giovedì 24 dicembre 2009

E infine...

Ultimi giorni. La tentazione di fare bilanci è in agguato, ma preferisco non farne, e non è solo una questione personale: è che non credo nelle date, che importano tutto sommato poco per il corso delle cose e sono poco più di sistemi convenzionali posti a indicare i prima e dopo della vita, che di per sé non ha confini.
Chiudiamo i battenti di un altro anno, ci dicono le date, e mentre in tv e sui giornali impazzano bilanci politici e previsioni astrologiche, io mi limito ad augurare a tutti i frequentatori di questo blog un nuovo anno senza confini, appunto, fisici e mentali. Archiviamo un anno di post, appunti di vita che hanno il carattere dell'effimero ma che resistono come tracce di fatti e pensieri. Ai lettori vanno insieme ai miei auguri i ringraziamenti per esserci in questo spazio che, nonostante tutto, esiste e resiste. E non contano i numeri e le statistiche, che pure confermano la vitalità del blog, quanto il fatto che esso sia un luogo democraticamente aperto, a tutto e a tutti.
Spero di non essere troppo poco realista augurando a questo paese di muovere qualche passo oltre la stasi, in direzione di un cambiamento lento ma quotidiano, di ritrovare la forza per rivivere e non limitarsi a sopravvivere, ma di sopravvivere agli inganni del sottobosco politico. E per questo auguro a chi fa politica in questo paese di avere lo sguardo limpido. Da qualsiasi parte si stia.
Auguro ai miei concittadini luciesi, me compresa, di lottare sempre per i nostri diritti e di esercitare il nostro ruolo di luciesi non con sudditanza, indifferenza e rassegnazione ma con coraggio, forza e amore. Da qualche parte ho letto che non potremmo stare dove stiamo se non correndo il più velocemente possibile. Splendido paradosso e grande consiglio. A me stessa auguro comunque di continuare a non seguire i consigli, ma soprattutto di svolgere il mio diritto-dovere di informare sempre totalmente libera da pregiudizi e orgogliosamente senza padroni. Nella professione come nella vita, pronta anche a sbagliare ma a rialzarmi più forte dopo ogni caduta.
Fuor di metafora, a proposito di caduta voglio ringraziare qui, perchè non l'ho fatto ancora, tutti coloro, e sono tanti, che mi sono stati vicini in questi mesi difficili. Grazie di cuore per la presenza e l'affetto, che quando si è costretti per lungo tempo a fissare il soffitto bianco di una camera che non è la propria senza vedere il sole sono le uniche cose veramente importanti. Grazie in particolare a chi mi è stato amorevolmente accanto giorno dopo giorno, condividendo il mio dolore e le mie paure. Rivedere i visi amati, solo questo conta.

Gli appuntamenti delle feste

È un Natale nel segno della tradizione quello che la comunità luciese si appresta a vivere, con il programma allestito dall’amministrazione comunale insieme alle associazioni cittadine e a gruppi di volontari. Il simbolo natalizio per eccellenza, il presepe, trova quest'anno un nuovo insolito e suggestivo scenario, nella cornice del parco urbano che ospiterà la rappresentazione vivente della Natività con la raffigurazione di antichi mestieri, degustazione di prodotti tipici e melodie natalizie della tradizionale “Novena” nei giorni 25, 26, 27 dicembre, 1 e 3 gennaio. Il presepe vivente del parco urbano, che si potrà visitare a partire dalle 17.00, si inaugura stanotte con la processione notturna del bambinello al termine della messa di mezzanotte. La vigilia prevede anche il classico ceppo natalizio, “u Zùccu”, diventato ormai una tradizione proposta dai giovani di Medi-terra-nèo. Per il secondo anno consecutivo, il presepe vivente verrà allestito anche nella frazione di San Giovanni, nell’antica struttura del borgo medievale. È possibile inoltre visitare i presepi allestititi nelle chiese di S. Nicola e del SS. Rosario, in contrada Serri e presso il Santuario della Madonna della Neve sul tema dell’alluvione di Giampilieri. Gli appuntamenti musicali, aperti dal concerto natalizio della Brass Band luciese, continuano con il concerto di capodanno eseguito dalla banda musicale "Randisi" il 1° gennaio. Tra le novità, si terrà quest’anno per la prima volta il veglione di capodanno organizzato in piazza con musica e intrattenimento, a partecipazione gratuita. Ai più piccoli è dedicata una giornata di festa presso la palestra comunale il 3 gennaio, nell'ambito delle manifestazioni della Protezione Civile. I bambini saranno inoltre protagonisti della caratteristica processione dell’Epifania, che si concluderà quest'anno con l'ingresso dei tre re magi nel parco urbano. Nel segno della solidarietà, si è tenuta presso l’istituto di riposo “Canonico Luigi Calderonio” una festa per gli anziani organizzata dal consiglio d’amministrazione e dal personale con la partecipazione di numerosi volontari.

domenica 13 dicembre 2009

Banda di ladri in azione nella notte, presi di mira due esercizi commerciali

Le forze dell'ordine descrivono un paese tranquillo sul piano della microcriminalità. L'episodio di furto di venerdì notte, ai danni di una tabaccheria dotata di un sistema di sicurezza a prova di ladro, appare per questo tanto più inquietante, se si registrano attentamente i dettagli dell'operazione criminosa. La rivendita di tabacchi, situata in piazza Duomo, a pochi metri di distanza da un bar “visitato” nella stessa notte dalla banda di anonimi ladri, è stata svaligiata con un colpo da professionisti. La rapina alla tabaccheria ha fruttato, secondo una prima stima, almeno sedici mila euro, tra sigarette - il grosso del bottino -, biglietti di lotteria istantanea, articoli di profumeria, qualche pezzo di bigiotteria. Decisamente più magro il bottino del furto al bar, da cui i ladri hanno portato via meno di cento euro e qualche dolciume. Secondo la ricostruzione, i malviventi avrebbero preso di mira la rivendita di tabacchi tra l’una e le quattro, dopo aver accortamente disattivato il sistema d’allarme sonoro e messo fuori uso le telecamere. Sarebbero penetrati all’interno del locale manomettendo la saracinesca all’altezza della serratura e forzando il portone d’ingresso blindato. Richiudendosi la saracinesca alle spalle avrebbero avuto così tutto il tempo per fare il pieno di tabacco, sottraendo anche altra merce che i proprietari della rivendita avevano acquistato in vista delle feste natalizie. I particolari del furto, studiato in ogni dettaglio, farebbero propendere per la pista di una banda organizzata, forse esterna al paese, con un basista locale. Ma nessuna pista è esclusa. Il fatto si inserisce in una scia di furti che hanno riguardato, nel corso di quest’anno, altre due tabaccherie. A svolgere le indagini i carabinieri della locale stazione.

giovedì 10 dicembre 2009

Iniziativa benefica in memoria di Caterina Impalà

Ricevo e pubblico con piacere la seguente segnalazione: nei giorni 12 e 13 dicembre si svolgerà una pesca di beneficenza organizzata dalla Famiglia Impalà Santino per ricordare la figlia Caterina, nata il 16 dicembre 1976 e tragicamente scomparsa il 3 aprile di quest'anno. L'intero ricavato sarà devoluto in beneficenza.
Nella presentazione dell'iniziativa si legge: "Per non dimenticare un dolore immenso custodito nel nostro più profondo vivere quotidiano. Quel dolore che col passare dei giorni, dei mesi, persiste mentre la speranza di un qualche messaggio, che potesse dare una spiegazione di quell'assurdo partire così d’improvviso, svanisce…lasciando tutti noi dentro sepolcri imbiancati..."
"Le giornate che vogliamo legare a questo evento sono le seguenti: 12 e 13 dicembre. E’ nostro desiderio ripetere ogni anno, negli stessi giorni, questa importante iniziativa. La pesca si svolgerà presso la piazzetta antistante la Cattedrale del Beato Antonio Franco. L’intero ricavato sarà devoluto interamente alla “Missione delle Apostole della Sacra Famiglia” in Brasile, Redentora- Bambini delle Favelas e consegnato personalmente dalla famiglia a Suor Marcella.
Ringraziamo anticipatamente tutti coloro che vorranno parteciparVi. La famiglia."

giovedì 3 dicembre 2009

La causa di beatificazione in cifre

I primi tentativi per ottenere ufficialmente il riconoscimento di "beato" per Mons. Antonio Franco risalgono agli anni immediatamente successivi alla sua morte (1626). Da allora, 383 anni dopo, il processo di beatificazione è stato aperto per ben sette volte. L'ultima, vent'anni fa, sembra essere quella definitiva: la Commissione dei Teologi, riunitasi a Roma, ha infatti espresso parere favorevole sulla “Positio Historica”, fondamentale per l’avanzamento del processo. Il documento, in cui si testimoniano gli eventi eccezionali che costellano la vita di Mons. Franco, per nove anni prelato ordinario della Prelatura Nullius di Santa Lucia del Mela, è una ricostruzione storica di 348 pagine.
Il preventivo delle spese necessarie per completare l'iter burocratico della causa è pari a un totale di 61 mila euro. Le somme già pagate corrispondono a 36.300,00 euro. Di conseguenza, mancano ancora 24.700,00 euro.
Nel dettaglio, le voci riguardano i compensi e il rimborso spese per l'ufficio del Postulatore (20.000,00 euro); le spese per la stampa e la rilegatura della "Positio" (10.500,00 euro); il versamento alle varie commissioni consultive (12.000,00 euro); le pubblicazioni e lo studio del miracolo, da riconoscere presso l'apposita sede (10.000,00 euro); il compenso al relatore della "Positio" per lo studio e la valutazione del documento (2.000,00 euro); le spese per la stampa dei pareri della commissione teologica e del collegio dei cardinali (5.000,00 euro); la tassa per la bolla papale (1.500,00 euro).

martedì 1 dicembre 2009

"Coppola Nera", quando la musica popolare siciliana "emigra" all'estero

Bex, Svizzera. Una platea di siciliani emigrati nella terra delle banche e degli orologi riscopre la sua vena più autentica attraverso la musica etnica delle radici.
Vibrazioni che evocano ricordi, parole, immagini, un mondo iscritto in una cultura antica fatta di abitudini, modi di dire, stili di vita che appartiene ad un passato dai contorni sfumati.
Il recupero delle tradizioni, affidato alla musica, ai testi, alla scelta degli strumenti, è l'anima della ricerca che i "Coppola Nera" hanno intrapreso da anni con passione e bravura.
Un cd e vari concerti all'attivo, il gruppo luciese è composto da Antonio Franco Salvo (chitarra e organetto, voce), Giuseppe Leone (chitarra e mandolino), Nino Mercadante (fisarmonica, voce), Marco Molino (tamburello, voce), Davide Catalfamo (bongo e tamburello, voce).
Invitati a fare un concerto per la manifestazione dedicata nella cittadina svizzera di Bex ai siciliani all'estero, i "Coppola Nera" hanno eseguito i brani del proprio repertorio emozionando il pubblico e vivendo un'esperienza all'insegna dell'ospitalità e dell'amicizia.


