La protesta contro i disservizi dell’Ato Me2 non sembra destinata a placarsi, data la difficoltà di trovare un punto d’incontro tra i cittadini e la società, come rivelano gli esiti dei consigli comunali riunitisi su invito del Prefetto per affrontare la questione rifiuti. Anche il consiglio luciese, in seduta aperta, è tornato a parlare di Ato Me2 con l’obiettivo di proporre soluzioni condivise su un problema segnalato sia dai cittadini che dall’amministrazione. Paradossalmente, il “caro bollette” è stato avvertito dai luciesi meno che negli altri comuni, dal momento che il costo della vecchia Tarsu era già alto. Tuttavia si contesta all’Ato Me 2 il mancato riscontro tra la quantità di tasse pagate e la qualità dei servizi erogati, tanto che nei mesi scorsi la questione rifiuti è stata più volte all’ordine del giorno nelle sedute consiliari. “Questo consiglio ha deciso all’unanimità di non partecipare alle decisioni dell’Ato, come atto di delegittimazione verso un ente che è stato imposto ai comuni” ha detto il sindaco Santo Pandolfo. “Sono necessarie regole nuove e condivise, da stabilire in tavoli permanenti tra tutte le parti coinvolte, che tengano conto del principio di autogestione di ogni singolo comune” ha proposto Pandolfo.
L’incontro, per il quale si auspicava una maggiore partecipazione della comunità e nessuna assenza da parte dei consiglieri, ha fatto emergere la frattura tra i rappresentanti delle associazioni dei consumatori e il presidente dell’Ato Me2 Andrea Paratore. “Il punto di partenza non è un patteggiamento per l’abbassamento delle tariffe, ma una presa d’atto di comportamenti illegittimi da parte dell’Ato, che hanno provocato una protesta senza precedenti su tutto il territorio” ha affermato
Santina Mondello, che segue i processi legali per la commissione tributaria. La sua proposta è quella di “una regolamentazione nuova basata sulla legalità, sull’efficienza e sull’irrinunciabile ruolo dei comuni”. Tra gli intervenuti a sostegno dei contribuenti, anche Nicola Calabria, presidente dell’Associazione Consumatori Siciliani, il quale ha espresso soddisfazione per la lettera inviata dal Prefetto ai sindaci, in quanto “risposta forte e concreta sia alla denuncia che avevamo lanciato sui silenzi delle istituzioni sull’argomento, sia al fatto che la tariffa deve essere parametrata giustamente ai servizi effettivamente resi”. Ma, avverte Calabria, “quello dei rifiuti è un problema regionale che non si può risolvere nei consigli, che implica responsabilità a tutti i livelli e che richiede una revisione di tutta la normativa di riferimento”. Evasiva la replica del presidente Paratore, il quale ha riconosciuto le ragioni delle proteste dei consumatori ma ha escluso comportamenti illegittimi da parte della società.
L’incontro, per il quale si auspicava una maggiore partecipazione della comunità e nessuna assenza da parte dei consiglieri, ha fatto emergere la frattura tra i rappresentanti delle associazioni dei consumatori e il presidente dell’Ato Me2 Andrea Paratore. “Il punto di partenza non è un patteggiamento per l’abbassamento delle tariffe, ma una presa d’atto di comportamenti illegittimi da parte dell’Ato, che hanno provocato una protesta senza precedenti su tutto il territorio” ha affermato
Santina Mondello, che segue i processi legali per la commissione tributaria. La sua proposta è quella di “una regolamentazione nuova basata sulla legalità, sull’efficienza e sull’irrinunciabile ruolo dei comuni”. Tra gli intervenuti a sostegno dei contribuenti, anche Nicola Calabria, presidente dell’Associazione Consumatori Siciliani, il quale ha espresso soddisfazione per la lettera inviata dal Prefetto ai sindaci, in quanto “risposta forte e concreta sia alla denuncia che avevamo lanciato sui silenzi delle istituzioni sull’argomento, sia al fatto che la tariffa deve essere parametrata giustamente ai servizi effettivamente resi”. Ma, avverte Calabria, “quello dei rifiuti è un problema regionale che non si può risolvere nei consigli, che implica responsabilità a tutti i livelli e che richiede una revisione di tutta la normativa di riferimento”. Evasiva la replica del presidente Paratore, il quale ha riconosciuto le ragioni delle proteste dei consumatori ma ha escluso comportamenti illegittimi da parte della società.
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