lunedì 26 dicembre 2011

Natale luciese

Proseguono le manifestazioni natalizie a cura delle associazioni cittadine. Oggi e nei giorni 1, 5 e 6 gennaio si potrà visitare la terza edizione del Presepe vivente nel Parco urbano, organizzato dall’associazione culturale “Antiche Torri” e inaugurato la notte di Natale. Ingresso gratuito per assistere alla suggestiva rievocazione del mistero della Natività, che si accompagna alla rappresentazione degli antichi mestieri della tradizione luciese, sullo sfondo di musiche e sapori tipici. Nelle stesse giornate, sarà possibile, su prenotazione, effettuate visite guidate al Castello e al centro storico.
Atteso appuntamento anche per la “Tombolata di beneficenza” che la Protezione Civile comunale ha organizzato in due serate (26 dicembre e 5 gennaio) presso il Palasport, con l’obiettivo di raccogliere fondi da destinare alle famiglie luciesi colpite dall’alluvione e all’acquisto di attrezzature d’emergenza. Più di cinquecento i premi in palio, offerti dagli imprenditori locali, insieme a speciali momenti di festa dedicati ai più piccoli aspettando la Befana.
Natale di solidarietà anche alla casa di riposo “Calderonio”, dove i volontari della sezione locale AVULSS, diretti da Maria Cambria, hanno festeggiato insieme agli ospiti dell’Istituto, alla presenza del commissario straordinario ing. Leonardo Santoro, della direttrice dott.ssa Rosaria Tarallo e del personale dipendente, allietati dalla cornamusa di Antonio Merulla.
Infine, in attesa di Capodanno, il tradizionale concerto della Banda Musicale “M. Randisi”, diretta dal maestro Giuseppe D’Amico, in programma domenica 1 alle 19.30 presso la chiesa “Sacro Cuore”.
Festa di Natale all'istituto Calderonio