La delegazione siciliana, nella quale era presente il sindaco di Santa Lucia del Mela, Nino Campo, comprendeva il sindaco di Monforte San Giorgio Nino Romanzo, il sindaco di Limina Filippo Ricciardi, il vice sindaco di Rometta Giuseppe Saiya, il vicesindaco di Valdina Nino Di Stefano, l'assessore della Provincia di Messina Gaetano Duca, l'on. Carmelo Lo Monte capogruppo Mpa alla camera dei deputati.

Il pomo della discordia

L'ultima seduta consiliare, che ha confermato l’impossibilità di un confronto sereno tra i due gruppi consiliari, si è conclusa comunque con una fumata bianca sull'argomento all'ordine del giorno, l’assestamento generale del bilancio di previsione 2009, votato favorevolmente dalla sola maggioranza. Sono stati rispettati, dunque, i tempi per l’approvazione del documento contabile, presentato in aula dal sindaco Campo. Il dibattito, aspro, che ha accompagnato, preceduto e seguito il voto, si è scatenato attorno ad un emendamento, presentato dai soli consiglieri di maggioranza, relativo ad una somma da aggiungere ai capitoli in bilancio. Si tratta di un contributo straordinario, pari a 58.608,24 euro, previsto dal decreto regionale rivolto ai comuni con popolazione non superiore a 10 mila abitanti colpiti da eventi calamitosi. I consiglieri di minoranza Cannuni e Marcaione, a nome del proprio gruppo, hanno contestato la procedura, ritenuta scorretta, che li ha esclusi dalla stesura dell’emendamento, denunciando “il vizio formale, il sistematico non coinvolgimento da parte dell’esecutivo e la mancanza di rispetto dei ruoli”. Il capogruppo di maggioranza Rappazzo ha replicato, sulla stessa linea del presidente Rizzo e del sindaco Campo, che la soluzione dell’emendamento è stata dettata da tempi tecnici – il decreto è arrivato appena due giorni prima della data fissata per il consiglio –. Sebbene non ci fossero altri punti da trattare, il clima acceso ha innescato una girandola di polemiche e recriminazioni, attorno ai temi più disparati, fermata dal presidente Rizzo che ha troncato ogni diverbio sospendendo la seduta.

domenica 29 novembre 2009

Consiglio-show. Meglio di Barbara D'Urso

Altro che Grande Fratello e Domenica 5. Il trash è molto più reale che reality. Quasi si potrebbe pensare di far pagare il biglietto all'entrata, così da risollevare le casse comunali e attirare un po' più di gente. Magari con i pop-corn come al cinema.
In realtà il clima si preannunciava già effervescente e così è bastato poco ad animare, si fa per dire, la seduta consiliare. Ad un certo punto mi è squillato il telefono e mi sono allontanata qualche minuto, lasciando i consiglieri nel bel mentre di una barbosissima discussione, e al mio ritorno si era già scatenato il marasma. Un putiferio di voci accese e insulti più o meno diretti. Tutti contro tutti. E gli argomenti più disparati, dalla Pro Mende ultima in classifica alla gestione del Parco Urbano. Ma cosa c'entra?, verrebbe da chiedersi, se l'ordine del giorno prevede sostanzialmente solo un punto, sebbene di una certa importanza, perchè relativo all'equilibrio di bilancio, uno degli atti politici per eccellenza, che esige tempi precisi ed esigerebbe altrettanta attenzione nell'essere trattato.
E invece c'entra. Perchè, quale che sia l'argomento sul tavolo, esiste un problema di fondo e non occorre essere Norberto Bobbio per capirlo: l'impossibilità di dialogare seriamente e costruttivamente, a tutto discapito degli elettori, che non hanno votato per assistere allo squallore che puntualmente va in scena. Da una parte c'è una minoranza agguerrita, come è prassi che sia quando si sta nelle fila di chi deve fare legittimamente opposizione, che chiede di essere tenuta in maggiore considerazione ed esige correttezza formale. Dall'altra c'è una maggioranza che di tale correttezza in più di una occasione si è dimostrata priva, e, pertanto, facilmente attaccabile, fin troppo facilmente. I consiglieri di minoranza ne fanno una questione di principio e di rispetto dei ruoli. I consiglieri di maggioranza la mettono sul piano dei contenuti, e vanno dritti per la loro strada. La maggioranza è troppo spesso silenziosa quando non dovrebbe. La minoranza è polemica anche a costo di girare a vuoto. Al suo interno si è creata una frattura e c'è stato un avvicendamento di capogruppo, è vero. Ma non si può dire che la maggioranza goda di ottima salute, se è vero che la compattezza non sempre si raggiunge e se, soprattutto, ci sono consiglieri che non hanno mai preso la parola. Il dubbio che non si abbia niente da dire è forte. Quello che ci sia un sostanziale disinteresse è più forte, e decisamente più grave. Soprattutto quando dall'altra parte c'è un eccesso di zelo. Si è creato un clima di reciproca mancanza di rispetto, di inutile innalzamento dei toni, di offese gratuite, che non giova al consiglio ma sopratutto alla città.

Causa beatificazione Mons. Franco, si intravede l'orizzonte

Tempo, denaro e attesa sono i binari su cui scorrono le vicende terrene che riguardano eventi celesti. Un complicato sistema di ricerche e indagini, supportato dalla volontà degli uomini di chiesa più che dalle preghiere dei devoti, si cela dietro le cause sui futuri beati e futuri santi. Il riconoscimento immediato di un miracolo per alcuni, mentre per altri occorre aspettare anni, se non secoli, dimostra l'importanza di avere "santi in paradiso", dato che siamo in tema. Ma tant'è. C'è un'intera comunità di fedeli che attendono pazientemente e speranzosamente che il loro "beato", titolo assegnato impropriamente ma in tutta buona fede, diventi tale anche per la chiesa.
Habemus Papam! verrebbe da dire. La trafila è ancora lunghetta, ma un nuovo e decisivo passo in avanti conforta tutti i luciesi che credono che il miracolo possa avvenire: la causa per la beatificazione di Mons. Antonio Franco, il cui corpo incorrotto è custodito e venerato nella Basilica Cattedrale, ha superato una importante prova. La Commissione dei Teologi, riunitasi a Roma, ha infatti espresso parere favorevole sulla “Positio Historica”, documento fondamentale per l’avanzamento del processo, in cui si testimoniano gli eventi eccezionali che costellano la vita di Mons. Franco, prelato della Prelatura Nullius di Santa Lucia del Mela morto in odore di santità il 2 settembre 1626. Senza l'esito positivo di questo passaggio, sarebbero stati vani gli sforzi profusi sino a questo momento per perorare la causa presso la Santa sede.
L’iter procedurale prevede adesso la stampa del parere espresso dalla Commissione e la successiva riunione dei cardinali, prevista per il prossimo gennaio. Il passo seguente è rappresentato dall’emissione della bolla papale con la quale vengono acclarate le “virtù eroiche” riconosciute a Mons. Franco, legate all’intensa attività evangelizzatrice e ad una vita di penitenza e preghiera spesa al servizio dei poveri, dei deboli, dei malati. Una fase ulteriore del processo riguarda l’approvazione del miracolo, già riconosciuto in sede diocesana, da parte della Sacra Congregazione per le cause dei Santi. Infine, superato anche quest’ultimo passo, si attende l’emissione del decreto di beatificazione e la successiva promulgazione.
Il processo è seguito da mons. Raffaele Insana e da un apposito comitato presieduto da Pasquale Calderone, ed è sostenuto finanziariamente da tutta la comunità. La fede popolare attorno alla figura del “Servo di Dio”, cresciuta nei secoli, ha infatti radici antichissime. La fama di santità che ne circonda la figura ha oltrepassato i confini luciesi e la causa di beatificazione è seguita con attenzione e attesa anche nei comuni limitrofi, territorio dell’antica prelatura, dove continua a crescere la comunità dei fedeli del "beato" Mons. Franco.

sabato 28 novembre 2009

Si apre oggi il gemellaggio con la Bulgaria

Prende il via oggi, con la cerimonia d'apertura alle 18.00 presso l'aula consiliare, il gemellaggio del comune luciese con la città bulgara di Plovdiv, cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma “Europa per i Cittadini 200-2013”. La delegazione bulgara, presente con una trentina di membri, per una settimana visiterà il patrimonio storico-artistico di S. Lucia del Mela e dei centri vicini, in un tour che comprende Milazzo, Messina, Roccavaldina, Tindari, Taormina e L'Etna.
L’obiettivo dell’iniziativa, che coinvolge anche le realtà imprenditoriali locali e la scuola, è promuovere un sistema di scambi commerciali e culturali, in un clima di conoscenza reciproca e amicizia. Al valore del dialogo interculturale e agli sviluppi istituzionali derivanti dall’Agenda di Lisbona è dedicato il convegno in programma martedì, al quale prenderanno parte, insieme ai rappresentanti istituzionali dei due comuni gemellati, l’assessore provinciale alle politiche comunitarie Daniela Bruno e i professori universitari dell’ateneo peloritano Mario Bolognari, docente di antropologia culturale, e Giovanni Moschella, docente di diritto pubblico. Al termine, la Banda Musicale “Randisi” eseguirà gli inni nazionale ed europeo. Il programma prevede anche una manifestazione sportiva presso la palestra comunale.
A siglare l’iniziativa, ci sarà la cerimonia della firma dell’atto di gemellaggio fra le autorità dei due comuni.

