Sembra finalmente giunta ad una prima svolta la vicenda giudiziaria della cooperativa “casa per tutti”, la sin troppo nota storia trentennale di espropri illegittimi che grava con un superdebito di oltre duemilioni e mezzo di euro sulle casse comunali. Con una deliberazione, che sarà comunicata nel corso del prossimo consiglio comunale, il commissario ad acta, il viceprefetto Maria Rosaria Laganà, ha disposto l’esecuzione ordinaria della sentenza del Tar del settembre scorso concernente il ricorso contro il comune, da parte dei proprietari espropriati, per l’esecuzione del giudicato nascente dalla sentenza emessa nel 2003 dalla Corte d’Appello di Catania. Ai creditori, secondo quanto disposto dal commissario, sarà così liquidato un acconto di 600 mila euro, in attesa che venga definito l’esatto ammontare del debito gravante sul Comune e che vengano individuate le risorse necessarie ad appianarlo.
Per far fronte alla sentenza, il comune aveva bandito a ottobre un’asta pubblica per la vendita dei beni patrimoniali, andata deserta, e destinato al pagamento del debito l’avanzo d’amministrazione del 2008. Le ulteriori risorse necessarie a far quadrare i conti saranno reperite con le somme attualmente disponibili in cassa e attraverso l’accensione di un mutuo, una volta approvato il bilancio di previsione e il consuntivo. Ma non è escluso che venga riproposta una nuova procedura per la vendita dei beni.
Sulla necessità, condivisa da più parti, che la vicenda si concluda senza approdare al dissesto finanziario, si sono espressi il capogruppo di minoranza Mario Manna e il consigliere Carmelo Bella: “Abbiamo più volte sollecitato l’intervento del prefetto affinché si eviti la dichiarazione di dissesto, che comprometterebbe tutta la comunità luciese”, ha detto Manna, “da parte della minoranza c’è la volontà di collaborare perché questa vicenda, che rimbalza da un’amministrazione ad un’altra senza essere affrontata, venga finalmente risolta, salvaguardando tutti i cittadini”.
Per far fronte alla sentenza, il comune aveva bandito a ottobre un’asta pubblica per la vendita dei beni patrimoniali, andata deserta, e destinato al pagamento del debito l’avanzo d’amministrazione del 2008. Le ulteriori risorse necessarie a far quadrare i conti saranno reperite con le somme attualmente disponibili in cassa e attraverso l’accensione di un mutuo, una volta approvato il bilancio di previsione e il consuntivo. Ma non è escluso che venga riproposta una nuova procedura per la vendita dei beni.
Sulla necessità, condivisa da più parti, che la vicenda si concluda senza approdare al dissesto finanziario, si sono espressi il capogruppo di minoranza Mario Manna e il consigliere Carmelo Bella: “Abbiamo più volte sollecitato l’intervento del prefetto affinché si eviti la dichiarazione di dissesto, che comprometterebbe tutta la comunità luciese”, ha detto Manna, “da parte della minoranza c’è la volontà di collaborare perché questa vicenda, che rimbalza da un’amministrazione ad un’altra senza essere affrontata, venga finalmente risolta, salvaguardando tutti i cittadini”.
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