"Non siamo terra di mafia". E' questo il messaggio che l'amministrazione comunale, rappresentata dal sindaco, geom. Antonino Campo, affida ad un comunicato stampa in seguito ai fatti di cronaca relativi all’“Operazione Pozzo”, che, lo ricordiamo, denuncia la pesante ipotesi di una connivenza fra politica luciese e mafia. Un capitolo particolare dell’inchiesta antimafia che ha decapitato il braccio operativo della malavita organizzata della Cosca dei Barcellonesi, con le sue articolazioni territoriali, riguarda infatti gli intrecci tra politica e mafia che vedono indagati, con l’ipotesi di concorso in associazione mafiosa, l’ex sindaco di Santa Lucia del Mela Santo Pandolfo insieme a funzionari comunali. Un caso che ha scosso il paese, provocando immediatamente la spaccatura nell'opinione pubblica tra colpevolisti e innocentisti, sul quale è arrivata la reazione del sindaco Campo, che ha espresso, anche a nome dell’amministrazione da lui rappresentata, indignazione “per i commenti riportati dagli organi di stampa che coinvolgono, su fatti ancora da provare, un amministratore di indubbia moralità, una intera amministrazione ed il relativo elettorato composto da persone oneste, delegittimando una intera comunità che non è terra di mafia né tanto meno di mafiosi”. A tal proposito, il sindaco Campo precisa che “l’indagine è in corso ed è, pertanto, arbitrario, in questo momento, fare delle affermazioni sull’ esistenza di rapporti fra mafia e politica a Santa Lucia del Mela”. “A nessuno è consentito presumere responsabilità che l’autorità giudiziaria, del cui operato l’amministrazione comunale è assolutamente rispettosa e fiduciosa, non ha ancora accertato nè provato. Come Sindaco ritengo, però, doveroso difendere la legittimità degli atti posti in essere sia dalla precedente amministrazione rappresentata dal Sindaco dott. Santo Pandolfo della quale il sottoscritto faceva parte sia dall’attuale amministrazione rappresentata dal sottoscritto”. Sugli stessi toni il documento diffuso dalla sede cittadina del Partito Democratico, del quale l’ex sindaco Pandolfo fa parte:“Non è questo il paese dei patti scellerati con la mafia – si legge nella dichiarazione firmata, tra gli altri, dai deputati regionali Panarello e Rinaldi –, all’unanimità abbiamo ricusato quanto potrebbe apparire dalle cronache e dagli accostamenti apparsi sulla stampa di questi ultimi giorni. Noi abbiamo sostenuto Pandolfo perché convinti, come lui asseriva, che il cittadino deve ottenere ciò che gli spetta come diritto e non come favore personale di chi lo amministra. Per questo e per quanto lo conosciamo ci è impossibile credere che lui abbia potuto dar corso ed accettato qualsiasi “voto di scambio” e tanto meno lo vediamo accostabile ai boss di cosa nostra”. Il documento prosegue con una dichiarazione di fiducia nei confronti della magistratura:“Primi fra tutti plaudiamo al lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura e riteniamo che, prima del relativo verdetto, nessuno possa indicare Santa Lucia del Mela come luogo ove avvengono intrecci politico mafiosi e quant’altro”.
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