sabato 25 dicembre 2010

Buon Natale dal Blog del Mela

"La città
tutta in festa
innalzava alleluia nelle chiese,
la gente indossava i vestiti più belli.
Ma l'uomo aveva freddo,
e nelle suole piccoli buchi ovali."

(V. Majakovskij)

martedì 21 dicembre 2010

So this is Christmas...


GLI APPUNTAMENTI DI NATALE


Così, questo è Natale: valorizzazione delle tradizioni, arte e riscoperta dei luoghi si intrecciano negli appuntamenti festivi, al via con la partecipazione del mondo associazionistico e di numerosi volontari.


È giunto alla decima edizione il concorso “Il Presepe nella Tradizione della Prelatura Nullius di Santa Lucia del Mela”, a cura dell’associazione culturale “Castello” e dedicato alla memoria di Angelo Ragusa: diciotto le creazioni artistiche esposte, in paese e nel comprensorio di Milazzo e Valle del Mela. Alla premiazione, il 6 gennaio presso il palazzo socio-culturale, seguirà la rappresentazione dello spettacolo di Eduardo De Filippo “La Fortuna con la Effe maiuscola”, allestita dall’associazione culturale “Saro Costantino”.



Appuntamento con il Presepe vivente del Parco Urbano il 25 e il 26 dicembre, l’1, il 2 e il 6 gennaio con la rappresentazione degli antichi mestieri e il classico "zuccu", il fuoco che evoca quello dei nostri pastori, a cura dell'associazione "Medi-Terra-Nèo" (clicca sulla locandina per ingrandire).


Nelle stesse date, il Presepe vivente nella contrada San Giovanni, con degustazione di prodotti tipici.



Anche nel centro storico, due appuntamenti con la Processione di Gesù Bambino per le vie adiacenti alla Basilica Cattedrale il 26 dicembre e il 2 gennaio.



Enogastronomia e artigianato tipico per il “Mercatino di Natale” a cura dell'associazione culturale "La Giara", che sarà aperto nei giorni 22, 23, 25, 26, 29, 30 dicembre e 1 e 2 gennaio dalle 17 alle 21 lungo il Viale dei Pini.



Appuntamento con la solidarietà per il Natale del gruppo comunale volontari di Protezione Civile, che organizza la seconda edizione della Tombolata di Beneficenza il 26 dicembre e il 2 gennaio presso la palestra comunale.




IL CONCORSO: DOVE SONO I PRESEPI DA VISITARE



A S.Lucia del Mela


1. Santuario Madonna della Neve (a cura dei Missionari dello Spirito Santo)

2. Presepe dei giovani - Chiesa San Nicola via S.Rocco (a cura del Gruppo Parrocchiale Cattedrale)

3. Paesaggio con il fiume - Abitazione via S.Antonio n. 38 (a cura di Salvatore Iatino)

4. Natività - Abitazione via S.Sebastiano n.15 (a cura di Emanuele Gitto)

5. A'Cona a'Ghiazza - via Abbaziale (a cura del gruppo "A'Cona a'Ghiazza")

6. Magico Natale - Chiesa del Rosario (a cura del gruppo "Il Girasole")

7. La Natività - Basilica Cattedrale (a cura del Parroco)

8. Un dolce presepe - Basilica Cattedrale (a cura della Boutique del Dolce di Olivarella)

9. A'Cona o'Burgu - Piazza Regina Margherita (a cura di Piero Gitto)

10. Presepe in piazza Milite Ignoto (a cura della Società Operaia "Medaglia d'Oro Stefano Cattafi")

11. La Mimosa - Via Ugo Foscolo (a cura del gruppo "La Mimosa")

12. Presepe Vivente Parco Urbano (a cura del gruppo omonimo, fuori concorso)

13. Presepe Vivente San Giovanni (a cura del Comitato Festa in onore di S.Giovanni, fuori concorso)


A Milazzo e Valle del Mela

14. Il Presepe di San Francesco - Duomo S.Filippo e Giacomo, San Filippo del Mela (a cura della Famiglia Francescana)

15. Al Giardino dei Fiori - Via Alcide De Gasperi n. 23, Olivarella (a cura di Pietro Di Salvadore)

16. Il Presepe di San Francesco - Piazzale S.Francesco, Milazzo (a cura dei Frati Francescani, fuori concorso)

17. Al Giardino dei Fiori - Via Cumbo Borgia . 72, Milazzo (a cura di Tommaso Maimone, fuori concorso)

18. Presepe artigianale - Abitazione in via Marinai d'Italia n.68, Milazzo (a cura di Agostino Patti, fuori concorso)

domenica 12 dicembre 2010

"Mi piaci...", concerto e nuovo cd per "La Coppola Nera"


Musica e passione, tradizione e talento, ricerca e ritmo: suonano insieme dal 2007 ma hanno già all'attivo due cd e si sono fatti conoscere anche all'estero, spopolando tra le comunità di emigrati che ritrovano nelle loro sonorità il sapore siciliano di una storia composta di note e parole. Un percorso iniziato quasi per caso, fatto di sacrificio e soprattutto entusiamo, una sfida che parte dal basso e diventa sempre più coinvolgente, un modo di fare musica che recupera il passato e pensa al futuro: tutto questo è "La Coppola Nera", un'avventura musicale che firma il secondo capitolo, dal titolo "Mi piaci...". Un titolo che è anche un manifesto: un manifesto che celebra il piacere di essere musicisti e suonare per il solo gusto di farlo, in controtendenza, senza cavalcare le mode del momento. Una scelta rischiosa, che paga con l'apprezzamento del pubblico e l'esibizione di uno stile unico, applauditissimo ieri sera nel corso del concerto che i cinque ragazzi del gruppo hanno tenuto nella sala dell'Oratorio della Gioia, nella sede dell'ex chiesa della Candelora, per presentare i dodici pezzi del nuovo album.
Antonio Franco Salvo (chitarra e organetto, voce), Giuseppe Leone (chitarra e mandolino), Nino Mercadante (fisarmonica, voce), Marco Molino (tamburello, voce), Davide Catalfamo (bongo e tamburello, voce), hanno intrattenuto amici e tantissimi fans con oltre due ore di spettacolo, al ritmo vorticoso della tarantella e con le melodie più dolci delle serenate: anche l'amore, infatti, è al centro del repertorio del gruppo, che ne canta tutte le sfaccettature, dalla più romantica - quella della serenata, appunto - alla più disperata, come nella canzone dedicata agli amanti infelici, sino alla versione più piccante, per esempio quando scherza sulle "scappatelle" della moglie mentre il marito è lontano, a tentare fortuna in America. L'emigrazione è infatti un altro dei temi presenti nella raccolta, che diventa prestesto per un discorso di valore politico: cantando di quando gli altri, gli stranieri, gli immigrati, eravamo noi, una lezione di civiltà e di storia recente da non dimenticare. A proposito di storia, il recupero di uno dei testi di "Salappa", a cura di Mimmo Cirino, ha fornito lo spunto per una canzone sulla celebre leggenda, divenuta motto popolare, del merlo del conte Ruggero, affidato ai luciesi che, per l'incapacità di mettersi d'accordo su chi lo avrebbe nutrito, lasciarono che morisse. Un filo narrativo che attraversa temi universali e vita locale si dipana attraverso le dodici canzoni, costruendo un mosaico di emozioni in musica. Arrangiamenti originali riprendono motivi tradizionali, le parole riscrivono detti, proverbi, storie senza tempo, in un mix trascinante che fonde maestria strumentale e canora.
Il cd, autoprodotto, si avvale della partecipazione di Antonio Putzu (zampogna), musicista del big della musica etnica siciliana Mario Incudine, e di Mario Ansaldo (contrabbasso e banjo). I disegni che accompagnano le canzoni sono di Stefano Ninni Lampone.