lunedì 19 dicembre 2011

La storia del Sud attraverso l'emigrazione. Politici e studiosi a confronto

Centorrino, Lo Monte, Lombardo, Bartolotta, Campo
 Riscrivere il fenomeno dell’emigrazione per riconquistare la giusta consapevolezza della nostra storia di siciliani, correggendo una rappresentazione mediatica spesso distorta, che tende a configurarci come un «popolo parassitario», e recuperando una dignità politica ed economica costantemente mortificata da un certo «antimeridionalismo» diffuso a livello delle istituzioni centrali.
Di questi temi si è discusso nel corso del convegno “Il contributo dell’emigrazione allo sviluppo del Mezzogiorno”, organizzato dall’associazione “Comunità Siciliana nel Mondo” con l’obiettivo di indagare il vero volto dell’emigrazione meridionale, e siciliana in particolare, ribaltando la definizione di un sud cresciuto grazie al Nord ed esclusivo centro di sperpero delle risorse economiche nazionali.
Ad aprire e moderare i lavori, di fronte ad un pubblico numeroso riunito nell’aula consiliare luciese, l’on. Carmelo Lo Monte, capogruppo alla Camera dei deputati del Mpa: «C’è bisogno di una nuova consapevolezza dell’emigrazione, la storia dell’Unità d’Italia, per come ci è stata consegnata, non rende giustizia a quanto abbiamo fatto». Oltre alle rimesse economiche degli emigranti, che andrebbero quantificate richiedendo i dati reali al ministero del Tesoro, alcuni esempi sono chiari: «Il Banco di Sicilia e il Banco di Napoli sono stati depredati – ha proseguito Lo Monte –, la maggior parte delle risorse economiche dal 1861 è finita nelle casse dell’allora Banca Nazionale, oggi Banca d’Italia, grazie al patrimonio realizzato all’estero dai nostri padri e dai nostri nonni, ma quei soldi sono serviti per industrializzare il Nord».
Il fenomeno storico dell’emigrazione può essere la cartina di tornasole per parlare della Sicilia di oggi, terra che molti giovani continuano ad abbandonare: sulla necessità di creare una rete che consenta alle nuove generazioni non solo di formarsi, ma anche di rimanere dopo gli studi, è intervenuto il prof. Mario Centorrino, assessore regionale all’istruzione. Centorrino, dopo un minuto di raccoglimento per i fatti di Torino e Firenze, ha evidenziato il crescente pericolo di un paese che si sta spaccando, sotto gli affondi della Lega Nord e di una comunicazione veicolata da luoghi comuni da sfatare con una reazione decisa.
Sulla secessione in atto, causata da un divario tra nord e sud costante sin dall’Unità d’Italia, l’intervento conclusivo del Presidente regionale, on. Raffaele Lombardo, che ha invitato ad un impegno comune per riscoprire l’orgoglio meridionale, contro l’“ascarismo” «tipico delle condizioni coloniali», come quelle che portano la Sicilia ad essere «terra di conquista, saccheggiata e depauperata delle sue risorse, economiche e umane, migliori». Lombardo si è rivolto ai numerosi sindaci presenti, parlando di assunzione di responsabilità e restituzione di competenze dalla Regione alle amministrazioni locali. Il governatore ha anche difeso il suo programma di risanamento e riforme, ribadendo il ruolo chiave delle infrastrutture per lo sviluppo, a partire dalla «priorità» del ponte sullo Stretto. 
All’incontro, chiuso dalle parole del sindaco di Santa Lucia del Mela, geom. Nino Campo, hanno partecipato i docenti universitari Sebastiano Mario Cicciò, Giorgio Scichilone, Andrea Cirà e il presidente della “Comunità Siciliana nel Mondo”, Filippo Ricciardi, sindaco di Limina, il quale ha ricordato le iniziative portate avanti all’estero dall’associazione, composta oggi da una sessantina di comuni siciliani. Una lettera di saluti da parte della comunità messinese di Montreal, legata alla terra d'origine da un trentennio di iniziative culturali, è stata inviata dal Canada da Franco Mendolia, e letta da Campo nel corso del convegno.
Nel corso del dibattito sono intervenuti il sindaco di Monforte San Giorgio, Romanzo, di Castroreale, Leto, di Trabia, Pollina, di Motta Camastra, Scarpignato, di Fondachelli Fantina, Pettinato, di Graniti, D’Amore; Giampaolo Piccolo dei Giovani Mpa di Milazzo e il deputato regionale Bartolotta. Al termine del convegno il presidente Lombardo e l’on. Lo Monte hanno incontrato le famiglie di Santa Lucia del Mela colpite dall’alluvione dello scorso mese. A conclusione dei lavori, il rinfresco organizzato dai produttori della Valle del Mela per presentare le eccellenze enogastronomiche del territorio.



L'intervento di Lombardo al tavolo dei relatori


Campo consegna una targa ricordo a Lombardo

Lombardo e il Mamertino doc

Giuseppe Bella presenta i prodotti tipici



domenica 18 dicembre 2011

A Gala, dove la mattonella diventa d'arte

Nino Abbate in una sala di "Epicentro"