venerdì 27 novembre 2009

Giunta comunale: il sindaco ridistribuisce le deleghe

Tempo di mutamenti all’interno della giunta comunale guidata dal sindaco Antonino Campo. A un anno e mezzo dall’insediamento, e due mesi dopo le dimissioni di Franco Interisano, che aveva ricoperto l’incarico di assessore alle attività commerciali e artigianali, al turismo, alla protezione civile e ai servizi cimiteriali, via libera all’annunciato rimescolamento delle deleghe.
“Il criterio seguito nella ridistribuzione degli incarichi è quello di assicurare una funzionalità sempre maggiore dei servizi” afferma il sindaco, che conferma la volontà di non nominare, per il momento, il sostituto di Interisano: “si tratta di una scelta politica legata alle circostanze”, dichiara Campo, che mantiene così al lavoro una squadra di quattro assessori, gli stessi venuti fuori dalla consultazione elettorale di giugno 2008.
Al vice sindaco Santo Vaccarino restano le politiche sociali, le politiche giovanili, la pubblica istruzione; si aggiunge la delega ai rapporti con il distretto socio-sanitario n. 27 e quella all’ambiente, tolta a Paolo Calderone. Calderone, in aggiunta a beni culturali, attività culturali, igiene e sanità, si occuperà anche di gestione del personale comunale, polizia municipale, artigianato, politiche agricole e forestali, precedentemente affidate a Santo Pandolfo. Annullata a Calderone la delega alle pari opportunità, che il sindaco si riserva insieme alle competenze riferite a ufficiale del governo, lavori pubblici, urbanistica, protezione civile, bilancio e programmazione.
Sparisce la delega alla comunicazione e alla trasparenza, di cui si occupava Calderone. A Pandolfo, insieme a sport e spettacolo, vanno turismo, gestione dei servizi manutentivi, arredo urbano e verde pubblico. A Salvatore Grillo, precedentemente incaricato delle competenze relative a viabilità, interventi di manutenzione del patrimonio, gestione risorse idriche, fognature, impianti di depurazione, confermate le risorse idriche insieme a pubblica illuminazione, gestione impianti tecnologici, beni demaniali e patrimoniali, polizia mortuaria e servizi cimiteriali, commercio, fiere e mercato.

giovedì 26 novembre 2009

La tragedia di Messina 2/ Solidarietà d'oltreoceano

Oltreoceano, le notizie che riguardano l'alluvione sono seguite con attenzione e sgomento: i fatti, le immagini, circolano con tutta la loro evidenza di dolore, morte e impotenza nelle case degli italiani emigrati all'estero. Ancora di più nelle famiglie dei siciliani e, soprattutto, in quelle famiglie che provengono dai villaggi colpiti. O che laggiù hanno lasciato qualcuno.

In Canada, la comunità messinese di Montreal è più che mai stretta attorno a chi assiste al dramma dei propri familiari sfollati o, nei casi peggiori, spazzati via dal fango. "Canada x Messina 2009" è il nome del progetto della comunità canadese per aiutare e sostenere le vittime del disastro, che chiedono di non essere abbandonate. Con il patrocinio dell'Associazione Messinese di Montréal, in collaborazione con la Federazione Siciliana del Québec e con la Confederazione Siciliani Nord America (CSNA), è stata organizzata una raccolta fondi da destinare alle comunità colpite tramite le organizzazioni presenti sul territorio. Alcuni membri del comitato di raccolta fondi saranno presenti a Messina, naturalmente a proprie spese, al momento della consegna della donazione per un progetto indicato dal comitato in favore delle comunità colpite. Un gesto con il quale la comunità di siciliani, e messinesi in particolare, emigrati all'estero vuole testimoniare la propria vicinanza a quanti sono sati colpiti e sostenerne la speranza.

La tragedia di Messina 1/ Il dolore e la vergogna

Questo non è un blog anonimo perché ha il mio nome e la mia faccia. Dietro non c’è una redazione, una squadra di persone che lavorano per il reperimento delle notizie, per la grafica, per l’aggiornamento costante che si richiederebbe a un mezzo agile e diretto come il web. E per questo la mia colpevole assenza da queste pagine ha causato un buco di oltre un mese, nel quale molte cose sono successe, delle quali avrei voluto scrivere per non lasciare che, come sempre avviene con i fatti non registrati, passassero senza traccia. Credo che la vera forza del giornalismo stia nel rendere visibile quello che altrimenti non lo sarebbe. Troppe storie non sarebbero narrate, conosciute, diffuse, troppi volti passerebbero anonimi o dimenticati o cancellati, semplicemente perché quello che non viene detto non esiste. Questa è la forza della parola. E questo è il motivo che mi spinge ad amare questo mestiere, anche se non lo esercito regolarmente, anche se il mio lavoro di ricercatrice mi ruba troppo tempo e troppa energia, anche se ho tanti vizi, difetti, passioni. Una volta, ai tempi beati della mia prima e perduta giovinezza in cui ero ancora una studentessa, un professore mi disse che scrivevo con il cuore, perché il tum tum tum di quest’organo che batte e scandisce l’esistenza era il ritmo che la mia scrittura seguiva. Ma il cuore è un regno inclemente, e meschino, che si fa rapire da grandi entusiasmi e altrettanto rapidamente si disillude. E la verità è che adesso che sono finalmente qui, di fronte a questo schermo, con una gamba ancora rotta, voglio riprendere a scrivere non da uno dei tanti argomenti di cui mi piacerebbe, e che pure hanno la loro importanza, ma di uno preciso, che appunto mi trafigge il cuore con sentimenti contrari e contraddittori. Ma poiché è la realtà ad essere contraddittoria e contraria, scriverò delle due facce di una tragedia che pesa vicina sui nostri ricordi.

Parlo naturalmente del disastro di Giampilieri, Altolia, Scaletta, Itala, Molino, Briga Superiore, avvenuto tra l’indifferenza generale della nazione. Come se nulla fosse accaduto in quel primo ottobre di fango assassino. Parlo del cinismo e del marciume di una classe politica che non si fa carico della tragedia. Composta da quegli stessi stronzi che senza vergogna sono così bravi a chiedere ed accumulare voti su voti salvo poi dimenticarsi dei cittadini quando non sono più elettori. Parlo dei media che non hanno saputo raccontare lo strazio di 37 morti e 1.600 sfollati. Da “Porta a porta” all’“Arena”, dove le regole dello spettacolo e dell’audience in un carosello di imprecisioni e polemiche rissose finiscono sempre per avere la meglio sull’informazione, da alcuni tg a un settimanale come “Gente” che dedica un reportage di quattro pagine all’Italia che frana escludendo dalle emergenze la Sicilia e Messina. Non una riga, non una foto per una tragedia che non interessa nessuno.

Ma c’è un lato umano, in questa vicenda fatta di disagio, paura, morte. È la parte silenziosa, che non fa scandalo, che non fa rumore e che quindi non riesce a conquistare spazio sufficiente nella spirale deviata dell’informazione ufficiale. Ha il volto di chi soffre, di chi ha perso tutto, di chi deve ricominciare. Dei morti. Degli sfollati. Ha anche il volto dei tanti volontari che non hanno smesso di prestare il proprio tempo, il proprio lavoro, la propria presenza sui luoghi del disastro. Tra cui, i volontari della nostra protezione civile, di cui dobbiamo essere fieri, perché rinunciando anche al tempo libero delle domeniche e alle comodità quotidiane, fronteggiando coraggiosamente il dolore e le macerie, hanno contribuito con il loro sostegno ad aiutare e soccorrere quelle popolazioni. E il nostro gruppo comunale, coordinato dal geom. Angelo Letizia, è stato premiato, insieme alle altre associazioni volontarie, nel corso dell’ultima edizione del concorso internazionale Colapesce durante una cerimonia tenutasi a Messina. E' solo un riconoscimento, ma è prima di tutto un simbolo. Anche nell'ovattata atmosfera delle cerimonie ufficiali possono talvolta aprirsi squarci su una realtà che troppe volte si vorrebbe occultata.

La tragedia di Messina 3/ La testimonianza


Diario di una studentessa fuorisede


Mia madre viene da Altolia, mio padre da Giampilieri. Tra i due paesi della provincia di Messina vi è sempre stata una rivalità e i miei genitori sono stati testimoni di questo al momento del loro fidanzamento. Quando ne parlavo ai miei amici e raccontavo la loro storia, precisavo sempre che se non sapevano dove si trovavano questi villaggi non era un problema, perchè erano così piccoli da essere conosciuti solo da chi aveva famiglia lì.

In quelle occasioni, mai avrei immaginato che la situazione potesse cambiare dopo giovedì 2 ottobre 2009.
Dopo la notte di giovedì, come ogni mattina, consulto i siti dei giornali italiani per vedere le ultime news. Non credevo ai mei occhi: quei due paesini sconosciuti erano adesso sulla prima pagina, perchè colpiti da una violenta alluvione.



Più leggevo, più mi rendevo conto della gravità della situazione: più di 230 millimetri di pioggia erano caduti. La pioggia si era fatta strada tra i torrenti, le montagne e le strade con una forza tremenda. Frane e smottamenti ne hanno seguito e hanno distrutto interi villaggi, soprattutto Scaletta Zanclea, Scaletta marina, Molino e i villaggi dei miei genitori, Altolia e Giampilieri. Il governo italiano ha dichiarato lo stato di emergenza.


Il triste bilancio delle vittime continua a salire, man mano che i soccorritori lavorano nelle aree devastate. Guardando le foto dei villaggi, mi rendo conto che i luoghi in cui sono cresciuta hanno cambiato volto in un istante: sembra di rivedere dele immagini da post-terremoto. I vilaggi sono stati evacuati, perchè non c'è elettricità nè gas e si teme che altre frane possano aver luogo. Volontari e soldati, esercito e Protezione Civile stanno lavorando in condizioni difficilissime per venire in soccorso alle vittime del disastro: la loro presenza è molto apprezzata dalle persone coinvolte (come mia nonna, che è stata portata via da Altolia da un elicottero della Protezione Civile).


La mia famiglia è uscita illesa, a parte la paura e un po' di fango in casa. Ci possiamo considerare miracolati, perchè tante famiglie sono state toccate molto duramente dagli eventi. Al di là delle notizie riportate dai giornali, la realizzazione della gravità della situazione è venuta dall'esperienza dei miei genitori che si sono recati sui luoghi appena possibile. Mio padre è andato a Giampilieri e ha incontrato tante persone per strada, che piangevano per la perdita dei loro cari, per la distruzione della loro casa e delle memorie di una vita, per il loro negozio tirato su a forza di sacrifici e di difficoltà e adesso distrutto. La distruzione è dapperttutto nei villaggi: molto tempo e molti investimenti saranno necessari per riportare questi villaggi di nuovo alla vita. Ma al di là della ricostruzione materiale, la sfida più grande - come mi raccontava mio padre al ritorno da una delle sue visite a Giampilieri - è sostenere le persone che sono state colpite da questi eventi tragici e di accompagnarle, per ripartire di nuovo. tanti di loro stanno implorando di non essere abbandonati, dopo che le luci della ribalta caleranno sulla vicenda.


Di fronte a questo grido, non posso rimanere indifferente. Per questo, ci stiamo mobilitando con altri Siciliani di Montréal per dare un contributo e testimoniare il nostro sostegno a queste persone. Un contributo che vuole essere un seme di speranza di fronte a un dolore immenso. Una goccia: piccola, eppure così importante perchè, anche noi come chi soffre nelle vallate della Sicilia possiamo sentire ancora una volta di più, come ha detto Enzo Jannacci, <<una carezza del Nazareno, avremmo così tanto bisogno di una sua carezza>> Corriere della Sera, 6 febbraio 2009).


