È stata riportata all’antico splendore la statua lignea raffigurante Santa Lucia vergine e martire, venerata in tutto il mondo cristiano e compatrona della città, di cui ricorrono domani le celebrazioni solenni nella Basilica Cattedrale. Dopo oltre mezzo secolo, il simulacro della santa siracusana morta nel 304 sotto la persecuzione di Diocleziano, restaurato e restituito alla comunità, sfilerà in processione per le vie del paese. La lunga attesa, durante la quale la statua era rimasta nella chiesa di San Nicola abbandonata all’incuria del tempo, era stata colmata da un’altra effigie, priva del valore artistico e storico che l’originale custodisce. Grazie all’iniziativa del presidente del consiglio luciese Francesco Rizzo, che ha devoluto per il restauro sei mensilità della propria indennità di carica, la statua torna ad occupare un posto di rilievo nell’immenso patrimonio culturale cittadino.
Realizzata in legno policromo e argento meccato, di scuola siciliana, la statua è databile tra 1.600 e 1.700. Al centro conserva una reliquia tessile ed è dotata della palma e del piatto con gli occhi, di cui la santa è protettrice, simboli iconografici che ne ricordano il martirio. Poggia su un piedistallo che, per volontà di Rizzo, sarà restaurato l’anno prossimo. Il recupero della statua, iniziato nel giugno scorso, è stato affidato alla ditta di Marianna Saporito ed è stato realizzato dalla stessa insieme al giovane restauratore ed artista luciese Santo Arizzi: «È stato necessario rimuovere uno strato di colore che probabilmente già nell’Ottocento ricopriva la statua e riportarla alla doratura originaria – spiega Arizzi –, si tratta di una manifattura in legno morbido e profumato, forse pioppo, che non si deteriora facilmente e che ha consentito una buona conservazione attraverso i secoli. Sarebbe necessaria una ricerca d’archivio per stabilire il committente dell’opera e la sua precisa datazione, così come è auspicabile che altre opere del patrimonio storico-artistico siano valorizzate e recuperate».
Il culto della santa nel centro luciese, che ha origini antiche e unisce la tradizione religiosa ad una profonda devozione popolare, si rinnova anche domani con le celebrazioni eucaristiche presiedute da mons. Raffaele Insana, la solenne processione e il concerto serale della premiata banda musicale “Randisi” diretta dal maestro Giuseppe D’Amico. L’immagine della santa è riprodotta anche nello stemma del Comune, a testimoniare il profondo legame che a lei unisce il paese, ma anche in una statua marmorea attribuita al Laurana, in un affresco, nel portale marmoreo della Cattedrale, nel drappo settecentesco di velluto rosso che fungeva da schienale al senato luciese. Una reliquia, custodita nella “mano argentea” di Francesco Bruno, maestro argentiere del ‘600, fa parte inoltre del Tesoro della Cattedrale.
Realizzata in legno policromo e argento meccato, di scuola siciliana, la statua è databile tra 1.600 e 1.700. Al centro conserva una reliquia tessile ed è dotata della palma e del piatto con gli occhi, di cui la santa è protettrice, simboli iconografici che ne ricordano il martirio. Poggia su un piedistallo che, per volontà di Rizzo, sarà restaurato l’anno prossimo. Il recupero della statua, iniziato nel giugno scorso, è stato affidato alla ditta di Marianna Saporito ed è stato realizzato dalla stessa insieme al giovane restauratore ed artista luciese Santo Arizzi: «È stato necessario rimuovere uno strato di colore che probabilmente già nell’Ottocento ricopriva la statua e riportarla alla doratura originaria – spiega Arizzi –, si tratta di una manifattura in legno morbido e profumato, forse pioppo, che non si deteriora facilmente e che ha consentito una buona conservazione attraverso i secoli. Sarebbe necessaria una ricerca d’archivio per stabilire il committente dell’opera e la sua precisa datazione, così come è auspicabile che altre opere del patrimonio storico-artistico siano valorizzate e recuperate».
Il culto della santa nel centro luciese, che ha origini antiche e unisce la tradizione religiosa ad una profonda devozione popolare, si rinnova anche domani con le celebrazioni eucaristiche presiedute da mons. Raffaele Insana, la solenne processione e il concerto serale della premiata banda musicale “Randisi” diretta dal maestro Giuseppe D’Amico. L’immagine della santa è riprodotta anche nello stemma del Comune, a testimoniare il profondo legame che a lei unisce il paese, ma anche in una statua marmorea attribuita al Laurana, in un affresco, nel portale marmoreo della Cattedrale, nel drappo settecentesco di velluto rosso che fungeva da schienale al senato luciese. Una reliquia, custodita nella “mano argentea” di Francesco Bruno, maestro argentiere del ‘600, fa parte inoltre del Tesoro della Cattedrale.