Con "Il Girasole" il folk siciliano sbarca in Tunisia

Quando spettacolo fa rima con tradizione e cultura: è stata un successo l’esibizione del gruppo luciese “Il Girasole” in Tunisia, dove si svolge ogni anno una kermesse folkloristica internazionale per celebrare la “Festa del Presidente”.
Con musiche tradizionali, balli popolari, abiti tipici, uniti al talento dei suoi giovani componenti, “Il Girasole” ha conquistato il pubblico della città di Sousse, capitale dei festeggiamenti dedicati al presidente Zin Abidine Ben Ali.
Il gruppo, per la seconda volta in Tunisia, si è esibito in vari spettacoli e ha partecipato alla sfilata per le vie della città insieme agli altri gruppi folk siciliani, alle bande musicali, alle majorettes. «Il nostro obiettivo è conservare e tramandare la cultura popolare tradizionale» spiega la coordinatrice Mariella Buglisi, che dieci anni fa è stata tra i promotori dell’associazione. «Siamo orgogliosi dei successi ottenuti perché ci ricompensano dei sacrifici e dell’entusiasmo dei tanti piccoli artisti del gruppo, che si sostiene grazie all’impegno gratuito dei genitori e di tanti volontari», aggiunge il segretario Gianni Trifiletti. Il resto del direttivo, presieduto da Mario Manna, è composto dal direttore artistico Fabio Saraò, dalla vicepresidente Graziella Buglisi (anche lei promotrice del gruppo), dalla tesoriera Mariella Ispoto, dai consiglieri Domenico Manna e Antonina Giunta. Presidente onorario è mons. Raffaele Insana, che ha dato un apporto fondamentale alla fondazione del gruppo, oggi composto da 22 artisti.









Festa patronale di Santa Lucia, in processione la statua restaurata

È stata riportata all’antico splendore la statua lignea raffigurante Santa Lucia vergine e martire, venerata in tutto il mondo cristiano e compatrona della città, di cui ricorrono domani le celebrazioni solenni nella Basilica Cattedrale. Dopo oltre mezzo secolo, il simulacro della santa siracusana morta nel 304 sotto la persecuzione di Diocleziano, restaurato e restituito alla comunità, sfilerà in processione per le vie del paese. La lunga attesa, durante la quale la statua era rimasta nella chiesa di San Nicola abbandonata all’incuria del tempo, era stata colmata da un’altra effigie, priva del valore artistico e storico che l’originale custodisce. Grazie all’iniziativa del presidente del consiglio luciese Francesco Rizzo, che ha devoluto per il restauro sei mensilità della propria indennità di carica, la statua torna ad occupare un posto di rilievo nell’immenso patrimonio culturale cittadino.
Realizzata in legno policromo e argento meccato, di scuola siciliana, la statua è databile tra 1.600 e 1.700. Al centro conserva una reliquia tessile ed è dotata della palma e del piatto con gli occhi, di cui la santa è protettrice, simboli iconografici che ne ricordano il martirio. Poggia su un piedistallo che, per volontà di Rizzo, sarà restaurato l’anno prossimo. Il recupero della statua, iniziato nel giugno scorso, è stato affidato alla ditta di Marianna Saporito ed è stato realizzato dalla stessa insieme al giovane restauratore ed artista luciese Santo Arizzi: «È stato necessario rimuovere uno strato di colore che probabilmente già nell’Ottocento ricopriva la statua e riportarla alla doratura originaria – spiega Arizzi –, si tratta di una manifattura in legno morbido e profumato, forse pioppo, che non si deteriora facilmente e che ha consentito una buona conservazione attraverso i secoli. Sarebbe necessaria una ricerca d’archivio per stabilire il committente dell’opera e la sua precisa datazione, così come è auspicabile che altre opere del patrimonio storico-artistico siano valorizzate e recuperate».
Il culto della santa nel centro luciese, che ha origini antiche e unisce la tradizione religiosa ad una profonda devozione popolare, si rinnova anche domani con le celebrazioni eucaristiche presiedute da mons. Raffaele Insana, la solenne processione e il concerto serale della premiata banda musicale “Randisi” diretta dal maestro Giuseppe D’Amico. L’immagine della santa è riprodotta anche nello stemma del Comune, a testimoniare il profondo legame che a lei unisce il paese, ma anche in una statua marmorea attribuita al Laurana, in un affresco, nel portale marmoreo della Cattedrale, nel drappo settecentesco di velluto rosso che fungeva da schienale al senato luciese. Una reliquia, custodita nella “mano argentea” di Francesco Bruno, maestro argentiere del ‘600, fa parte inoltre del Tesoro della Cattedrale.

lunedì 6 dicembre 2010

I confini del mare, gli orizzonti della terra: al via il progetto rivolto ai giovani

Anche il comune luciese, come Valdina, Roccavaldina, Monforte San Giorgio e il capofila Oliveri, partecipa al progetto "I confini del mare, gli orizzonti della terra", sorto nell’ambito di "Giovani Energie in Comune", programma del Dipartimento della Gioventù - Presidenza del Consiglio dei Ministri, con la collaborazione dell’Anci (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), in partenariato con l’Asp di Messina e l’Istituto Luigi Sturzo di Roma.
Il progetto, l'unico ad essere stato approvato in provincia di Messina, rientra nella linea di finanziamento "Coinvolgimento dei giovani nella valorizzazione delle specificità territoriali", rivolto in particolare ai piccoli comuni (quelli con popolazione non superiore ai 5.000 abitanti), con l'obiettivo di avere sul territorio un forte impatto sociale. Protagonisti del progetto, come descritto nel comunicato stampa e annunciato dall'assessore luciese alle politiche giovanili Giusy Merulla, saranno i giovani e la loro creatività: per coinvolgere le giovani generazioni nella realizzazione di interventi di valorizzazione dei patrimoni culturali e territoriali al fine di potenziarne l’offerta turistica.
Presupposto di partenza è che il patrimonio culturale e paesaggistico della provincia di Messina costituisce una risorsa potenzialmente molto rilevante, con i suoi siti archeologici, gli edifici di interesse architettonico, le testimonianze della cultura immateriale, che rappresentano un tesoro ricco e variegato ma ancora troppo poco conosciuto e valorizzato, soprattutto in alcuni dei comuni più piccoli. Come è il caso del nostro paese, appunto. Ed è proprio questo aspetto che si intende potenziare.
Il progetto, della durata di un anno, sarà sviluppato con il contributo di giovani ricercatori e di giovani studenti che lavoreranno in collaborazione con i ragazzi ospitati nel CTA di Oliveri e in strutture afferenti al Dipartimento di Salute Mentale della ASP di Messina. Le azioni progettuali, oltre che volte alla rivitalizzazione dell’offerta turistico-culturale dei territori, saranno dunque orientate alla lotta contro l’emarginazione e l’esclusione sociale.

venerdì 3 dicembre 2010

Cantieri regionali di lavoro per disoccupati: al via da gennaio

Sono quattro i cantieri regionali di lavoro, finanziati con fondi Fas, che prenderanno avvio da Gennaio impiegando una quarantina di disoccupati. I progetti finanziati, come annunciato dall'assessore all'urbanistica, geom. Angelo Letizia, riguardano interventi in altrettante zone del paese. Due di questi si concentrano sulla via S. Rocco, un quartiere del centro storico particolarmente bisognoso di manutenzione, dove i lavori riguardano il rifacimento della pavimentazione, in stato di dissesto. Un intervento affine riguarda vico I S. Maria dell'Arco e via Antonio Fulci, mentre lungo la via Cesare Battisti e il primo tratto della via Stefano Cattafi l'intervento prevede il rifacimento dei marciapiedi. In questo tratto, in particolare, è previsto l’ampliamento della sede stradale per consentire la realizzazione di alcuni posti auto. I fondi regionali stanziati corrispondono all'importo totale di 448.566,62 euro. Come sottolinea Letizia, i cantieri offriranno un’opportunità di lavoro non solo a chi è senza occupazione ma anche alle ditte locali, incaricate di fornire i materiali. Rimasto per il momento senza copertura finanziaria il progetto di rifacimento della pavimentazione in Piazza Bando e vie limitrofe (114.306,86 euro), per il quale si attende l'inserimento in un successivo decreto regionale.