Sui luoghi dell'alluvione, quella carezza ha oggi tanti volti, come quelli dei tanti volontari venuti ad aiutare. Come quelli di un gruppo di amici venuti da Messina che aiutano il proprietario di un piccolo supermercato - scoraggiato, arrabbiato e stanco di dover ricominiìciare di nuovo - a spalare il faango dal suo negozio. Sono questi volti che desideriamo aiutare anche dal Canada.


Mariachiara Restuccia,
Candidata al PhD in Marketing, HEC Montréal
Montréal, 4 ottobre 2009
(foto scattata ad Altolia l'anno scorso)

giovedì 22 ottobre 2009

"Festival del vino Mamertino Doc e dei prodotti di qualità", domenica la seconda edizione

Ha origini antichissime ed è noto come vino dell’imperatore Giulio Cesare: il “Mamertino” Doc torna ad essere protagonista, insieme ai prodotti di qualità, del Festival in programma domenica 25, per il secondo anno consecutivo, con il patrocinio dell’amministrazione comunale e dall’assessorato regionale agricoltura e foreste, in collaborazione con l’associazione “Strada e Rotte del Vino” della Provincia di Messina.
L’obiettivo è promuovere e valorizzare il patrimonio enogastronomico e, nel contempo, quello storico-architettonico, con visite guidate in programma nel corso della mattina. A seguire, la visita alle cantine e la possibilità di assaggiare menù tipici e vino Mamertino DOC presso le strutture ristorative convenzionate. Nel pomeriggio, dopo l’apertura della manifestazione, prevista per le ore 17.30, presso gli stand il pubblico potrà degustare i tre vini DOC della Provincia (Mamertino, Faro e Malvasia delle Lipari) in abbinamento ai prodotti tipici del territorio provinciale.
Protagonisti della giornata anche i più piccoli, con la mostra-concorso "La Vendemmia del Baby artista": disegni, poesie, storie, foto di ieri e di oggi sulla vendemmia e sul vino, realizzati dagli alunni dell'Istituto comprensivo luciese, saranno esposti e premiati.
Per chi vuole saperne di più sui vini, nel corso della serata, allietata dall'intrattenimento musicale del gruppo folk "Il Girasole", il pubblico avrà anche la possibilità, prenotando presso lo stand dell’Associazione Strada del Vino, di partecipare alla degustazione guidata presso il Chiostro del Convento del Sacro Cuore, dove si concluderà la manifestazione.

mercoledì 21 ottobre 2009

Mario Manna è il nuovo capogruppo di minoranza

L'annuncio ufficiale è avvenuto nel corso del consiglio comunale di ieri. Dopo le dimissioni presentate da Santo Marcaione, il ruolo di capogruppo di minoranza è stato assunto da Mario Manna, scelto, ha detto Carmelo Bella, non in quanto consigliere anziano ma per una decisione condivisa dal gruppo.
Nel corso della seduta i consiglieri di minoranza hanno chiesto al sindaco Nino Campo chiarimenti in merito alla attuale situazione che si è creata in giunta dopo le dimissioni di Franco Interisano. La lettera aperta apparsa sui muri, ha detto Pietro Cannuni, indica chiaramente che, a distanza di un anno e mezzo, ci sono problemi interni all'amministrazione; Cannuni, insieme a Maimone, ha chiesto inoltre delucidazioni in merito al rimpasto annunciato dal sindaco. Campo ha precisato che al momento non ci sarà nessun nuovo ingresso nella giunta e che il rimpasto non riguarda l'azzeramento degli assessori ma la ridistribuzione delle deleghe.

"Peloritani Terre dei Miti e della Bellezza", approvata in consiglio l'adesione al costituendo GAL

Sono stati discussi dai consiglieri, riunitisi ieri, i punti relativi alla partecipazione del Comune di Santa Lucia del Mela al costituendo GAL “Peloritani Terre dei Miti e della Bellezza", riferito al Bando per la selezione dei gruppi di azione locale ( GAL ) e dei piani di sviluppo locale ( PSL ) pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 25 del 29.05.2009. Il protocollo, sottoscritto da quarantasei comuni, è stato illustrato dal sindaco Nino Campo, il quale ha sottolineato che le esigenze del territorio riguardano principalmente lo sviluppo di misure atte ad un rilancio produttivo, promozionale e di basso impatto ambientale della rete artigianale, rurale e turistica, valorizzando il patrimonio immateriale fatto degli antichi mestieri e delle tradizioni popolari.
Il GAL comprende infatti un territorio che possiede delle specifiche peculiarità, caratterizzato per due terzi da aree rurali con problemi complessivi di sviluppo, con bassissima densità abitativa, elevato indice di vecchiaia, diffusi fenomeni di spopolamento e di abbandono e insufficiente considerazione identitaria. Sui problemi che affliggono il nostro paese è intervenuto il consigliere di minoranza Tonino Maimone, il quale ha auspicato che l'adesione al GAL possa avere delle ricadute anche sul piano occupazionale. Il consigliere Cannuni ha invitato invece a gestire con attenzione il capitolo spese, per evitare gli sprechi e le uscite ingiustificate.
La bagarre si è aperta su un unico punto all'ordine del giorno, riguardante la famigerata vicenda "Casa per tutti". I consiglieri di minoranza hanno a ragione contestato il fatto che la maggioranza abbia proposto un emendamento alla delibera, già rinviata, nel corso della seduta, giudicando l'atto come una grave mancanza di rispetto e accusando il Presidente di adoperare "due pesi e due misure". Dopo dieci minuti di sospensione, si è scelto il rinvio del punto entro i prossimi otto giorni.

martedì 20 ottobre 2009

La protezione civile comunale nei luoghi del nubifragio. Quali emergenze per il nostro territorio.


Queste sono le immagini che durante le ultime settimane abbiamo imparato a conoscere. Paura, distruzione, morte. Si è parlato di tragedia annunciata e si è puntato il dito contro l'abusivismo edilizio. Si è aperto un baratro di polemiche. Morti di serie b. Emergenza sicurezza. Il triste balletto dei talk show televisivi e la macabra spettacolarizzazione del dolore. Molto vicino a noi, la fine di qualcosa.
Una volta all'università ho studiato i criteri di notiziabilità di un fatto. Uno di questi è la prossimità: quanto più un evento si verifica vicino, tanto più colpisce, interessa. Leggeremo con più attenzione di un furto nel nostro quartiere piuttosto che della strage di un intero villaggio africano. E' una debolezza del cuore umano. Sulla quale si innesta la logica dei mass media: è lo spazio che fa la notizia, la posizione sul giornale, il modo in cui è raccontata. Perchè i fatti sono oggettivi. E le opinioni rimangono fuori dai confini dell'articolo. Ma le parole scelte per raccontare, anche seguendo la regola dell'imparzialità, vengono dalla testa e dal cuore di chi scrive e passano fatalmente dal filtro della sua personalità, della sua formazione, delle sue idee, della sua storia personale. Ormai lo insegnano anche nelle scuole di giornalismo: l'obiettività non esiste. Però è un fine a cui tendere. E anche un mezzo. E io non sono sicura della buona fede con cui è stata gestita mediaticamente la tragedia di Giampilieri e Scaletta Zanclea. Cosa sia passato nel cuore e nella testa di chi questi luoghi non saprebbe neppure indicarli sulla cartina geografica. Ma parlando di dolore si rischia sempre di essere retorici. Ed io non voglio parlare di indignazione, amarezza. Della quotidianità che non c'è più. Delle piccole storie inghiottite nell'eternità della storia che passa sui libri di scuola. Parliamo invece di solidarietà vera, reale, dell'impegno, del sacrificio e delle mani nude che scavano nel fango. Non della solidarietà tiepida dei conti corrente, nè di quella untuosa dei sedicenti vip negli illuminati studi televisivi. Parliamo di chi a Giampilieri e a Scaletta Zanclea, o almeno quel che resta, (solo per citare i due centri più colpiti, ma purtroppo la lista delle zone disagiate è assai più lunga) c'è stato. Delle associazioni, dei volontari, dei cittadini. Della protezione civile, che chissà come finisce sempre per essere rissucchiata nel vortice delle polemiche inutili da salotto televisivo. Credo che oltre ogni considerazione siano le immagini a parlare. Queste sono state scattate dal gruppo comunale di volontari di protezione civile di Santa Lucia del Mela. Che c'era. Tutti i giorni, anche quando i riflettori si spengono e la scaletta dei telegiornali non comprende più i servizi da Messina. "Abbiamo dato in nostro piccolo contributo alla macchina dei soccorsi e debbo dire che l'esperienza è stata toccante. Nel corso della nostra attività di scavo con "piccone e badile" abbiamo anche assistito al ritrovamento di uno degli ultimi dispersi, chiaramente già deceduto". Questa è la testimonianza di Angelo Letizia, coordinatore della protezione civile del nostro paese. Che lancia un appello: "L'acquisto delle attrezzature fatto dall'amministrazione comunale ci ha consentito di operare immediatamente. La tragedia dell'Abruzzo e questa ultima ci insegnano che non è possibile perdere tempo e che è urgente procedere alla redazione dei piani comunali di protezione civile, individuare e attrezzare aree di emergenza, informare i cittadini sui rischi al fine di ridurre al minimo le possibili vittime. Auspico che l'amministrazione prenda coscienza che bisogna portare avanti una seria programmazione in materia di protezione civile anche con l'investimento di maggiori risorse".

