Tirocini formativi e borse lavoro per contrastare l’esclusione sociale e la povertà. Nasce così il progetto che prevede la realizzazione di percorsi lavorativi nelle imprese di Santa Lucia del Mela e del comprensorio per dieci soggetti socialmente svantaggiati: “Sono soprattutto disoccupati di lunga durata, anche con figli a carico, in cerca di prima occupazione, e disoccupati fuorusciti dal mondo del lavoro” spiega l’assessore alle politiche sociali prof. Santo Vaccarino. Le borse lavoro, finanziate dal comune, rappresentano lo strumento attraverso il quale viene favorito l’inserimento del tirocinante in un’azienda che si prende carico della sua formazione, avviandolo all’attività lavorativa mediante il tirocinio. “Le richieste pervenute sono state 28, un dato che rileva la fame di lavoro avvertita nella comunità e dà la dimensione del contesto sociale di povertà” dice l’assessore Vaccarino. “Lo strumento della borsa lavoro e del tirocinio ha l’obiettivo di uscire da forme di prestazioni assistenziali, contribuire a limitare la frustrazione dell’inattività nelle fasce di popolazione svantaggiate e connettere la domanda con l’offerta, fornendo un incentivo anche alle imprese”. Il progetto prevede un’esperienza professionalizzante, mirata ad acquisire competenze spendibili in termini occupazionali, ed è finalizzato alla creazione di opportunità di lavoro. La borsa ha una durata di sei mesi, eventualmente prorogabili, ed è pari ad un importo di 400 euro mensili per un totale di 20 ore settimanali, definite dall’azienda in accordo con il tirocinante e con gli operatori del servizio sociale, al quale spetta il compito di seguire la realizzazione delle attività e valutare l’efficacia degli interventi. Le aziende – imprese artigianali, commerciali, di servizi – possono assumere da uno a tre tirocinanti, facendosi carico delle assicurazioni Inail e Rtc e del loro inserimento nel contesto lavorativo.
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