome giusto, il pacchetto di voti giusto (quelli che sono stati votati, quantomeno; altri non sono neppure stati eletti eppure ci governano). Scendendo man mano ai piani inferiori di questa pesante macchina burocratico-amministrativa, arriviamo ai Comuni, da quelli di grandi estensioni e altrettanto grandi giri d’affari a quelli più piccoli, dove tanta buona volontà consente di fronteggiare i soldi che non bastano nelle casse pubbliche, i disagi quotidiani, i muri che si alzano.
I muri, tuttavia, possono diventare barricate e spaccare dall’interno gli stessi gruppi che arrivano ad amministrare, ma anche quelli antagonisti, dividere e interrompere i progetti condivisi. Sì, perché quello che era vero ieri, potrebbe non esserlo domani. E così è accaduto, sotto i nostri occhi di cittadini, al gruppo “Liberi e Protagonisti”, attraversato da crepe destinate a minare la solidità di un gruppo premiato nel 2013 da una pioggia di preferenze. E così, accade che la Giunta comunale perde un pezzo, e chi era vicesindaco ieri adesso è fuori dai giochi. Ma accade anche, come già avvenuto nella prima amministrazione, che la maggioranza consiliare si spacchi, e che si alzi la protesta di chi pretende il rispetto dei patti.
A stimolare queste riflessioni, il fatto che, confermando tutti i pronostici, alla fine è arrivato il rifiuto di Maria Catena Mirabile, attualmente consigliera comunale prima degli eletti nella lista “Liberi e Protagonisti”, di entrare in Giunta al posto di Angelo Letizia. Come forse si aspettavano i suoi stessi compagni di viaggio, proprio stamattina, con una nota inviata al sindaco Nino Campo, Mirabile ha formalmente rinunciato alla nomina di assessore, decidendo quindi di restare in Consiglio e rifiutando le deleghe dell’ex assessore Angelo Letizia, estromesso dalla Giunta contestualmente alla nomina della consigliera (entrambi gli atti, che spettano al sindaco e a lui solo, datano 19 febbraio). Mirabile dunque resta in Consiglio, sì, ma a quali condizioni?
A motivare il rifiuto della nomina assessoriale da parte di Mirabile, il fatto che la chiamata in Giunta «appare inequivocabilmente una sorta di “contentino” per mantenere gli equilibri politici», come lei stessa scrive, e conferma «la volontà di venir meno agli impegni assunti pubblicamente» subito dopo le elezioni del 2013, durante l’insediamento del Consiglio comunale. In quella occasione, come vi abbiamo raccontato, alla consigliera era stata promessa la presidenza del Consiglio, andata ad Emanuele Impalà, che dopo due anni e mezzo avrebbe dovuto dimettersi per cederle la poltrona. L’accordo, finora disatteso, rischia adesso di causare una frattura nel gruppo “Liberi e Protagonisti”, che non si è ancora espresso con una dichiarazione ufficiale.
Durante la prossima seduta di Consiglio, infatti, Mirabile ha intenzione di chiedere espressamente le dimissioni di Impalà dal ruolo di presidente e, se questo non avverrà, non esclude un’uscita dalla maggioranza. D’altra parte, Emanuele Impalà si mantiene cauto sulle scelte future, affermando di dover rispondere non solo all’impegno assunto con Mirabile ma anche alla volontà dell’intero gruppo, che potrebbe compattarsi per isolare Mirabile oppure spaccarsi, com’è più probabile. Tanto più che la poltrona di assessore fa gola anche a molti degli attuali consiglieri, sia ai più giovani, sia a quelli di lungo corso, sebbene nessuno, in questa prima parte del secondo mandato Campo, si sia distinto più di altri per particolari meriti politici, tanto da poter dire «Tocca a me!», come forse i più “navigati”, per “diritto di anzianità” (ma ha senso?) avrebbero voglia di fare.

Ma la ricerca del quarto assessore, sia che avvenga all’interno del gruppo sia che avvenga all’esterno, non è imminente, secondo quanto dichiara Nino Campo, che a questo punto avrà al suo fianco solo Elisabetta Lombardo, Rosario Torre e Santino Pandolfo. Una richiesta di chiarezza, intanto, arriva dal gruppo antagonista, “La Città che Vorrei”, che aspetta il prossimo Consiglio comunale per pronunciarsi sulle vicende di questi giorni con un comunicato ufficiale. Tutto questo, mentre vecchie conoscenze della politica luciese scalpitano e tentano di cercare un nuovo posto al sole, forse dimenticando i continui cambi di casacca, sotto le bandiere del partito che tira di più. (KT)

