martedì 15 luglio 2008

Sotto i cieli ungheresi


Il regime sovietico seguìto alla seconda guerra mondiale ha saccheggiato e distrutto gran parte dei tesori esistenti nei diversi villaggi sparsi attorno alla grande capitale Budapest. Villaggi contadini, che vivono essenzialmente di agricoltura e che conservano ancora oggi un aspetto rurale tale da farli sembrare un po' fuori dal tempo.



Resta poco degli antichi insediamenti preistorici e di quelli delle epoche successive della storia dell'umanità, talvolta conservati nei musei, e a testimoniare la vita degli abitanti rimangono le tracce di una civiltá agricola fatta di attivitá e strumenti che ritroviamo anche nella nostra cultura. Ciò che stupisce è la grande dignità di un popolo che nonostante l'attuale difficile situazione economica si sta sforzando per guarire dall ferite del passato. Grande dignità hanno i volti, sereni, solcati dalla fatica ma non dalla rassegnazione, colmi di una compostezza che non viene meno neppure quando si aprono in un sorriso.

Camminando per le strade del minuscolo villaggio di Kozard, si respirano i profumi della campagna, la frescura della natura bagnata dalla pioggia, l'infinita bellezza delle enormi distese di girasoli.







La città, Budapest, con la sua storia millenaria e il suo splendore architettonico, è lontana da qui, seppure distante solo un'ora e mezza di treno. Qui non arrivano i fasti delle rive sognanti del Danubio, le contraddizioni di una capitale dai diversi volti, gli sguardi delle finestre che da facciate opulente occhieggiano su viali che hanno vissuto mille storie.


Anche Santa Lucia del Mela è qui a Kozard, parte della delegazione italiana insieme ad Alì e Alì Terme. Siamo stati invitati in Ungheria in quanto partner di "Eurocitizens Network", ong che promuove la cittadinanza europea attiva e partecipe e l'internazionalizzazione delle risorse locali.



L'obiettivo, siglato nella dichiarazione finale preparata dai paesi partecipanti, è creare un circuito europeo per la promozione del turismo, le tradizioni e il patrimonio culturale, le risorse naturalistiche e paesaggistiche, attraverso progetti di scambio, promo tour ed eventi, all'insegna della collaborazione, della cooperazione e dell'amicizia tra i popoli europei.


Oltre all'Italia, a questo gemellaggio hanno aderito delegazioni provenienti da Estonia, Lettonia, Romania, Ungheria, tutti ospiti nel piccolo villaggio di Kozard: 180 abitanti, case di legno, un ristorante che funge da unico punto di incontro. Sembrano tutti incuriositi dal nostro aspetto occidentale e dai nostri modi aperti, allegri e gioviali, ma soprattutto dalle nostre tradizioni, dalla nostra storia e dalla nostra cultura, che abbiamo mostrato loro non solo attraverso le informazioni turistiche ma con la nostra stessa presenza, il contatto diretto, l'esperienza. Tante le lezioni che abbiamo imparato, i suggerimenti che abbiamo colto, le idee venute fuori dal contatto con una realtà così diversa.

Non si possono riassumere in poche righe le emozioni che ci sono state regalate dalle lunghe passeggiate nella foresta e tra i frutteti, gustando i deliziosi sapori della natura, dalla scoperta di un mondo piccolo eppure infinito, dal contatto con culture così distanti dalle nostre.


Ci siamo confrontati, abbiamo mangiato insieme piatti stranieri e abbiamo ballato, abbiamo riso e ci siamo abbracciati.




Kozard, Ecseg, Secezny, Hehalom, villaggi che abbiamo visitato e che risuonano di ospitalità, di tempi lontani, di folklore. cerchi luminosi sulla mappa in cui campeggia Budapest, dove abbiamo fatto tappa nel nostro viaggio, commuovendoci lungo le magiche luci del Danubio che unisce le due sponde di una città meravigliosa e indimenticabile.




Ci siamo calati nello spirito del gemellaggio, cogliendo il piacere di condividere le giornate, scoprendo insieme le risorse di un villaggio che, solo grazie alla buona volontà dei suoi abitanti e amministratori, riesce ad organizzare tre grandi festival durante l'anno ed è diventato guida di un progetto europeo di agricoltura, allevamento e produzione che coordina 23 paesi in tutto il mondo.

















Grazie a Marta e Pal, instacabili, gentilissimi ed entusiasti, che ci hanno guidato nel cuore della regione di Nograd. Grazie alle altre delegazioni, che ci hanno regalato il loro affetto e la loro amicizia. Grazie ai miei compagni di viaggio: Adele Grungo, presidente del Cavaan, vulcanica promotrice dei progetti di "Eurocitizens Network"; Alessandro Calì, presidente di Eurocitizens che crede nella forza della rete europea e sta gettando le basi per la creazione di uno straordinario circuito turistico e culturale; a Giuseppe Coglitore e Tommaso Micalizzi, rispettivamente consigliere e assessore di Alì Terme, che hanno portato in Ungheria l'allegria italiana; ultima ma non ultima, a Rosalba Gitto, che con la sua profonda competenza sullo studio dei tessuti ha proposto e iniziato a realizzare un percorso di analisi delle tradizioni tessili che potrebbe avere interessanti sviluppi futuri.


Di futuro vorrei parlare chiudendo questo post pieno di ricordi: dei progetti che coinvolgeranno Santa Lucia del Mela a partire dal prossimo ottobre, non solo come sede di gemellaggio ma anche come comune capofila di altra iniziative di respiro europeo. Un grazie è doveroso a chi ha permesso al nostro paese di inseririsi in questo circuito strategico per la promozione, il rilancio e la valorizzazione delle risorse, guardando all'Europa e ad un modo nuovo di fare turismo: l'assessore Franco Interisano, che con la nuova amministrazione guidata da Nino Campo sta investendo nel futuro del nostro paese.

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