lunedì 19 ottobre 2009

Vendita dei beni patrimoniali del Comune: al via l'asta pubblica

E' un anonimo avviso affisso sui muri cittadini ma lascia intravedere, oltre la facciata burocratica, uno squarcio che lacera una spessa e quanto mai nebbiosa cortina. La cortina ha un nome, che si chiama attesa, che dura da generazioni, che si scontra impotente contro i paradossi e gli abusi della politica e della giustizia. O meglio, di una certa politica e di una certa giustizia. Quella che non ha ancora chiarito come sia stato possibile trascinare per decenni una vicenda, gestita nel peggiore dei modi, che pende come una spada di Damocle sulle casse comunali ma che, soprattutto, si fa impunemente beffe di decine di cittadini illegittimamente espropriati della propria terra. Alcuni dei quali, tanto è vecchia la vicenda, morti. E, si badi bene, il concetto di terra non si comprende se non lo si riferisce a quella società di un tempo neppure troppo lontano in cui il principale sostentamento economico deriva dall'agricoltura, in cui l'evoluzione sociale non ha ancora sostituito ai vecchi parametri produttivi nuove attività artigianali, industriali, imprenditoriali. Un sistema che genera una precisa condizione culturale, in cui la terra, ereditata e tramandata da padre in figlio, possiede un valore affettivo e antropologico.
E' l'ennesima puntata della soap “Casa per tutti”. Nuove pedine si muovono sull'intricato scacchiere amministrativo e giudiziario su cui si gioca da più di vent'anni una difficile partita, il cui epilogo appare ancora lontano. L'esecuzione immobiliare con cui il Comune spera di racimolare una parte delle somme dovute, come previsto dal Tar di Catania, ai proprietari, e agli eredi, dei terreni illegittimamente occupati ed espropriati, è tra le ultime novità. Il superdebito, che supera i due milioni e mezzo di euro, è stato innumerevoli volte evitato, rinviato, discusso in consiglio comunale, trasmesso come un virus pernicioso da un'amministrazione all'altra, ingrossandosi lentamente ma inesorabilmente e minacciando il gracile bilancio comunale.
L'asta pubblica per l'alienazione dei beni immobili è stata bandita - finalmente - a distanza di quasi due anni dall'approvazione del regolamento comunale che la disciplina. Ecco l'elenco dei beni in vendita: Fabbricato in Via Garibaldi, €. 80.000,00; Centro Diurno Anziani in C/da San Cataldo, €. 600.000,00; Ex Scuola Elementare in C/da Ginestra, €. 60.000,00; Ex Scuole Elementari in C/da Santa Maria, €. 85.000,00; Ex Scuole Elementari in C/da Misericordia, €. 85.000,00; Ex Scuole Elementari in C/da San Giovanni, €. 25.000,00; Lotto Rizza, €. 535.868,20; Lotto Pulario di Mezzo, €. 252.666,49; Lotto Tigli o Mandrazze, €. 350.081,26; Lotto Ginestra di Sopra, €. 188.083,37; Lotto Scifo, €. 126.296,11; Lotto Pulario di S. o Favata, € 102.620,02; Lotto Ginestra di Sotto in C/da Ginestra. €. 74.057,66.

Nasce la squadra di calcio a 5, ed è già polemica

Novità nel settore calcistico del paese con la nascita della “A.S.D. Santa Lucia del Mela”, società di calcio a 5 che debutta quest’anno in serie D. Nel ruolo di Presidente c’è Salvatore Zullo, il quale ritorna, dopo una breve pausa, al calcio giocato dopo aver rivestito lo stesso ruolo nella “Promende calcio”. Il gruppo dei soci fondatori è costituito da Antonio Claudio Otello Calderone, Antonio Franco Cambria, Pietro Cannuni, Giovanbattista Freni, Salvatore Genevose, Benedetto Granata, Sebastiano Lipari, Mario Manna, Antonino Pagano e Salvatore Zullo. La vice presidenza è stata affidata a Mario Manna e Giovanbattista Freni, mentre alla guida della squadra c‘è Salvatore Genovese, che vanta una lunga esperienza di calciatore in vari campionati dilettantistici. Per tutti la costituzione del gruppo societario rappresenta una scommessa: “Ci avviciniamo a questa nuova esperienza con la consapevolezza di dover lavorare duro, visto il settore nuovo per molti di noi, ma con la certezza di avere un gruppo forte e motivato”, dichiara il Presidente Zullo. “Sicuramente sarà una stagione di rodaggio ma non nascondiamo che è nostra intenzione fare del nostro meglio, spinti dal desiderio di dare il nostro contributo alla crescita del paese. Siamo sicuri che la cittadinanza si accosterà con entusiasmo a questa nuova disciplina e speriamo, anzi siamo convinti, che l’amministrazione comunale porrà in essere tutte le iniziative per fare in modo che Santa Lucia del Mela possa godere a pieno di questo sport”. Eppure, non mancano le polemiche: pomo della discordia è la palestra comunale, dove la neonata squadra di Zullo si allena e si appresta ad iniziare il campionato - la partita in programma ieri è saltata a causa del maltempo che ha impedito alla squadra avversaria, proveniente da Vulcano, di imbarcarsi per raggiungere il paese. Da una parte si schiera chi dice che la palestra, fresca di inaugurazione, rischia di essere pesantemente danneggiata da uno sport che appare inadatto ad essere esercitato all’interno di essa; dall’altra parte, si replica che la palestra è un bene della cittadinanza, e come tale deve essere fruito anche da chi vuole praticare altri sport che non siano necessariamente la pallavolo. Fino a questo momento, infatti, la palestra comunale, nell’immaginario comune e nella pratica, anche per la coincidenza dell’inaugurazione della struttura, è stata legata al ritorno in C del volley femminile, che inizierà a metà novembre il proprio campionato.
La partita è aperta...

Difensore civico, chi l'ha visto?

Forse non tutti sanno che lo statuto del nostro Comune prevede l'obbligatorietà della nomina del “difensore civico”, una figura istituzionale autonoma e indipendente da qualsiasi altra autorità, con il compito principale di tutelare i cittadini nei confronti della pubblica amministrazione, nel caso in cui si verifichino ritardi, disfunzioni, irregolarità. A rendere operativa tale figura, per la prima volta nella storia di questo comune, è stata l’amministrazione Pandolfo, nel 2004. A seguito del bando diffuso dall’amministrazione, il mandato di difensore civico è stato affidato al sig. Paolo Cigala - l’unico, peraltro, ad essersi candidato -, il quale ha ricoperto tale funzione, a titolo gratuito, sino al 25 maggio dello scorso anno. Un’esperienza che si è rivelata piuttosto travagliata, per le incomprensioni sorte con gli amministratori e, talvolta, anche con i cittadini, a causa della confusione che circonda la figura del difensore civico, al quale non spetta, per esempio, risolvere le controversie private o annullare atti amministrativi, ma intervenire a tutela dei cittadini che si ritengano vittime di ingiustizie, scorrettezze, lentezze, per assicurare l’imparzialità e il buon andamento della pubblica amministrazione. In particolare il difensore civico tutela precisi diritti attribuiti ai cittadini dalle leggi sul procedimento amministrativo e sul diritto di accesso ai documenti amministrativi, garantendo che il sistema dei rapporti tra cittadino ed amministrazione pubblica, prima improntato alla segretezza, sia basato sulla trasparenza, sulla comunicazione delle informazioni, su correttezza e massima disponibilità verso il cittadino, al cui servizio l'ente pubblico deve porsi. Una funzione, insomma, fondamentale - chi non si è mai trovato a fare i conti con le pastoie burocratiche o con impiegati incompetenti e sgarbati? - che però, in questo momento, risulta scoperta. È lo stesso Paolo Cigala a segnalare che, dopo la scadenza, il mandato di difensore civico “non è mai più stato rinnovato, né da parte dell'amministrazione uscente, né da quella che è subentrata, né al sottoscritto, né ad alcuna altra persona”. Il risultato è che a tutt’oggi l'ufficio del difensore civico è privo del titolare. “La situazione l'ho già fatta presente, a tanti e più volte; un anno fa, durante una riunione, al Sindaco attuale, dopo un po’ a diversi amministratori: al consigliere Carmelo Bella, al consigliere Pietro Amalfi, all'attuale Presidente del Consiglio; anche il maestro Santino Brunetta si è fatto promotore, per il fine desiderato, presso alcuni amministratori, ma senza alcun positivo risultato” afferma l’ormai ex difensore civico. “Ho anche inviato al sindaco una missiva per manifestargli la mia disponibilità a svolgere un altro mandato, ancora a titolo gratuito, ma non ho ancora ricevuto alcuna risposta”. D’altra parte, secondo l’attuale regolamento, la carica di difensore civico non potrebbe essere ricoperta per la seconda volta da Paolo Cigala, il quale potrebbe ottenere una riconferma solo se il regolamento venisse modificato; occorrerebbe a questo punto procedere con un nuovo bando, sperando che qualcuno, in possesso delle competenze necessarie, sia disposto ad esercitare questo delicato ruolo. Il sindaco Nino Campo, dal canto suo, afferma la volontà dell’amministrazione di dotarsi della figura del difensore civico, organo di controllo e imparzialità.
 

lunedì 21 settembre 2009

Scuola: strutture e servizi, ecco le novità

L’anno scolastico appena iniziato si preannuncia carico di cambiamenti, alla luce della riforma e dell’autonomia della scuola, e riserva delle novità sul piano delle strutture nelle quali si articola l’istituto comprensivo luciese, diretto dalla Prof. Maria Trifiletti. Venerdì infatti non è suonata la campanella nel plesso Cappuccini, dove la scuola elementare è stata chiusa dopo una lenta agonia a causa del numero esiguo di iscritti, costretti già lo scorso anno a formare due “multiclassi“, con tutti i disagi didattici legati all’anomala situazione di compresenza negli stessi corsi di alunni di età, esigenze e programmi di studio diversi. Gli otto bambini che frequentavano la scuola sono stati inseriti nelle rispettive classi di appartenenza presso il plesso XXV Aprile, mentre la sezione materna ospitata nel plesso Cappuccini è stata trasferita nei locali dell’asilo nido comunale. Regolare ripresa delle lezioni venerdì anche per i ragazzi della scuola media “Pasquale Galluppi” di via Stefano Cattafi.
Il vero nodo dell’edilizia scolastica rimane ancora l’edificio di contrada Bruca, che neanche quest’anno è fruibile dalla popolazione scolastica: come testimoniano le foto da me già pubblicate su questo blog, si tratta di una struttura ampia e completa in ogni sua parte, non utilizzata eppure già pesantemente vandalizzata. Alle spalle una storia di lavori iniziati, bloccati, ostacolati, finita all'attenzione dei tribunali, sino alla situazione attuale in cui, come afferma l'assessore alla scuola Santo Vaccarino, l'amministrazione non può disporre della struttura perché manca - ancora - il collaudo statico dell'opera.
Sul piano dei servizi, tra le novità l’assessore Vaccarino segnala l’attivazione di un “semiconvitto educativo sperimentale”. Si tratta, spiega l’assessore, di “un centro di aggregazione, socializzazione e sostegno scolastico riservato ai ragazzi di elementari e medie, gestito d’intesa con il corpo docente, finalizzato ad ovviare ai problemi di dispersione scolastica e a favorire l‘integrazione dei bambini con disagio sociale attraverso progetti individualizzati”. Come l’anno scorso viene garantito il servizio di vigilanza presso scuola elementare e media, l’assistenza di base ai bambini della materna e il trasporto.

giovedì 17 settembre 2009

Si è dimesso l'assessore Franco Interisano

Confermando una decisione che maturava già da tempo si è dimesso l’assessore Franco Interisano, che abbandona l’amministrazione targata Nino Campo ad appena un anno e pochi mesi dalla vittoria elettorale. Lo ha fatto con una nota scritta in cui motiva il proprio gesto con “ragioni personali”, dietro le quali traspaiono però le ombre che hanno portato alla rottura definitiva con il gruppo. Rammarico è stato espresso da parte del sindaco Campo, il quale ha intanto annunciato una rimodulazione delle deleghe e delle scadenze sugli impegni del programma elettorale. Interisano, presente sulla scena politica luciese da un decennio, aveva ricoperto il ruolo di presidente del consiglio nel corso del primo mandato Pandolfo e di assessore nel successivo quinquennio. Nella giunta Campo gli erano state affidate le deleghe alla protezione civile, al turismo, alle attività produttive, alle attività cimiteriali. Ancora riserbo sul nome del successore.

