
La finalità dell’adozione di una prospettiva comune è l’elaborazione di un piano di risanamento condiviso, che tenga conto delle specificità del territorio interessato e che privilegi gli interventi a favore dell’ambiente – come l’investimento nel fotovoltaico – piuttosto che la politica del mattone. «Considerate le molteplici criticità che caratterizzano il comprensorio si fa sempre più urgente la concretizzazione di un piano di risanamento ambientale e di rilancio dell’economia del territorio – afferma Campo –, i cittadini temono che svanisca l’occasione per risollevare le sorti dell’area ad alto rischio, sia sul piano della difesa della salute che dal punto di vista della sostenibilità ambientale».
Il prossimo passo sarà l’incontro tra Campo e il dirigente regionale on. Di Lorenzo, che, dopo una riunione preliminare alla presenza dell’on. Romano e dell’on. Di Mauro, ha sollecitato l’elaborazione di un piano di risanamento comune per il territorio della valle del Mela. I fondi destinati all’area ad alto rischio, da distribuire tra i comuni che ne fanno parte, corrispondono a 4 milioni di euro. Nel corso degli anni, attraverso l’azione di “agenda 21 locale”, la costituzione di un ufficio speciale e altre azioni istituzionali, ma soprattutto attraverso le iniziative delle associazioni ambientaliste e i movimenti d’opinione promossi dai cittadini, i problemi dell’area ad alto rischio sono stati innumerevoli volte posti sotto i riflettori. E i rappresentanti regionali sono stati interpellati a più riprese perché operassero concretamente a favore del risanamento: «Abbiamo individuato le proposte di intervento e le abbiamo sottoposte all’assessorato Territorio e Ambiente – aggiunge Campo, – adesso ci aspettiamo che la sinergia tra i comuni interessati, e tra questi e gli enti regionali, consenta di superare gli ostacoli alla realizzazione e all’attuazione definitiva del piano di risanamento».
