L'incontro all'Istituto Comprensivo di Santa Lucia del Mela |
A scuola di legalità, per imparare la lezione
di libertà che gli eroi civili del nostro tempo ci hanno lasciato con il loro
esempio di vita, ricordando che, come diceva Paolo Borsellino, chi tace e chi
piega la testa, muore ogni volta che lo fa; chi parla e chi cammina a testa
alta muore una volta sola. In questa celebre frase, pronunciata dal magistrato
ucciso da cosa nostra, si racchiude il senso dell’incontro “La legalità è un
valore: usiamolo bene”, organizzato
dall’Istituto comprensivo di Santa Lucia
del Mela, guidato dal prof. Francesco Furino, nell’ambito del progetto
“Ambiente e legalità” promosso dalla città Metropolitana. Durante l’incontro,
al quale hanno partecipato oltre cento studenti, sono intervenuti il capitano
Fabio Valletta, comandante della compagnia carabinieri di Barcellona, che ha
condotto le recenti operazioni Gotha V e VI, il luogotenente Giovanni
Silvestro, comandante della stazione di Santa Lucia del Mela, e la giornalista
Katia La Rosa, impegnata nelle inchieste e nella promozione di azioni ed
iniziative sui temi di attualità che interessano legalità ed ambiente.
«È importante investire nella formazione delle
nuove generazioni – ha dichiarato il dirigente Furino – perché gli studenti
rappresentano il futuro tessuto sociale». Nel corso dell’incontro sono stati
proiettati il docu film “Piccole cose di valore non quantificabile” ed il film “Io ricordo”, che hanno consentito
agli studenti di intervenire sui temi della legalità attraverso la conoscenza
della storia dei più cruenti fatti di
sangue che hanno macchiato la nostra isola: dalla strage di via d’Amelio a
quella di Capaci. «La mafia – ha
spiegato la giornalista Katia La Rosa, componente della commissione pari
opportunità di Assostampa – è un sistema di governo criminale che si insinua e
si mimetizza nell’economia e nella
politica, operando nella logica della corruzione. La grande scommessa che ci
attende è perseguire i propri ideali, nel rispetto di un’etica sociale per
contribuire alla crescita civica del nostro paese». «Le organizzazioni
criminali – ha aggiunto il capitano Fabio Valletta – non possono essere più
potenti dello Stato. Pertanto dobbiamo lottare lì dove la mafia è
iniziata. Ognuno di noi può contribuire
a rendere più vivibile il nostro territorio,
non temendo ripercussioni perché
le istituzioni sono deputate anche alla tutela dei cittadini».