Ultimi giorni. La tentazione di fare bilanci è in agguato, ma preferisco non farne, e non è solo una questione personale: è che non credo nelle date, che importano tutto sommato poco per il corso delle cose e sono poco più di sistemi convenzionali posti a indicare i prima e dopo della vita, che di per sé non ha confini.
Chiudiamo i battenti di un altro anno, ci dicono le date, e mentre in tv e sui giornali impazzano bilanci politici e previsioni astrologiche, io mi limito ad augurare a tutti i frequentatori di questo blog un nuovo anno senza confini, appunto, fisici e mentali. Archiviamo un anno di post, appunti di vita che hanno il carattere dell'effimero ma che resistono come tracce di fatti e pensieri. Ai lettori vanno insieme ai miei auguri i ringraziamenti per esserci in questo spazio che, nonostante tutto, esiste e resiste. E non contano i numeri e le statistiche, che pure confermano la vitalità del blog, quanto il fatto che esso sia un luogo democraticamente aperto, a tutto e a tutti.
Spero di non essere troppo poco realista augurando a questo paese di muovere qualche passo oltre la stasi, in direzione di un cambiamento lento ma quotidiano, di ritrovare la forza per rivivere e non limitarsi a sopravvivere, ma di sopravvivere agli inganni del sottobosco politico. E per questo auguro a chi fa politica in questo paese di avere lo sguardo limpido. Da qualsiasi parte si stia.
Auguro ai miei concittadini luciesi, me compresa, di lottare sempre per i nostri diritti e di esercitare il nostro ruolo di luciesi non con sudditanza, indifferenza e rassegnazione ma con coraggio, forza e amore. Da qualche parte ho letto che non potremmo stare dove stiamo se non correndo il più velocemente possibile. Splendido paradosso e grande consiglio. A me stessa auguro comunque di continuare a non seguire i consigli, ma soprattutto di svolgere il mio diritto-dovere di informare sempre totalmente libera da pregiudizi e orgogliosamente senza padroni. Nella professione come nella vita, pronta anche a sbagliare ma a rialzarmi più forte dopo ogni caduta.
Fuor di metafora, a proposito di caduta voglio ringraziare qui, perchè non l'ho fatto ancora, tutti coloro, e sono tanti, che mi sono stati vicini in questi mesi difficili. Grazie di cuore per la presenza e l'affetto, che quando si è costretti per lungo tempo a fissare il soffitto bianco di una camera che non è la propria senza vedere il sole sono le uniche cose veramente importanti. Grazie in particolare a chi mi è stato amorevolmente accanto giorno dopo giorno, condividendo il mio dolore e le mie paure. Rivedere i visi amati, solo questo conta.
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