Valorizzare una tradizione lunga quattro secoli e riscoprire antiche tracce di storia luciese. Questi i fili conduttori dei festeggiamenti dedicati a Mons. Antonio Franco, il Pastore della Prelatura Nullius di Santa Lucia del Mela morto il 2 settembre 1626 “in odore di santità”. Nato a Napoli, dopo aver ricoperto vari incarichi anche in Spagna, tra cui quello di Cappellano Reale, trascorse gli ultimi nove anni di vita a S. Lucia, dove morì, dedicandosi ai sofferenti, ai poveri, al bene della comunità. Le testimonianze raccolte e i documenti attestano numerose grazie compiute dal “Servo di Dio” anche in vita, con le “virtù eroiche” che hanno spinto l’inizio di una causa di beatificazione. Il suo corpo incorrotto, conservato nella Cattedrale, è meta continua di tanti fedeli che già lo chiamano “beato”, anche se la causa è ancora in corso. Il nome di Antonio Franco, considerata dai luciesi una sorta di protettore, ha infatti raggiunto e superato i confini della Sicilia. Per ricordarlo, sono state organizzate giornate di preghiere e commemorazioni.
Due le novità di quest’anno. Innanzitutto il pellegrinaggio penitenziale che è partito stamattina all’alba da Piazza Duomo con destinazione Contrada San Giuseppe. Qui, come rivelano i resti archeologici recuperati, intorno al 1450 esistevano una chiesa e un convento di grande importanza per tutta la provincia, custoditi da numerosi eremiti che scelsero proprio quelle valli come luogo di rifugio e preghiera. Nel 600’ la chiesa era visitata con frequenza da mons. Antonio Franco, che qui si recava per chiedere grazie in favore del popolo luciese. La chiesa, di cui rimangono solo poche tracce, ospitava l’immagine della Madonna della Neve, custodita oggi all’interno del Santuario. Questo testimonia l’importanza di tutta la contrada nei secoli passati e la necessità di una ricostruzione storica accurata.
L’altra novità riguarda la scoperta di un manoscritto, recuperato in questi giorni in una casa privata e appartenuto ad un abate, in cui si spiega l’origine della profonda devozione a mons. Franco da parte della Banda musicale luciese. I suoi componenti, nei primi anni del ‘900, offrirono un giro votivo per le vie della città, dopo aver ricevuto una grazia. Nelle pagine del manoscritto potremo presto scoprire di che grazia si è trattato. Il voto si rinnova anche quest’anno proprio il 2 settembre, con la tradizionale processione penitenziale accompagnata dalla banda, che omaggia lungo il percorso i defunti passando per il cimitero.
“I festeggiamenti di quest’anno arrivano in un momento particolare della causa di beatificazione iniziata anni fa”, spiega mons. Raffaele Insana, parroco della Cattedrale. “Finalmente siamo in attesa che venga stampata la positio, frutto dell’analisi accurata di tutti i documenti che esistono sulla vita e le opere di Antonio Franco. Il passo successivo sarà l’approvazione da parte della commissione storica delle virtù eroiche riconosciute”.
Due le novità di quest’anno. Innanzitutto il pellegrinaggio penitenziale che è partito stamattina all’alba da Piazza Duomo con destinazione Contrada San Giuseppe. Qui, come rivelano i resti archeologici recuperati, intorno al 1450 esistevano una chiesa e un convento di grande importanza per tutta la provincia, custoditi da numerosi eremiti che scelsero proprio quelle valli come luogo di rifugio e preghiera. Nel 600’ la chiesa era visitata con frequenza da mons. Antonio Franco, che qui si recava per chiedere grazie in favore del popolo luciese. La chiesa, di cui rimangono solo poche tracce, ospitava l’immagine della Madonna della Neve, custodita oggi all’interno del Santuario. Questo testimonia l’importanza di tutta la contrada nei secoli passati e la necessità di una ricostruzione storica accurata.
L’altra novità riguarda la scoperta di un manoscritto, recuperato in questi giorni in una casa privata e appartenuto ad un abate, in cui si spiega l’origine della profonda devozione a mons. Franco da parte della Banda musicale luciese. I suoi componenti, nei primi anni del ‘900, offrirono un giro votivo per le vie della città, dopo aver ricevuto una grazia. Nelle pagine del manoscritto potremo presto scoprire di che grazia si è trattato. Il voto si rinnova anche quest’anno proprio il 2 settembre, con la tradizionale processione penitenziale accompagnata dalla banda, che omaggia lungo il percorso i defunti passando per il cimitero.
“I festeggiamenti di quest’anno arrivano in un momento particolare della causa di beatificazione iniziata anni fa”, spiega mons. Raffaele Insana, parroco della Cattedrale. “Finalmente siamo in attesa che venga stampata la positio, frutto dell’analisi accurata di tutti i documenti che esistono sulla vita e le opere di Antonio Franco. Il passo successivo sarà l’approvazione da parte della commissione storica delle virtù eroiche riconosciute”.
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