lunedì 30 novembre 2015

Terna, mamma attivista citata per 16 milioni di euro

Il Comitato "Mamme per la Vita" di Saponara esprime solidarietà a Silvia Ferrantes, mamma attivista di Lanciano, in provincia di Chieti: Terna le chiede 16 milioni di euro di risarcimento. Ecco la vicenda, raccontata nel comunicato stampa che riceviamo e pubblichiamo.



"Qualche anno fa, Silvia e Luca hanno deciso di lasciare Roma, al fine di far vivere una vita più salubre al loro bambino nella natura incontaminata. Ma pochi mesi dopo la nascita del loro figlio, hanno scoperto che nel raggio di 80 metri dalla loro casa sarebbe stato immesso un traliccio dell’Elettrodotto Villanova Gissi a 380 Kv di Terna.
E’ notizia di questi giorni che Silvia per la sua opposizione non-violenta al progetto e per aver avuto il coraggio di lottare, è stata citata in giudizio per ben 24 volte dalla Multinazionale Terna, 24 processi, tutti separati e distinti, come se si stesse parlando di qualcosa che accade per 24 motivi diversi. Il reato sarebbe stato presenziare alle manifestazioni e a quanto stesse accadendo sui campi nei giorni in cui molti proprietari si sono opposti alle occupazioni d’urgenza per la realizzazione dell'elettrodotto in doppia Terna a 380 Kv.
Per questo “grave reato” Terna ha chiesto a Silvia un risarcimento di 16 milioni di euro. 
Tale importo è a dir poco pazzesco, ma è così che Terna vuole dare un avvertimento esemplare per tutti gli attivisti, semplici cittadini e proprietari terrieri, che vogliono tutelare la propria salute e il loro territorio da queste fonti d’inquinamento che distruggono anche la bellezza paesaggistica, ovviamente il tutto con l’Autorizzazione del Governo e dei vari Ministeri, nonostante sia un'opera contestatissima non solo dai cittadini ma anche da alcuni Comuni e da diversi uffici della Regione Abruzzo, che hanno segnalato varie criticità. Diversi i ricorsi ancora pendenti davanti a TAR e Consiglio di Stato.
Difendendo la terra e il futuro dei propri figli si rischia di dover pagare decine di milioni di euro se la controparte si chiama TERNA S.p.a. In realtà sono diversi gli attivisti/proprietari raggiunti dalle citazioni di TERNA ma il caso di Silvia Ferrantes rappresenta un record forse di livello nazionale.
Un'opera realizzata nel 2015 per oltre un terzo in aree a rischio frane e inondazioni, sostanzialmente inutile perché  incarna un'idea obsoleta di pensare la produzione e la distribuzione dell'energia, che ha dato origine a manifestazioni che hanno visto la partecipazione di numerose persone, cittadini, comitati, Sindaci, giornalisti...insomma una comunità. Una comunità che non accetta passivamente quanto imposto dall'alto, da un sistema che sobillando lo spauracchio dei black-out, si incarna nel braccio operativo di una s.p.a., calpestando vite, territori e possibilità future. Una società che recentemente si è vista bocciare dal Consiglio di Stato ben due elettrodotti in Nord Italia.
Deve valere molto la semplice esistenza di questa singola cittadina, forse perché dietro quella mamma si intravede un'intera comunità che quest'opera non la vuole, forse perché la semplice presenza di quella mamma racchiude la vita di una comunità che anche se non si vedrà togliere un pezzo di terra si vedrà togliere la serenità: perché vivere all'ombra di un'opera che genera elettromagnetismo, a cui l'OMS raccomanda di esporsi il meno possibile, che lo IARC dice capace di aumentare notevolmente la possibilità di insorgenza di leucemie infantili; anche se ti lascia la terra ti toglierà per sempre la serenità...
Già conoscevamo l’arroganza e i metodi sprezzanti con cui Terna esercita il suo strapotere ma noi cittadini italiani crediamo di avere il diritto di salvaguardare il nostro territorio e la nostra cultura; crediamo di avere il diritto di difendere i nostri figli, i nostri paesi dall’invasione e manomissione scellerata da parte di multinazionali, dedite all’accaparramento di profitti privati a danno del bene comune.
Invitiamo dunque Terna a rivedere il proprio atteggiamento dittatoriale (purtroppo agevolato dalle politiche economiche del nostro governo), senza scatenare una guerra che porterebbe solo danni a entrambi le parti e a rispettare la volontà popolare e il territorio di cui noi cittadini siamo custodi per i nostri figli e le generazioni future".

Saponara, 30 Novembre  2015      

domenica 29 novembre 2015

Ambiente, bilancio e problemi cittadini domani in Consiglio comunale

No Css, arriva in Consiglio l'ultima delibera di Giunta
C’è anche la questione ambientale tra i punti all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale, convocato dal presidente Emanuele Impalà lunedì 30 alle 18. In aula la delibera di Giunta, promossa dall’assessore all’Ambiente Rosario Torre e trasmessa ai consiglieri, con cui l’amministrazione comunale, nell’ambito dell’istruttoria tecnica per la realizzazione dell’impianto di Css nella centrale termoelettrica di San Filippo del Mela, prende atto delle osservazioni critiche presentate dalla società Airis per conto di alcuni centri del comprensorio, tra cui quello luciese, e ribadisce la propria contrarietà al progetto. 
La delibera, inviata agli enti ministeriali e regionali deputati alla tutela dell’ambiente e del territorio, rigetta lo studio presentato dall’Edipower e chiede di «chiudere la procedura di valutazione di impatto ambientale con pronuncia di parere negativo di compatibilità ambientale dell’opera», in linea con le conclusioni cui giunge il pool di esperti incaricato dai Comuni. «Si tratta di un rafforzamento politico del nostro “no” al Css – spiegano il sindaco Campo e l’assessore Torre –, che si aggiunge alle azioni amministrative intraprese contro la realizzazione dell’impianto». 
L’aula, che in seduta aperta al pubblico si era già espressa all’unanimità contro l’ipotesi Css, così come avvenuto in molti altri consigli comunali, tornerà così a pronunciarsi a partire da dati tecnici e dai risultati delle indagini effettuate sul territorio negli ultimi mesi. 

