domenica 28 settembre 2008

Matteo Lipari, tra carta stampata e memoria storica

Katia Trifirò - L’edicola Lipari ha aperto i battenti nel 1895 e oggi, con i suoi 113 anni di attività, è un pezzo di storia che testimonia e racconta del passare del tempo, di come cambia la società e di come si trasformano le abitudini e la vita del paese. Cresciuto tra la carta stampata e con il gusto per la lettura, tanto da diventare giornalista e appassionato di ricerche storiche, Matteo Lipari ha ereditato l’edicola che è stata del padre e del nonno e oggi, all’età di 86 anni portati egregiamente, è il decano dei giornalai della provincia e il più antico totoricevitore d’Italia.
Una vita passata a vendere giornali ma anche a scriverne pagine importanti, ricostruendo su numerose testate – tra cui la Gazzetta del Sud, che l’ha visto corrispondente, e di cui custodisce ancora il primo numero – le vicende del paese. Cronaca, ma soprattutto tanta storia, quella che lui stesso ha contribuito a scoprire grazie al fiuto per le ricerche: “Ho portato alla luce il titolo di Prelatura Nullius, più antica del mondo, che Santa Lucia possiede dal 1206 e ho fatto sì che la Cattedrale venisse riconosciuta come Basilica” racconta con un pizzico d’orgoglio Matteo Lipari, che ha dedicato numerosi articoli alla necessità di urgenti restauri di quadri e monumenti ed è egli stesso artista e scultore. A Lipari si deve la scoperta e la ricostruzione di una tomba romana del secondo secolo a.C. e la probabile localizzazione di una necropoli e del luogo dove Pier delle Vigne fu prigioniero.
Dalla storia al costume, tra i pezzi scritti più curiosi c’è la vicenda di un amore contrastato e poi vissuto nella vecchiaia, tra l’Italia e il Canada, che ricorda la storia di Florentino e Fermina nel famosissimo L'amore ai tempi del colera di Garcìa Marquez. Ma nell’enorme archivio di notizie custodite con cura ci sono anche saggi e disegni, come quelli che ha fatto per illustrare il libro dello storico Padre Giovanni Parisi su mons. Antonio Franco. “Il mio titolo di studio? La quinta elementare”, dice orgogliosamente Matteo Lipari, che con la sua grande cultura da autodidatta ha trasformato l’edicola in un monumento alla storia del paese.

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