L’arte a portata di mattonella, materiale povero che si trasforma in creazione originale: artefice di questa speciale alchimia è Nino Abbate, artista barcellonese al quale si deve la fondazione del Museo d’arte contemporanea “Epicentro” nel cuore di Gala.
E proprio questo luogo, dal 1988, da periferia urbana è divenuto crocevia di incontri tra gli artisti più celebri del panorama pittorico nazionale e internazionale, ospitati, ciascuno con la propria “mattonella”, in un collezione unica al mondo.
«Tutto nasce dall’idea di usare la mattonella di terracotta come opera d’arte, che, da semplice supporto, diventa espressione artistica di forme e colori» racconta Abbate, il quale, con le proprie mattonelle 30x30, è riuscito a coinvolgere dapprima altri artisti siciliani e poi, nel corso degli anni, i grandi nomi di tutte le principali correnti degli ultimi quarant’anni di pittura. Spedita a ciascun artista, ogni mattonella è tornata indietro decorata, dipinta, incisa, lavorata con la ceramica, oppure usata come base concettuale per parole, fotografie, installazioni. Trasformata, cioè, in pezzo unico, pronto per arricchire, mattonella dopo mattonella, l’esposizione permanente di Gala.
«La storia dell’arte italiana, dagli anni ’30 in poi, è raccontata da queste pareti», spiega Abbate, accogliendo i visitatori nel suo Museo, dove, oltre alle opere esposte, è custodito anche un prezioso archivio di memorie, costituito dalla vasta documentazione epistolare che correda le mattonelle. Da “Corrente” al movimento Spaziale e Nucleare, dall’Informale al linguaggio Pop, sino alla poesia visiva – come quella di Emilio Isgrò – e alle tendenze degli ultimi anni, sono migliaia gli artisti che hanno creduto nel progetto di “Epicentro”. Un catalogo aperto ai nomi internazionali, visitabili nelle varie edizioni della Biennale di Venezia, nei musei in giro per il mondo, e, grazie ad Abbate, anche a Gala.
Riportare questo territorio alle profonde radici culturali del proprio passato è, infatti, uno degli effetti collaterali del Museo, nel quale l’arte riscopre, tra ostacoli e lotte, la propria funzione civile. Una poesia di Bartolo Cattafi è incisa all’ingresso, dove Abbate ha scolpito il simbolo di “Epicentro” in pietra arenaria: «centro di ogni terremoto e ribellione, rivoluzione, scossa sismica: ciò che la creazione artistica sempre dovrebbe comportare». L'arte come metafora della vita, lanciata attraverso traguardi lontani - come la storia personale di Abbate, con il suo passato da atleta, dimostra - e incomprensioni quotidiane: quelle che, talvolta, assumono l'aspetto metafisico di leggi ingiuste (e le assurde vicende giudiziarie subite dal Museo, che ha corso persino il rischio di essere demolito, lo testimoniano). Anche per questo, l’appropriazione individuale e collettiva di una coscienza dell’arte è la sfida lanciata dal Museo delle mattonelle, del quale Abbate si definisce il «custode», trasmettendone alla comunità l’eredità spirituale.
L’evento in corso di questo mese è la 18ª esposizione internazionale “Artisti per Epicentro”, che è stata inaugurata dalla presentazione di Andrea Italiano, alla presenza di Nino Abbate e Salva Mostaccio, artista e compagna di vita che ha condiviso sin dall’inizio l’avventura delle mattonelle d’arte. Una storia raccolta da Abbate nel libro “Un tributo all’arte. Come nasce la collezione d’arte contemporanea su mattonelle”, con le prefazioni di Milena Milani, Vittorio Fagone, Gino Trapani e le testimonianze di giornalisti e critici d’arte. Tra i prossimi progetti, quello di ospitare nella galleria una mattonella “firmata” da Arnaldo Pomodoro. «Il museo è un work in progress – dice Abbate –, un luogo dove l’utopia diventa arte».

Salva Mostaccio, Nino Abbate, Andrea Italiano

























sabato 17 dicembre 2011

Festival Mamertino doc, al via oggi la quarta edizione

Week end culturale ed enogastronomico oggi e domani a Santa Lucia del Mela per l'appuntamento con la quarta edizione del "Festival del vino Mamertino doc". Visite guidate al patrimonio storico-architettonico e degustazioni a cura degli esperti costituiscono, come lo scorso anno, tappe irrinunciabili per gli amanti dei beni culturali e della buona tavola, in un percorso di valorizzazione delle bellezze artistiche e delle eccellenze delle produzioni enogastronomiche locali.
Si parte oggi pomeriggio alle 16 con la visita alla Torre libraria del Castello e alla statua gaginesca della Madonna della Neve (1529), guidata dalla dott.ssa Rosalba Gitto. Alle 17.30, presso la sala convegni nel palazzo ex-carcere di piazza Milite Ignoto, si terrà il convegno sul tema "Lo stato dell'arte del Vino Mamertino" e, a seguire, la degustazione dei vini doc e dei prodotti tipici luciesi.
Domenica mattina sarà possibile scoprire le cantine e i vigneti del Mamertino presso l'azienda agricola Vasari (nella foto) ed effettuare il giro turistico con il bus navetta alle 10 per la visita al centro storico.  