lunedì 22 febbraio 2016

Giunta Campo, il rimpasto e il toto-assessore


La Giunta Campo nel 2013

Giunta comunale, continuano i rimpasti. È del novembre scorso il giro di valzer sulle deleghe che, rivelando un mutamento nei giochi interni alla maggioranza, ha messo in luce chi sale e chi scende sullo scacchiere dell’Amministrazione Campo. In quella occasione, ai quattro assessori nominati dopo le elezioni del 2013, le deleghe iniziali sono state tolte e ridistribuite dal sindaco secondo un criterio che ha premiato alcuni e penalizzato altri. Dietro la motivazione ufficiale di un nuovo impulso da dare all’attività amministrativa, Nino Campo nel medesimo frangente ha inoltre tolto la carica di vice sindaco ad Angelo Letizia per darla all’unica donna della sua Giunta, Elisabetta Lombardo, che sembra essere nelle grazie del primo cittadino anche in vista delle future amministrative.
Ma lo scenario, inevitabilmente, è ancora del tutto aperto.
L’ultimo capitolo del balletto delle poltrone riguarda la revoca della nomina di assessore al geom. Angelo Letizia, ufficializzata qualche giorno fa ma nell’aria da tempo, sia dentro che fuori dal gruppo “Liberi e Protagonisti”. L’uscita di Letizia, ex braccio destro di Nino Campo, è stata motivata formalmente con «valutazioni di opportunità politico-amministrative», ritenendo che «il rapporto fiduciario che caratterizza la nomina assessoriale si sia affievolito»; motivazioni generiche che, come prevedibile, lasciano aperti molti interrogativi nell’elettorato che, nel 2013, ha sostenuto la coalizione di maggioranza. Dal canto suo, l’ormai ex assessore ha annunciato presto una presa di posizione ufficiale, confermando intanto l’impegno a rinunciare all’indennità di carica degli ultimi mesi per l’acquisto di un defibrillatore da donare alla comunità luciese.
La storia politica di Angelo Letizia, che ha legato il suo impegno soprattutto al gruppo comunale di Protezione civile, di cui è coordinatore, è iniziata cinque anni fa, durante il primo mandato Campo. Allora fu proprio il sindaco a proporgli l’ingresso in Giunta, in seguito all’allontanamento di due assessori dimissionati (il medico Paolo Calderone e Salvatore Grillo, licenziati da Campo) e di un terzo che aveva lasciato volontariamente la carica (l’attuale consigliere comunale Franco Interisano, che dopo la rottura è ritornato sui propri passi e nelle ultime elezioni è stato accolto a braccia aperte da Nino Campo e dai suoi). Dopo quella prima esperienza, premiato dagli elettori alle amministrative del 2013, Letizia esce adesso di scena bruscamente e suo malgrado, in coda ad un progressivo ridimensionamento del suo ruolo e al profilarsi di nuove strategie nel gruppo “Liberi e Protagonisti”, che non appare più così coeso come ai tempi dell’affermazione alle urne, favorita anche dal doppio voto che ha consentito di moltiplicare le preferenze in “quota rosa”.
Adesso, a subentrare in Giunta potrebbe essere l’attuale consigliera comunale Maria Catena Mirabile, politicamente vicina a Letizia e alla prima esperienza amministrativa, così come tutte le presenze femminili che siedono attualmente in Consiglio. Mirabile, però, non ha ancora sciolto la riserva, e non è detto che accetti la proposta di Campo. D’altra parte, a lei nel 2013 era stata promessa la Presidenza del Consiglio comunale, andata ad Emanuele Impalà, che a metà mandato avrebbe dovuto dimettersi per cederle la poltrona. La sua nomina ad assessore, quindi, suona come un raggiro dell’accordo di due anni e mezzo fa sulla carica di Presidente, nel tentativo di risolvere una questione che rischia di causare spaccature nella maggioranza. Nei prossimi giorni ne sapremo di più, mentre sia in Consiglio comunale che nelle nomine assessoriali i giochi restano aperti. (KT)

sabato 20 febbraio 2016

COMUNICATO STAMPA

Sono iniziate questa mattina (20 febbraio) le operazioni di bonifica dell'area adiacente la stazione ferroviaria di Rometta che diventerà sede della GIVA e area di Protezione Civile utile in caso di eventi avversi e/o grandi eventi in tutta la zona che va da Messina a Milazzo. Il Gruppo Internazionale Volontariato Arcobaleno ha il desiderio che possa diventare anche luogo per i più piccini magari con un piccolo parco giochi, luogo di ritrovo per anziani e giovani e per tutte quelle persone che desiderano stare insieme. 
Attualmente il progetto è sostenuto interamente dalla stessa associazione con i suoi, seppur esigui, fondi. Al momento il nostro sodalizio non è beneficiario di alcun finanziamento. Per questo ringraziamo i cittadini che volontariamente ci stanno aiutando, anche i volontari delle altre delegazioni GIVA dei paesi vicini. 
Vogliamo invitare TUTTI, singoli cittadini, associazioni, enti, aziende e amministrazioni, a sposare il nostro progetto sostenendoci come più gli è possibile. Mettendo a disposizione il loro tempo, oppure offrendo materiale o mettendo a disposizione, per quanto possibile, attrezzature e mezzi. 
Vogliamo ricordare a tutti cittadini e aziende che le donazioni ad enti onlus come la GIVA sono detraibili ai fini della dichiarazione dei redditi.  Un grazie enorme a chi è stato vicino alla giva, a chi continua ad esserlo e a chi lo sarà. Sperando di poter dare noi, insieme con voi, un piccolo contributo perché Rometta e tutta la nostra zona possa essere un po più bella e possa avere anche un centro in cui i cittadini possono rivolgersi in caso di (speriamo mai) emergenze e comunque dove poter trascorrere il loro tempo libero in buona compagnia. GRAZIE!