Pronto il Parco urbano, domenica inaugurazione e rassegna equestre

Un appuntamento per gli appassionati di cavalcate equestri e un momento di festa non solo per i bambini ma anche per i più grandi: c’è attesa per la prima “Rassegna del Cavallo Indigeno Siciliano e Asino Ragusano” con sfilata equestre, che si terrà domenica in occasione dell’inaugurazione del Parco urbano luciese. L’iniziativa è realizzata con il patrocinio della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Messina e con la collaborazione dell’Associazione Regionale Allevatori della Sicilia.
Il programma prevede una giornata all’insegna del rispetto per gli animali, l’ambiente e la natura che avrà inizio in mattinata con l’arrivo degli equini presso il Parco urbano, sito in contrada S. Antonio - S. Caterina. Parteciperanno alla rassegna equini appartenenti alle razze Indigeno Siciliano, Asino Grigio Siciliano, Asino Ragusano e Asino Pantesco, che saranno valutati da una giuria istituita dalla Facoltà di Medicina Veterinaria dell’ateneo peloritano. Nel pomeriggio, dopo il saluto delle autorità, avrà inizio la sfilata per le vie del paese di cavalli ed asini condotti da cavalieri in abiti tipici siciliani, suddivisi in quattro contrade contraddistinte dal rispettivo stendardo ed accompagnati da carretti siciliani e da musica tradizionale. La parata equestre si concluderà con l’inaugurazione del Parco urbano e l’assegnazione dei premi al 1° Cavallo Indigeno Siciliano, alla 1° Giumenta Indigena Siciliana, al 1° Asino Ragusano, alla 1° Asina Ragusana, al miglior puledro, al miglior castrone.
L’evento segna anche un momento atteso da anni dalla popolazione luciese, alla quale sarà finalmente consegnato il Parco urbano, un’area verde nel cuore della città che verrà presto attrezzata con giochi per bambini e che potrà essere utilizzata per l’organizzazione di eventi. Qui si concluderà la giornata con l’intrattenimento del gruppo musicale “Coppola Nera” di Santa Lucia del Mela e del gruppo folk “I Cariddi” di Messina.

venerdì 4 settembre 2009

Il Club Juventus ricorda Gaetano Scirea a vent'anni dalla morte

In occasione dei vent’anni dalla scomparsa di Gaetano Scirea, il campione di calcio tragicamente morto in un incidente stradale il 3 settembre 1989, anche il “Club Juventus” luciese a lui intitolato si è unito alle manifestazioni nazionali che lo hanno ricordato. “Abbiamo avanzato al consiglio comunale la richiesta di dedicare a Scirea una via, una piazza o un edificio come riconoscimento ai valori che il campione ha saputo portare nell'attività agonistica” ha detto Benedetto Merulla, presidente del club bianco nero fondato nel 1984 (nella foto insieme a Mariella Scirea). “La motivazione non è solo sportiva o legata alla fede calcistica dei fans del club luciese, ma oggi che lo sport si svende facilmente ad interessi che non sono solo l'agonismo e la valorizzazione delle capacità dei giovani, si vuole presentare Scirea come testimone di uno sport che deve ritrovare la sua naturale vocazione: la responsabilità e il senso della vera maturità sportiva”.
Il club juventino, fondato da Sergio Burrascano, recentemente scomparso, Carmelo Genovese e Giuseppe Mandanici, ricorda con affetto il suo campione anche attraverso la testimonianza della moglie, Mariella Scirea, vicina al gruppo luciese e ai fans di tutta Italia. Il Club Juventus “Gaetano Scirea”, che oggi conta una cinquantina di iscritti e numerosissimi sostenitori sparsi nella provincia, è stato dedicato al calciatore nel 1990.
“Vantiamo una presenza quasi costante al seguito della Juve e nelle grandi occasioni siamo sempre stati presenti” afferma Merulla. “Siamo promotori di una fede sportiva che non si scinde mai dall’aspetto sociale e di un modo sano e divertente di fare il tifo per la nostra squadra del cuore, che seguiamo in quasi tutte le trasferte”.

Polisportiva Santa Lucia del Mela, arriva il nuovo tecnico Venuto

Cambio di guardia alla guida della polisportiva Santa Lucia del Mela, che si appresta ad affrontare per il secondo anno consecutivo l’impegnativa sfida del campionato di C conquistato e mantenuto dopo dieci anni di assenza. Il timone della squadra passa all’allenatore Peppe Venuto, reduce dall’esperienza in serie B 2 con la polisportiva Barcellona ‘95. “La scelta di Venuto rientra in un progetto a lungo termine che scommette sulla valorizzazione dei giovani” dichiara il presidente Fortunato Di Salvatore. “La società si appresta ad affrontare questo nuovo campionato in C puntando all’obiettivo salvezza e si sta muovendo sul mercato per rinforzare l’organico in vista di prestazioni sempre più competitive. Le attività giovanili partiranno nella seconda settimana di settembre e coinvolgeranno un centinaio di bambini dai 6 anni in su. Coltivare il vivaio di giovani leve significa pensare al futuro della squadra e riveste un grande valore sociale. Per questo obiettivo, che caratterizza da sempre la nostra strategia, confidiamo anche quest’anno nel supporto dell’amministrazione comunale”. La prossima settimana il nuovo tecnico Venuto incontrerà la squadra per l’inizio della preparazione atletica in attesa della ripresa dell’attività agonistica.

mercoledì 2 settembre 2009

Oggi la ricorrenza di mons. Antonio Franco, il "Beato" del popolo in attesa del riconoscimento della Chiesa

Un processo lungo e dispendioso, in termini di energia e impegno profusi e in termini economici, sostenuti dalla comunità di devoti che aspettano il riconoscimento ufficiale da parte degli organi ecclesiastici di quelle "virtù eroiche" in cui da sempre confidano. Una fede incondizionata alimentata da secoli di preghiere, richieste di guarigione e testimonianze di episodi straordinari e dall'altra parte un'attenzione crescente intorno alla figura di mons. Antonio Franco che ha oltrepassato i confini della tradizione devozionale luciese per allargarsi ai comuni limitrofi, un tempo parte di quella "Prelatura Nullius" che comprendeva, oltre a Santa Lucia del Mela, gli odierni Pace del Mela, Gualtieri Sicaminò e San Filippo del Mela, dove sta crescendo il movimento di fedeli che invocano la "Beatificazione".
Un comitato luciese appositamente costituito, sotto l'instancabile guida di mons. Raffaele Insana, annuncia un nuovo passo in avanti della causa di Beatificazione così strenuamente sostenuta dai devoti. Il processo, in fase avanzata presso la sacra congregazione per le cause dei Santi in Vaticano, è stato arricchito con il riconoscimento di una guarigione miracolosa attribuita all’intercessione di mons. Franco, morto in odore di santità il 2 settembre 1626, il cui corpo incorrotto è custodito nella Basilica Cattedrale. La stampa definitiva della “Positio historica”, documento fondamentale per l’avanzamento della causa di Beatificazione, ha conseguito il parere positivo della Commissione degli storici ed è all’ordine del giorno della Commissione dei teologi. Ma la fede popolare attorno alla figura del “Servo di Dio” ha radici antichissime: sin da subito dopo la morte i devoti del tempo presero a chiamarlo “Beato”, battezzando i propri figli con il nome di “Antonio Franco”, utilizzando cioè, fatto più unico che raro, sia il nome che il cognome del prelato.
Mons. Franco, proveniente da una nobile famiglia napoletana, dopo aver ricevuto gli ordini sacri fu designato Cappellano Maggiore del Regno di Sicilia dal re spagnolo Filippo III, ufficio al quale era connesso anche quello di abate e prelato ordinario della Prelatura Nullius di Santa Lucia del Mela. Qui fece il suo ingresso solenne il 18 maggio 1617, distinguendosi per la carità verso i poveri, gli infermi e i deboli oltre che per l‘intensa attività evangelizzatrice, frequentando le varie chiese sparse per il territorio della Prelatura. Grande penitente, portava il cilizio, catena oggi conservata nella Basilica Cattedrale che viene chiesta dagli ammalati gravi per invocare la guarigione.
Il programma di festeggiamenti, che culminano oggi, è stato aperto domenica da un pellegrinaggio penitenziale presso la contrada San Giuseppe, dove si trovava l’immagine della Madonna della Neve attualmente custodita nel Santuario del Castello. E dove una campagna di scavi archeologici potrebbe portare alla luce tracce antichissime.
Dopo due giornate dedicate alla preghiera e alla sofferenza, la commemorazione si conclude oggi con il giro votivo per le vie della città del complesso bandistico “Randisi”, offerto per voto fatto dai suoi componenti all’inizio del secolo scorso. Nel pomeriggio ci sarà la processione penitenziale e infine la solenne celebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo mons. Calogero La Piana.

lunedì 31 agosto 2009

L'estate sta finendo...