Alcune delle aree di intervento:











Per le foto: si ringrazia Angelo Letizia

martedì 30 novembre 2010

Saperi & Sapori nella terza edizione del "Festival del Mamertino Doc"

L’arte della buona tavola e il patrimonio culturale dei luoghi esaltati in un percorso eno-gastronomico e turistico: nasce così il “Festival del Mamertino doc”, giunto ormai alla terza edizione, che ha coinvolto esperti, operatori economici e tanti cittadini in una due giorni dedicata ai sapori della cucina tradizionale e alla scoperta dei vini doc del territorio.
L’evento è stato organizzato dall’associazione “Strada del Vino” della Provincia di Messina con il patrocinio del Comune e degli assessorati provinciale e regionale all’agricoltura.
In programma una degustazione (nelle foto) riservata a sommelier, giornalisti, produttori, presso la sala convegni di piazza Milite Ignoto, durante la quale Biagio Cacciola ha curato la presentazione delle oltre 15 tipologie di vino Mamertino. Presenti, insieme al sindaco Nino Campo e all’assessore provinciale Maria Rosaria Cusumano, gli esperti dell’Associazione Italiana Sommelier e le aziende produttrici, che tramandano una antica tradizione familiare coniugandola con l’innovazione per garantire standard elevati di qualità. La necessità di promuovere il settore, sostenendo le piccole imprese, è emersa da più parti, per valorizzare sul mercato nazionale il patrimonio mediterraneo di sapori e cultura che i vini doc rappresentano.
Il Mamertino, il Faro e la Malvasia delle Lipari sono stati protagonisti del Festival, che nella seconda parte ha previsto la visita ai tesori storico-artistici del paese, la visita alle cantine, la degustazione presso gli stand allestiti nella splendida cornice del Chiostro del Convento del Sacro Cuore, dove il pubblico numeroso ha potuto apprezzare i vini accompagnati dai prodotti della gastronomia locale.










Per le foto: si ringrazia Franco Prestigiacomo

mercoledì 24 novembre 2010

Cerimonia per l'intitolazione dello Stadio Comunale "G.Scirea", la moglie del grande campione ospite del club bianconero



Giornata di festa per i tifosi juventini del club doc "Gaetano Scirea", che hanno vissuto ieri la realizzazione di un progetto sostenuto da anni con fervore, entusiamo e grande affetto nei confronti di quello che rimane nei cuori bianconeri simbolo di un modo di interpretare il calcio che non c'è più: il ricordo di un campione dello sport, di un campione della vita, di un uomo che ha fatto della lealtà, dell'attaccamento alla maglia, dell'onestà intellettuale gli emblemi della propria statura morale dentro e fuori il campo di calcio.
Gaetano Scirea, a cui è dedicato il club juventino fondato nel 1984, è per i sostenitori della "vecchia signora" tutto questo e ancora di più: «un modello da trasmettere alle giovani generazioni, per i quali lo sport è palestra di vita», come dichiara il presidente del club luciese Benedetto Merulla. Questa è la motivazione che ha spinto i soci a richiedere più volte, nel corso del tempo, l'intitolazione di una via, o di una piazza, al grande campione, apprezzato non solo dagli juventini ma da chi crede nello sport vissuto con impegno, serietà, senso di responsabilità al di là dei colori e delle bandiere. Ottenere l'intitolazione dello stadio comunale, struttura dalla forte valenza simbolica, assume dunque un significato speciale, particolarmente in una realtà dove lo sport ha una forte funzione sociale radicata nella tradizione calcistica e non solo.
Proprio lo sport, come la scuola, è infatti il luogo dove i più giovani imparano a confrontarsi con l'altro, a mettersi in gioco, a crescere. E se investire nella formazione e nell'educazione dei più piccoli significa investire nel futuro, proporre modelli positivi è sempre più la missione della società, come afferma Mariella Scirea: «Mio marito era prima di tutto un uomo dotato di umiltà, virtù che si è smarrita in un mondo del calcio fatto di business e meno di veri valori sportivi». La moglie del campione, scomparso tragicamente nel 1989, lo ricorda con commozione sottolineandone la correttezza e il rispetto per l'avversario. A Gaetano Scirea spetta infatti il record, oggi inimmaginabile, di non essere mai stato espulso dal campo di gioco.
La signora Scirea, insieme al delegato nazionale degli Juventus Club Doc d'Italia Ezio Morina e al delegato regionale Lillo Rizza, è stata ospite di una cerimonia alla quale hanno preso parte gli alunni dell'Istituto Comprensivo luciese, i rappresentanti dell'Inter Club "Facchetti" presieduto da Pippo Ruggeri, la Società Operaia "Medaglia d'oro Stefano Cattafi" e tanti cittadini.
Dopo il rituale della scopertura della targa, all'ingresso dello stadio comunale, la cerimonia è proseguita presso l'aula consiliare, dove Mariella Scirea ha ricevuto omaggi floreali e targhe ricordo da parte dell'amministrazione comunale, dell'Inter Club, della Pro Mende Calcio, dello Juventus Club luciese e di quelli presenti: Partanna, Castelvetrano, Brolo.
Presenti rappresentanti del tifo bianconero provenienti da diversi centri della provincia e da Catania, insieme al gruppo di soci luciesi che, come sempre, ha dato un contributo fondamentale al buon esito della manifestazione.
Chiuso il cerchio delle polemiche politiche, è tempo di guardare al futuro: interventi nella struttura, come il campo in erba sintetica, sono stati promessi dall'assessore allo sport Santino Pandolfo, mentre il sindaco Nino Campo ha invitato a guardare a Gaetano Scirea "sportivamente", nel senso di testimone di valori che prescindono dall'appartenenza alla propria squadra del cuore.
L'auspicio è che accendere i riflettori sullo stadio comunale contribuisca a mantenere, e incentivare, la sua corretta gestione e manutenzione, perchè, se ci sono zone abbandonate all'incuria - come ha denunciato il consigliere di minoranza Tonino Maimone esibendo in consiglio comunale degli scatti fotografici - si tratta di una delle strutture più grandi e più belle della provincia e non solo, come ha affermato il consigliere Carmelo Bella, da sempre vicino alla società calcistica luciese Pro Mende che vanta una storia datata 1930.
Per le foto: si ringrazia Roberto La Spina & Maria Manna

Territorio e sviluppo sostenibile: a Milazzo convegno Rotary sull'Area Marina Protetta del Capo


Valorizzare le risorse naturali per investire sullo sviluppo sostenibile del territorio e migliorare la qualità della vita, proponendo un modello socio-economico rispettoso dell'ambiente e del diritto alla salute a al benessere dei cittadini.

Di questi temi, da anni al centro di un dibattito che coinvolge le istituzioni, la cittadinanza e il mondo associazionistico, si parlerà nel corso di un convegno organizzato dal Rotary Club di Milazzo, Distretto 2110 Sicilia e Malta, con il patrocinio della Provincia Regionale di Messina e del Comune di Milazzo.

Il convegno, dal titolo "Area marina protetta di capo Milazzo per uno sviluppo sostenibile del territorio", al quale interverranno esperti e rappresentanti istituzionali, si terrà sabato 27 novembre alle ore 9 presso l'Auditorium del Duomo Antico del Castello di Milazzo.
«L'iniziativa si inserisce nelle attività sociali che il nostro Club programma per favorire l'interesse collettivo attorno alle criticità e alle opportunità del nostro territorio – afferma il presidente della sezione mamertina del Rotary, dott. Concetto Li Mura –, focalizzare l'attenzione sull’Area Marina Protetta di Capo Milazzo comporta l'individuazione di quelle strategie di sviluppo che consentano il rilancio economico e turistico del territorio, nel rispetto della qualità della vita e dell'ambiente».
Il convegno si avvale della collaborazione dell'Università di Catania, dell'I.S.P.R.A., della Sovrintendenza ai Beni Culturali di Trapani, del Ministero dell'Ambiente, della Regione Siciliana.
Nutrito e altamente qualificato il parterre dei relatori: dopo i saluti del sindaco di Milazzo Carmelo Pino e del presidente della Provincia Giovanni Ricevuto, interverranno il presidente del Rotary Club Milazzo Li Mura e il segretario, ing. Sergio Castellaneta. A seguire, la prof.ssa Antonietta Rosso e la dott.ssa Rossana Sanfilippo (Università di Catania), il dott. Gianfranco Scotti (Presidente comitato A.M.P. Capo Milazzo), il dott. Franco Andaloro (Dip. Uso sostenibile delle Risorse – I.S.P.R.A.), il dott. Sebastiano Tusa (Soprintendente BBCCA di Trapani), il dott. geol. Stefano Donati (Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del Mare), il dott. Vincenzo Incontro (Direttore della A.M.P. del Plemmirio), Maurizio Capone (Assessore all'Ambiente del Comune di Milazzo), Pietro Petrella (Assessore all'Ambiente della Prov. Regionale).