Per maggiori info potete consultare la nostra pagina Facebook, il nostro sito www.associazonegiva.eu o scrivere a info@associazionegiva.eu"

giovedì 18 febbraio 2016

M'illumino di meno, il Lions Club di Milazzo coinvolge quattro Comuni sul tema del risparmio energetico

Avv. Angelo Siracusa, responsabile del comitato del Lions Club di Milazzo per la campagna "M'illumino di meno" 
C’è il risparmio energetico al centro dell’iniziativa M’illumino di meno, giunta alla sua dodicesima edizione con l’obiettivo di sensibilizzare su temi importanti come la riduzione dei consumi energetici, il rispetto per l'ambiente, la mobilità sostenibile (incentivando ad esempio ad un minore uso dell’automobile). L'appuntamento è promosso ogni anno dallo storico programma radiofonico di Radio 2 "Caterpillar", con la partecipazione di migliaia di cittadini, centinaia di associazioni e i più importanti enti istituzionali italiani e stranieri. 
La campagna di sensibilizzazione, che culmina domani in concomitanza con la Giornata Internazionale del Risparmio Energetico, è sostenuta sul nostro territorio dal Lions Club di Milazzo, presieduto dal dott. Luigi Lucchesi, che ha chiesto ai Comuni di Santa Lucia del Mela, San Filippo del Mela, Gualtieri Sicaminò e Milazzo di aderire disponendo, per il 19 febbraio, lo spegnimento dell’illuminazione pubblica di uno o più immobili di proprietà comunale, dalle 18 alle 18.30. Un silenzio energetico dal forte valore simbolico, realizzato mediante lo spegnimento dell’illuminazione di monumenti, piazze, vetrine, uffici, abitazioni private, come spiega l’avv. Angelo Siracusa, responsabile del comitato del Lions mamertino per la campagna "M'illumino di meno": «Nelle precedenti campagne sono state talmente numerose e prestigiose le adesioni all’iniziativa ideata da "Caterpillar" che di fatto l’intera Italia si è fermata a riflettere su come ridurre il proprio impatto ambientale».
Rispondendo all’appello, i Comuni coinvolti si sono impegnati a spegnere l’illuminazione pubblica di luoghi istituzionali e monumenti, come il Castello Arabo Normanno a Santa Lucia del Mela, il Palazzo municipale a San Filippo del Mela, la Piazza Duomo a Gualtieri Sicaminò, il Castello a Milazzo. Tutti questi siti resteranno spenti simbolicamente dalle 18 alle 18.30 di domani, concretizzando un messaggio di sensibilizzazione sul risparmio energetico e di riflessione sulle fonti rinnovabili, senza dimenticare che ciascuno di noi, con alcune semplici buone pratiche nell’uso di strumenti informatici, elettrodomestici, illuminazione domestica, può contribuire alla razionalizzazione dei consumi e ad uno stile di vita più "green". (KT)

Baby sindaco e baby consiglio, la politica vista dai più piccoli

Il sindaco dei ragazzi Sofia Giunta con Nino Campo
La politica vista dai più piccoli, imparando sui banchi di scuola le regole della democrazia e l’importanza di essere parte attiva della società civile. All’insegna di questi principi, si è svolta anche quest’anno l’elezione del baby consiglio comunale, che si è insediato insieme al nuovo baby sindaco luciese, eletto ancora una volta in “quota rosa”. Rispettando una lunghissima tradizione tutta al femminile, in voga nella politica in versione junior, la fascia tricolore è passata infatti da Giulia De Gaetano ad un’altra giovanissima studentessa dell’Istituto comprensivo luciese, Sofia Giunta, festeggiata dai compagni della 2ᵃ A delle medie e dai sedici baby consiglieri. Si tratta di Rita Pio Ispoto, Alessia Presti, Soad Sharaf Bassyouni, Michela Salvadore, Antonio Messina, Davide Arena, Jordan Salvadore, Marta Pulito, Giada Famà, Federica Accetta, Tommaso Famà, Natalia Vitale, Christian Liarosa, Maria Pia D’Amico, Alessio Triolo, Tiziana Grillo. In un ideale scambio di consegne tra adulti e ragazzi, il baby consiglio si esercita così a conoscere da vicino alcuni dei valori fondanti della “res publica”, ma c’è da scommettere che dall’entusiasmo e dalla serietà dei più piccoli anche i grandi avranno molto da imparare. Durante la prima seduta di insediamento, che si è tenuta in aula consiliare, i baby consiglieri e il loro sindaco Sofia Giunta hanno prestato il rituale giuramento alla Costituzione e si sono messi a lavoro sul programma da portare avanti durante l’anno.  (KT)

venerdì 12 febbraio 2016

Manifestazione 13 marzo, adesione del Comitato dei cittadini contro l'Inceneritore del Mela