...ed è tempo di bilanci per l’assessore allo sport e spettacolo Santo Pandolfo, artefice del cartellone estivo realizzato grazie anche alla direzione artistica di Filippo De Mariano e alla collaborazione delle associazioni locali. Torno sull'argomento, che ha suscitato diversi commenti, attraverso le parole dello stesso Pandolfo, il quale ha passato in rassegna i diversi appuntamenti, ma senza farne la cronaca, giacchè, dato il luogo in cui mi trovo sin dai primi giorni di agosto, di questo cartellone ho personalmente visto davvero ben poco.
"Sono soddisfatto perché con le varie proposte è stata allestita un’offerta diversificata, che ha valorizzato gli scorci più belli del paese e ha attratto tanti luciesi, ma anche un pubblico numeroso proveniente da fuori” ha detto l’assessore. “Le serate luciesi sono state allietate da molteplici appuntamenti musicali: una menzione speciale merita il duo acustico Giuseppe Cirino e Giovanni Sciotto. In primo piano anche lo sport, con i giochi di “Riuniamo i riuni” che hanno visto trionfare la squadra di Piazza Duomo, con la partecipazione di moltissimi giovani luciesi e delle associazioni Coppola Nera, Medi-terra-nèo, Oratorio della Gioia-Madre Teresa di Calcutta.”. Non sono mancati eventi eminentemente culturali, come “Arte Antiqua” dedicato all’arte sacra, con gli esperti Rosalba Gitto e Libero Rappazzo e l’assessore provinciale ai beni culturali D’Agostino. Artisti per le vie del centro storico in occasione di “Mo-Arte” e l‘iniziativa “Chiese e musei aperti” grazie alla partecipazione di numerosi volontari. “L‘evento culturale dell‘estate rimane indiscutibilmente il primo Corteo storico “Alla corte di Federico”, la rievocazione storica dell’ingresso nel 1228 a Santa Lucia del Mela di Federico II di Svevia, con personaggi in fastosi abiti d’epoca, sbandieratori, musici e saltimbanchi” afferma Pandolfo. Si sono rinnovati anche quest‘anno la rassegna teatrale e l‘appuntamento con la tradizione e la buona cucina di “Sapori e dintorni”, il quinto festival Medi-terra-nèo sul tema dei rifiuti e la “Corrida”. “Il clou del cartellone, legato ai festeggiamenti in onore della Madonna della Neve, ha visto quest’anno la partecipazione dei ragazzi di Amici di Maria De Filippi, che hanno entusiasmato soprattutto il pubblico giovanile. Non hanno deluso le aspettative il tradizionale concerto della banda musicale Randisi e lo spettacolo pirotecnico dall’alto del Castello. L’estate luciese si è conclusa con due appuntamenti legati al mondo della moda e della bellezza: il concorso nazionale “La Bella d’Italia” e “Miss moda in Vacanza”.

sabato 22 agosto 2009

San Nicola in montagna, la festa sacra e le tradizioni popolari

Culminano domani i festeggiamenti in onore della Madonna della Provvidenza, celebrata nella zona di San Nicola in montagna. La festa, preceduta dalla novena, dai riti mariani e dalle giornate dedicate alla sofferenza, alla famiglia e all'infanzia, si concluderà con la processione del simulacro portato a spalla per le strade della contrada, tra canti e preghiere devozionali. Tipiche le manifestazioni folkloriche, con i giochi popolari in programma domani, e le iniziative di conservazione della cultura contadina, come la sagra del pane caldo che si svolgerà stasera accompagnata da musiche popolari. L'origine di questa festa, particolarmente sentita dagli abitanti della piccola e suggestiva frazione di montagna, risale ai primi anni '60, quando venne ultimata la realizzazione della chiesetta votiva dedicata alla Madonna della Provvidenza. Il santuario venne innalzato per opera di un devoto, Salvatore Alibrando, scampato miracolosamente alla guerra civile spagnola nel 1938, a Saragozza. L'edificio, realizzato su un terreno ottenuto in concessione dal comune, fu completato con l'aiuto di mons. Raffaele Insana, al tempo rettore del seminario luciese, il quale commissionò a Roma una statua della Madonna della Provvidenza, che il 7 ottobre 1963 venne portata in processione nella nuova chiesa di San Nicola. Da allora la festa si rinnova ogni anno la prima domenica dopo il 15 agosto, animando la contrada e le zone limitrofe.
(le foto sono tratte da www.santaluciadelmela.eu)

Scambi culturali e commerciali: la CE approva il gemellaggio con la Bulgaria

Promuovere il dialogo e la convivenza tra culture diverse, rafforzare la cooperazione tra paesi europei, organizzare scambi tra studenti e incontri tra cittadini che vivono in aree diverse. Questi gli obiettivi del progetto di gemellaggio che la Commissione Europea ha approvato per una rete di centocinque comuni sparsi in vari paesi del vecchio continente, tra cui Santa Lucia del Mela. Il centro luciese ospiterà per una settimana una delegazione proveniente dalla Bulgaria, coinvolgendo i cittadini, le associazioni, gli imprenditori e il mondo della scuola in un programma di attività sul tema dell'identità europea e del dialogo interculturale. "La conoscenza reciproca e il confronto sono fondamentali per creare una rete di cooperazione mirata allo sviluppo sociale ed economico" afferma l'assessore al turismo e alle attività produttive Franco Interisano, promotore dell'iniziativa. "Crediamo nel valore del gemellaggio come strumento di scambio, per individuare bisogni comuni e risorse differenti, promuovendo la cittadinanza europea attiva e guardando ai nuovi sviluppi istituzionali che derivano dall'Agenda di Lisbona". Questi temi saranno al centro di una tavola rotonda per riflettere sull'appartenenza ad una storia comune e sul valore delle differenze. Nel corso delle attività in programma, la delegazione ospite e i cittadini luciesi metteranno a confronto tradizioni gastronomiche, folkloriche, culturali, sportive. Il progetto prevede anche un tour della delegazione bulgara nelle città vicine, da Milazzo a Messina. Il gemellaggio si concluderà con la firma di un "patto di fratellanza" e con la programmazione di un piano annuale e triennale di scambi culturali ed economici.

mercoledì 19 agosto 2009

Chiesa di San Michele Arcangelo: l'urgenza dei restauri e la scomparsa delle sculture

Potrebbe trattarsi di un furto la scomparsa della scultura di un angelo dall'altare in pietra della diruta chiesa di San Michele Arcangelo, risalente al XV secolo. Della chiesa, situata in via Facciata, rimangono il portale a tre cuspidi e l'altare, in cui si intravedono delle colonne ed una tavola scolpita con due angeli, oggi spariti. Le sculture sono scomparse dalla sede originaria in tempi diversi. L'ultimo ad aver misteriosamente preso il volo è l'angelo situato a destra, sparito dopo la rimozione dei rovi e dei rampicanti che invadono i resti della chiesa, effettuata l'estate scorsa. Per la chiesa, che versa in stato di forte degrado, esiste da anni un progetto di restauro mai messo in opera, che oggi l'amministrazione comunale sta provvedendo a revisionare. Trattandosi di episodi recenti, si potrebbe sperare di recuperare le sculture per restituire all'altare la sua bellezza in sede di restauro, portando alla luce detriti e tracce di elementi architettonici e decorativi che giacciono sotto i rovi. Il merito di aver scoperto la scomparsa delle sculture dell'altare va a Santo Arizzi, restauratore, che aveva scelto l'opera per un laboratorio di restauro architettonico nell'ambito di storia e conservazione dei beni architettonici ed ambientali presso l'Università di Reggio Calabria. Il progetto non si è però realizzato per l'impossibilità di entrare all'interno dell'edificio, a causa dei rovi e dei rampicanti. A richiedere con urgenza interventi di restauro è gran parte dei beni architettonici del paese, in particolare le chiese chiuse al culto che, come questa, sono abbandonate da anni. La chiesa di San Michele Arcangelo è parte integrante del patrimonio storico-artistico luciese. Accanto ad essa sorgeva un ospedale, che doveva essere con molta probabilità un convento francescano, dove i malati di peste erano affidati alle cure dei monaci, sotto la guida del servo di Dio Mons. Antonio Franco, per il quale è in corso la causa di beatificazione. Negli anni si è lentamente sgretolata ed è stata oggetto di un contenzioso tra il comune e un privato. Per molto tempo l'altare, venuto alla luce recentemente, è rimasto seppellito dai rovi. Oggi la scomparsa delle sculture è l'ultimo capitolo di una lunga vicenda segnata dall'incuria.

lunedì 17 agosto 2009

Verso l'Abruzzo: le missioni del gruppo comunale di Protezione Civile

Prende il via domani la seconda missione del gruppo comunale di protezione civile diretta in Abruzzo, dove i primi volontari si sono già recati a svolgere servizio presso il campo della protezione civile siciliana allestito a Tornimparte, comune a pochi chilometri da L'Aquila. Il primo gruppo, composto dal coordinatore Angelo Letizia e da Rosario Torre, Antonino Villa, Giuseppe Villa e Catena Toldacci si è occupato di garantire la vigilanza e la sicurezza degli ospiti del campo, per la maggior parte anziani, mediante il controllo degli ingressi e l'identificazione dei residenti, lavorando giorno e notte per supportare materialmente e soprattutto moralmente la cittadinanza orami stremata dalle scosse che si continuano a verificare. "Ci siamo diretti in colonna mobile verso l'Abruzzo insieme al gruppo di volontari e funzionari del dipartimento, tutti della provincia di Messina, eravamo ottanta circa" racconta il coordinatore Letizia ricordando le sensazioni vissute all'arrivo in quelle terre devastate: "un immenso disastro, paesi e frazioni completamente chiusi al transito, strade intransitabili anche ai pedoni, mucchi di macerie. Abbiamo però anche visto le case che il governo italiano sta facendo costruire. Esistono davvero". Un segno di speranza in un abisso di desolazione: "oltre all'assistenza materiale è molto più importante stare accanto alla popolazione abruzzese anche per una sola parola di conforto. La popolazione assistita nel campo siciliano continuamente ci ringraziava per il nostro affetto e si sentiva grata alla Sicilia per il fattivo aiuto offerto".
"Sono soddisfatto per i progressi fatti dal nostro gruppo comunale che a distanza di meno di un anno dalla nascita è oramai operativo. Siamo stati uniti come fratelli partecipando con vero amore alle attività della grande famiglia della protezione civile, in un clima di grande amicizia con i componenti delle altre associazioni e la cittadinanza" afferma con soddisfazione Angelo Letizia, raccontando alcuni particolari della missione. "Durante la nostra permanenza è nata una bambina, e noi tutti volontari e funzionari abbiamo acquistato a nostre spese dei regali e organizzato una grande festa, mentre la protezione civile nazionale ha fatto arrivare in tempo reale una rulotte nuova di zecca per garantire la necessaria assistenza. Un ringraziamento particolare ai volontari che hanno permesso al nostro gruppo di distinguersi durante la permanenza in Abruzzo".
I volontari luciesi in partenza domani sono, oltre al coordinatore Letizia, Mauro Grillo, Nicola Coco e Lorenzo Manna. Anche per questa missione, supportata dal dipartimento regionale, l'assessore con delega alla protezione civile Franco Interisano ha curato l'acquisto di divise e attrezzature necessarie, ma non è mancato il sostegno di ditte private che hanno contribuito acquistando le scarpe antinfortunistiche. Il rientro è previsto il 27 agosto.


martedì 4 agosto 2009

Viaggio alle radici: "Mo-arte", i percorsi artistici e la riscoperta del centro storico

