Dopo Rio, affinché l'Europa risponda positivamente alla sfida dello sviluppo sostenibile, viene organizzata nel 1994 la Conferenza di Aalborg nel cui ambito nasce la Campagna europea città sostenibili. La Conferenza di Lisbona del 1996 e quella di Hannover del 2000 rappresentano un momento di confronto importante per i paesi che hanno raccolto questa sfida. Oggi in Italia sono numerose le amministrazioni che, firmando la Carta di Aalborg e aderendo alla Campagna europea città sostenibili, stanno promuovendo processi di Agenda 21 locale sul proprio territorio. Un impulso decisivo in questa direzione viene dalla nascita del Coordinamento nazionale Agende 21 locali nel 1999 a Ferrara, recentemente trasformato in Associazione. L'Associazione riveste un ruolo di primo piano nel diffondere, valorizzare e monitorare le esperienze di Agenda 21 locale in corso e nel favorire la partnership e lo scambio di informazioni tra gli enti locali. Uno degli strumenti più efficaci a disposizione dell'Associazione è la divulgazione, presso tutti i comuni, le province e le regioni della traduzione in italiano della Newsletter della Campagna europea città sostenibili, che contiene una sezione espressamente dedicata al nostro Paese. Inoltre, nel 2000 l'ANPA ha pubblicato un Manuale tecnico-operativo per lo sviluppo dei processi di Agenda 21 locale. Anche questo strumento, diffuso capillarmente, si è rivelato particolarmente utile per incentivare le amministrazioni a muoversi sulla via dello sviluppo sostenibile. Infine, il Ministero dell'ambiente con il Bando 2000 per il cofinanziamento di progetti di Agenda 21 locale ha messo a disposizione delle amministrazioni locali e degli enti parco 12,9 milioni di euro (pari a circa 25 miliardi di lire) e sta sostenendo l'attuazione di 110 progetti. Il Bando 2000 ha avuto un ruolo determinante nella diffusione in Italia dei processi di Agenda 21 locale: il 62% dei progetti cofinanziati rappresentano nuove esperienze di Agenda 21 locale, che coinvolgono soggetti, interessi e risorse mai prima dedicate alla sperimentazione di processi di pianificazione territoriale integrata e partecipata. I progetti cofinanziati sono monitorati dal gruppo di lavoro Agenda 21 locale (infoagende21@svs.minambiente.it 06/57225956/5066).I risultati delle indagini di monitoraggio sono pubblicati sul sito. Tali pubblicazioni costituiscono non solo uno strumento di trasparenza delle attività finanziate, ma anche un supporto per conoscere e mettere in rete le esperienze sviluppate sul territorio e per avere una visione d'insieme delle criticità e dei punti di forza
IL CITTADINO
è il PRIMO ATTORE DEL PROCESSO DI CAMBIAMENTO: ATTIVO, INFORMATO, PARTECIPE
- Il cittadino deve essere informato sulle tematiche ambientali. Egli deve poter valutare la qualità dell'ambiente in cui vive e le modificazioni che lo minacciano. Le Amministrazioni sono tenute a fornire informazioni chiare ed esaurienti, possibilmente attraverso l'uso di tecnologie informatiche interattive;
- La partecipazione dei cittadini ai processi decisionali pubblici è la prima condizione di sostenibilità dello sviluppo. Le politiche ambientali devono essere basate sul confronto con i soggetti sociali interessati e tradursi in strategie condivise. Una decisione concertata con i destinatari e costruita con un alto tasso di consenso, è una decisione democratica che ha più probabilità di essere attuata in modo ottimale grazie alla collaborazione di tutti;
- I cittadini ed in particolar modo le Associazioni di protezione ambientale od in altro modo rappresentative, sono depositari di preziose conoscenze relative alla situazione del territorio, alle esigenze ambientali locali ed agli interessi di chi vi abita;
AGENDA 21 LOCALE DI URBIS FELICIAE NOSTRAE – LE AZIONI
Azione 1 - Coinvolgere gli attori locali: consolidare ed ampliare il ruolo della partecipazione locale;
Azione 2 - Implementazione del Forum di Agenda 21 locale: investire sulla qualità delle relazioni fra gli attori;
Azione 3 - Il Rapporto sullo Stato dell'Ambiente: una tappa verso il Sistema di Gestione Ambientale.
Il reporting e la costruzione di un articolato set di indicatori per la valutazione dei fattori di pressione, della qualità delle risorse ambientali e della capacità di risposta pubblica e privata costituiscono elementi chiave sia per il processo di Agenda 21 che, più in generale, per il governo e il monitoraggio del territorio.
- Restituzione, il più possibile completa e rappresentativa, dello stato dell'ambiente (nel senso più ampio del termine, secondo il concetto di sostenibilità, cioè di tutte le sue componenti ambientali, socio-economiche).
- Individuazione delle componenti ambientali sensibili e dei "fattori di pressione" (derivanti dalle attività antropiche) più critici.
- Supporto all'individuazione degli obiettivi e delle priorità di tutela e gestione delle risorse naturali.
- Rassegna e valutazione delle politiche in atto a livello locale in relazione agli obiettivi e alle priorità.
- Monitoraggio periodico dello stato dell'ambiente e dei fattori di pressione in relazione agli obiettivi selezionati nell'ambito delle politiche di risposta.
- Informazione pubblica e comunicazione mirata ai diversi interlocutori coinvolti e da coinvolgere nel processo di A21L e nella formazione ed attuazione del Piano di Azione Locale.
- sistema socio-economico
- sistemi ambientali
- aria e cambiamenti climatici
- acque
- rumore
- paesaggio
- biodiversita'
- suolo e sottosuolo
- settori di attività e pressione antropica
- industria
- agricoltura
- turismo
- popolazione e insediamenti
- trasporti
- rifiuti
- energia
- inquinamento elettromagnetico
- preparazione della lista preliminare estesa degli indicatori e descrizione sommaria della loro struttura (serie temporale, unità di misura, criteri di aggregazione, etc.);
- verifica, affinamento e condivisione del sistema di indicatori sulla base della disponibilità effettiva dei dati e del confronto con gli organi preposti e con il Forum istituzionale;
- definizione e scelta finale del sistema di indicatori, con descrizione specifica del formato, e individuazione del sistema di indicatori di monitoraggio.
Uguaglianza ed inclusione sociale: accesso a servizi di base adeguati ed economici per tutti.
Partecipazione/democrazia: partecipazione di tutti i settori della comunità locale ai processi decisionali.
Relazione fra dimensione locale e quella globale: soddisfazione dei bisogni a livello locale o comunque in maniera più sostenibile.
Economia locale: promozione dell'occupazione e dell'impresa, secondo modalità che minaccino in misura minimale le risorse naturali e l'ambiente.
Protezione ambientale: approccio ecosistemico; minimizzazione dell'uso delle risorse naturali, del territorio, della produzione di rifiuti e di sostanze inquinanti; accrescimento della biodiversità.
Patrimonio culturale/qualità dell'ambiente edificato: protezione, conservazione e recupero di valori storici, culturali ed architettonici; accrescimento e salvaguardia della bellezza e funzionalità di spazi ed edifici.
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