Distrutta l’imboccatura esagonale, smosse le antiche pietre, divelto il sostegno in ferro della carrucola. Queste le condizioni in cui si trova attualmente l’antica cisterna di Largo Bando, risalente al 1750. Lo scempio è stato compiuto su un bene sottoposto a tutela dall’Assessorato regionale ai Beni culturali, perchè, come si legge nel decreto, “riveste grande interesse storico, architettonico ed antropologico”.
L’amara scoperta è stata fatta da Ruggero Vasari, proprietario del palazzo omonimo che si affaccia sulla piazzetta. La cisterna, infatti, è parte del complesso di immobili facenti parte del palazzo “Basile-Vasari”, costruito da maestranze palermitane all’inizio del diciottesimo secolo. Anche l’edificio, dalla splendida facciata barocca, è stato riconosciuto dal decreto assessoriale del 1996 come bene da tutelare. La cisterna costituisce parte integrante del palazzo ed è di notevole interesse perchè “legata allo spazio urbano definito dalla facciata”. Lo testimoniano l’imboccatura esagonale, che presenta le stesse caratteristiche tecniche della muratura della facciata del palazzo, a conferma della loro contemporanea edificazione, e i condotti che la riforniscono, in parte ancora funzionanti, collegati con i cortili interni del palazzo.
Alla cisterna è stato riconosciuto anche il valore di documento materiale e simbolico di alcuni aspetti dei rapporti che legavano una comunità e le classi che la strutturavano, e di come intorno a questi rapporti si organizzavno gli spazi urbani di uso comune. “È
un pezzo di inestimabile bellezza che viene distrutto” commenta Vasari, il quale si sta facendo carico del restauro, per cercare di riportare all’aspetto originario un bene di grande valore, danneggiato dall’incoscienza di un atto vandalico. È una parte della nostra memoria storica ad essere compromessa: il palazzo, con la cisterna, testimoniano un aspetto importante dell’organizzazione delle comunità tradizionali del passato. Conservano le tracce di una cultura architettonica che ancora oggi si conserva in molti comuni della provincia.
Il danno riguarda dunque un bene patrimoniale che appartiene alla collettività, così come l’esigenza di conservarlo è un dovere civico. Il “pubblico interesse”, infatti, ha spinto la Sovrintendenza ai Beni culturali e Ambiantali di Messina alla proposta di sottoporre il complesso Vasari alle norme di tutela riconosciute dal decreto assessoriale. Piazzetta Largo Bando è un angolo che sembra sottratto al tempo che passa. L’imponenza del palazzo, che si erge elegantemente tra le costruzioni circostanti, la cisterna che richiama alla memoria epoche passate, il verde del piccolo giardino con piante ornamentali, rendono speciale l’atmosfera che si respira passando per le viuzze che circondano la piazza. Si tratta di considerare la bellezza di questa parte del patrimonio luciese come bene da salvaguardare, difendere e valorizzare nel quadro più ampio di una promozione turistica e culturale del nostro territorio.
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