Comunicato del Comitato dei cittadini contro l’inceneritore del Mela

Il Comitato dei cittadini contro l’inceneritore del Mela ha dato il via ad una collaborazione stabile e proficua con #decidiamoNOI, l’iniziativa di 35 associazioni milazzesi che hanno deciso di coordinarsi per scongiurare la grave minaccia del mega-inceneritore che incombe sul nostro martoriato comprensorio.

Siamo infatti convinti che la collaborazione tra le diverse realtà associative del territorio possa essere un’arma vincente per sconfiggere questo “mostro”.

Domenica 13 Marzo tutti insieme scenderemo in piazza a Milazzo per richiamare le istituzioni al RISPETTO DELLA VOLONTA’ POPOLARE. La data della manifestazione infatti non è casuale, trattandosi della domenica successiva al 6 Marzo, quando i cittadini di Pace del Mela saranno chiamati ad esprimersi sull'inceneritore completando la “trilogia” iniziata il 31 Gennaio con i Referendum  di San Filippo del Mela e Gualtieri Sicaminò. Questi ultimi hanno registrato un plebiscito contro l’inceneritore: oltre il 96% di NO a San Filippo del Mela (2610 NO contro 104 SI) e quasi il 99% di NO a Gualtieri Sicaminò (936 NO contro 12 SI). C’è da aspettarsi risultati simili anche a Pace del Mela, ma è ormai chiaro in ogni angolo del comprensorio che LA GENTE L’INCENERITORE NON LO VUOLE.

Pertanto, con la manifestazione del 13 Marzo si vogliono richiamare le istituzioni alle proprie responsabilità. Soprattutto quelle che hanno voce in capitolo nella procedura autorizzativa  - vale a dire il Comune di San Filippo del Mela, la Città Metropolitana di Messina e la Regione Siciliana – devono inviare al più presto al Ministero dell’Ambiente un PARERE NEGATIVO INCONDIZIONATO sul folle progetto del mega-inceneritore che minaccia i cittadini della Valle del Mela. Anche perché l’assenza di tale parere equivale di fatto ad un parere positivo e ciò costituirebbe un grave tradimento della volontà popolare.

Per tali ragioni il Comitato dei cittadini contro l’inceneritore del Mela invita alla manifestazione del 13 Marzo tutti i cittadini che hanno a cuore la propria salute, il futuro dei propri figli e della propria terra.

Crocetta nella Valle del Mela, parte l'invito di sedici Comuni al presidente della Regione

Sedici i Comuni che si sono incontrati a Santa Lucia del Mela
Un invito istituzionale al presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta nella Valle del Mela, alla presenza dei sindaci, delle giunte e dei consigli comunali del comprensorio tirrenico, per esprimere in maniera netta la contrarietà del territorio alla realizzazione di un mega inceneritore a San Filippo del Mela e proporre soluzioni alternative che tutelino l’ambiente da nuovi insediamenti industriali. Si compatta attorno a questa proposta la rete degli amministratori che ieri, nel palazzo socio-culturale luciese, si sono riuniti su invito del sindaco di Santa Lucia del Mela Nino Campo con l’obiettivo di concertare una strategia condivisa, a fronte delle recenti prese di posizione ufficiali da parte degli organi politici regionali e nazionali sui termovalorizzatori da far sorgere in Sicilia. 
All’invito, rivolto agli altri Comuni che, come quello luciese, hanno deliberato in sede consiliare e in altre specifiche sedi contro il progetto di A2A, hanno risposto Barcellona Pozzo di Gotto, Condrò, Furnari, Milazzo, Monforte San Giorgio, Rometta, San Pier Niceto, Saponara, Spadafora, Torregrotta, Valdina, Venetico, Villafranca Tirrena; presenti all’incontro anche Gualtieri Sicaminò e San Filippo del Mela, i due Comuni nei quali in occasione del referendum consultivo del 31 gennaio scorso – che verrà replicato il 6 marzo a Pace del Mela – migliaia di cittadini si sono espressi contro la realizzazione dell’impianto; altri Comuni, come Merì e Roccavaldina, hanno fatto sapere che aderiranno alla rete istituzionale che, nei prossimi giorni, si tenterà di allargare ulteriormente. «Non si può penalizzare un comprensorio già pesantemente compromesso, dichiarato già nel 2002 ad alto rischio di crisi ambientale ma privato completamente di qualunque piano di risanamento – ha detto il sindaco Campo –. Abbiamo le idee chiare sul futuro e lo diremo compatti al presidente Crocetta, che già oggi inviteremo sul nostro territorio per far sentire la nostra voce». 
Alcune proposte di intervento concreto arrivano intanto dall’Alsa, l’associazione luciese per la salute e l’ambiente, che scrivendo ai Comuni del comprensorio continua a sollecitare l’indizione di referendum comunali da svolgersi tutti il 6 marzo, data prevista per la consultazione popolare a Pace del Mela, ma anche l’organizzazione di una imponente manifestazione per le strade di Palermo, con pullman gratuiti a disposizione dei cittadini, e la richiesta di un’audizione in sede regionale al fine di ottenere la bocciatura di ogni progetto di impianti di incenerimento nel territorio. «In caso di esito anche solo parzialmente negativo – si legge nel comunicato –, si invitano i sindaci e gli assessori ad indossare la fascia tricolore (per il quale sono pagati) e ad effettuare uno sciopero della fame e della sete ad oltranza, fino a quando non si otterrà la certificazione assoluta di quanto chiesto». 
(KT)