Bilancio. I conti tornano?
Nella seduta consiliare di lunedì riflettori puntati anche sulle casse dell’ente, con l’assestamento generale di bilancio, il riconoscimento di ben nove debiti fuori bilancio, alcuni dei quali legati alla vecchia questione della cooperativa “Casa per tutti”, e le misure gestionali utili alla correzione delle criticità segnalate dalla Corte dei Conti. 

Furti nelle abitazioni, dissesto idrogeologico, servizi cimiteriali
Tra i punti all’ordine del giorno, ci sono poi un’interrogazione del gruppo “La Città che vorrei” sui danni causati dalle precipitazioni alluvionali per conoscere gli interventi effettuati dal 2011 ad oggi, il nuovo regolamento di polizia mortuaria e servizi cimiteriali presentato dall’assessore Angelo Letizia, la mozione sui furti nelle abitazioni e la tutela dei cittadini proposta dai consiglieri di minoranza Mario Manna e Alessia Zullo. In programma anche comunicazioni da parte del sindaco e valutazione sulla relazione presentata da Campo in merito allo stato di attuazione del programma elettorale.

giovedì 26 novembre 2015

Intitolazione di una via alla baronessa Galluppi, riparte l'anno sociale Fidapa

Caterina Mastroeni, Cettina Oliveri, il sindaco Nino Campo, Nadia Maio, Francesca Ciccolo 
Toponomastica al femminile, è stata intitolata alla baronessa Vincenza Galluppi (1838-1914) la via che conduce all’antico borgo di San Giovanni, ex feudo di Pancaldo. La figura della baronessa, individuata dalla Commissione toponomastica del Comune luciese, è la prima di un elenco di personaggi legati alla storia locale che saranno ricordati con le intitolazioni di vie e piazze, programmate nei prossimi mesi, per celebrare grandi uomini e donne del passato. «Fu una gentildonna dalle spiccate doti umanitarie - ha detto l’assessore ai Beni Culturali Rosario Torre presentandone la figura - e si distinse per il restauro della chiesa di San Giovanni, come ci ricorda una lapide in sua memoria». L’intitolazione, avvenuta alla presenza dell’avvocato Francesca Ciccolo, erede di Vincenza Galluppi, inaugura l’anno sociale della Fidapa Merì-Valle del Mela, che, afferma la nuova presidente Nadia Maio, «avrà come leit motiv la promozione del territorio, di cui la baronessa è un simbolo, e del patrimonio di arte, cultura, tradizioni che ci impegneremo a valorizzare e a far conoscere». Durante la seconda parte della cerimonia, dedicata al passaggio delle consegne, sono intervenute la past president di sezione Caterina Mastroeni e, tra le autorità presenti, la segretaria nazionale Cettina Oliveri e la presidente distrettuale Rosa Maria La Scola. Presentando il nuovo direttivo e appellandosi all’unione tra le sezioni, la presidente Nadia Maio si è soffermata sulle molteplici sfide che la Fidapa Merì-Valle del Mela si propone, dall’impegno ambientalista a quello per le pari opportunità, non in termini di “quote rosa” ma di meritocrazia: «La nostra sezione - ha concluso Maio - darà il proprio contributo al territorio, nella battaglia comune per superare una crisi che non è solo economica ma anche di valori». 

sabato 21 novembre 2015

VIDEO INTEGRALE - Incontro pubblico: Indagine a seguito dell'incendio del 27 settembre 2014 avvenuto alla Raffineria di Milazzo e il monitoraggio delle polveri fini

Di seguito il video integrale dell'incontro pubblico: 
"Indagine a seguito dell'incendio serbatoio Raffineria di Milazzo 27 settembre 2014".



Lo studio è stato commissionato dai Comuni di Santa Lucia del Mela, San Pier Niceto e Monforte San Giorgio al Prof. Annibale Biggeri, Ordinario di Statistica Medica dell'Università di Firenze. Quest'ultimo ha presentato i risultati delle analisi di tutti i campioni raccolti a ridosso dell'incendio del serbatoio TK 513 della Raffineria di Milazzo (RAM), avvenuto il 27 settembre 2014. Durante l'incontro è intervenuto anche il Dr. Pasquale Andaloro Focal point dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) che ha relazionato sul tema: "Dopo l'indagine dell'O.M.S. nell'area a rischio Milazzo - Valle del Mela: quali sviluppi?". Hanno aperto i lavori i Sindaci dei Comuni interessati Geom. Antonino Campo per il Comune di Santa Lucia del Mela, il Dott. Luigi Calderone per il Comune di San Pier Niceto e il Dott. Giuseppe Cannistrà per il Comune di Monforte San Giorgio. A moderato Giuseppe Maimone, Presidente del Coordinamento Ambientale Milazzo - Valle del Mela.

Da sinistra Prof. Annibale Biggeri, Giuseppe Maimone

A sx Dr. Pasquale Andaloro
Da sx A. Campo, A. Biggeri, G. Maimone
Giuseppe Cannistrà




(Franco Trifirò)



venerdì 20 novembre 2015

106 CANDELINE PER NONNA ROSA!

A vedere questa foto sembra solo che ritragga un'anziana signora che cura il suo giardino in realtà si tratta di Rosa Alibrando, classe 1909, nata a Santa Lucia del Mela e residente a Cusano Milanino (MI).


