(Andrea Italiano) - Il culto dei Santi Pietro e Paolo è venerato a Santa Lucia del Mela in ben due tele, entrambe primo-seicentesche, conservate rispettivamente nel Duomo-ConCattedrale e nella chiesetta padronale di Pancaldo, un tempo appartenente alla famiglia Crisafi.
La tela, non studiata e quasi sconosciuta alla letteratura artistica, è di grande interesse perché presenta i tipici caratteri della pittura post-caravaggesca degli anni Venti-Trenta del Seicento. I Santi, infatti, sono raffigurati con grande dovizia realistica e sebbene non manchino gli elementi di durezza disegnativa (soprattutto nella figura di San Giovanni), si connota generalmente per una buona resa tecnica, improntata alla verosimiglianza e al mimetismo. Il linguaggio artistico del quadro (realismo misto a monumentalismo, il panneggio ritmato e colonnare, la posa stentorea) ci indirizza verso la maniera di un pittore come Alonzo Rodriguez (attivo a Santa Lucia del Mela nel 1620, quando dipinse la grande tela della Purificazione della quale rimangono oggi due brandelli nel Palazzo Vescovile) anche se gli stessi argomenti (e il volto di San Pietro in particolare) ci suggeriscono i modi del primo Barbalonga messinese, laddove mischiava il suo classicismo romano alla moda imperante del caravaggismo dello stesso Rodriguez. Un provvido restauro, e un auspicabile studio archivistico, potrebbero dirci molte più cose di un quadro che andrebbe a collocarsi tra i più notevoli dell’intero patrimonio luciese.