No inceneritore, il 13 marzo manifestazione regionale a Milazzo


Appello del Comitato No Inceneritore del Mela
"Da Roma e Palermo suonano a morte le trombe dello sfruttamento, della devastazione e della sopraffazione. Renzi e Crocetta vorrebbero imporre all'isola e al territorio della Valle del Mela l'ennesimo tributo di vite umane e di futuro in nome del profitto di invasori venuti da fuori e delle loro stesse poltrone. 

In un disegno che coinvolge tutti i territori d'Italia e dell'isola, lo smaltimento dei rifiuti vorrebbe essere trasformato nell'ennesima occasione di guadagni enormi e facili, attraverso la spartizione delle risorse pubbliche e sulla pelle delle donne e uomini che quotidianamente attraversano i territori. Un'isola, la Sicilia, che si vorrebbe ormai riserva di caccia per petrolieri e spazzaturai, nonché piattaforma militare da cui lanciare le guerre contemporanee utili solo a scatenare esodi biblici di disperati.

Il progetto di due mega inceneritori, voluti da giganti multinazionali (A2A, Hera, Enel e Ires) subito obbedite dai satrapi romani e sottoscritti dai luogotenenti di Palermo, incombe sulla Sicilia. Due enormi mostri che non risolverebbero l'emergenza rifiuti, anzi l'aggraverebbero, che priverebbero i cittadini di preziosi materiali da recuperare e che incenerirebbero innumerevoli di vite e di posti di lavoro. Altrove in Italia la gestione virtuosa dei rifiuti crea occupazione e sviluppo, come in provincia di Treviso, senza uccidere nessuno. Le potenzialità sono enormemente maggiori di quelli offerte dall'incenerimento e pretendiamo che vengano sfruttate!

Dopo la valanga di NO dei referendum comunali, giorno 13 marzo è necessario scendere in piazza di nuovo e rispedire l'inceneritore al mittente. Dobbiamo essere in migliaia e far arrivare forte il nostro NO alle poltrone romane e palermitane. Riempiamo le strade di Milazzo, perla sfregiata del tirreno e testimonianza di un modello di sviluppo distruttivo e sbagliato. L'inceneritore potrebbe essere la nostra pietra tombale...FERMIAMOLI!

Assieme ai movimenti fratelli che si oppongono alla costruzione delle trivelle, alla privatizzazione dell'acqua, alla costruzione del MUOS e alla trasformazione della Sicilia in un avamposto militare, vogliamo fare fronte comune per liberare la Sicilia dall'aggressione dei ricchi barbari in giacca e cravatta, buoni solo rubare le nostre ricchezze e a perpetuare la condizione di dipendenza e sfruttamento in cui da troppo tempo versa la nostra isola. Ogni anno migliaia di Siciliani lasciano la loro terra, ogni anno altri si ammalano a causa di industrie mefitiche e moltissimo languono sfruttati o disoccupati. E l'unica soluzione che ci viene proposta dalla politica è di perpetuare la distruzione del territorio e l'asservimento a poteri economici che desertificano in cambio di qualche briciola. Milazzo e la Valle del Mela sono un atroce esempio di questo sistema. È ora di dire basta!

Esigiamo bonifiche, non altro inquinamento! Vogliamo che la ricchezza del nostro territorio non venga distrutta, ma tutelata e distribuita a tutti! Vogliamo dimenticare l'industria pesante e puntare su attività rispettose delle caratteristiche geografiche, culturali e paesaggistiche dei territori! Lavorare senza distruggere e avvelenare è possibile!

