mercoledì 26 febbraio 2014

Fra tradizione e sorprese, immancabile appuntamento con il Carnevale storico luciese, domenica e martedì

Clicca sulla foto per ingrandire



Le "api di Carnevale"
Sfilate allegoriche, gruppi mascherati e degustazioni di ricette tipiche: sono questi gli ingredienti della nuova edizione del Carnevale luciese, che torna dopo quarant'anni per divertire grandi e piccoli. Dopo il successo dell'edizione 2013, che neppure il maltempo è riuscito a fermare, l'appuntamento con il Carnevale a Santa Lucia del Mela si rinnova anche quest'anno e raddoppia gli eventi in programma. Per ben due giorni, domenica 2 e martedì 4 marzo, la città si vestirà a festa per l'attesa rievocazione del "Cataletto", rito carnevalesco dalle origini antichissime, e per l'allestimento di un corteo molto speciale. 
Tra le curiosità di questa nuova edizione c'è, infatti, il primo concorso dedicato alle caratteristiche motoapi, che, da tradizionale mezzo di trasporto, si trasformeranno per l'occasione in carri allegorici, nel contesto di un concorso che premierà la creazione più originale e divertente. Le api di Carnevale sfileranno domenica e martedì a partire dalle 15.30, attraversando diversi quartieri, al seguito di gruppi in maschera e sulle note di allegre marce musicali.

Le sagre in piazza
Immancabili poi gli appuntamenti con i sapori che da sempre allietano questo speciale momento dell'anno: tutti in Piazza Duomo domenica alle 20 per la sagra della salsiccia, martedì alle 19.30 per degustare i maccheroni di Carnevale e, alle 22.30, i golosi dolci tipici, dalle "fraviole" alle "chiacchiere" e alla "pignolata". Domenica, inoltre, la serata di festa culminerà in aula consiliare, con un ballo e la premiazione della maschera più bella.

Il "cataletto"
Guardando ai secoli passati, grazie all'ausilio di documenti d'archivio e testimonianze orali, è stato possibile salvaguardare dall'oblio una pagina importante del folklore luciese, legato appunto alle fastose celebrazioni che, storicamente, hanno fatto del Carnevale uno degli eventi più attesi e seguiti di tutto l'anno. Martedì il pubblico assisterà così al "cataletto" che, animando le piazze e i quartieri, offrirà l'occasione unica di partecipare ad una suggestiva rievocazione "in notturna". 
Al centro di questo evento, la morte simbolica di Carnevale che, dopo aver mangiato e bevuto a dismisura, viene accompagnato in un finto corteo funebre dagli strepiti generali e dal pianto delle “cianci morti”, ovvero le classiche “prefiche”. Soprattutto nel secondo dopoguerra, il “cataletto” rappresentava uno dei riti centrali nel calendario festivo luciese, anche per il valore antropologico che, in un’epoca di austerità, legata per esempio ai pochi mezzi generalmente disponibili per imbandire la tavola, consentiva libertà ed eccessi altrimenti proibiti. 
Non a caso, martedì alle 19 in Piazza Milite Ignoto verrà riproposto, dagli attori del “Piccolo Teatro”, il processo a Carnevale, che, nella tradizione, veniva  accusato di golosità e ingordigia (tanto da “morire” con una fraviola in bocca), con giudici, medico e prete pronto per il funerale grottesco. L'altro momento importante, domenica alle 19 in Piazza Duomo, è lo "sposalizio", un finto matrimonio grottesco caratterizzato da un copione di scherzi e divertimento.
Sempre da piazza Milite Ignoto, martedì alle 21, partirà il corteo allegorico vero e proprio, sino a Piazza Duomo, dove, dopo l’intrattenimento dei gruppi “Coppola nera” e “Girasole”, verrà bruciato un fantoccio, su un rogo scoppiettante, come simbolo della fine della festa e l'inizio della quaresima, segnato dal suono delle campane (il cosiddetto "campanazzu").

L'organizzazione
Obiettivo dell’iniziativa, proposta dal "Blog del Mela", è quello di far rivivere una festività legata al patrimonio culturale cittadino, abbandonata negli anni ’70 ma dettagliatamente ricordata sia dalle fonti storiografiche che dalla tradizione orale. All'evento, patrocinato dall'amministrazione comunale, partecipano anche l'associazione "La Giara", la Libera Università per la Terza Età, la Banda Musicale Randisi, mentre le sagre sono offerte dai maestri ristoratori e pasticcieri luciesi.

Dalla "GAZZETTA DEL SUD" del 20 febbraio 2014