"Accadde cento anni fa": potrebbe essere l'inizio di una fiaba, il verso di una leggenda, il filo di un racconto narrato da un'anziana signora curva sui propri ricordi. Una formula che portà con sè l'inevitabilità del fato, la lontananza di uno sguardo lungo un secolo e il sapore un po' antico della memoria che danza con il passato. In un chiaroscuro di cronache e immagini sbiadite, c'è un tempo andato che torna a bussare alle porte del nostro presente, dalla terra ferita che porta ancora le cicatrici della sua pena.
Era il 28 dicembre del 1908 e la catastrofe del terremoto si abbatteva su Messina propagando la sua furia oltre la città, dentro la provincia, segnando per sempre la storia e l'identità di un popolo. Nell'anno del centenario, quando la ricorrenza del tragico anniversario spinge ad interrogarsi sul destino di una terra che continua a fare i conti con quell'evento, all'attualità si mescolano i ricordi dei sopravvissuti, alle inchieste sulle baracche e sul lavoro che non c'è fanno eco i giornali ingialliti del tempo, all'immagine complessa e stratificata della città come appare si sovrappongono le foto d'epoca in bianco e nero, mentre la storia del presente, tra le miserie quotidiane e la speranza di una rinascita, confonde i confini con le testimonianze dei letterati incantati dalla bellezza di una città che non è più.
"Accadde cento anni fa 1908-2008" è il titolo suggestivo del convegno che il comune luciese ha organizzato per evocare quell'evento, con lo spirito della ricostruzione storica e nell'ottica di un approccio scientifico. Il convegno, che si terrà sabato 27 alle ore 17.30 nell'aula consiliare di via P. Nenni, verrà aperto dai saluti del sindaco Nino Campo e dell'assessore alle attività culturali Paolo Calderone, che hanno promosso l'iniziativa. Al centro del convegno, la presentazione del libro “Messina 1908-2008. Un terremoto infinito” della giornalista e scrittrice Eleonora Iannelli, edito dalla casa editrice palermitana Kalòs.
La Iannelli, che interverrà nel corso della serata, ha significativamente sottotitolato il suo libro "Storia di una città tornata alla vita ma rimasta incompiuta", città dove effettivamente la ricostruzione non è mai finita e dove sopravvive la cultura delle baracche, dell'assistenzialismo, delle speculazioni. Da questi mali che, a ben vedere, non riguardano i soli messinesi, prende avvio la seconda parte del libro, nella forma di un'inchiesta serrata che si interroga su cosa ha rappresentato il terremoto e su quanto ha pesato la tragedia sul futuro a medio e lungo termine della città. La prima parte è dedicata invece ai racconti: dalle macerie le voci dei sopravvissuti testimoniano salvataggi miracolosi, donne con le doglie mentre la terra trema, giovani che trovano l'amore fra le rovine della città, o che prendono i voti. Malcapitati che rischiano di essere giustiziati sommariamente durante lo stadio d'assedio, profughi costretti all'esodo, bambini spariti, ragazze sfruttate, nobili decaduti e poveri arricchiti. Un campionario di varia umanità, vittime ed eroi che ebbero il coraggio di difendere la città con le unghie, di scongiurare quella colata di cemento che avrebbe cancellato per sempre Messina dalla carta geografica. Una grande forza d'animo, uno sforzo sublime che fece trionfare la vita sulle macerie e sulla morte. Il libro verrà presentato dalla giornalista Giovanna Cirino.
A seguire, le relazioni di Rosario Torre, dottorando all'Università di Messina, dal titolo "Lo Stretto di Messina e il terremoto del 28 dicembre 1908" e di Francesco Italiano, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che interverrà su "Il terremoto, il radon e la convivenza con l’uomo". In conclusione, l’assessore alla Protezione Civile Franco Interisano presenterà il "Gruppo Comunale Volontari di Protezione Civile" di S. Lucia del Mela. A moderare i lavori sarà Rosalba Gitto, membro del Consiglio di Gestione della Biblioteca Comunale.
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