Programmare interventi che abbiano come priorità il rispetto dell’ambiente, individuare strategie di sviluppo che privilegino le risorse naturali, progettare in modo da prevenire l’inquinamento e i danni alla salute dell’uomo, correggendo e limitando gli effetti delle scelte sbagliate che hanno condizionato negativamente il territorio della valle del Mela e le aree limitrofe. Se ne è parlato nel corso di un incontro, promosso dal sindaco di Santa Lucia del Mela Nino Campo (nella foto), al quale hanno preso parte i rappresentanti istituzionali degli altri sei comuni, insieme a quello luciese, dichiarati “Area ad elevato rischio di crisi ambientale”: i sindaci Pippo Sciotto (Pace del Mela), Pitrone (San Pier Niceto), Campagna (Condrò), Matteo Sciotto (Gualtieri Sicaminò) e gli assessori Capone (Milazzo) e Paulesu (San Filippo del Mela). «L’obiettivo dell’incontro è quello di elaborare una strategia comune per il risanamento ambientale della valle del Mela» spiega il sindaco Campo, portavoce dell’area ad alto rischio presso l’assessorato regionale Territorio e Ambiente.
La finalità dell’adozione di una prospettiva comune è l’elaborazione di un piano di risanamento condiviso, che tenga conto delle specificità del territorio interessato e che privilegi gli interventi a favore dell’ambiente – come l’investimento nel fotovoltaico – piuttosto che la politica del mattone. «Considerate le molteplici criticità che caratterizzano il comprensorio si fa sempre più urgente la concretizzazione di un piano di risanamento ambientale e di rilancio dell’economia del territorio – afferma Campo –, i cittadini temono che svanisca l’occasione per risollevare le sorti dell’area ad alto rischio, sia sul piano della difesa della salute che dal punto di vista della sostenibilità ambientale».
Il prossimo passo sarà l’incontro tra Campo e il dirigente regionale on. Di Lorenzo, che, dopo una riunione preliminare alla presenza dell’on. Romano e dell’on. Di Mauro, ha sollecitato l’elaborazione di un piano di risanamento comune per il territorio della valle del Mela. I fondi destinati all’area ad alto rischio, da distribuire tra i comuni che ne fanno parte, corrispondono a 4 milioni di euro. Nel corso degli anni, attraverso l’azione di “agenda 21 locale”, la costituzione di un ufficio speciale e altre azioni istituzionali, ma soprattutto attraverso le iniziative delle associazioni ambientaliste e i movimenti d’opinione promossi dai cittadini, i problemi dell’area ad alto rischio sono stati innumerevoli volte posti sotto i riflettori. E i rappresentanti regionali sono stati interpellati a più riprese perché operassero concretamente a favore del risanamento: «Abbiamo individuato le proposte di intervento e le abbiamo sottoposte all’assessorato Territorio e Ambiente – aggiunge Campo, – adesso ci aspettiamo che la sinergia tra i comuni interessati, e tra questi e gli enti regionali, consenta di superare gli ostacoli alla realizzazione e all’attuazione definitiva del piano di risanamento».