Nonostante la veneranda età provvede autonomamente ogni giorno alla cura della sua persona e del suo amato giardino, nel quale si trova un albero di limone che le ricorda la sua terra natia.
Ed è con questa armonia che oggi spegne 106 candeline circondata dall'affetto della sua famiglia che amorevolmente la festeggia.



giovedì 19 novembre 2015

Polveri cancerogene sul territorio, i dati dell'indagine dopo l'incendio Ram del 2014


Le sostanze cancerogene immesse nell'atmosfera dopo l'incendio al serbatoio della Ram del 27 settembre 2014

I DATI
Polveri contenenti sostanze pericolose per la salute pubblica sono ricadute sul territorio in seguito all’incendio che, nella notte del 27 settembre 2014, si è sviluppato nel serbatoio TK 513 della Raffineria di Milazzo. Le maggiori concentrazioni di inquinanti classificati come cancerogeni hanno interessato sia Archi e Milazzo che, in misura minore, la Valle del Mela e l’area limitrofa. Di conseguenza, «la popolazione è risultata esposta a inquinamento atmosferico e, se non sono state adottate opportune cautele, potrebbe avere assunto ulteriori dosi di sostanze pericolose anche per via alimentare». È questo l’esito dell’indagine epidemiologica ed ambientale condotta in seguito all’incendio alla Ram dello scorso anno dal prof. Annibale Biggeri, ordinario di Statistica medica presso l’Università di Firenze e responsabile della società per l’Epidemiologia e la Prevenzione, con l’obiettivo di integrare i dati forniti dalle strutture pubbliche preposte. 

LO STUDIO
I risultati dello studio, commissionato con un budget di 7.500 euro dai Comuni di Santa Lucia del Mela, San Pier Niceto e Monforte San Giorgio, sono stati presentati ieri nel corso di una conferenza stampa presso la Sala Giunta del palazzo socio-culturale luciese, e poi durante un incontro al Teatro Trifiletti di Milazzo, dove sono intervenuti anche gli istituti scolastici mamertini «Da Vinci» e «Guttuso». Ai lavori, moderati da Peppe Maimone, presidente dell’Associazione per la difesa dell’ambiente e della salute dei cittadini, sono intervenuti il dott. Pasquale Andaloro, focal point dell’Organizzazione mondiale della sanità, i sindaci dei Comuni che hanno richiesto lo studio e l’assessore all’ambiente di Milazzo Damiano Maisano.  

I TERRITORI COLPITI
L’indagine, che fotografa l’impatto ambientale determinato dall’emissione intensa e prolungata di fumi di combustione, è stata realizzata tramite la raccolta delle polveri depositate su varie superfici esterne nel raggio di 10 km dalla Raffineria, come ha spiegato Biggeri. L’analisi di 47 campioni, forniti dalla popolazione, ha consentito di rilevare un’eccedenza del 70% di inquinanti pericolosi (IPA, idrocarburi policiclici aromatici) nelle immediate vicinanze della Ram e nel territorio di Milazzo, e un’eccedenza del 30% ad ovest degli impianti, ovvero nei Comuni di Santa Lucia, San Filippo e Pace del Mela, San Pier Niceto, Corriolo, Gualtieri Sicaminò, Condrò. A determinare la ricaduta delle sostanze generate dalla combustione sarebbe stata la direzione del vento, che ha risparmiato invece la fascia di territorio ad est, compresa tra Giammoro e Venetico. L'indagine, ha concluso Biggeri, è una delle risposte che la popolazione si è data: sul territorio c'è un'incidenza di sostanze cancerogene che non ci dovrebbe essere; non è accettabile l'assenza di informazioni alla popolazione da parte degli organi preposti.

LA CENTRALINA DI ARCHI
Il prof. Biggeri ha poi commentato i risultati del monitoraggio attivato, con la collaborazione del parroco di Archi, padre Peppe Trifirò, e di alcune associazioni ambientaliste, al fine di misurare le medie giornaliere di sostanze inquinanti (PM2.25) immesse nell’atmosfera: per ben 16 volte, nel periodo che va da ottobre 2014 ad ottobre 2015, sono stati riscontrati valori anomali rispetto al limite imposto dall’Organizzazione mondiale della sanità, con picchi allarmanti (valori quasi quadruplicati) nello scorso mese di giugno.

La centralina di Archi registra la qualità dell'aria;
il grafico dimostra i picchi di immissione di inquinanti nell'atmosfera che si sono verificati nel corso di un anno,
con livelli allarmanti nel mese di giugno. 


COME STANNO I BAMBINI DI MILAZZO E DELLA VALLE DEL MELA?

Tra le questioni affrontate ieri, anche la correlazione tra malattie respiratorie e inquinamento, dimostrata dallo studio scientifico presentato dal dott. Pasquale Andaloro e condotto sui dati relativi allo stato di salute dei bambini della Valle del Mela. I dati si aggiungono a quelli che hanno rilevato, sempre nei bambini della Valle del Mela e di Milazzo, la presenza di metalli pesanti nelle urine e preoccupanti anomalie nello sviluppo degli organi genitali. Il risanamento del territorio è urgente ma, nonostante queste evidenze, ha denunciato Andaloro, nulla sinora è stato fatto. 