giovedì 15 dicembre 2011

Convegno emigrazione, sabato politici e docenti a confronto


Il presidente della Regione Siciliana, on. Raffaele Lombardo, interverrà sabato al convegno “Il contributo dell’emigrazione allo sviluppo del Mezzogiorno”, alle ore 15.30 presso l’aula consiliare. L’incontro, patrocinato dalla Regione, dal Comune luciese e dall’associazione “Comunità Siciliana nel Mondo”, sarà coordinato dall’On. Carmelo Lo Monte. Dopo i saluti del sindaco di Santa Lucia del Mela, Nino Campo, e di Filippo Ricciardi, sindaco di Limina, numerose le relazioni in programma, a cura di docenti delle università siciliane: Sebastiano Cicciò, Andrea Citrà, Marcello Saija (Messina), Giorgio Scichilone (Palermo), Nino Greco (Catania). A raccontare la propria testimonianza diretta ci sarà, insieme al prof. Silvio Benedetto (Università di Pisa), anche l’attore Gilberto Idonea, volto noto del cinema nostrano e presidente onorario dell’associazione “Comunità Siciliana nel Mondo”. In chiusura dei lavori, le riflessioni del prof. Mario Centorrino, assessore regionale, e dell’on. Marcello Bartolotta.

martedì 13 dicembre 2011

Turismo, proposte e critiche in consiglio comunale

Turismo, gaffe e polemiche al centro dell’ultima seduta del civico consesso, convocato dal presidente Francesco Rizzo per deliberare la partecipazione del comune luciese a due distretti turistici: “EcoSicily - Parchi, Riserve e Terre dei Normanni” e “Thirrenium Tyndaris - Parco dei Miti”.
«Si tratta di strumenti di sviluppo e programmazione, un’opportunità per il territorio che ci impegna tutti a produrre proposte valide» ha detto Rizzo in apertura dei lavori, sottolineando la funzione di “pungolo” del consiglio comunale verso l’amministrazione, sollecitandola ad agire anche per non rimanere fuori da bandi e finanziamenti.
«Non basta la semplice adesione, il nostro ingente patrimonio artistico continua a subire le ingiurie del tempo e degli uomini» ha denunciato il capogruppo di maggioranza Libero Rappazzo, facendo notare che il Castello, monumento simbolo della città, «è l’unico tra quelli peloritani rimasto escluso da interventi di ristrutturazione». «Tutto il centro storico ha bisogno di finanziamenti» ha aggiunto Rappazzo, che ha riportato come caso emblematico quello della secentesca chiesa di San Francesco, condannata al degrado a causa di un cavillo burocratico che ha impedito l’inizio dei lavori di restauro.
La mancanza di «un piano organico di programmazione», che non solo tuteli le bellezze artistiche luciesi ma crei anche una rete di servizi finalizzati a incrementare i flussi turistici («oltre ai visitatori giornalieri»), è stata al centro dell’intervento di Tonino Maimone. Dai banchi dell’opposizione critico anche Pietro Cannuni, il quale ha proposto l’istituzione di una commissione per i beni culturali, invitando Rappazzo a farne parte in virtù di una lunga esperienza e competenza in materia di storia patria.
Entrambi i consiglieri di minoranza hanno inoltre contestato all’assessore al ramo Santino Pandolfo, presente in aula, di non aver fornito risposte adeguate tanto sui servizi turistici che sui punti all’ordine del giorno. Pandolfo, accusato di essere impreparato sulle delibere, è stato attaccato dai due consiglieri: «L’assessore, per il ruolo che ricopre, è tenuto a documentarsi – ha ribadito Cannuni –, è inaccettabile che ad una specifica domanda non sappia rispondere, apportando come giustificazione di non avere avuto il tempo di leggere le delibere».
Consiglio unanime sull’approvazione sia del primo che del secondo punto, per i quali è stata dichiarata e votata, su proposta di Rappazzo, immediata esecutività (assenti Lipari e Marcaione).
In chiusura, nota di Carmelo Bella sul problema rifiuti, una questione che, seppur non contemplata dall’ordine del giorno, ha fatto discutere sulla scarsa qualità del servizio. Un consiglio ad hoc su questo unico punto è stato proposto dallo stesso Bella.

