Il consiglio comunale affronta per l’ennesima volta la vicenda della “Cooperativa casa per tutti”, su cui si è pronunciato il Tar di Catania con una sentenza risalente allo scorso 6 settembre. Il provvedimento, entro un termine perentorio di 120 giorni obbliga il comune ad adottare “le disposizioni amministrative necessarie per il completo pagamento di quanto dovuto ai ricorrenti”, per l’illegittima occupazione ed espropriazione dei propri terreni, “detratte le somme eventualmente conseguite a seguito di esecuzione immobiliare”. Una apposita commissione, costituita dai rappresentanti di ciascun gruppo consiliare, si è riunita nei giorni scorsi e ha valutato i pareri legali presentati dalle parti contrapposte, prendendo atto del debito. La decisione finale, votata e approvata dal consiglio, stabilisce di rinviare il pagamento del debito fin quando non si conoscerà l’esatta somma che grava sul Comune e che sarà nota “dopo il completamento dell’esecuzione immobiliare”. “La volontà del Comune è quella di pagare il debito” ha detto il sindaco, dott. Santi Pandolfo, “ma non prima di conoscere il piano di riporto e avere la certezza della somma dovuta”. A questo scopo, il sindaco ha proposto di destinare eventuali avanzi d’amministrazione al debito fuori bilancio e di evitare in tutti i modi il dissesto finanziario. L’intera somma dovuta ai proprietari dei terreni espropriati, che si aggira sui 2.600.000 euro, rischia infatti di causare una crisi al Bilancio del Comune. Ma l’epilogo della vicenda, iniziata più di vent’anni fa, sembra essere ancora lontano.
Un ulteriore debito fuori bilancio è stato riconosciuto dal consiglio in merito alle somme dovute ai dipendenti Arizzi, Sergi e Zullo, in esecuzione del provvedimento 15201/07 Reg. G.
Infine, sono state approvate le prescrizioni transitorie al Regolamento Edilizio Comunale, che consentono di intervenire nel centro storico per migliorare l’aspetto di negozi e abitazioni.
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