L'incontro di ieri al Trifiletti

martedì 17 novembre 2015

Metanizzazione, niente lavori per il momento in piazza Milite Ignoto


Metanizzazione, il Comune nega alla società Italgas l’autorizzazione per il rifacimento della rete nella Piazza Milite Ignoto. In attesa della replica della ditta, sembra scongiurato, almeno per il momento, il rischio di nuovi lavori nella Piazza, consegnata alla comunità appena due anni fa in seguito ad un lungo cantiere, che aveva creato parecchi disagi alla popolazione, in termini di viabilità, e soprattutto ai residenti e agli operatori commerciali, danneggiati nella propria attività a causa della prolungata chiusura della Piazza stessa. L’ipotesi di un altro intervento, ventilata recentemente anche in consiglio comunale, nasce dalla richiesta, presentata dall’Italgas all’amministrazione comunale, di realizzare una rete alternativa a quella già esistente, posta durante i lavori di riqualificazione della Piazza Milite Ignoto, tra il 2011 e il 2012, e giudicata oggi dalla stessa società appaltatrice «non conforme alla normativa vigente». Secca la replica del sindaco Nino Campo, che, scrivendo alla società, alla direzione dei lavori e all’impresa esecutrice, respinge sia la richiesta dell’Italgas sia ogni imputazione circa i problemi di non conformità della rete di distribuzione del gas metano, affermando che i lavori «sono stati gestiti, diretti, controllati e realizzati dalla stessa società Italgas», e che né i cittadini né i commercianti «possono oltremodo e ulteriormente essere condizionati da eventuali errori». Tuttavia, occorrerà trovare soluzioni alternative per la distribuzione del gas metano alle utenze che ne hanno fatto richiesta; in questo caso, si dovrà raggiungere un accordo tra l’Italgas e i tecnici comunali per valutare le modalità dei nuovi lavori e il ripristino della pavimentazione della Piazza, qualora venisse parzialmente divelta. Sulla questione, si erano già espressi negativamente i consiglieri di minoranza del gruppo “La città che vorrei”, critici sulla possibilità di nuovi lavori nella Piazza, inaugurata in pompa magna subito dopo le elezioni del 2013. La riqualificazione è stata realizzata  sulla base di un progetto esecutivo del 2010, redatto per un importo totale di un milione e 775 mila euro finanziato dal Cipe; durante quel cantiere sono stati anticipati i lavori di metanizzazione, oggetto adesso del contenzioso tra Comune e Italgas.

Indagine epidemiologica ed ambientale in seguito all'incendio Ram del 2014, domani conferenza stampa


Incendio Ram, domani alle 9.30 nella Sala Giunta del Palazzo socio-culturale di viale Nenni si terrà la conferenza stampa congiunta tra i Comuni di Santa Lucia del Mela, Monforte San Giorgio e San Pier Niceto sul tema "L'indagine epidemiologica ed ambientale in seguito all'incendio del serbatoio TK 513, avvenuto il 27 settembre 2014 alla Raffineria di Milazzo". All'incontro interverrà il prof. Annibale Biggeri, ordinario di Statistica medica presso l'Università di Firenze.

lunedì 16 novembre 2015

Rimpasto: cosa succederà in Consiglio comunale?


Il rimpasto di Giunta, che arriva esattamente a metà mandato, rimette in discussione gli equilibri e i rapporti di potere nell'amministrazione Campo. La novità più clamorosa è il passaggio di testimone da Angelo Letizia a Elisabetta Lombardo in veste di vicesindaco, ma anche la ridistribuzione delle deleghe, con vistosi cambiamenti rispetto al vecchio assetto di Giunta, dà un deciso cambio di rotta al proseguimento dell'amministrazione. 
Adesso, bisognerà vedere come verranno mosse le pedine in Consiglio comunale. Infatti, dovrà essere deciso se Emanuele Impalà, scelto come Presidente dalla maggioranza compatta due anni e mezzo fa, cederà la propria poltrona a Maria Catena Mirabile, come aveva annunciato subito dopo le elezioni. Durante la prima seduta, proprio sulla Mirabile, alla prima esperienza politica, erano cadute le preferenze dei consiglieri di minoranza. A lei, però, non era andata neppure la carica di vicepresidente del Consiglio, assegnata invece a Mariella Ispoto.
E, poiché la scadenza dei due anni e mezzo è ormai arrivata, Emanuele Impalà dovrà decidere a breve se continuare la presidenza - apprezzata da più parti - oppure rispettare la "promessa" fatta alla collega Maria Catena Mirabile e dimettersi. Ma, in questo caso, non è affatto detto che la scelta di un nuovo presidente (da affidare al voto dei consiglieri), ricadrebbe automaticamente su Mirabile. A maggior ragione, per il fatto che gli equilibri politici sono molto cambiati dal 2013 ad oggi, come il rimpasto di Giunta conferma. Lo scenario, insomma, rimane aperto, almeno per il momento. 

Rimpasto: come cambiano gli equilibri nella Giunta comunale

Lombardo, Pandolfo, Campo, Torre, Letizia
A due anni e mezzo dalle elezioni che hanno portato al secondo mandato Campo, la Giunta comunale di aggiorna. La decisione del sindaco, che era stata annunciata nell'ultimo Consiglio comunale (dove Nino Campo dovrà presentarsi di nuovo per comunicare il nuovo assetto della Giunta), non presenta sorprese rispetto alle indiscrezioni che circolavano ormai da tempo attorno al nome di Elisabetta Lombardo. A lei va il ruolo di vicesindaco, che Campo toglie ad Angelo Letizia. Entrambi, alle elezioni del 2013, erano stati gli unici due assessori designati prima del voto; Lombardo veniva dalle fila del consiglio comunale, essendo stata eletta al tempo della prima amministrazione Campo, mentre Letizia era subentrato in quella Giunta in seguito ad un rimpasto (tra il 2008 e il 2013, Campo aveva "espulso" gli assessori Salvatore Grillo e Paolo Calderone, mentre Franco Interisano, che attualmente siede in consiglio nella maggioranza, si era dimesso per divergenze con il sindaco).
Ma come cambia, dopo stasera, la mappa delle deleghe assessoriali?
Angelo Letizia perde politiche del territorio, urbanistica, servizi manutentivi, trasparenza e comunicazione (tutte non assegnate); perde anche verde pubblico, patrimonio e autoparco (che vanno a Pandolfo). Confermate invece le deleghe alla protezione civile, al cimitero e alla viabilità, cui si aggiungono attività produttive (che era di Pandolfo) e polizia municipale (che era di Torre). 
A Santino Pandolfo, oltre alle deleghe "ereditate" da Letizia, confermato lo sport in aggiunta ad una nuova delega, quella ai rapporti istituzionali con gli enti (prima inesistente). Pandolfo perde attività produttive (ora di Letizia), politiche del lavoro (non assegnate) e deleghe importanti come spettacolo e agricoltura, che vengono incassate da Elisabetta Lombardo; a lei restano politiche sociali (trasformate in "promozione sociale"), pubblica istruzione, cultura. Scompaiono invece le sue deleghe a politiche giovanili, pari opportunità, personale, associazionismo. 
Confermate Ambiente, centro storico, beni culturali e turismo a Rosario Torre, che passa a Letizia la delega alla polizia municipale e perde quella alle politiche comunitarie, non assegnata. 