Arte, cultura e buona tavola: al via il III Festival del "Mamertino doc"


La Storia

Si chiama Mamertino ed è uno dei più antichi della storia: nel suo curriculum può sfoggiare anche la denominazione di "Vino dell'Imperatore", perchè tra i preferiti da Giulio Cesare che lo offrì nel 46 a.C. per brindare al suo Terzo Consolato. Vino vetusto di onori, prezioso e blasonato, conosciuto sin dai tempi dei Romani, è citato da illustri fonti letterarie. Già nel 289 a.c. i Mamertini piantarono nel territorio di Milazzo e nel circondario "una pregevole vite per la produzione di un pregevole vino", e cioè proprio il Mamertino. Giudicato dai sommeliers "vino caldo, generoso e confortevole", lo ritroviamo non solo nel "De Bello Gallico" ma anche in Strabone, grande geografo romano, che classificò il Mamertino fra i migliori vini dell'epoca, e in Plinio, il quale lo pone al quarto posto in classifica tra 195 vini, ed ancora in Marziale che scriveva "…date al Mamertino il nome che volete, magari quello dei vini più celebri".
Questa è la carta d'identità del vino Mamertino Doc, riconoscimento tributato nel 2004 per siglare con un marchio di qualità una produzione pregevole che si localizza sul versante tirrenico della provincia di Messina. Zona geografica in cui si intrecciano tre percorsi, quelli della "Strada del Vino": dai Peloritani ai Nebrodi, nell'incontro tra due mari, è stata individuata una rotta produttiva e culturale protetta e tutelata, che mescola le splendide architetture dei centri urbani e le suggestioni dei paesaggi naturali con i sapori e i profumi tipici dei luoghi.
Ed ecco quali sono gli itinerari percorribili e suggeriti dalla "Strada del Vino" di Messina:
- Il primo attraversa i luoghi della Denominazione di Origine Controllata Faro, prodotta nelle colline sovrastanti lo stretto di Messina ed avente origini antichissime risalenti all'età micenea;
- Il secondo promuove i luoghi della Denominazione di Origine Controllata Mamertino, intorno a Milazzo, e nel circondario dei comuni di Santa Lucia del Mela e di Merì;
- Il terzo è dedicato alle Eolie, le sette isole sorelle poste di fronte alla costa nord orientale della Sicilia, dove si produce un vino celebre: la Denominazione di Origine Controllata Malvasia delle Lipari (1973), considerata il prodotto principe dell'agricoltura eoliana. Anche questo vino, introdotto nell'isola dai greci intorno al 588 a. C. (il suo nome deriva quasi sicuramente dalla città greca Monenvasìa, della regione Morea, oggi Pelloponneso), è uno dei più antichi di Sicilia.



Il Festival

Per celebrare il vino Mamertino doc e le sue combinazioni con i sapori caratteristici del territorio si svolgerà a Santa Lucia del Mela il 27 e il 28 Novembre 2010 il "Festival del vino Mamertino doc e dei prodotti di qualità", evento giunto ormai alla terza edizione organizzato dal Comune di Santa Lucia del Mela in partenariato con l’Associazione "Strada e Rotte del Vino della Provincia di Messina". Il programma prevede due appuntamenti: il primo è una serata riservata a sommeliers, operatori economici e giornalisti, che si terrà sabato presso il Chiostro del Convento del Sacro Cuore, a partire dalle ore 19,00. In questa occasione, i produttori presenteranno ai partecipanti i vini “Mamertino”, offerti in degustazione assieme ai prodotti tipici. Domenica sarà invece la giornata dedicata all'apertura al pubblico, con una serie di appuntamenti gastronomici e culturali. Nel corso della mattinata, a partire dalle ore 10,30, in programma visite guidate al patrimonio storico-architettonico luciese ed alle cantine del Mamertino DOC. Per il pranzo, sarà possibile assaggiare piatti tipici e Mamertino presso i ristoranti della zona convenzionati con la manifestazione. Nel pomeriggio, dalle ore 15.30, nel Chiostro del Convento del Sacro Cuore, si troveranno stands espositivi e si terranno degustazioni di vini DOC Mamertino, Faro, Malvasia delle Lipari ed IGT Salina, e di prodotti tipici ed artigianali. Su prenotazione, degustazioni guidate in abbinamento a prodotti tipici e tradizionali.

lunedì 22 novembre 2010

Consiglio comunale sull'intitolazione dello stadio: come allo stadio.

Incredibile, ma vero.
Premetto che i consiglieri di minoranza hanno ragione, anzi hanno più che ragione: quello dell'amministrazione in tutta questa vicenda è stato proprio un bel pasticcio. Ma andiamo con ordine: le locandine che annunziano l'intitolazione dello stadio a Scirea, in programma domani, sono state affisse prima che ci fosse l'apposita deliberazione di giunta. La quale, d'altra parte, è arrivata in corrispondenza, più che sospetta, con la richiesta di un consiglio comunale urgente da parte del gruppo "Un paese per vivere meglio". Con un ancora più sospetto rapido passaggio dell'ufficio tecnico. Per non parlare di altre mancanze burocratiche che rendono scorretto tutto l'iter amministrativo seguito. Queste, in sintesi, le motivazioni dei consiglieri di minoranza che hanno aperto stasera il dibattito. D'altra parte, perchè sprecare denaro pubblico (specialmente con questi chiari di luna...) per una seduta urgente su un tema che poteva essere oggetto di interrogazione in una seduta ordinaria? Quando su temi molto più urgenti (e con ricadute fondamentali sulla vita del paese) nessuno ha avvertito l'urgenza di un consiglio comunale urgente? L'obiezione, sollevata da Emanuele Impalà, insieme ad altre osservazioni sull'opportunità del consiglio e sulla toponomastica, ha scatenato un putiferio, che è costato al consigliere di maggioranza persino l'epiteto di "ottuso". Ma tant'è, chi fa politica deve aspettarsi di tutto. Il cuore della questione, comunque, è che secondo la minoranza sarebbe stato il caso di interpellare il popolo sovrano, specialmente nelle sue espressioni associazionistiche, prima di intitolare lo stadio a chicchessia. Senza nulla togliere a Scirea, pace all'anima sua, e al club juventus che è stato da più parti lodato. Insomma, una questione di principio. Che per la maggioranza non è tale: dopo essere stato preso di mira per le sue parole, il capogruppo Libero Rappazzo ha abbandonato furiosamente l'aula con i suoi. Nota a margine: quanto all'aspetto economico, è vero che tutti i consiglieri hanno rinunciato al gettone di presenza. Ma i costi della registrazione dove li mettiamo?


Ma questo è il bar dello sport!
"Il mondo deve sapere"è il titolo di un film molto bello di qualche anno fa sul tema dei giovani precari nel mondo del lavoro e se mi viene in mente adesso è perchè, appena uscita dal consiglio comunale di poc'anzi, non trovo nessuna formula più efficace per dire che il paese deve sapere. Cosa deve sapere? Ma quanto è precario l'equilibrio politico su cui si reggono le sciagurate sorti della nostra comunità, quanto è triste e deprimente il teatrino politico a cui siamo costretti ad assistere, quanto è difficile e quasi impossibile il confronto politico. E se politico significa di interesse pubblico (almeno secondo il significato originario del termine) allora dobbiamo ammettere che nessun altro tema risulta così coinvolgente quanto lo sport. In altre parole: magari i consiglieri comunali si infervorassero come poco fa per gli argomenti di vero interesse per il paese. Magari ci fossero non dico proteste e cortei, ma almeno iniziative concrete e quotidiane per tentare di migliorare la qualità della vita, fare denuncia e dibattito costruttivo. E che nessuno chiami democrazia l'insulto a cui purtroppo siamo stati abituati, l'abbandono dell'aula, l'interruzione molesta di chi sta parlando da parte di chi è di idee diverse. Venuto meno il numero legale con l'uscita di massa della maggioranza la seduta è stata sospesa ma la discussione è continuata, senza alcun valore legale e, ritengo, neanche politico. Una discussione da bar dello sport, appunto. Ma allora, perchè non andare al bar?

