Un nuovo difficile capitolo si apre nell'annosa vicenda della “Cooperativa Casa per tutti”, una brutta storia a puntate che ancora una volta arriva sul tavolo dei consiglieri comunali. A volerla all'ordine del giorno durante l'ultima seduta consiliare stati gli esponenti d'opposizione Rizzo, Manna, Bella, Amalfi, Cirino e Zullo, i quali hanno chiesto l’audizione del sindaco in merito alla sentenza n. 1411 del Tar di Catania, risalente allo scorso 6 settembre di quest’anno. La sentenza, entro un termine di 120 giorni, obbliga il comune ad adottare “le disposizioni amministrative necessarie per il completo pagamento di quanto dovuto ai ricorrenti”, per l’illegittima occupazione ed espropriazione dei propri terreni. Il testo completo è consultabile all'indirizzo (http://www.giustizia-amministrativa.it/Sentenze/CT_200701411_SE.doc).
“L’unica strada percorribile in attesa di un quadro completo è la vendita dei beni patrimoniali del comune”, ha detto Pandolfo. Tuttavia ha aggiunto che “non esiste ancora il regolamento che disciplini tale vendita per far fronte alla sentenza e pagare”. Il rischio che il comune corre seriamente è quello del dissesto finanziario, con tutte le conseguenze che ciò comporta. Il termine non è ancora scaduto, ma siamo agli sgoccioli. L'attesa è dura e lascia aperte molte domande, molti dubbi su come verrà gestita una vicenda che sin dall'inizio ha posto diversi problemi di legittimità.
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