
“L’incanto di Creonta”, attraverso i protagonisti Orlando, Rinaldo e la maga Creonta, propone l’eterno conflitto tra il bene e il male, narrando le gesta epiche che intere generazioni di pupari si sono tramandate oralmente. Lo spettacolo, presentato al Vittorio Emanuele, unisce all’arte dei pupi effetti musicali e scenici, mettendo in scena una tradizione fortemente radicata nella storia siciliana, tanto che “l’Opera dei Pupi” è stata inserita dall’Unesco tra i “Patrimoni Immateriali dell’Umanità”.
“La mia famiglia si tramanda questo mestiere da cinque generazioni, producendo spettacoli che oggi girano anche nelle scuole per mantenere viva una tradizione culturale unica”, spiega Sara Gargano, che appartiene all’ultima famiglia di pupari rimasta a Messina e in provincia. “Si tratta di un’arte che non si può improvvisare, come qualcuno prova a fare mettendo a rischio la professionalità dei pupari veri, ma che è scarsamente valorizzata dalle istituzioni”, denuncia Gargano, “esistono delle leggi per sovvenzionare i pupari che spesso non vengono rispettate, compromettendo la possibilità di nuove produzioni”.
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