Un'occasione mancata
Lo sport e il sesso sono quello con cui i mass media soddisfano gli istinti della nazione. Il caso Ruby insegna. Gli antichi romani - quanto la sapevano lunga! - utilizzavano i gladiatori, i leoni e il sangue per ammansire dentro il circo gli appetiti del popolo e distrarli dalle magagne della politica, che sono vecchie come l'uomo. La tv catapulta dentro casa Avetrana, il grande fratello, le donne di Berlusconi. Nessuno si scandalizza se Pompei crolla ma la squadra del cuore non si tocca. S. Lucia del Mela è sull'orlo del baratro ma quando si parla della vicenda "Casa per tutti" l'aula è così vuota che parte l'eco, mentre sullo stadio comunale si mobilitano gli animi. Ma siccome lo sport ha una funzione sociale importantissima, meno male che sia così, specialmente in una realtà come la nostra, dove l'associazionismo è il cuore pulsante, garantisce socializzazione e aggregazione, e tante volte sostituisce le istituzioni. Del resto, siamo un paese con una tradizione calcistica di vecchia data, che ha formato intere generazioni e ha trasmesso valori che non si apprendono se non sul "campo". E così, una volta tanto che l'aula consiliare era piena, si poteva dare prova di quel rispetto per l'altro, di quella pacatezza del dibattito, di quella correttezza di comportamenti che legittimamente ci si aspetterebbe dai consiglieri eletti dal popolo sovrano che si riuniscono per rappresentare gli elettori. E invece, nulla di tutto ciò, per non dire esattamente il contrario. Ancora una volta, un'occasione sprecata.

Non travisiamo!
Ma si chiederà chi fa politica in questo paese perchè c'è questa disaffezione dalla politica? Per esempio, come mai l'aula consiliare è puntualmente disertata, tranne me. E credete, ci sono moltissimi altri posti in cui vorrei stare, dove mi divertirei, senza sentire freddo e annoiarmi tutto il tempo. E se non sono perfettamente asettica e impeccabile, scusatemi, ma non lo voglio neppure essere perchè la perfezione è inquietante, mi fa anche leggermente orrore e non è di questo mondo, e che cavolo! Certo che alcuni interventi mi affascinano davvero, perchè c'è qualcuno dotato di arte oratoria e anche di grande competenza amministrativa, ammettiamolo. E lo dico con grande ammirazione pensando che, se rinasco, mi iscrivo a giurisprudenza e faccio la giornalista a tempo pieno. Per il momento, prima di diventare precaria anche io, continuo a fare la ricercatrice a lettere e a scrivere sui giornali perchè mi piace. Ma almeno lo faccio con responsabilità, in buona fede e con impegno, e non so se tutti quelli che fanno politica in questo paese possano dire altrettanto per quello che li compete. Non mi interessa il potere e non voglio diventare ricca, ma soprattutto sono stufa di chi infila coltelli tra le scapole altrui.

Detto questo...
Detto questo, so già che non piacerà a nessuno. Ma tant'è: questa non è una testata giornalistica, è un blog. Non devo rispondere a logiche di mercato, non ci sono editori. C'è uno spazio libero, irriducibilmente libero. Come chi ne è l'autrice. E non mi sembra poco, di questi tempi.

domenica 21 novembre 2010

Intitolazione stadio comunale: opinione pubblica divisa sul nome di Scirea


Intitolare lo stadio comunale alla memoria del grande campione del calcio italiano Gaetano Scirea, emblema di sportività e lealtà negli anni della militanza bianconera. La proposta, accolta dall’amministrazione comunale, è partita dal Club Doc Juventus luciese, anch’esso dedicato al calciatore tragicamente scomparso il 3 settembre 1989.
La cerimonia di intitolazione è in programma martedì alle ore 12 alla presenza di Mariella Scirea, che in ricordo del marito si dedica al mondo bianconero nelle vesti di presidente onorario degli Juventus club doc italiani.
«Il desiderio di intitolare lo stadio a Scirea nasce dalla consapevolezza che occorre trasmettere alle nuove generazioni i veri valori dello sport, che uomini come lui ci hanno lasciato – afferma il presidente del club bianconero luciese Benedetto Merulla, – Gaetano infatti non è stato solo un campione dello sport, ma soprattutto un campione della vita, rappresenta un modo di guardare ai giovani come risorsa e opportunità, ha saputo lottare e fare competizione ma sempre all’insegna del rispetto dell’avversario». Da queste motivazioni ha preso forma l’idea, da tempo in cantiere, di una richiesta formale all’amministrazione comunale perché appoggiasse il progetto di intitolare la struttura ad un testimone dello sport vissuto come serietà, impegno, responsabilità.
Il nome di Scirea, tuttavia, divide in questi giorni l’opinione pubblica mentre l’intitolazione dello stadio comunale è al centro di un dibattito politico. Il civico consesso si riunirà infatti domani pomeriggio in seduta urgente per volontà dei consiglieri aderenti al gruppo di minoranza “Un paese per vivere meglio”: «Non abbiamo niente in contrario alla proposta del club Juventus – precisa il capogruppo Mario Manna, – quello che contestiamo è il metodo con cui l’amministrazione ha agito senza interpellare la società civile e le associazioni che la rappresentano, non solo quelle sportive ma la comunità nel suo insieme, con cui non è stata aperta nessuna discussione, considerando per di più il valore simbolico dello stadio, specialmente in una realtà come la nostra che ha alle spalle una lunga tradizione calcistica».

lunedì 15 novembre 2010

Società Operaia, cambio al vertice e programmi sociali

Cambio al vertice della Società Operaia di mutuo soccorso “Medaglia d’Oro Stefano Cattafi”, con l’elezione di Giovanni Brunetta (nella foto) alla carica di presidente. Da sempre componente attivo del sodalizio intitolato all’eroe luciese, Brunetta prende il posto di Nino Macca, inaugurando con tanti progetti in cantiere il mandato biennale conferitogli dai soci.
«L’obiettivo che mi prefiggo è ridare centralità alla nostra istituzione all’interno della comunità, applicando in toto lo statuto e il regolamento interno, al fine di renderla strumento di solidarietà e di azione nel campo del volontariato e del no profit, com’è nella sua natura» afferma il neopresidente.
Fondata il 10 febbraio 1956 per iniziativa di un gruppo di luciesi guidati da Peppino Amante, che fu il suo primo presidente, la Società Operaia ha sempre rappresentato l’impegno offerto gratuitamente a chi si trova in situazioni di difficoltà e di bisogno. Recuperare il più autentico spirito di servizio, anche oggi che cambia la società e cambiano i casi in cui è necessario l’intervento a favore degli altri, è la missione che la Società Operaia continua a perseguire.
«Tra le prime iniziative ci sarà l’attivazione di convenzioni per gli anziani, ad esempio un servizio di trasporto gratuito per chi deve recarsi fuori dal paese – aggiunge Brunetta, che ha già chiesto la collaborazione degli enti locali e dei comuni cittadini –, intendiamo potenziare il gruppo dei soci, incrementando il numero delle donne e dei più giovani, coinvolgere la comunità e dare vita ad attività sociali e creative, come il cineforum».
Il direttivo dell’associazione, che conta circa 160 iscritti, è formato dal vicepresidente Fortunato Rizzo e dai consiglieri Filippo Calderone, Angelo Cirino, Giuseppe Nicuro, Santo Gitto. Atre cariche sono state assegnate a Carmelo Bella, Biagio Merulla, Biagio Cirino, Felice Trifirò.

domenica 14 novembre 2010

Area ad alto rischio e piano di risanamento: invertire la rotta per ottenere i finanziamenti

Programmare interventi che abbiano come priorità il rispetto dell’ambiente, individuare strategie di sviluppo che privilegino le risorse naturali, progettare in modo da prevenire l’inquinamento e i danni alla salute dell’uomo, correggendo e limitando gli effetti delle scelte sbagliate che hanno condizionato negativamente il territorio della valle del Mela e le aree limitrofe. Se ne è parlato nel corso di un incontro, promosso dal sindaco di Santa Lucia del Mela Nino Campo (nella foto), al quale hanno preso parte i rappresentanti istituzionali degli altri sei comuni, insieme a quello luciese, dichiarati “Area ad elevato rischio di crisi ambientale”: i sindaci Pippo Sciotto (Pace del Mela), Pitrone (San Pier Niceto), Campagna (Condrò), Matteo Sciotto (Gualtieri Sicaminò) e gli assessori Capone (Milazzo) e Paulesu (San Filippo del Mela). «L’obiettivo dell’incontro è quello di elaborare una strategia comune per il risanamento ambientale della valle del Mela» spiega il sindaco Campo, portavoce dell’area ad alto rischio presso l’assessorato regionale Territorio e Ambiente.

