Dopo la pausa estiva sono ripresi i lavori del consiglio comunale, presieduto dal Prof. Santo Vaccarino, che è tornato a riunirsi in due sedute. In prima battuta è stato ascoltato dai consiglieri il difensore civico, Paolo Cigala, il quale ha relazionato in merito all’attività annuale svolta all’interno del Comune. Il difensore ha fatto riferimento in particolare a segnalazioni pervenute dal partito dei comunisti italiani. Tra cui la sparizione di alcuni testi storici dall'archivio luciese, come il leggendario (è proprio il caso di dirlo, visto che ne parlava padre Giovanni Parisi ma non si ritrova nei censimenti degli ultimi 20 anni) "Libro Rosso del Sindaco". Alle sue osservazioni ha risposto puntualmente il sindaco, Dott. Santi Pandolfo, il quale ha sottolineato che “la funzione del difensore civico è quella di mediare tra i cittadini e gli enti comunali, ponendosi quale organo super partes”. In altre parole, Pandolfo si è difeso dalle accuse che non riguardano l'attuale amministrazione (come la mancata sorveglianza dell'archivio) e ha puntualizzato che non una richiesta è effettivamente arrivata all'ufficio del difensore da parte dei cittadini, in merito alla trasparenza e al funzionamento degli uffici. Come dire, l'istituzione del difensore civico, che per altro non è presente in tutti i Comuni, segnala un alto grado di rispetto per i cittadini. Ma viene da chiedersi come stia funzionando questa figura all'interno del Comune luciese, se effettivamente i cittadini utilizzino questa risorsa, in quale modo Paolo Cigala stia svolgendo il suo compito. Resta l'amarezza per la constatazione dell'impossibilità di dialogare: Cigala contesta al Sindaco di non aver mai risposto alle sue missive, ma poi abbandona l'aula consiliare mentre il Sindaco replica alla sua relazione.
Il dibattimento è poi proseguito su un tema “caldo”, la variazione del Bilancio 2007 e del Bilancio pluriennale e salvaguardia degli equilibri di Bilancio. Ma su questo punto non si è raggiunto l’accordo tra maggioranza e opposizione. Il documento, presentato dal rag. Giuseppe Isaia, non è stato approvato. Un passo carico di conseguenze, che lascia intravedere l'ombra del commissariamento.
La prima seduta del consiglio si è conclusa con la sottoscrizione di un importante atto, proposto dal sindaco Pandolfo e accolto dalla maggioranza compatta e da una parte dell’opposizione. Il documento riguarda l’emendamento sulla “comunicazione per intervento finanziario al fine di assicurare la totale copertura delle spese della gestione integrata dei rifiuti”. Con questa delibera il consiglio comunale disconosce la società ATO ME2, prendendo atto della sua incapacità “nella razionalizzazione e nel miglioramento del servizio di raccolta e smaltimento dei rr.ss.uu.”. Anche il Comune luciese, quindi, si unisce al coro di proteste che si alza potente in tutta la provncia contro un decreto regionale che obbligherebbe i comuni a pagare tasse che le comunità rifiutano come ingiuste.
In una seconda seduta i consiglieri hanno affrontato il tema del decentramento delle funzioni catastali, deliberando all’unanimità di aderire al polo catastale che riunisce Milazzo e i comuni della valle del Mela. La decisione subentra alla prima ipotesi, discussa in sede di consiglio dei sindaci, di costituire un unico polo catastale da Milazzo a Villafranca, con l’adesione dei 15 comuni appartenenti al pit 22, e risponde ad un’esigenza di razionalizzazione del servizio.
Nel corso della seduta si è discusso di un’altra scottante questione, quella concernente la diminuzione del numero delle guardie mediche prevista dalla Regione. Si è pronunciato in merito il consigliere Carmelo Bella, il quale ha redatto un documento esprimendo la necessità di conservare il presidio luciese.
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