domenica 4 dicembre 2011

Dissesto territoriale ed economico nella Valle del Mela, tavolo tecnico il 15 dicembre a Barcellona

Grido d’allarme degli operatori economici della Valle del Mela, che denunciano un sistema al collasso in seguito agli eventi calamitosi della scorsa settimana. Bilancio catastrofico per tanti piccoli commercianti, artigiani, agricoltori e allevatori, letteralmente in ginocchio a causa dei danni materiali subiti. Alle perdite evidenti sin dai primissimi giorni, si aggiunge l’incertezza sulle eventuali risorse finanziarie che saranno destinate ai vari comparti, ma anche l’insofferenza per un carico fiscale di cui, a fronte dell’attuale situazione di crisi, si richiede il differimento o una momentanea sospensione.
A conti fatti, sono enormi le difficoltà da fronteggiare per rimettere in moto i meccanismi economici su cui si fonda l’occupazione nei comuni del Mela, interessati ovunque da esondazioni e ingenti movimenti franosi. Colpite pesantemente le sedi di moltissime attività produttive a San Filippo del Mela e Olivarella, dove si stanno raccogliendo le stime dei danni. Situazione ugualmente critica a Pace del Mela, che ha subito allagamenti di vaste aree, soprattutto nell’area industriale di Giammoro, dove si trova gran parte degli stabilimenti, costretti a fare i conti anche con le conseguenze sull’indotto.
Allarmanti i dati relativi a Santa Lucia del Mela, dove sono poco meno di cinquanta le piccole imprese artigianali e commerciali e le attività produttive legate all’agricoltura e all’allevamento pesantemente compromesse. Qui, in particolare, sono proprio i lavoratori del comparto agricolo e gli allevatori, ovvero i rappresentanti di un’economia altamente produttiva legata alle risorse del territorio, a registrare le conseguenze peggiori.
Per fare il quadro della situazione e fornire le prime risposte, è venuto in visita alle comunità colpite l’assessore regionale alle risorse agricole, dott. Elio D’Antrassi, che, nel comune luciese, ha incontrato gli allevatori e gli agricoltori del comprensorio, alla presenza del sindaco, geom. Nino Campo, dell’assessore alla Protezione Civile, geom. Angelo Letizia, dell’assessore provinciale all’Agricoltura, dott.ssa Maria Rosaria Cusumano. Presenti anche il sindaco di Monforte San Giorgio, Antonino Romanzo, Enzo Ioppolo del Comune di Sinagra, l’ing. Capo del Genio Civile di Messina, Gaetano Sciacca, numerosi tecnici provinciali e regionali.
«Bisogna partire dalle imprese che hanno subito danni economici e arrivare a stabilire delle misure idonee non solo a ripristinare la funzionalità aziendale, ma anche a rilanciare la redditività – ha detto l’assessore D’Antrassi –, attraverso tre passaggi: la mappatura delle imprese colpite, dossier aziendali che contengano un’idea di intervento, un progetto globale per il territorio».
Azioni che si concretizzeranno il 15 dicembre, giorno in cui è stata fissata a Barcellona, presso la sede dell’Ente Sviluppo Agricolo, l’istituzione di un tavolo tecnico che consenta di coordinare gli operatori, le amministrazioni locali, l’Esa, la Forestale e gli altri organi regionali per progettare il rilancio economico in un’ottica di sistema e, nel contempo, avviare una gestione permanente del territorio e delle acque.
L’attenzione al territorio, tramite una manutenzione ordinaria che salvaguardi le comunità da nuove catastrofi, è, non a caso, una delle richieste che sono venute dal pubblico, intervenuto numeroso per rivendicare le proprie esigenze. Su questo punto, l’esportazione del “modello Giampilieri” di messa in sicurezza è stata proposta dall’ing. Sciacca, cui hanno fatto eco le osservazioni dell’assessore Cusumano. «Un progetto di opere strutturali, condiviso con gli abitanti e non imposto dall’alto – ha spiegato Sciacca –, distinguendo tra il territorio destinato ai centri abitati, per salvaguardare i borghi esistenti, e le aree abbandonate da riqualificare, tramite l’affidamento alla Forestale».
Per quanto riguarda i contributi immediati, fondamentali per far ripartire la macchina dell’economia locale, agricoltori e allevatori hanno invocato l’opportunità che gli interventi siano erogati azienda per azienda, mirati ai singoli profili che, secondo i casi, necessitano di sostegno. Diffuso anche il bisogno di maggiore tutela dalle banche e dalle assicurazioni, con un alleggerimento dell’onere contributivo sino alla normalizzazione dello stato di emergenza.   