La finalità dell’adozione di una prospettiva comune è l’elaborazione di un piano di risanamento condiviso, che tenga conto delle specificità del territorio interessato e che privilegi gli interventi a favore dell’ambiente – come l’investimento nel fotovoltaico – piuttosto che la politica del mattone. «Considerate le molteplici criticità che caratterizzano il comprensorio si fa sempre più urgente la concretizzazione di un piano di risanamento ambientale e di rilancio dell’economia del territorio – afferma Campo –, i cittadini temono che svanisca l’occasione per risollevare le sorti dell’area ad alto rischio, sia sul piano della difesa della salute che dal punto di vista della sostenibilità ambientale».

Il prossimo passo sarà l’incontro tra Campo e il dirigente regionale on. Di Lorenzo, che, dopo una riunione preliminare alla presenza dell’on. Romano e dell’on. Di Mauro, ha sollecitato l’elaborazione di un piano di risanamento comune per il territorio della valle del Mela. I fondi destinati all’area ad alto rischio, da distribuire tra i comuni che ne fanno parte, corrispondono a 4 milioni di euro. Nel corso degli anni, attraverso l’azione di “agenda 21 locale”, la costituzione di un ufficio speciale e altre azioni istituzionali, ma soprattutto attraverso le iniziative delle associazioni ambientaliste e i movimenti d’opinione promossi dai cittadini, i problemi dell’area ad alto rischio sono stati innumerevoli volte posti sotto i riflettori. E i rappresentanti regionali sono stati interpellati a più riprese perché operassero concretamente a favore del risanamento: «Abbiamo individuato le proposte di intervento e le abbiamo sottoposte all’assessorato Territorio e Ambiente – aggiunge Campo, – adesso ci aspettiamo che la sinergia tra i comuni interessati, e tra questi e gli enti regionali, consenta di superare gli ostacoli alla realizzazione e all’attuazione definitiva del piano di risanamento».

mercoledì 3 novembre 2010

Effetti del maltempo: ordigno bellico scoperto in contrada Misericordia


Un ordigno bellico, risalente con tutta probabilità alla seconda guerra mondiale, è spuntato fuori dal terreno in seguito alla pioggia battente di questi giorni. E come se non bastassero i disagi dovuti a fango, macerie e detriti che si sono riversati a fiumi per le vie del paese, attimi di paura sono stati vissuti dai componenti della famiglia che, nel cortile di casa, a pochi passi dall’ingresso principale, ha “scoperto” l’ordigno. Si tratta di una spoletta, utilizzata come innesco di carico per bomba, che, se maneggiata da mani inesperte, può esplodere causando gravi conseguenze.
Ad allertare i carabinieri della locale stazione, intervenuti sul posto insieme agli artificieri della polizia di Messina, è stata una famiglia residente in contrada Misericordia. Una zona particolarmente colpita dal maltempo che sta flagellando la comunità, dove è stata necessaria l’azione della protezione civile e dove l’emergenza non è ancora del tutto rientrata. Proprio il fango, che ha invaso il cortile, ha permesso che l’ordigno fuoriuscisse dal terreno, evitando danni peggiori che sarebbero potuti avvenire durante i normali lavori di campagna che la popolazione residente nel quartiere compie abitualmente.
Non è la prima volta, comunque, che scoperte del genere vengono fatte in contrada Misericordia: un quartiere, lontano dal centro abitato, in cui negli anni si sono verificati simili rinvenimenti, a testimonianza della sua verosimile funzione di zona di sosta per la fanteria in tempo di guerra. Dopo l’intervento dei carabinieri, l’ordigno è stato prelevato e portato via dagli artificieri.

martedì 2 novembre 2010

Emergenza maltempo, il paese è in ginocchio

Fiumi di fango riversati nelle strade, intere contrade isolate, abitazioni civili, garage e depositi allagati: il primo bilancio della pioggia record di lunedì notte fotografa un paese in ginocchio e annuncia il rischio di frane nei prossimi giorni.
A fronte dello stato di emergenza generalizzata che non ha risparmiato nessun quartiere, si avvia la conta dei danni, che include il danneggiamento della rete elettrica e di quella idrica. Colpito pesantemente tutto il centro storico, isolate per ore le frazioni lontane dal centro abitato - da Bassovalle a Femminamorta, da Misericordia a Bellone -, danni lungo tutta la strada provinciale che conduce alla zona della Facciata e di via Nenni, in via Garibaldi, in via Serri.
Allertato sin dalle prime ore di oggi il gruppo comunale di protezione civile, che si è distribuito sul territorio e ha fronteggiato le innumerevoli segnalazioni pervenute a vigili del fuoco, vigili urbani, carabinieri e polizia.
“Non esiste un sistema di raccolta delle acque bianche” hanno dichiarato il sindaco Nino Campo e il dirigente dell’ufficio tecnico Mimmo Cirino per giustificare lo spaventoso torrente di acqua, fango e detriti che per ore ha attraversato le vie cittadine ingrossandosi a valle. Prima ancora di puntare l’attenzione sulla pulizia e la manutenzione, occorre dunque segnalare la mancanza di una rete destinata alla raccolta e allo smaltimento dell’acqua piovana: basterebbe un temporale meno violento di quello che ha funestato da ieri la costa tirrenica a scatenare l’emergenza che in queste ore ha bloccato il paese.
Sono partiti intanto i primissimi lavori per il ripristino della normalità, che si stimano intorno a 20 mila euro per i soli interventi più urgenti. “Degli 80 mila euro spesi per i danni dell’ondata di maltempo del 2008 - dichiara il sindaco - il contributo regionale è stato di appena 15 mila”. La situazione rimane critica, anche per lo stato di dissesto in cui versano le casse comunali.

Foto di Nicola Coco: 1) Auto danneggiata in via Facciata; 2) Contrada Timpanara, 3) Abitazione allagata a Femminamorta; 4) via Serri; 5) Contrada Bellone.

mercoledì 13 ottobre 2010

Dal consiglio comunale

Si è aperta con un atto di solidarietà nei confronti del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, l’ultima seduta del civico consesso che, all’unanimità dei presenti, ha fatto proprio il documento preparato e letto dal consigliere di maggioranza Rosario Torre sulla barbara uccisione del primo cittadino del comune salernitano.

A riscaldare gli animi e dividere i consiglieri è la proposta di salvaguardia degli equilibri di bilancio all’ordine del giorno, convalidata dal responsabile del servizio economico-finanziario Giuseppe Isaia e dal revisore dei conti Maria Briguglio. Il punto passa con i voti degli otto della maggioranza (Amalfi, Calderone, Coppolino, Impalà, Lombardo, Rappazzo, Schepisi, Torre), astenuta l’opposizione (Bella, Cannuni, Lipari, Manna), contrario il presidente Francesco Rizzo (nella foto), che si conferma sempre più su posizioni autonome, senza chiarire la propria linea politica neppure dietro le esplicite richieste di Impalà.
A monopolizzare il dibattito tra i consiglieri, ancora una volta, è il maxidebito derivante dalla sentenza sulla vicenda “Casa per tutti”, con una girandola di accuse verso l’atteggiamento della passata amministrazione, argomenti che fomentano spaccature interne alla stessa maggioranza. Sotto tiro finiscono anche l’operato del commissario ad acta e le misure intraprese dal sindaco per ripristinare il pareggio.