Domenica 13 marzo sarà la giornata di tutte e tutti, delle figlie e dei figli, dei genitori, degli amici, delle persone che vogliono riappropriarsi di questo territorio e difendere la propria vita. Sarà la giornata dei progetti di sviluppo diversi, inclusivi per tutti, a partire dalla gestione di quei materiali, erroneamente definiti rifiuti, che in realtà sono ricchezza appartenente alla collettività, a tutti noi. Per questo il movimento NO Inceneritore chiama tutti i movimenti isolani le realtà associative che credono sia giunta l'ora di riappropriarsi dei territori e dei loro beni che sono di tutti. Fermiamo la devastazione per una Sicilia libera e prospera!"

giovedì 11 febbraio 2016

No inceneritore, gli ambientalisti luciesi scrivono ai Comuni

COMUNICATO 
DELL'ASSOCIAZIONE LUCIESE PER LA SALUTE E L'AMBIENTE




È di queste ore la notizia che la conferenza delle regioni (Sicilia rappresentata dall'assessore Lo Bello) si sia espressa favorevolmente in merito alla costruzione di inceneritori in Italia. Nella nostra regione (come espressamente confermato dal Ministro Galletti ed ulteriormente avvalorata dal sottosegretario Faraone) ne dovrebbero sorgere due di grandi dimensioni (o sei di dimensioni più piccole qualora passasse la linea sostenuta dal governatore Crocetta). La nostra Associazione pertanto, quale portatrice di interessi diffusi e collettivi, operante in materia di difesa della salute e dell'ambiente, RITIENE INDISPENSABILE ED IMPROCRASTINABILE  l'immediata attivazione di un tavolo di confronto con tutte le amministrazioni locali della Valle del Mela, finalizzato ad intraprendere azioni condivise e clamorose che vadano ben al di là di semplici incontri di cortesia con coloro che sono i primi responsabili di questo scempio (da Renzi in giù nessuno escluso). Considerati i tempi assolutamente ristretti, fin d'ora formuliamo le seguenti proposte, auspicando che vengano prese in dovuta considerazione:
1 - immediata indizione dei referendum comunali da svolgersi tutti nella data del 6 marzo p.v. (data in cui è già previsto il referendum a Pace del Mela). Ovviamente, indetti gli stessi, le amministrazioni non solo dovranno adeguatamente informare la cittadinanza ma soprattutto dovranno caldeggiarne il voto (così come è stato fatto con successo a Gualtieri Sicaminò);
2 - organizzazione di una imponente manifestazione di popolo da tenersi per le strade del capoluogo siciliano (a tal proposito invitiamo i comuni a mettere a disposizione dei cittadini, in proporzione alla 
densità di popolazione, decine e decine di pullman gratuiti, non meno di 50). BLOCCHIAMO PALERMO;
3 - richiesta di audizione avanzata da tutti i sindaci ed assessori dei comuni della Valle del Mela presso il Palazzo della Regione al fine di ottenere (NERO SU BIANCO) la bocciatura di ogni progetto di impianti di incenerimento nel nostro amato territorio. In caso di esito, anche solo parzialmente negativo, si invitano i sindaci e gli assessori ad indossare la fascia tricolore (per il quale sono pagati) e ad effettuare uno sciopero della fame e della sete ad oltranza, fino a quando non si otterrà la certificazione assoluta di quanto chiesto. A tal proposito, avendo appreso che giorno 11 Febbraio alcuni Sindaci si recheranno ad un incontro con l’Assessore Regionale Lo Bello, si chiede di essere prontamente e dettagliatamente informati dell’esito dello stesso.
Se qualcuno finora, in buona fede, avesse tergiversato ora non potrà più farlo.
Se qualcuno invece lo avesse fatto in mala fede, ora dovrà gettare la maschera. Coloro che non si attiveranno immediatamente saranno ritenuti complici.

Il presente comunicato è stato inviato ai comuni di SAPONARA, VILLAFRANCA TIRRENA, MILAZZO, SAN FILIPPO DEL MELA, SANTA LUCIA DEL MELA, PACE DEL MELA, GUALTIERI SICAMINO’, SAN PIER NICETO, CONDRO’, MERI’, BARCELLONA P.G., FURNARI, MONFORTE SAN GIORGIO, TORREGROTTA, VALDINA, ROCCAVALDINA, VENETICO, SPADAFORA.

martedì 2 febbraio 2016

Open Day, domani a Santa Lucia del Mela


Porte aperte domani all’Istituto Comprensivo di Santa Lucia del Mela, che si presenta al territorio per consentire agli alunni e ai genitori di visitare gli edifici scolastici e conoscere i percorsi di istruzione e formazione attivati. L’appuntamento, che coinvolge scuola dell'infanzia, elementari e medie, ha l’obiettivo di far conoscere da vicino le strutture anche dal punto di punto di vista organizzativo e didattico, con la guida degli insegnanti, del dirigente scolastico, prof. Francesco Furino, e del direttore dei servizi generali e amministrativi, dott. Francesco Basile. Sarà possibile visitare i laboratori, informarsi sulle nuove procedure di iscrizione, prendere visione del piano dell'offerta formativa della scuola, documentarsi sulle attività svolte. Il programma della giornata prevede inoltre la partecipazione degli allievi a laboratori animati in collaborazione con l’associazione “Happiness”. Al centro dell’Open Day, i percorsi formativi e le finalità educative che la scuola propone ai suoi iscritti, come spiega il dirigente Furino: «L’Istituto pone grande attenzione nell’offrire opportunità diverse ai giovani alunni, favorendo in tal modo non solo lo sviluppo della personalità di tutti i bambini, ma permettendo anche di scoprire le attitudini e predisposizioni che rendono ciascuno meravigliosamente diverso dall’altro». (KT)

lunedì 1 febbraio 2016

Valle del Mela: la quiete dopo la tempesta. E adesso?

