Potrebbe trattarsi di un furto la scomparsa della scultura di un angelo dall'altare in pietra della diruta chiesa di San Michele Arcangelo, risalente al XV secolo. Della chiesa, situata in via Facciata, rimangono il portale a tre cuspidi e l'altare, in cui si intravedono delle colonne ed una tavola scolpita con due angeli, oggi spariti. Le sculture sono scomparse dalla sede originaria in tempi diversi. L'ultimo ad aver misteriosamente preso il volo è l'angelo situato a destra, sparito dopo la rimozione dei rovi e dei rampicanti che invadono i resti della chiesa, effettuata l'estate scorsa. Per la chiesa, che versa in stato di forte degrado, esiste da anni un progetto di restauro mai messo in opera, che oggi l'amministrazione comunale sta provvedendo a revisionare. Trattandosi di episodi recenti, si potrebbe sperare di recuperare le sculture per restituire all'altare la sua bellezza in sede di restauro, portando alla luce detriti e tracce di elementi architettonici e decorativi che giacciono sotto i rovi. Il merito di aver scoperto la scomparsa delle sculture dell'altare va a Santo Arizzi, restauratore, che aveva scelto l'opera per un laboratorio di restauro architettonico nell'ambito di storia e conservazione dei beni architettonici ed ambientali presso l'Università di Reggio Calabria. Il progetto non si è però realizzato per l'impossibilità di entrare all'interno dell'edificio, a causa dei rovi e dei rampicanti. A richiedere con urgenza interventi di restauro è gran parte dei beni architettonici del paese, in particolare le chiese chiuse al culto che, come questa, sono abbandonate da anni. La chiesa di San Michele Arcangelo è parte integrante del patrimonio storico-artistico luciese. Accanto ad essa sorgeva un ospedale, che doveva essere con molta probabilità un convento francescano, dove i malati di peste erano affidati alle cure dei monaci, sotto la guida del servo di Dio Mons. Antonio Franco, per il quale è in corso la causa di beatificazione. Negli anni si è lentamente sgretolata ed è stata oggetto di un contenzioso tra il comune e un privato. Per molto tempo l'altare, venuto alla luce recentemente, è rimasto seppellito dai rovi. Oggi la scomparsa delle sculture è l'ultimo capitolo di una lunga vicenda segnata dall'incuria.
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