Se è vero, come diceva qualcuno, che tutte le arti contribuiscono all'arte più grande di tutte, quella di vivere, socchiudendo le porte di una dimensione tanto più magica quanto più riflettente la nostra anima, è altrettanto vero che riappropriarsi della propria storia significa recuperare un'identità, individuale e collettiva, che fa parte della memoria dei luoghi e, in definitiva, della vita condivisa su un territorio, con la sua sapienza atavica e popolare, racchiusa negli accadimenti quotidiani della civiltà contadina, e il suo patrimonio di incontri tra culture e mondi che ne trasformano lentamente il volto arricchendolo dei segni architettonici sedimentati e stratificati nei secoli, sino a noi. I sogni e i proverbi, del resto, hanno la stessa natura, seppur appartenendo gli uni al regno etereo della fantasia e gli altri a quello della materialità della terra. Per questo beni culturali e tradizioni si servono della stessa lingua, quella della memoria, come insostituibili parti del luogo, e del popolo, di cui sono espressione.
Il valore della memoria storica è non solo in quanto chiave di lettura del passato ma anche come responsabilità di conservazione del patrimonio. Promozione, comunicazione e valorizzazione del patrimonio artistico luciese, in parte illustrato anche nel corso di "Arte Antiqua", convegno recentemente organizzato da "Iride" sull'arte sacra, in una strategia di riqualificazione del tessuto urbano e sociale del centro storico sono indispensabili per puntare su un turismo di qualità, incentivando l'economia e i servizi. Dal punto di vista identitario conoscere, tutelare e amare i beni culturali significa invece riappropriarsi delle proprie radici, con la sensibilità e il rispetto necessari per mantenere viva la fiamma del passato che brucia nel presente. E' una combustione necessaria, che trova un naturale percorso attraverso il linguaggio dell'arte. Lo dimostra un evento come quello di ieri, "Mo-arte", "movimento dal basso", con la direzione artistica di Filippo De Mariano, inserito nel cartellone dell'estate luciese curato dall'assessore Santo Pandolfo (non quello della foto sulla Gazzetta! mi scuso con gli interessati), che ha inaugurato il programma civile di festeggiamenti in onore della Madonna della Neve, in prosecuzione stasera con il tour dei ragazzi di "Amici di Maria" e culminante domani con il concerto della premiata banda musicale "Randisi", diretta dal maestro D'Amico.
Un evento che mi sembra racchiuda in una formula vincente il giusto connubio tra arte e artigianato, tradizioni popolari e patrimonio storico. Chiese aperte, visite al museo e alla cripta dei Cappuccini, mostre di foto, quadri, sculture, esposizione di artigianato, sulle note dei “Coppula Nira” in concerto, tra i balli popolari del gruppo folk “il Girasole”, i sapori tipici, la rievocazione di un tradizionale rito contadino come la cosiddetta “mazziata du rautigna”. Un evento quasi perfetto che mi auguro di vedere riproposto. Lo scenario naturale rappresentato dalle viuzze del centro storico ha ospitato le creazioni di artisti, per lo più luciesi, intervallate da parole poetiche, forse non ben visibili, ma piacevoli per chi avesse voluto soffermarsi a leggerle. E mentre la piazza antistante il palazzo comunale ospitava l'esposizione di creazioni artigianali, alcune ormai prossime a scomparire, come la lavorazione delle campane, di fronte alla scalinata del Duomo l'intrattenimento musicale affidato agli infaticabili "Coppula Nira" e la degustazione di vino e pane caldo. Un percorso illuminato conduceva alla zona dei Cappuccini, dove molti, per la prima volta, hanno avuto l'occasione di visitare la cripta e la chiesa, solitamente tenuta chiusa, che custodisce dei veri e propri tesori come l'altare in legno. L'arrivo era preparato da un suggestivo evento nell'evento, con la mostra fotografica a cura di Carlo Aloi. Porte aperte anche alla Basilica Cattedrale, al museo etno-antropologico e alla preziosa e bellissima, nonchè poco conosciuta e valorizzata, chiesa di San Nicola, anche se non tutti, tra i moltissimi che hanno partecipato alla serata, se ne sono resi conto. Ma questi sono particolari tutto sommato trascurabili, e correggibili, nel bilancio complessivamente più che positivo di una serata affidata all'impegno totalmente gratuito del bravo Filippo De Mariano, da annoverare nella schiera degli artisti luciesi di ultima generazione, e di tutti i cittadini che si sono messi in gioco prestando il proprio tempo e il proprio entusiasmo.
Personalmente, credo che sia stato uno degli eventi più riusciti delle ultime estati luciesi, nonostante i mugugni dei più tradizionalisti contrari al cambio di data (il 3 e non il 4), proprio perchè, per quanto premesso, in linea con lo spirito dei luoghi, che ci indica quanto più necessario sia valorizzare le nostre risorse autentiche di fronte allo sfacelo culturale della tv che propone i suoi falsi, illusori e provvisori miti: dai tanto amati ragazzi di "Amici", che senza dubbio stasera riempiranno la piazza, ma che, con la formula del talent-show (più show che talent), sono il prodotto di una diseducazione alla fatica e alla gavetta, fino ai concorsi di bellezza che reificano il corpo femminile, umiliando il carattere, l'intelligenza, la personalità di chi vi partecipa e mortificando l'essere donna, che sono il prodotto di una diseducazione all'impegno, al sacrificio e allo studio, che alla fine sono gli unici mezzi che, nella vita, pagano davvero. Ma anche questa è estate, e forse c'è bisogno di leggerezza, e forse bisognerà pure pensare all'aspetto commerciale della programmazione. Ma, forse, quella di ieri sera è la condizione nella quale vorremmo sempre vedere il nostro paese.

sabato 25 luglio 2009

Estate luciese 2009

Fresco fresco di stampa, ormai affisso sui muri e disponibile on line (dal sito istituzionale del comune, appena nato, a facebook), il programma estivo organizzato dall'amministrazione comunale e firmato dall'assessore allo sport e alle attività ricreative Santo Pandolfo propone una trentina di appuntamenti che coinvolgono principalmente piazza Duomo, piazza Milite Ignoto e il Castello, ma anche l'Annunziata e il campo sportivo. I quartieri sono invece protagonisti della prima parte del cartellone, dedicata allo sport: dal 21 al 26 luglio "Riuniamo i Riuni", con gare di pallavolo, calcio, corse e gimkana, caccia al tesoro, giochi popolari e giochi d'acqua tra la palestra, il campo sportivo, via serri, zona Cattedrale, contrada S. Maria, piazza Milite Ignoto.
Diverse le serate dedicate alla musica: con Roberto Salvo (28 e 30 luglio), il duo Giuseppe Cirino e Giovanni Sciotto (29 luglio), una serata "Music & Dance" (2 agosto), il musical "Come d'incanto" a cura della scuola di danza Dancing Art (12 agosto), il gruppo "Non solo Blues" (18 agosto), una serata rock (21 agosto).
Anche quest'anno, dilettanti allo sbaraglio in piazza per la "Corrida Tour" giunta alla sesta edizione. Quattro gli appuntamenti per la seconda rassegna teatrale, con i gruppi Koine ("La sindachessa", 11 agosto), Dietro Le Quinte ("13 a tavola", 13 agosto), i nostri del Piccolo Teatro ("A famigghia difittusa", 16 agosto), Amici di Cavaliere ("Parrinu pi vocazione", 17 agosto).
Gli appuntamenti in occasione della festa della Madonna della Neve si aprono quest'anno con una interessante serata dedicata all'arte, alla musica, alle tradizioni popolari e alla gastronomia, coordinata dalla direzione artistica di Filippo De Mariano (al quale sono affidate altre otto serate): "Mo-Arte", movimento dal basso, che dalle 18.00 alle 23.00 del 3 agosto si snoderà tra piazza Duomo, piazza Municipio, Cappuccini, San Nicola, e le viuzze del centro storico proponendo chiese e musei aperti, la degustazione di prodotti tipici locali, le note dei Coppola Nera e l'esibizione di un gruppo folk. Il 4 agosto è in programma l'evento più atteso dai teen-agers che seguono Maria De Filippi e il suo talent show di canale 5 "Amici di Maria": Antonino, Roberta e Federico in tour. Il 5 agosto, clou della festa, il tradizionale concerto della banda musicale luciese "Randisi".
In tema di valorizzazione delle risorse artistiche e del patrimonio storico del territorio, segnalo l'appuntamento ormai prossimo del 31 luglio con "Arte Antiqua", evento dedicato all'arte sacra e alla storia luciese, organizzato dai ragazzi dell'associazione culturale Iride con il patrocinio del Comune e della Provincia, in occasione del 335° anniversario dell'edificazione del santuario della Madonna della Neve. Dopo il saluto delle autorità, interverranno Libero Rappazzo, cultore di storia patria ("Santa Lucia del Mela d'Arte"), Rosalba Gitto, esperta di arte sacra ("L'altare della Madonna della Neve, dalla creazione alla redenzione"), Fulvia Toscano, del consorzio turistico Val d'Agrò ("Patrimoni Sacri Religiosi come risorsa per il Turismo"). Modera Davide Saporita dell'associazione Iride. Dopo il convegno sul patrimonio artistico luciese ci sarà il concerto di Mimì Sterrantino. Nel corso della serata sarà possibile vedere la mostra fotografica dedicata al "Retaggio artistico luciese". Chiese e musei aperti, iniziativa lodevole per consentire agli stessi luciesi di visitare luoghi d'arte che durante tutto l'anno rimangono chiusi, anche nel corso della serata del 6 agosto, con una mostra artistica e l'intrattenimento di Augusto Pagano & Lucio. La memoria storica è al centro dell'appuntamento del 9 agosto "Alla corte di Federico", che propone anche il classico e sempre valido abbinamento saperi e sapori con la degustazione, nel corso della serata, a cura dell'azienda agricola La Quercia. Ancora in tema di gastronomia tipica, ritorna l'appuntamento con "Sapori e Dintorni", il 10 agosto, a cura di Francesco Pandolfo. Segnalo inoltre la quinta edizione del Festival Medi-Terra-Nèo "MiRifiuto", che coniuga arte e impegno sociale, quest'anno intorno al tema dei rifiuti e dello sviluppo sostenibile. La data è quella del 7 agosto, con installazioni e sculture a tema, proiezioni video, artisti da strada, la musica di "Baciamolemani" e "RoseMary".
Infine, sul versante opposto del disimpegno, due serate che saranno particolarmente apprezzate dal pubblico maschile: il 19 agosto il concorso nazionale "La bella d'Italia" e il 22 agosto "Miss Moda in vacanza".