(foto di Nicola Coco)

sabato 3 dicembre 2011

Agricoltura e allevamento in ginocchio, interviene l'assessore regionale D'Antrassi



Cusumano, D'Antrassi, Campo, Letizia, Sciacca
 
Sono poco meno di cinquanta le piccole imprese artigianali e commerciali e le attività produttive legate all’agricoltura e all’allevamento pesantemente compromesse dagli eventi calamitosi della scorsa settimana. Un dato allarmante, che dà la misura delle enormi difficoltà da fronteggiare per rimettere in moto i meccanismi economici su cui si fonda l’occupazione in paese. E sono proprio i lavoratori del comparto agricolo e gli allevatori, ovvero i rappresentanti di un’economia altamente produttiva legata alle risorse del territorio, a lamentare un catastrofico bilancio dei danni subiti,  a causa dell’emergenza idrogeologica che ha colpito l’intera superficie del paese: una vasta area – comprendente tante piccole frazioni – interessata ovunque da ingenti movimenti franosi ed esondazioni dei torrenti. 
Per fare il quadro della situazione e fornire le prime risposte, l’assessore regionale alle risorse agricole, dott. Elio D’Antrassi, ha incontrato ieri gli allevatori e gli agricoltori luciesi, alla presenza del sindaco, geom. Nino Campo, dell’assessore alla Protezione Civile, geom. Angelo Letizia, dell’assessore provinciale all’Agricoltura, dott.ssa Maria Rosaria Cusumano. Presenti anche l’ing. Capo dell’ufficio Genio Civile di Messina, Gaetano Sciacca, e numerosi tecnici provinciali e regionali. «Bisogna partire dalle imprese che hanno subito danni economici e arrivare a stabilire delle misure idonee non solo a ripristinare la funzionalità aziendale, ma anche a rilanciare la redditività – ha detto l’assessore D’Antrassi –, attraverso la mappatura delle imprese colpite, dossier aziendali che contengano un’idea di intervento, un progetto globale per il territorio».

Azioni che si concreteranno il 15 dicembre, giorno in cui è stata fissata a Barcellona l’istituzione di un tavolo tecnico che consenta di coordinare i lavoratori, le amministrazioni locali, l'Esa, la Forestale e gli altri organi regionali per progettare il rilancio economico in un’ottica di sistema e, nel contempo, avviare una gestione permanente del territorio e delle acque. L’attenzione al territorio, tramite una manutenzione ordinaria che salvaguardi le comunità da nuove catastrofi, è, non a caso, una delle richieste che sono venute dal pubblico, intervenuto numeroso per rivendicare le proprie esigenze. Agricoltori e allevatori hanno inoltre invocato l’opportunità che gli interventi vengano erogati azienda per azienda, mirati ai singoli profili che, secondo i casi, necessitano di sostegno. Diffuso anche il bisogno di maggiore tutela dalle banche e dalle assicurazioni, con una eventuale sospensione degli oneri finanziari a fronte dell’emergenza in cui i lavoratori versano.