F. Alibrando - La Valle del Mela ha trascorso ultimamente giorni di acque agitate, giorni di trepidante attesa in riferimento al Referendum Consultivo svoltosi ieri, 31 Gennaio 2016. Un referendum passato alle cronache come controverso, da alcuni definito addirittura “inutile” per chissà quali ragioni, da altri definito “rischioso” probabilmente per le stesse motivazioni. Ebbene, ieri i cittadini di due Comuni della Valle del Mela (San Filippo del Mela e Gualtieri Sicaminò) hanno avuto l’importantissima possibilità di recarsi alle urne per dichiarare il proprio volere sulla faccenda Inceneritore (o “Termovalorizzatore” che dir si voglia per i fan delle mezze misure, a cui piace chiamare le cose con un eufemismo o un vezzeggiativo). Le votazioni si sono svolte regolarmente in 7 sezioni a San Filippo del Mela e in 2 sezioni a Gualtieri Sicaminò, per un totale di circa 8000 persone chiamate al dovere del voto. Tra i due Comuni bisognava fare una distinzione: a San Filippo del Mela era previsto il quorum del 50% mentre a Gualtieri Sicaminò non è stato specificato. 

Il risultato? Da definire molto interessante nel merito, dei numeri ma soprattutto guardando alle percentuali di affluenza. A Gualtieri Sicaminò si è raggiunti l’affluenza del 64% pur senza quorum, con una vittoria schiacciante del NO che si è assestata al 98,7% contro l’appena 1,3% per il SI all’Inceneritore. 

Numeri diversi invece a San Filippo del Mela: affluenza del 43% alle urne (2732 votanti su un totale di 6363 degli aventi diritto), per un’analoga netta vittoria del NO con 2609 voti contro gli appena 104 per il SI all’Inceneritore. Questi i dati, che però aprono le porte a molteplici commenti di cittadini sui social, articoli sulla stampa, comunicati da parte delle associazioni ambientaliste. Ognuno esprime il proprio parere sulla questione, toccando punti di vista spesso diametralmente opposti gli uni agli altri. Molti vogliono riflettere sulla percentuale di affluenza alle urne di San Filippo del Mela, il Comune in cui dovrebbe ricadere l’Inceneritore e che (pur non superando il quorum) ha registrato una valanga di NO alla riconversione. 
Nel merito, il referendum indetto per ieri era di tipo consultivo: significa che la gente è invitata al voto col mero intento di capire l’indirizzo ideologico verso una determinata problematica di interesse collettivo. Per i referendum consultivi, solitamente, non viene quasi mai previsto un quorum da superare. Resta, questo ultimo aspetto, un punto a discrezione dell’Ente che lo indice, che può metterlo così come può ometterlo.
Essendo di tipo consultivo quindi, qualsiasi esito finale avrà una sua valenza. Concetto che, ad onor del vero, ieri è stato appoggiato anche dall’ Assessore Gabriele Saporita e dal Sindaco Aliprandi. E la gente cosa ne pensa? 
La popolazione, stando a ciò che trapela dai social è spaccata in due tronconi: da una lato c’è chi ha votato secondo coscienza per il Si o No, che critica fortemente la controparte che invece non si è mossa da casa per recarsi a votare. C’è chi è deluso, chi arrabbiato. Ma l’evidenza più netta che traspare è l’ennesima mancanza di una generale presa di coscienza che, seppur influenzata da diversi fattori, marca il lascito dietro. Ed è qui che si gioca la partita delle riflessioni più disparate.
Saverio Italiano, capogruppo di maggioranza al consiglio comunale di S. Filippo del Mela, in una intervista ha affermato: <<E’ un dato che si legge da solo: la partecipazione non è stata significativa, ma la maggioranza silenziosa è evidente che propenda per il Si. Hanno perso i cittadini, perché hanno perso l’occasione di esprimersi su una questione così rilevante>>
Questa opinione ha lasciato molto perplessi gli attivisti del fronte del NO, come il movimento “No Inceneritore del Mela” o “ZeroWaste Sicilia”, che hanno motivo di pensarla esattamente al contrario.




