Negli ultimi mesi abbiamo assistito all'apertura di due grandi parchi commerciali, che hanno iniziato la loro attività nel nostro comprensorio a poca distanza l'uno dall'altro: non solo in termini di tempo ma anche di "spazio", visto che il "Centro commerciale Milazzo" si trova ad Olivarella e il "Parco Corolla" tra Olivarella e Milazzo, all'imbocco dell'asse viario. Nomi e servizi diversi ma della medesima tipologia, grandi contenitori caratterizzati dall'ipermercato centrale (Carrefour e Ipercoop) e da gruppi di negozi che spaziano dalla parrucchieria all'oggettistica, con sale giochi o bar. L'ultimo in ordine di tempo è il parco Corolla, che ha aperti i battenti il 12 marzo. Ne fanno parte l'Ipercoop, che si estende su un'area di 10 mila mq quadri, Decathlon (catena nel settore sportivo per altri 3000 mq) e 21 negozi all'interno di una galleria di altri 3000 mq. Successivamente, entro marzo 2009, verrà aperta nell'area del Parco un "Brico" e un grande centro di elettronica (Unieuro), oltre ad altre strutture per un totale di altri 8000 mq che aggiunti all'ampliamento della mia struttura porteranno ad una superficie complessiva di quasi 50 mila mq al coperto su 98 mila mq di area complessiva, dove ci saranno anche 2000 posti auto.
L'area mamertina dunque, dopo l'industrializzazione degli anni Cinquanta, apre ai grossi centri commerciali. C'è infatti da aggiungere il progetto del parco commerciale del gruppo Caronte e Tourist nella zona di Ciantro, quindi nell'area del centro cittadino di Milazzo, alle spalle della vecchia stazione che prevede il recupero dell'ex Montecatini con la realizzazione di un ipermercato, di sale cinematografiche, di aree per la ristorazione e via dicendo. È chiaro che un tale investimento determinerà anche una vera e propria rivoluzione socio-urbanistica: più auto, più movimento veicolare, maggiore impatto sull'attuale realtà.
Un sociologo ha definito i grandi centri commerciali "non-luoghi" della contemporaneità, ovvero spazi spersonalizzanti in cui alle relazioni umane tipiche della piazza si sostituisce l'alienazione dell'uomo come consumatore che difficilmente entra in contatto con l'altro da sè. In effetti, l'abitudine di passare il pomeriggio, o la giornata, soprattutto nel fine settimana, dentro il centro commerciale, magari insieme alla famiglia fruendo di tutti i servizi a disposizione, ha sostituito, ad esempio, l'hobby della passeggiata davanti alle vetrine, in piazza, nei luoghi abituali di incontro. Gli studi preventivi rivelano che per il parco Corolla un flusso di oltre 4 milioni di visitatori all'anno. Secondo le previsioni infatti si ritiene che il bacino d'utenza previsto nello spazio temporale di 30 minuti sia di circa 480 mila abitanti, con un afflusso dell'intera provincia.
A parte le osservazioni sociologiche, quello che ha preoccupato di più, soprattutto all'inizio, è stato il problema del traffico, che nel primo fine settimana di apertura del Parco Corolla è rimasto intasato per ore bloccando tutte le vie d'accesso. A lamentarsi, in particolare, sono stati i residenti, che da una parte affermano di aver assistito alla valorizzazione del proprio territorio con la realizzazione di grandi strutture, ma dall'altro protestano per i problemi di viabilità.
Di contro, però, occorre sottolineare gli aspetti economici positivi della presenza dei megastore per la prima volta nel nostro comprensorio: innanzitutto la possibilità di fare la spesa spendendo meno, approfittando delle offerte, del regime di concorrenza, dei prodotti Carrefour o Ipercoop decisamente convenienti rispetto al marchio. Dal punto di vista occupazionale, la realizzazione di questi centri commerciali era attesa da tanti giovani come opportunità lavorativa, ma molte aspettative sono state deluse: a fronte di 2500 domande presentate dagli aspiranri lavoratori, Ipercoop ha messo a disposizione 200 posti di lavoro e quasi altrettanti sono scaturiti dall'apertura di Decathlon e degli altri negozi. Inoltre, se è vero che gran parte del personale è residente nel comprensorio, è anche da sottolineare che i contratti sono per lo più part time e a breve scadenza e che non necessariamente la presenza dei centri commerciali significa ricchezza in termini lavorativi per i cittadini.
A lanciare questo allarme è Legambiente del Tirreno, che si rivolge a Confcommercio, Confesercenti e organizzazioni sindacali contestando le scelte politiche ed economiche che riguardano il comprensorio e soprattutto il territorio della città di Milazzo. Nel mirino degli ambientalisti, proprio il proliferare di progetti di centri e parchi commerciali, accusati di rappresentare scelte di sviluppo non sostenibile. “I centri commerciali oltre a sottrarre territorio alle attività economiche alternative, non producono di contro una adeguata occupazione; infatti le grosse catene commerciali sottraggono risorse economiche ad intere popolazioni e molto spesso reinvestono i loro profitti altrove, a volte anche in Paesi fuori dal territorio nazionale” affermano i vertici di Legambiente del Tirreno. “Il proliferare di centri commerciali su uno stesso bacino d’utenza produce la chiusura delle piccole attività commerciali, artigianali e agricole. Nella nostra città produrranno il fallimento di molte attività del centro storico che invece andrebbero sostenute con tutte le forme di vitalità possibili, poiché rappresentano non solo l’economia di una città ma mantengono l’identità storica, architettonica, e culturale di quartieri come il centro cittadino, il borgo e Vaccarella”. L’invito di Legambiente è il coinvolgimento di tutte le categorie interessate nelle scelte delle amministrazioni, per valutare le scelte di sviluppo nell’interesse dei commercianti e nell’interesse generale di uno sviluppo organico e sostenibile. “I parchi commerciali offrono una modesta occupazione mentre producono una elevata disoccupazione nel comune dove si insediano e nei comuni del bacino d’utenza, basterebbe analizzare le valutazione d’impatto occupazionale per comprenderne le gravi conseguenze”.
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