Elisabetta Lombardo nuovo vicesindaco. Ecco le nuove deleghe

Rispettando i pronostici dei giorni e delle settimane scorse, è Elisabetta Lombardo il nuovo vice sindaco del Comune di Santa Lucia del Mela. La nomina è arrivata in serata, nell'ambito del rimpasto di Giunta annunciato dal sindaco Nino Campo durante l'ultimo consiglio comunale. Lombardo prende il posto di Angelo Letizia.
Ridistribuite anche le deleghe:
Elisabetta Lombardo (vicesindaco): promozione sociale; pubblica istruzione; cultura e spettacolo; politiche agricole e sviluppo rurale.
Angelo Letizia: protezione civile; servizi cimiteriali; polizia municipale; viabilità; attività produttive (artigianato e commercio).
Rosario Torre: ambiente; centro storico e beni culturali; turismo.
Santino Pandolfo: patrimonio; autoparco; sport; verde pubblico e arredo urbano; rapporti istituzionali con gli enti.

venerdì 13 novembre 2015

Referendum No Css, le posizioni del sindaco Campo e dell'Alsa

No Css: prosegue la battaglia contro l'inceneritore,
mentre l'amministrazione comunale fa un passo indietro sul referendum



REFERENDUM, IL NO DELL'AMMINISTRAZIONE LUCIESE.
Questione ambientale, il sindaco Nino Campo interviene per chiarire le motivazioni del suo dietrofront al referendum No inceneritore. La marcia indietro dell’amministrazione comunale ha colto di sorpresa il movimento ambientalista locale, e schiera su posizioni divergenti la politica cittadina e l’Associazione Luciese per la Salute e l’Ambiente, che prosegue invece la battaglia di informazione e mobilitazione sulla proposta referendaria. 
«Non siamo contrari all’espressione della volontà popolare, ma ai metodi», esordisce Campo rivendicando le azioni amministrative intraprese negli ultimi anni in tema di tutela e risanamento. In particolare, il sindaco si sofferma sui limiti di un referendum che definisce «ingannevole» per il quesito che pone e per il rischio di strumentalizzazione dei risultati, specialmente nel caso di una bassa affluenza. «Sotto l’aspetto burocratico, il referendum annullerebbe di fatto i precedenti atti approvati dagli organi comunali» aggiunge Campo ricordando la netta contrarietà al CSS deliberata sia in Consiglio che in Giunta.
«Riteniamo di aver dato un indirizzo chiaro alla nostra politica ambientale e su questo non torniamo indietro», afferma ancora il sindaco, «il nostro obiettivo è proseguire con azioni forti supportate da dati scientifici: per questo abbiamo proposto ai Comuni del comprensorio di affidarci ad un team di esperti e abbiamo dato mandato al nostro ufficio tecnico per le rilevazioni degli agenti inquinanti nel territorio». 
Dura, tuttavia, la replica dell’Alsa, affidata ad un comunicato stampa: «Restiamo fermi sull’idea che un secco NO di migliaia di cittadini della Valle del Mela abbia molto più peso delle delibere dei consigli comunali che, ricordiamo, sono un’espressione di volontà, considerando che l’unico parere autorevole in questo procedimento è quello del Comune di San Filippo del Mela. La volontà dei cittadini, espressa attraverso il referendum, assumerebbe un peso politico non indifferente, che andrebbe direttamente a pesare sulla scrivania del Presidente Crocetta o ancora meglio del Presidente Renzi, soprattutto in vista delle prossime elezioni regionali alle quali non possiamo restare indifferenti». «Non possiamo quindi che farci forti e speranzosi dell’espressione di “riserva” che questi comuni rinunciatari hanno sottolineato», si legge ancora nel documento, «esortandoli a riaprire il tavolo delle trattative in modo tempestivo con il resto degli amministratori locali per risolvere le controversie legate al caso e tornare sui propri passi, dando quindi prova di credibilità a fronte degli impegni inizialmente assunti».
Da parte propria, Campo ribadisce di aver sollecitato per primo, insieme all’assessore all’Ambiente Rosario Torre, la costituzione di un fronte comune nel comprensorio per scongiurare la realizzazione del paventato inceneritore, e ricorda gli appelli agli organi competenti per una rete di monitoraggio efficiente e adeguata alle esigenze del territorio, ma anche gli esposti alla Procura per le fiammate anomale e gli odori molesti provenienti dalla Raffineria di Milazzo e, sempre su questo tema, la richiesta (poi rigettata dal Ministero per “incompetenza” territoriale) a rivedere l’autorizzazione integrata ambientale della Ram. «Tengo a precisare – conclude il sindaco – di non aver chiesto mai alle industrie posti di lavoro e sponsorizzazioni, perché sottolineo che una vita umana non si possa barattare con nessun posto di lavoro».