L’esito quasi plebiscitario del NO sul SI, nonostante non si sia raggiunto il quorum, la dice lunga sull’indirizzo che gente abbia sulla problematica.
Analizzando i numeri, sono mancati circa 450 voti per il raggiungimento del 50% + 1 previsto. Considerando i residenti filippesi all’estero, chi invece è domiciliato altrove per ragioni di studio o lavoro, si vede benissimo come il dato sia assolutamente verosimile alla realtà, vista tra l’altro l’abissale distanza tra la percentuale a favore e quella contro. Inoltre ricordano come l’attuale sindaco sia stato eletto con 2400 voti, mentre il NO (a San Filippo del Mela) ieri ha vinto con ben 2609 voti. 
Sul fronte del NO, anche l’Associazione Luciese per la Salute e l’Ambiente (attiva fattivamente per tutta la durata della campagna referendaria) si è espressa stamane con un comunicato sulla propria pagina Facebook. Dal esso si legge: << Trattavasi di un referendum consultivo, come tale di mero indirizzo ed espressivo della volontà popolare, dove il raggiungimento o meno del quorum non significava assolutamente nulla. È stata data dunque una prima mazzata (non solo simbolica) enorme all'inceneritore: adesso aiutateci a continuare a demolirlo>>. 


Nel rispetto assoluto di ogni opinione, però, bisogna adesso mettere da parte il “ciò che poteva essere” e concentrarsi sul “ciò che è”. E soprattutto, cari cittadini della Valle del Mela, bisogna parlare del “cosa può significare” questo risultato in vista del futuro che, di certo, tutto sarà men che tranquillo ed ameno. 
Per il raggiungimento di uno scopo ben preciso, condiviso da tutti i portatori di interesse affinché esso diventi realtà, bisogna perseguire strade che siano funzionali all’esito della vicenda. La giornata di ieri è stata qualcosa di stupendo: non perché la gente sia andata a divertirsi, ma ancora meglio! 
La popolazione ha vissuto ieri una giornata di massima democrazia, nella quale è il popolo a scegliere il proprio destino nell’assoluta coscienza del caso, libera di poter esprimere il proprio orientamento mettendo il tutto nero su bianco. Se si considera il 96% di NO di San Filippo del Mela, unitamente al 98,7% del NO a Gualtieri Sicaminò (quindi in ottica comprensoriale), si capisce benissimo cosa comporti l’indizione di un referendum. 
Cosa accadrebbe se i risultati di queste due comunità fossero corollati da molteplici ulteriori roboanti voti contrari all’Inceneritore, per la totalità dei comuni del Comprensorio? L’esito vedrebbe migliaia di voti opporsi al volere del Governo Nazionale e Regionale, che appoggiano caldamente l’azione di A2A in questo territorio così pesantemente compromesso. La questione adesso non può più essere ristretta all’ambito territoriale, bensì si proietta su un livello nazionale.
Col getto della maschera da parte del Governo Renzi, l’Italia si accinge a promuovere la costruzione di 8 Inceneritori di rifiuti in Italia (2 di questi solo in Sicilia), in nome di un’emergenza rifiuti semplicemente voluta per l’arricchimento dei pochi in favore dei molti, e per le quali tutti noi paghiamo ogni anno fior di milioni di euro in sanzioni economiche, per la mancata messa a norma delle discariche e di tutta la procedura malata di gestione dei rifiuti. 
L’importanza del referendum, come altre volte spiegato, ricopre numerosi aspetti: esso può sancire un bagaglio determinante di voci contrarie allo scellerato piano, ma bisogna vederlo anche come una grandissima occasione per la popolazione della Valle del Mela per potersi sensibilizzare sul tema della gestione corretta dei rifiuti. La lotta contro il mostro chiamato Inceneritore ha speranza di essere vinta solo ed esclusivamente passando dall’informazione e dal buonsenso: non si può prendere una decisione determinante per il futuro se non prima si è adeguatamente informati sui fatti. Questa lotta dev’essere presa come un’occasione per non commettere gli errori del passato in tema di rifiuti, bensì una presa di coscienza reale sui comportamenti virtuosi da sostenere, redditizi sul piano occupazionale, economico, ambientale e sanitario, come ampiamente comprovato da studi ed esempi vari. 
È questo l’ennesimo appello che alcune associazioni locali, ma anche regionali e nazionali (come il premio Nobel per l’Ambiente Rossano Ercolini), rivolgono agli amministratori del Comprensorio.

La volontà popolare è da secoli il principio essenziale di quella dolcissima parola chiamata “democrazia”: se ancora è presente al giorno d’oggi dopo migliaia di anni, significa che è espressione di purezza e giustizia. Non esistono strade giuste e strade sbagliate per arrivare al traguardo: ogni percorso porterà i suoi benefici. L’intento di rendere questa terra nuovamente splendente, guardando al futuro senza girare il capo verso dietro, deve essere una priorità per ogni singolo cittadino della Valle del Mela. Ciò va fatto per i nostri figli, per l’ambiente e la salute, in virtù del diritto alla vita sancito dalla Costituzione ma troppe volte calpestato sotto i piedi vili delle multinazionali avide di profitto che, in questo territorio, hanno contribuito a bloccare una genesi naturale di bellezza e, generalmente, di sviluppo