Approvata invece all’unanimità la proposta di variazione al bilancio di previsione presentata dal presidente del consiglio, che si impegna a destinare sei mesi della propria indennità di carica per il restauro dell’antica statua di Santa Lucia (nella foto) collocata nella chiesa di san Nicola.
L’importo, pari a 5.952,96 euro, servirà, per iniziativa di Rizzo, a finanziare i lavori di restauro finalizzati a riportare all’antico splendore il simulacro, che un tempo sfilava in processione per le vie del paese.

giovedì 7 ottobre 2010

Castello, un fulmine danneggia la torre triangolare. Urgente piano di recupero e valorizzazione

Il maltempo delle scorse settimane ha infierito sul monumento simbolo del paese, il Castello arabo-svevo-aragonese, che troneggia con le sue torri in cima al monte Mankarruna, a 387 metri d’altezza. E proprio una delle torri, quella triangolare, visibile dalla cinta muraria, è stata colpita da un fulmine, che ne ha danneggiato la struttura. Come rivelano i resti di pietra che la furia del temporale ha scaricato alla base della torre, ancora depositati sulla scalinata d’accesso (foto a sinistra).
A segnalare il danno, richiedendo l’intervento della sovrintendenza e della curia che ne è proprietaria, è il prof. Libero Rappazzo, capogruppo di maggioranza e cultore di storia patria, che auspica un ritorno del Castello al suo splendore originario: «Occorre intervenire con urgenza per il restauro di un monumento che è stato protagonista della storia millenaria della città, dove visse Federico II e dove riecheggiavano i versi della scuola poetica siciliana – afferma Rappazzo –, il Castello è stato oggetto nel tempo di ristrutturazioni che hanno snaturato le sue caratteristiche e per molti aspetti non è ancora valorizzato a sufficienza».
La prigione, in cui leggenda vuole che sia morto Pier delle Vigne, è ridotta alla funzione di deposito e non è attualmente visitabile. D’altra parte, non sono catalogati i preziosi volumi della biblioteca custodita nella torre cilindrica, dove si trovano incunaboli, cinquecentine e testi antichissimi, alcuni dei quali trafugati in tempi recenti con un grave danno all’inestimabile patrimonio librario. Come sostiene Rappazzo, è necessario anche il restauro delle mura perimetrali, ricoperte da colate di cemento, per il ripristino della originaria struttura in pietra, e interventi analoghi che restituiscano alla sua bellezza una delle mete preferite dai turisti che si recano in visita al paese. Anche per l’incremento di un flusso di turismo religioso favorito dal Santuario che si trova all’interno del Castello, in cui è collocata la statua marmorea della Madonna della Neve di Gagini. (foto a destra veduta del Castello)

domenica 3 ottobre 2010

"La Banda degli Onesti", ipse dixit

Forse ci sono troppi spifferi al palazzetto, forse era una serata troppo ventosa, ma il fatto è che mi sto riprendendo solo adesso dal ciclone Moggi, che ha compromesso la mia salute fisica: ma scherzi a parte, il ciclone c'è stato davvero, e non per il vento nè per il mio raffreddore, ma perchè effettivamente il passaggio del "Direttore" è stato al di là di ogni previsione un vero e proprio tornado. In senso letterale, soprattutto quando il pubblico si è catapultato dall'ultima fila degli spalti per foto e autografi con Big Luciano, a dimostrazione del fatto che il popolo bianconero presente, e vi assicuro che era numeroso, crede in "Farsopoli" più che in "Calciopoli". E crede che gli scudetti siano sempre ventinove.
Ma andiamo per ordine: la conferenza-dibattito di sabato scorso, preparata con grandi sforzi e grandi risultati dal club doc Juventus "Scirea", era stata preceduta da molte polemiche, neanche a dirlo, sulla scia di quanto avvenuto a livello nazionale dal 2006, perchè quella estate in cui scoppia lo scandalo del calcio italiano ha diviso l'opinione pubblica e scaldato gli animi tra gli stessi tifosi, schierati in almeno in tre fazioni. Quelli che si sono disaffezionati e allontanati dalla squadra del cuore, quelli che hanno continuato a sostenere la Vecchia Signora convinti però della colpevolezza di Luciano Moggi & co., quelli che ne difendono l'assoluta innocenza, sulla scorta di sospette incongruenze processuali. E poi ci sono gli adepti delle altre squadre, certo, che non perdono occasione per darla addosso alla Juventus. E c'è la stampa ("E' la stampa, bellezza!"), che si è coalizzata contro, inventando il termine Calciopoli e parlando addirittura di "Cupola".
Su tutto questo, il presidente Benedetto Merulla con il sostegno del direttivo e di tanti soci ha ideato l'incontro-dibattito che ha dato il titolo alla serata: “La Juventus di ieri, di oggi e di domani: Calciopoli, la storia falsa”, titolo di parte perchè l'obiettivo era dar voce ai protagonisti, Luciano Moggi, appunto, Gigi Moncalvo, Salvatore Cozzolino (nella foto da sinistra Cozzolino, me, Moncalvo, Moggi, Merulla). Tutti e tre in modi diversi coinvolti in prima persona. Assente, a causa delle condizioni meteo, Nicola Penta.
E questi sono i fatti: ingresso trionfale di Moggi, con Moncalvo e Cozzolino, di fronte al palazzetto gremito ed esultante e di fronte ad una corazzata di giornalisti (nella foto), armati di telecamere, microfoni e taccuini, che per dieci minuti buoni li hanno sequestrati (assediando soprattutto Moggi). Botta e risposta blindata Moncalvo-Moggi, che non si è concesso ad altre domande (nè mie, nè di altri giornalisti, nè del pubblico), ma che si è dato per un lungo quarto d'ora ai sostenitori, tra flash e autografi a più non posso. Quindici minuti che hanno lasciato felici i tifosi, un po' meno lo staff e il presidente Merulla, al quale, per la cronaca, è stato sottratto un prezioso volume con foto e firme degli ospiti del club. Infine, fuga verso l'aeroporto, dove il duo Moncalvo-Moggi era atteso dal mezzo aereo del Direttore per far ritorno in patria. I tempi in terra siciliana dovevano essere più lunghi, ma ancora una volta il meteo, a quanto hanno detto, è stato implacabile: occorreva rientrare per non trovare l'aeroporto torinese chiuso.
E così, calmate le acque, al tavolo verde siamo rimasti in quattro, il presidente del club luciese Benedetto Merulla, l'insostituibile segretaria e fac totum Maria Manna, Cozzolino ed io. Ma anche parte del pubblico si era dileguata dietro il ciclone Moggi. Tempi ristrettissimi quindi, tutte le scalette saltate, ma forse c'era da aspettarselo. Come la quiete dopo la tempesta. Tutti contenti, alla fine, anche perchè l'impegno organizzativo è stato notevole, premiato tra l'altro da un effetto scenografico spettacolare e una barriera di sicurezza impeccabile, che ha consentito di non avere incidenti di percorso, e soprattutto perchè - chiedetelo agli organizzatori - la verità è che non è semplice avere ospite un personaggio del calibro di Luciano Moggi, discusso e controverso, sotto i riflettori, ma pur sempre direttore generale per ben 12 anni, tutti di successi, della squadra più amata del calcio italiano. I numeri danno ragione al club Scirea, che ha fatto l'en plein di pubblico in sala e copertura mediatica dell'evento. Con buona pace di chi non avrebbe scommesso nulla sulla buona riuscita della serata e di chi quella serata neppure l'avrebbe voluta.
Il leit motiv è stato naturalmente quello indicato dal titolo: la tesi di farsopoli, che il gruppo juventinovero.com, di cui Cozzolino è uno splendido rappresentante, sostiene prove alla mano. Come le intercettazioni fatte ascoltare nel corso della serata. Da parte di Moggi (nella foto insieme a Merulla), commenti amari sulla pochezza strategica nella gestione del calcio italiano dal 2006 ad oggi, aneddoti ironici, accuse in direzione degli Elkann e di Montezemolo.
E quando passa fuori dal palazzetto dello sport la banda musicale, Gigi Moncalvo (è lui l'ipse dixit del titolo di questo post, non fatevi strane idee, lettori abituali di questo blog!), da istrionico giornalista qual è, coglie la palla al balzo per una battuta, strappando ancora una risata e un applauso al pubblico, e chiede se non sia per caso "la banda degli onesti venuta per Moggi". Perchè quell'onestà, e questo è il messaggio ultimo del dibattito, è da provare nei tribunali, non sui giornali.