Referendum No Css, l'Alsa difende la consultazione popolare


ALSA, CONTINUA LA BATTAGLIA PER IL REFERENDUM.
 «L’Associazione Luciese per la Salute e l’Ambiente non nasconde di aver avvertito un sentimento di sorpresa alla notizia della revoca del Referendum Consultivo nei comuni di Santa Lucia del Mela, Condrò e San Pier Niceto. Alla luce di quanto stabilito qualche settimana prima di quest’ultimo annuncio, quando sei sindaci della zona mamertina si erano riuniti per coordinarsi sull’istituzione di tale referendum, pensavamo di aver raggiunto uno step fondamentale nel percorso lungo e tortuoso a cui inizialmente facevamo riferimento», scrivono gli ambientalisti luciesi. «Le motivazioni a supporto della tesi dei comuni rinunciatari sono assolutamente credibili e giustificabili nell’ottica di un atto politico ben programmato e funzionale alle esigenze del territorio. Nel documento inviato ai portatori di interesse infatti, si sottolinea come l’ambiguità del quesito referendario proposto dal Comune di San Filippo del Mela e la questione relativa al quorum imposto possa supporre un rischio non indifferente all’esito dello stesso Referendum. Su questo non possiamo che concordare, forti del fatto che in un quesito referendario per l’occasione, non si possono omettere le parole di “incenerimento” o “coincenerimento”, a favore della dizione ad hoc “valorizzazione energetica”, molto fuorviante e lontanissima da ciò che è la realtà dei fatti».
Per l'Associazione, il referendum rappresenta tuttavia «un’occasione da non perdere affinché i comuni del comprensorio possano collegarsi in una rete che li porti dritti verso un comune obiettivo, in modo organico e non individuale. Il referendum potrebbe essere l’occasione affinché la popolazione venga a conoscenza del grosso rischio che corre questa nostra zona martoriata, attraverso una capillare campagna informativa che questa associazione ha già iniziato, con risultati lusinghieri, in tempi non sospetti, organizzando incontri e tavoli informativi in ogni contrada del comune di Santa Lucia del Mela, consapevoli che l’esito della lotta passa attraverso le parole “consapevolezza” e “informazione”». 
«Vi è una mera ragione politica dietro il sostegno al referendum - si legge ancora nel comunicato stampa -. Diversi consigli comunali si sono già espressi sul tema votando la netta contrarierà al CSS nella CTE Edipower. Di questo non possiamo che essere felici e soddisfatti. Avremmo auspicato la successiva emanazione delle delibere di Giunta e soprattutto delle Ordinanze Sindacali sulla scia di alcuni comuni virtuosi, quale quello di Civitavecchia, che ha emesso il divieto di trasporto, lavorazione e incenerimento del CSS e derivati su tutto il territorio comunale. Sul punto si attendono delle risposte adeguatamente esaurienti».
È una lotta da combattere sino all’ultimo minuto, conclude l'Alsa, «in un percorso in cui non si può prescindere dalla presenza di uno o l’altro soggetto protagonista. Bisogna sempre far riferimento alla data del 27 Settembre 2015, quando 3000 persone sfilarono per le vie di Archi a far sentire la propria voce. In testa al corteo, vi erano alcuni sindaci del Comprensorio, a supporto dei propri concittadini. Vorremmo che questo supporto si concretizzasse in un vero e proprio fronte dei sindaci, comune e indissolubile, di fronte a cavilli e vizi maliziosamente presenti negli atti. La velocità d’azione dipende forse anche dalla determinazione: ci aspettiamo quindi una risposta all’altezza dell’importanza della questione. Come ben noto, questa Associazione, che si caratterizza per essere totalmente apolitica e apartitica, rimane disponibile ad attuare forme di collaborazione condivise con chiunque (amministrazioni, associazioni, singoli cittadini) abbia realmente a cuore il problema ambientale e nello specifico i danni alla salute derivanti dalla riconversione a CSS degli impianti della CTE».

giovedì 12 novembre 2015

STORIE CONTAMINATE, la prima mostra personale di Filippo De Mariano a Santa Lucia del Mela

