martedì 4 maggio 2010

A proposito di bilancio (e di Ato)

Il bilancio di previsione, l'atto più importante per un'amministrazione, è stato approvato in consiglio. Ma non è stato approvato dal presidente del civico consesso, passando così con i soli otto voti dei consiglieri di maggioranza - e non con i nove che si sarebbero attesi. Rizzo si è infatti dichiarato contrario, come i cinque della minoranza presenti in aula (assente il capogruppo Manna). E se per i consiglieri di minoranza non votare il bilancio è prassi consolidata, giacchè, come ripetuto nelle dichiarazioni di voto, c'è una motivazione politica, trattandosi di uno strumento dell'amministrazione, è inusuale che per una "questione politica" non lo voti il presidente. L'emendamento presentato da Rizzo sulle aree produttive (che prevedeva un'apposita voce in bilancio) era stato infatti respinto dai consiglieri. Ma il presidente ha anche mosso accuse pesanti sullo strumento finanziario, alludendo a un buco di un milione di euro relativamente alla copertura del superdebito "casa per tutti" e proponendo il rinvio del punto per lavorare ad un bilancio più "congruo alle esigenze dell'ente".
D'altra parte, i consiglieri di minoranza hanno fatto notare che il bilancio non è stato votato in giunta da tutti gli assessori - ma il sindaco Campo ha replicato che il voto mancante, quello di Grillo, è dovuto al suo coinvolgimento nella vicenda della cooperativa. Oltre alla questione politica, la contrarietà al bilancio è stata motivata da Marcaione con rilievi di tipo tecnico: il consigliere di minoranza ha fatto riferimento alla nuova legge che abolirà l'Ato; il bilancio, che non ne tiene conto, sarebbe così "monco" perchè non prevede l'istituzione di un nuovo capitolo per la gestione comunale dei rifiuti.

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