Quando Santa Lucia scopriva...Saint Lucia


È salito improvvisamente alla ribalta internazionale il piccolo stato caraibico di Saint Lucia, paradiso naturale (e fiscale) da giorni sotto i riflettori per il giallo che coinvolge la famiglia del presidente della camera Fini sulla proprietà di una villa a Montecarlo. Le immagini dell’isola, che si trova nelle Antille, e quelle del suo ministro degli esteri Rudolph Francis, protagonista del “caso” tutto italiano a metà tra gossip e politica, hanno fatto il giro del mondo.
Proviamo ora a fare un piccolo salto nel tempo, ritrovandoci nel 1999: solo undici anni fa, apparentemente pochi, ma distanti anni luce dall’attuale politica-spettacolo e dal potere mediatico dell’informazione di oggi. Lontano da ogni clamore, nell’ultimo scorcio del secolo, in un clima di cordiale amicizia e buone intenzioni, il ministro degli esteri di Saint Lucia sbarcava in terra siciliana: George Odlum, che allora ricopriva quella carica, arrivava in visita ufficiale dall’isola caraibica e veniva festosamente accolto dai cittadini luciesi, per avviare un gemellaggio tra le due comunità, distanti ma con tanti punti in comune. A partire dal più evidente: anche Saint Lucia, come Santa Lucia del Mela, deve il suo nome al culto della martire siracusana, essendo stata scoperta dalle flotte di Isabella di Spagna il 13 dicembre, ricorrenza celebrata solennemente dai cittadini luciesi. Entrambi i popoli sono di religione cattolica, entrambi hanno subito dominazioni straniere che hanno influenzato la cultura locale con i loro costumi e le loro tradizioni. In più, entrambi vivono la stessa situazione economica di declino delle fonti tradizionali di reddito, legate all’artigianato e all’agricoltura. Erano infatti gli anni in cui si iniziava a parlare di globalizzazione e di risorse locali, e i due popoli gemellati ponevano le basi per aprire i confini geografici, incrementare gli scambi culturali, instaurare rapporti di collaborazione.
Sfogliando l’album dei ricordi, scopriamo che il gemellaggio era stato fortemente voluto dall’ambasciatore italiano all’ONU Francesco Paolo Fulci, diplomatico di origine luciese, che aveva sostenuto l’allora amministrazione Pandolfo nell’organizzazione di un progetto di amicizia e solidarietà, valori solennemente celebrati nel corso di quella visita e ribaditi dalla consegna simbolica delle chiavi della città al ministro di Saint Lucia. Per l’occasione, era stata inaugurata l’aula consiliare del palazzo socio-culturale, con taglio del nastro e consiglio comunale straordinario alla presenza di Odlum, del sindaco Santo Pandolfo, dell’assessore alla cultura Lidia Vella, del presidente del civico consesso Franco Interisano e dei consiglieri.
E se gli ideali di fratellanza e amicizia tra popoli, sanciti dalle firme apposte sulla pergamena-ricordo, non hanno mai perso attualità, con il passare degli anni un po’ di polvere si è depositata su quel gemellaggio, come avviene per tutti i ricordi belli destinati però a rimanere nei cassetti del tempo.
(nella foto da sinistra Fulci, Pandolfo, Odlum)

mercoledì 29 settembre 2010

«È la stampa, bellezza!»...Avviso ai naviganti

È la stampa, bellezza, la stampa. E tu non ci puoi fare niente… niente! Per questo post prendo in prestito la celebre citazione di Humphrey Bogart nei panni del giornalista Ed Hutchinson nel film L’ultima minaccia, che dal 1952 ad oggi rimane uno dei più belli e significativi in tema di libertà di stampa. Perchè è in nome di quella libertà di stampa per cui mi batto e per cui sono fiera di fare questo mestiere che annuncio una piccola rivoluzione in questo spazio virtuale al servizio dei cittadini: la disattivazione della funzione "commenti". Tutti i post in archivio, e quelli di prossima pubblicazione, saranno visibili senza la finestra sottostante aperta alle opinioni dei naviganti. L'aggiornamento si è reso necessario in virtù di una crescente impossibilità a mantenere un dibattito costruttivo e un positivo scambio di opinioni, ragioni per le quali era nato lo spazio destinato ai commenti che sono state disattese da interventi non all'altezza di una critica sana e utile alla crescita civile, obiettivi che il blog si prefigge sin dalla sua creazione. Ribadisco in questo modo il potere della parola, strumento di libertà, civiltà, relazione e convivenza, a patto che se ne faccia buon uso: se ciò non avviene, è giusto intervenire per ripristinare il corretto livello dello scambio critico di opinioni. Libertà di stampa è, per me che esercito da anni il lavoro di giornalista, rispetto dei fatti e rispetto del lettore, tendendo quanto più possibile alla ricerca della verità e all'oggettività della cronaca. Ringrazio quanti hanno contribuito a rendere il blog vitale lasciando le proprie idee e le proprie opinioni e sento di prendere le distanze, ancora una volta, da chi avrebbe voluto farne luogo di pettegolezzo e strumentalizzazione: rispetto verso la notizia significa non consentirlo a nessuno.
Si chiude in questo modo la prima era del "Blog del Mela" che, facendo un rapido e provvisorio bilancio della sua breve e non sempre facile esistenza, continua imperterrito a portare in giro per il mondo la voce di Santa Lucia del Mela. Alla sottoscritta, che si fregia dell'onere e dell'onore di riempirne le pagine virtuali, spetta il diritto e il dovere di informare, condiviso con il diritto e il dovere che i cittadini hanno di informarsi. Cuore e passione, che mi sorreggono in questo difficile e splendido mestiere, mi permettono di salvare intatti l'entusiasmo e l'ottimismo con cui ho scelto di farlo. Guardandomi alle spalle, quasi mi commuovo scoprendo che una volta posso aver detto, e pensato, e scritto, che il giornalismo potesse cambiare il mondo. Oggi che ho perso quello sguardo vergine e ingenuo sulla vita, continuo a pensare che però possa migliorarlo. Nonostante tutto, sopravvive in me quella scintilla che, come quando ti innamori, ti spinge a buttarti a capofitto e ad affrontare tutto, anche cose che non sai ancora come le hai fatte e che con il senno di poi non rifaresti più. Mai più. Ma tant'è, ed è irreversibile.

Volontari protezione civile, puliti i parco giochi

Come riportato oggi dalla Gazzetta del Sud, continua l’impegno dei volontari di protezione civile al servizio della comunità, con iniziative a carattere sociale finalizzate al miglioramento delle condizioni della qualità e della vivibilità degli spazi cittadini, soprattutto nei casi di incuria e degrado.
In questo contesto è stata organizzata dal gruppo comunale dei volontari una giornata per il recupero e la valorizzazione dei due “parco giochi” ubicati in contrada S. Maria e lungo la strada provinciale 65 che conduce al Castello.
I volontari hanno provveduto a pulire le aree, sistemare le aiuole e collocare del pietrisco nelle aree limitrofe ai giochi, così da rendere più gradevole e sicura la permanenza dei bambini, e di chi li accompagna, negli spazi ad essi destinati.
L’attività giunge a conclusione della stagione estiva che ha visto il gruppo di protezione civile, coordinato dall’assessore Angelo Letizia, impegnato nella campagna di avvistamento incendi promossa dal dipartimento regionale e dal corpo forestale. In particolare, in occasione della manifestazione nazionale organizzata da Legambiente e dalla Protezione Civile “Non scherzate col fuoco”, i volontari hanno effettuato delle dimostrazioni sulla prevenzione degli incendi e le modalità di segnalazione, insegnando ai più giovani, anche attraverso dei semplici giochi, l’importanza del rispetto per l’ambiente.

mercoledì 22 settembre 2010

Caso Calciopoli, Luciano Moggi ospite del Club Juventus



Sarà Luciano Moggi, controverso protagonista della vicenda giudiziaria denominata “Calciopoli”, l’ospite più atteso della conferenza-dibattito organizzata dal Club Juventus “Gaetano Scirea” di Santa Lucia del Mela sul tema “La Juventus di ieri, di oggi e di domani – Calciopoli...la storia falsa”.
L'appuntamento è il 25 settembre alle 18 presso il palazzetto dello sport cittadino, per un confronto diretto su uno dei maggiori scandali del calcio italiano che, quattro anni dopo, continua a far discutere l’opinione pubblica e a dividere il mondo dei tifosi, non solo bianconeri.
Ospiti della serata saranno Luciano Moggi, per la prima volta in Sicilia, e Nicola Penta, consulente sportivo che cura la difesa dell’ex Direttore Generale della società juventina, con il giornalista e scrittore Gigi Moncalvo e il responsabile delle relazioni esterne di ju29ro.com Salvatore Cozzolino.
A fronte di un’inchiesta ancora tutta da chiarire, che ha colpito i vertici di sei società italiane, seguita dall’inevitabile processo mediatico giocato nei salotti televisi, la conferenza-dibattito organizzata dal club bianconero luciese costituisce l’occasione per ascoltare la “versione dei fatti” dalla voce dei personaggi chiamati in causa, senza mediazioni e con il coinvolgimento del pubblico.