La vicenda della “Cooperativa Casa per tutti” torna ad essere discussa in consiglio comunale, convocato d’urgenza in merito all’esecuzione della sentenza del TAR di Catania n. 1411/07. Il provvedimento, risalente allo scorso 6 settembre, entro un termine perentorio di 120 giorni obbliga il comune ad adottare “le disposizioni amministrative necessarie per il completo pagamento di quanto dovuto ai ricorrenti”, per l’illegittima occupazione ed espropriazione dei propri terreni, “detratte le somme eventualmente conseguite a seguito di esecuzione immobiliare”. Il sindaco Santi Pandolfo ha esposto ai consiglieri le interpretazioni che gli avvocati di ciascuna parte hanno fatto della sentenza, sostenendo che “occorre aspettare il piano di riparto e rinviare il pagamento del debito fin quando non si conoscerà l’esatta somma di cui il comune è debitore”. Di contro, sostiene il sindaco, l’avvocato della controparte addebita al comune l’intera somma dovuta ai proprietari dei terreni espropriati, che si aggira sui 2.600.000 euro. “In ogni caso, il comune, con la vendita dei beni patrimoniali, sarebbe in grado di coprire il debito e salvare il bilancio dal dissesto” ha detto Pandolfo. Non si è fatta attendere la reazione dei consiglieri di minoranza, i quali contestano il fatto di doversi esprimere in merito a pareri legali opposti e chiedono che in consiglio venga portato un orientamento univoco, da mettere ai voti. Bella e D’Antoni, in particolare, hanno fatto riferimento alla proposta avanzata nel 2004 di costituire una commisione consiliare sulla vicenda, che, accusano, non è mai stata convocata. Il sindaco e i consiglieri di maggioranza, da parte loro, difendono l’operato del comune in questi anni e sostengono la necessità di percorrere tutte le strade possibili per evitare il dissesto e pagare il debito nella giusta misura. L’accordo su come procedere è stato raggiunto dai consiglieri soltanto dopo una lunga e accesa discussione, che ha rivelato l’incapacità di dialogare serenamente sulla annosa questione della Cooperativa Casa per Tutti. In un primo tempo, infatti, è stata bocciata la proposta del consigliere di maggioranza Francesco Rizzo di rinviare la delibera e costituire una commissione. Successivamente, invece, è stata messa ai voti ed approvata all’unanimità con un solo astenuto la proposta del consigliere di minoranza Bella: il rinvio della delibera fino a quando non sarà portato in consiglio un singolo indirizzo da seguire, in merito al comportamento del comune sulla vicenda, costituendo nel frattempo una commissione, rappresentata da Franceso Rizzo, Carmelo Arizzi e Pasqualino Rizzo ma aperta alla partecipazione degli altri consiglieri. È stato approvato il regolamento “Alienazione di immobili e mobili di proprietà del comune”, sulla vendita dei beni patrimoniali, stimati dal sindaco intorno ai 4.600.000 euro, per rispondere alla sentenza del TAR. Approvati anche il riconoscimento del debito fuori bilancio sentenza Corte di Appello di Messina n. 139/07 e il riconoscimento del debito fuori bilancio sentenza n. 1061/06 del Tribunale Regionale Acque Pubbliche. Infine, in merito alla modifica dell’articolo 17 dello Statuto della Società ATO Me 2, il consiglio ha deciso all’unanimità di ritenere superata la società e di rigettare la proposta dell’ATO. “Ribadiamo la necessità di un piano diviso per comuni”, ha detto il sindaco, “e appoggiamo le iniziative proposte dall’Associazione dei consumatori”.
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