COMUNICATO STAMPA: Approda a Santa Lucia del Mela “Storie Contaminate”, la personale di Filippo De Mariano che, dopo Messina e Castelmola, continua ad intercettare nuove suggestioni dal variegato percorso artistico dell’autore. La mostra, rielaborata con l’aggiunta di altri pezzi importanti che completano e arricchiscono l’esposizione inaugurata nel 2014, sarà ospitata nella sale del Palazzo ex Carcere borbonico di Piazza Milite Ignoto dal 21 al 28 novembre, e sarà visitabile dalle 17 alle 20. Durante la giornata d’apertura della mostra, presentata dalla giornalista Katia Trifirò, dopo i saluti istituzionali del Sindaco Antonino Campo e dell’Assessore Elisabetta Lombardo, la lettura critica di “Storie Contaminate” sarà affidata a Stefania Lanuzza. A rendere ancora più prezioso l’evento, il fatto che Filippo De Mariano espone per la prima volta nella città dove è nato, dove vive e dove lavora, così che la mostra, già apprezzata altrove, finisce per assumere il significato di un “ritorno” a casa, quasi un bilancio e un’occasione per ripartire verso nuovi progetti, peraltro già in cantiere.
Il lungo apprendistato artistico esplorato sin qui si fonde, come suggerisce il titolo della mostra, all’insegna della contaminazione sul piano delle forme, dei colori e dei linguaggi, che diviene la chiave per comprenderne l’ispirazione. Intrecciando fasi diverse del lavoro dell’artista, che in “Storie Contaminate” esibisce i principali filoni di ricerca condotti negli ultimi anni su più fronti delle arti visive, il percorso espositivo si compone così delle caleidoscopiche tessere di un mosaico multiforme, riflesse nelle diverse sezioni: dalla cifra fantastica della serie “Gli animali di Sophia” alle enigmatiche figure femminili di “Donna: un mondo infinito”, sino alle ultime opere aperte alle influenze della Street art e alle sperimentazioni di De Mariano nel campo dell’arte fotografica, installativa e performativa.
Artista eclettico, il cui segno resta però sempre stilisticamente riconoscibile, Filippo De Mariano ha esposto le sue opere in numerose personali e collettive allestite in diverse città italiane e ha preso parte a prestigiose esperienze all’estero, misurandosi con le peculiarità tecniche di discipline differenti. Tra queste, la scultura, ideando Il passaggio dell’angelo, monumentale statua in acciaio dalla linea sinuosa, alta quattro metri, giocata sui contrasti tra vuoto e pieno, positivo e negativo, opera eseguita per “Il Natale degli angeli” (Messina, 2010), tuttora visibile in città. I riconoscimenti e i premi che sono stati tributati all’artista comprendono il premio Patrick Ysebaert (sezione disegno) che gli ha consentito di allestire un mostra personale nel castello di Salemi e, successivamente, di partecipare al viaggio in Belgio “Residenza d’artista”, per visitare i luoghi del grande Maestro Ysebaert.
«Il suo rapporto con l’arte – scrive Lanuzza – è stato sin dagli esordi istintivo e viscerale: l’Africa, continente dei colori squillanti e dei profumi forti, terra dove convivono con potente semplicità dramma e bellezza, ha da subito catalizzato la sua attenzione indirizzando le sue prime prove artistiche verso un minimalismo animato da una intensa carica espressiva. La sua produzione pittorica si è affinata negli anni elaborando composizioni perfettamente bilanciate in cui colore e segno trovano un equilibrio ritmico e approdano ad una comunicazione diretta ed efficace. La forza dei legami affettivi e il profondo rispetto per l’imperscrutabile universo femminile, il senso di appartenenza ad una dimensione umana universale che non conosce barriere etniche né pregiudizi di sorta, la sensibilità alle problematiche ecologiche, sono alcune delle tematiche care a De Mariano, artista capace di tradurre l’idea in azione vitale e dirompente armonia di colori».





Evento:  Mostra “Storie contaminate” -  Filippo De Mariano

Location: Palazzo ex Carcere Borbonico – Santa Lucia del Mela (ME)

Date: 21 – 28 Novembre 2015   h. 17 - 20

Organizzazione Generale :  Laboratorio 29  in collaborazione con Art Promotion Taormina

Informazioni : www.demariano.com
Evento Facebook :  https://www.facebook.com/events/1518606608465368/

e-mail :  fildem@tiscali.it
               laboratorioventinove@gmail.com

Prenotazione Visite Mostra: 3408149765
                                                 

lunedì 9 novembre 2015

S.Lucia del Mela: approvato il regolamento sugli animali d'affezione

Il presidente del consiglio comunale Emanuele Impalà, il sindaco Nino Campo,
Tiziana Parisi (ass. Codamici), il vigile urbano Rosalba Mendolia, l'assessore Rosario Torre


Filippo Alibrando - Nella seduta del Consiglio Comunale del 29 ottobre scorso è stato approvato all'unanimità il tanto atteso regolamento sugli animali d'affezione. Dopo 3 anni di informazione e sensibilizzazione a livello istituzionale, da parte dell'Associazione “Amici degli Animali Barcellona-Milazzo ONLUS”, nella persona referente per il nostro comune Tiziana Parisi, che ha fondato all'inizio della sua attività di volontariato il gruppo e la pagina Facebook dei “Codamici”, finalmente si è giunti a questo importante passo nella direzione della civiltà e della legalità.

