E' un anonimo avviso affisso sui muri cittadini ma lascia intravedere, oltre la facciata burocratica, uno squarcio che lacera una spessa e quanto mai nebbiosa cortina. La cortina ha un nome, che si chiama attesa, che dura da generazioni, che si scontra impotente contro i paradossi e gli abusi della politica e della giustizia. O meglio, di una certa politica e di una certa giustizia. Quella che non ha ancora chiarito come sia stato possibile trascinare per decenni una vicenda, gestita nel peggiore dei modi, che pende come una spada di Damocle sulle casse comunali ma che, soprattutto, si fa impunemente beffe di decine di cittadini illegittimamente espropriati della propria terra. Alcuni dei quali, tanto è vecchia la vicenda, morti. E, si badi bene, il concetto di terra non si comprende se non lo si riferisce a quella società di un tempo neppure troppo lontano in cui il principale sostentamento economico deriva dall'agricoltura, in cui l'evoluzione sociale non ha ancora sostituito ai vecchi parametri produttivi nuove attività artigianali, industriali, imprenditoriali. Un sistema che genera una precisa condizione culturale, in cui la terra, ereditata e tramandata da padre in figlio, possiede un valore affettivo e antropologico.
E' l'ennesima puntata della soap “Casa per tutti”. Nuove pedine si muovono sull'intricato scacchiere amministrativo e giudiziario su cui si gioca da più di vent'anni una difficile partita, il cui epilogo appare ancora lontano. L'esecuzione immobiliare con cui il Comune spera di racimolare una parte delle somme dovute, come previsto dal Tar di Catania, ai proprietari, e agli eredi, dei terreni illegittimamente occupati ed espropriati, è tra le ultime novità. Il superdebito, che supera i due milioni e mezzo di euro, è stato innumerevoli volte evitato, rinviato, discusso in consiglio comunale, trasmesso come un virus pernicioso da un'amministrazione all'altra, ingrossandosi lentamente ma inesorabilmente e minacciando il gracile bilancio comunale.
L'asta pubblica per l'alienazione dei beni immobili è stata bandita - finalmente - a distanza di quasi due anni dall'approvazione del regolamento comunale che la disciplina. Ecco l'elenco dei beni in vendita: Fabbricato in Via Garibaldi, €. 80.000,00; Centro Diurno Anziani in C/da San Cataldo, €. 600.000,00; Ex Scuola Elementare in C/da Ginestra, €. 60.000,00; Ex Scuole Elementari in C/da Santa Maria, €. 85.000,00; Ex Scuole Elementari in C/da Misericordia, €. 85.000,00; Ex Scuole Elementari in C/da San Giovanni, €. 25.000,00; Lotto Rizza, €. 535.868,20; Lotto Pulario di Mezzo, €. 252.666,49; Lotto Tigli o Mandrazze, €. 350.081,26; Lotto Ginestra di Sopra, €. 188.083,37; Lotto Scifo, €. 126.296,11; Lotto Pulario di S. o Favata, € 102.620,02; Lotto Ginestra di Sotto in C/da Ginestra. €. 74.057,66.
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