mercoledì 2 marzo 2011

Il valore del volontariato e della condivisione: bilancio positivo per il primo anno di vita dell'"Oratorio"



Grande festa per il primo compleanno dell’“Oratorio della Gioia di Madre Teresa di Calcutta”, inaugurato un anno fa nei locali ristrutturati presso la chiesa di S. Maria della Candelora. Con circa 250 iscritti, tanti giovani animatori, una intensa attività sul territorio, è più che positivo il bilancio del progetto, voluto da Padre Paolo Impalà, presidente dell’Oratorio, e sorto in seno alla comunità della Parrocchia di S. Maria Annunziata. «Siamo riusciti a creare un ponte tra la chiesa e la strada, un luogo sicuro in cui tutti si possono incontrare, rispondendo al bisogno educativo e di aggregazione che nasce dal disagio sociale e dall’abbandono scolastico», spiega padre Impalà.

Tra le missioni dell’Oratorio, lungo questo primo anno di attività, c’è stata proprio quello di offrire attività formative finalizzate ad aiutare i bambini e gli adolescenti che la società spesso etichetta come “a rischio”, senza prendersi la briga di intervenire con sostegni adeguati agli individui e alle famiglie. «L’Oratorio è aperto ogni giorno, grazie all’impegno di tanti volontari, ed è diventato un punto di riferimento per tutta la comunità luciese» continua il parroco, «i valori a cui si ispira sono quelli dell’accoglienza e dell’aggregazione, nel segno di una responsabilità educativa condivisa».

Tante le iniziative realizzate, dalle feste a tema agli incontri con gli anziani, dai lavori di creatività manuale sino al “grest” estivo, che ha raccolto centinaia di giovani e valorizzato gli spazi della zona del centro storico gravitante attorno all’ex convento dei Cappuccini. Significativa anche l’apertura al territorio, con l’istituzione di un altro centro presso la chiesa del Sacro Cuore, mentre si auspica la collaborazione con la scuola, i servizi sociali e le altre agenzie educative del territorio, come sottolinea don Impalà: «Seguendo il precetto di San Giovanni Bosco, l’ideatore della pedagogia preventiva e non di repressione, è importante che ci sia un impegno comune e condiviso per offrire aiuti mirati a chi ne ha più bisogno e per fornire ai giovani, che sono la vera risorsa del futuro su cui investire, sempre più opportunità e spazi di crescita».