mercoledì 7 luglio 2010

In catene davanti al Comune


Incatenato al Palazzo Municipale in segno di protesta per non aver ricevuto il pagamento di lavori pubblici eseguiti per conto del Comune. Autore del gesto disperato, che ha attirato l’attenzione dei passanti e reso necessario l’intervento di Carabinieri e Vigili Urbani, è Massimo Casaccione, direttore tecnico della società di Noto “IMHOPTE uni personale s-r-l.”, incaricata di eseguire opere infrastrutturali ed impiantistiche nell’area destinata ad insediamenti produttivi in contrada Baiamonte. Le opere per la realizzazione dell’area artigianale sono finanziate dal Ministero delle attività produttive, con decreto n. 2205 del 26/2/2004.
La protesta è scattata dopo che l’uomo, recatosi nel pomeriggio di venerdì presso lo sportello bancario presso cui avrebbe dovuto riscuotere gli importi oggetto di finanziamento, si è sentito opporre un netto rifiuto alle proprie richieste di pagamento. Le somme spettanti alla società sono state infatti bloccate in seguito alla nota del commissario ad acta, viceprefetto Laganà, con cui si invita lo sportello bancario, quale tesoriere comunale, a soprassedere dall’eseguire pagamenti per conto del Comune a qualsiasi titolo, ad eccezione di quelli specificamente indicati. Il provvedimento commissariale, con cui si vincolano le somme, deriva dalla necessità di far fronte al pagamento del superdebito conseguente alla sentenza relativa alla vicenda della cooperativa “Casa per tutti”, una storia trentennale di espropri illegittimi non ancora conclusasi.
Il sindaco Antonino Campo, che ha invitato gli organi competenti ad assumere tutte le iniziative necessarie a garantire l’ordine pubblico, si è fatto intanto promotore in consiglio comunale per l’assunzione di un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti, in conseguenza delle risoluzioni adottate dal commissario ad acta Laganà nei confronti dei proprietari terrieri ingiustamente espropriati. Il mutuo, approvato nel corso dell’ultima seduta, potrebbe evitare il rischio di dissesto finanziario che grava sull’ente.

lunedì 5 luglio 2010

Consiglio comunale, una lunga e faticosa corsa ad ostacoli

Diamo un po' di numeri...cinque ore di consiglio comunale, tredici punti all'ordine del giorno, solo tre consiglieri di minoranza su sei presenti in aula. Basterebbe solo la sconcertante lunghezza della seduta per intuire come l'atmosfera in consiglio sia tutt'altro che pacata: toni accesi, polemiche, proteste e, per finire, l'annunciata secessione di Francesco Rizzo, che si dichiara ufficialmente fuori dalla maggioranza. Il presidente del consiglio ha affermato infatti di non riconoscersi più nelle linee del gruppo Campo, sancendo così una spaccatura in atto già da mesi.
L’annuncio è avvenuto al termine di una seduta-fiume, in cui la presenza della minoranza si è progressivamente ridotta alla sola rappresentanza di Carmelo Bella (onore al merito) nell’ultima parte, in cui è tornata all’attenzione dell’aula la famigerata vicenda del superdebito derivante dalla sentenza relativa alla cooperativa “Casa per tutti”. E' passata così la proposta del sindaco dell’assunzione di un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti, votata favorevolmente da tutti i presenti tranne Rizzo, che, con un documento, ha ribadito la sua posizione contraria a una decisione definita “dannosa per l’ente”. Risale infatti a una settimana fa la comunicazione del commissario ad acta per l’esecuzione della sentenza, viceprefetto Laganà, che intende procedere al pagamento di 1.096.692,50 euro ai proprietari terrieri ingiustamente espropriati, per i quali è stato liquidato sinora solo un acconto pari complessivamente a 600 mila euro.
Tra gli altri punti, i consiglieri hanno dibattuto nuovamente sull’emergenza spazzatura, approvando il regolamento comunale per la gestione rifiuti, quello che disciplina la TIA, modificato rispetto a quello proposto dall’ATO, e il punto relativo al servizio di gestione integrata dei rifiuti.
Discusso in aula, alla presenza dei progettisti Pantè e D’Arrigo, che hanno difeso la bontà delle linee strategiche adottate, il Piano Regolatore Generale con le controdeduzioni al parere dell’assessorato regionale. I consiglieri hanno inoltre approvato lo schema per l’attuazione del PIST “Milazzo-Ganimè-Eolie-Sistema urbano terra/mare”. Approvato all’unanimità il punto relativo alla “gestione del fondo regionale della montagna”, presentato dal sindaco Campo che, nel corso della seduta, in cui Rosario Torre si è insediato in consiglio al posto del neo assessore Giusy Merulla, ha comunicato la composizione della nuova giunta comunale.

Abuso d'ufficio: indagati sindaco e assessori

La notizia è stata divulgata qualche giorno fa e si riferisce al presunto abuso d'ufficio di cui sarebbe stato vittima l'ing. Franco Spadaro: un avviso di garanzia per abuso d'ufficio è stato notificato al sindaco Nino Campo, al vicesindaco Santo Vaccarino, all'assessore Santo Pandolfo, agli ex assessori Salvatore Grillo e Paolo Calderone. Il medesimo provvedimento è stato preso nei confronti dell'architetto Anna Carulli, accusata di aver istigato il sindaco alla propria nomina a capo dell'ufficio tecnico comunale.
Il reato contestato è il 323 del codice penale, secondo il quale un amministratore pubblico procura a sè o ad altri un ingisuto vantaggio patrimoniale ai danni dell'ente locale. Con una delibera di giunta è stata infatti incaricata l'arch. Carulli, il cui mandato è scaduto il 30 giugno, a ricoprire il ruolo dirigenziale che, secondo il pm, sarebbe spettato a una figura interna all'ufficio tecnico. L'abuso d'ufficio consisterebbe nella nomina di un dirigente esterno invece di fare riferimento alle risorse interne, giacchè le funzioni di capo dell'ufficio tecnico avrebbero potuto essere espletate dall'ing. Spadaro.