“Le nuove regole” - spiega Tiziana Parisi- “saranno presto consultabili sul sito ufficiale del nostro comune. Dopo Terme Vigliatore e Patti, finalmente anche da noi si è rivolta l'attenzione al sempre sottovalutato problema del randagismo, e mi riempie d'orgoglio il fatto che il regolamento sia stato approvato sia dalla maggioranza che dall'opposizione, dimostrando così che il messaggio che ho voluto portare avanti in questi anni di duro lavoro non retribuito sia arrivato a tutti.
Non si può pretendere, infatti, la sensibilità di tutti in materia di animali d'affezione, ma ciò che si può pretendere è la civiltà e il rispetto delle leggi. Quando poi si riesce, inoltre, a far comprendere il notevole risparmio per le casse comunali che scaturisce dall'affrontare il problema in maniera razionale, cioè con le sterilizzazioni, il microchip e le adozioni, allora il consenso è inevitabile. Da oggi il comune può camminare da solo.
In questi anni di lotta ho dovuto affrontare non poche difficoltà, sia per la chiusura mentale di molti miei concittadini, che non conoscevano il problema o lo affrontavano in maniera errata, sia per i pregiudizi nei confronti degli unici strumenti che abbiamo a disposizione per combattere il fenomeno dell'abbandono e, quindi, del randagismo. 
Sono ancora diffuse, infatti, delle false credenze riguardo alla pratica della sterilizzazione: su questo vorrei fare un po' di chiarezza. Non è vero che questo intervento cambia il carattere dell'animale e non è vero che bisogna far fare almeno una cucciolata a cani e gatti prima di farli sterilizzare. Notevoli, invece, sono i vantaggi, tra cui la prevenzione dei tumori, sia nei maschi che nelle femmine, e delle fughe, che terminano spesso con lo smarrimento o, peggio, la morte; la sterilizzazione non c'entra nulla con l'etica! 
Le  persone che sono contrarie sono le stesse che non sanno dove sistemare i cuccioli e finiscono per abbandonarli al loro destino: come mai non si fanno venire problemi etici quando li buttano nella spazzatura o li uccidono appena nati? Sterilizzando il nostro animale, dunque, gli allunghiamo la vita e ne miglioriamo la qualità. Non sentirà la mancanza della maternità o dell'accoppiamento, semplicemente perché non li conosce e perché non avrà gli ormoni che lo stimolano. Dunque soffre molto di più un animale che vuole accoppiarsi, ma viene tenuto chiuso, rispetto a uno che non ne ha nessuna voglia e vive tranquillo. E' impensabile, inoltre, farli accoppiare ogni 6 mesi, nel periodo cioè del calore, perché darebbero vita a centinaia di cuccioli durante la loro esistenza e, se per assurdo, pensiamo di riuscire a trovare adozioni dignitose per tutti, ogni nuovo cucciolo che nasce prenderà il posto di uno già esistente e abbandonato. Dunque, il randagismo è questione di numeri e la matematica non è un'opinione!
Sono molto felice anche della collaborazione che si è creata con la Polizia Municipale, la quale ha già cominciato ad effettuare i controlli sui cani di proprietà e il relativo censimento sul territorio comunale, verificandone l'iscrizione all'anagrafe canina, e con l'Ass. Rosario Torre.
Insomma, spero che questo sia solo il primo passo e che si giunga anche ad un contributo economico da parte del Comune all'associazione, che fino a questo momento ha sostenuto interamente le spese per il mantenimento, le cure, le vaccinazioni e i viaggi dei randagi luciesi, trovando adozione a 69 cani in circa 3 anni.
Non vorrei correre il rischio di cadere nell'autocelebrazione, ma ci tengo a sottolineare che mi sono quasi sempre trovata da sola ad accudirli, tra l'indifferenza generale circa le loro condizioni, aggravate anche dalle intemperie di questi mesi. 
Quando, infatti, c'è da portare avanti un ideale, senza ricevere nulla in cambio, ma solo rimettendoci di tasca e di fatica, sono pochi quelli che resistono. Si sono allontanati tutti quasi subito, appena appurato che a fare il vero volontariato non c'è nulla da guadagnare, bensì da perdere. E diciamo anche che spalare letame tutti i giorni, compresi i festivi, non è una pratica allettante. Le critiche e l'allontanamento poi di amici e parenti che non capivano il perché volessi andare avanti, invece di scoraggiarmi, mi hanno spronato a continuare. 

A questo proposito, vorrei dedicare questa piccola vittoria e dire grazie all'unico cittadino luciese che mi ha aiutato materialmente ad accudire i nostri amici pelosi in difficoltà, cioè Danilo Merulla, il quale, tra tanti che mi incitavano a smettere, è stato anche l'unico ad incoraggiarmi e a non farmi perdere mai la speranza! E sono sicura che continuerà a starmi vicino e ad aiutarmi, dovunque si trovi in questo momento”.

Si ricorda infine che l'applicazione del microchip, obbligatorio per legge, può essere effettuata gratuitamente presso la ASP veterinaria di Gualtieri Sicaminò, tel 090-9388005, oppure a pagamento presso il proprio veterinario di fiducia.

venerdì 6 novembre 2015

"Santulubbiranti", domani la presentazione dell'ultimo progetto del gruppo etno-folk Malanova



TRADIZIONI...IN MUSICA

La musica, il dialetto, la pittura e il teatro per raccontare antiche leggende e tradizioni popolari della valle del Mela e dei Peloritani. Nasce così l’ultimo progetto del gruppo etno-folk “Malanova”, giunto alla terza fatica discografica con l’album “Santulubbiranti”, corredato da un libro e da due video. 
“Santulubbiranti”, che ha ottenuto il patrocinio del Centro di studi filologici e linguistici siciliani, recupera la tradizione anche in tema di suoni, aprendosi sia agli strumenti tipici della regione che ad una contaminazione acustica più ampia. I testi delle canzoni sono tradotti in italiano e in inglese e la copertina è del fumettista Marco Soldi, storica firma di “Dylan Dog” e “Julia”.

SABATO 7 LA PRESENTAZIONE E LA MOSTRA

Il lavoro sarà presentato domani alle 18 nell’aula consiliare luciese. Dopo i saluti istituzionali, a dialogare con il “Piccolo Laboratorio Etnico Malanova” saranno lo storico Libero Rappazzo, la scrittrice Mimma Gattaino e Mariano Pietrini del “Parco Museo Jalari”; modera la giornalista Katia Trifirò. 
Al centro del progetto, 12 storie legate al territorio, per le quali sono state scritte altrettante canzoni, accompagnate – secondo l’uso dei mitici “cantastorie” – da 50 illustrazioni pittoriche offerte da un parterre internazionale di artisti. Le opere, confluite nel volume che accompagna il disco, saranno esposte nel corso della mostra “I colori raccontano le storie”, che verrà inaugurata sabato. 

"SANTULUBBIRANTI" E IL TERRITORIO

 Il patrimonio culturale della provincia di Messina, raccontato in testi, musica e immagini, comprende la leggendaria impresa di Ulisse nella grotta di Polifemo di Milazzo, la “Katàbba” di Monforte San Giorgio, i miracoli del Beato Antonio Franco, abate di Santa Lucia del Mela, la storia di Pasquale Bruno di Villafranca Tirrena, l’origine della farmacia di Roccavaldina, la leggenda dell’Orso di Saponara, l’antico rito del “Muzzùni” di Alcara Li Fusi, lo “Scacciùni” di Cattafi, le gesta di Ruggero d’Altavilla a Santo Stefano Medio, la poesia di Antonio Giunta di Spadafora,  la memoria di Candelora Calderone, cantastorie luciese, la tradizione dei canti devozionali alla “Madonna del Sabato” che vengono riproposti ancora oggi a Sant’Andrea, frazione di Rometta.