Nella mia personale classifica dei peggiori del 2008, non ho dubbi: non una calza, ma sacchi interi di carbone all'Ato, sacchi come quelli della spazzatura che da settimane appestano l'aria e deturpano le strade, lasciate precipitare nella totale incuria di chili di rifiuti a cielo aperto. Troppo facile il paragone con Napoli, ma quando si parla di emergenza rifiuti sul banco degli imputati va innanzitutto un carrozzone come quello della società d'ambito, che prosciuga le tasche agli utenti in cambio di servizi inesistenti e rischia anche di gravare sui bilanci comunali, con l'arrivo di commissari che vorrebbero riscuotere il denaro che i cittadini non hanno versato. E mentre le bollette continuano ad arrivare, salate e puntuali, la discarica di Mazzarrà è chiusa e una montagna di immondizia si riversa su tutti i comuni dell'Ato.
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