sabato 27 settembre 2014

E l'incubo diventò realtà

L'incendio alla RAM visto da Santa Lucia del Mela,
nella foto di GIANMARCO AMICO


Katia TrifiròIn questi casi di parla di tragedia annunciata. E non c'entra il fatto che non ci siano stati né morti né feriti, perché le conseguenze di un disastro ambientale enorme graveranno sulla nostra terra per anni, forse per decenni. Siamo stati svegliati nel sonno da un vicino di casa, dalla telefonata di un amico. O magari eravamo svegli, eravamo in giro e abbiamo assistito in diretta al tremendo spettacolo del fuoco divampato alla Ram.
Questa è una cronaca che non avrei mai voluto scrivere. E non vorrei, mentre scrivo, assistere impotente alla nube scura che continua ad alzarsi e ad alimentarsi, nonostante le rassicurazioni, nonostante ci dicano, da ieri notte, che "la situazione è sotto controllo". Dopo la paura, è il giorno della rabbia, dell'incertezza sul futuro. Tra qualche tempo, inizieremo forse a non parlarne più, perché le notizie, si sa, passano e di dimenticano.
Peccato che questa non sia una notizia come tutte le altre. Perché oggi celebriamo, ancora una volta, gli effetti del fallimento di una politica territoriale che ha investito sull'industria rinunciando alla difesa della salute e dell'ambiente, in un clima di asservimento e collusione in cui non c'entra più neanche il ricatto occupazionale, né le ragioni, più che legittime, di chi vive lavorando per la Ram. Questo sarà anche il momento delle speculazioni e delle recriminazioni, delle polemiche e forse anche delle strumentalizzazioni. C'è chi, tuttavia, da sempre lotta per un altro modello di sviluppo e di cultura, chi non scende a patti con l'industria, ed oggi è altrettanto legittimato a far sentire la propria voce.
Quella di ieri rimarrà per sempre una notte che anche la comunità luciese ricorderà come un incubo, mentre cresce la preoccupazione per le conseguenze a lungo termine che il territorio comunale, uno dei più inquinati tra quelli dichiarati ad alto rischio ambientale, dovrà scontare per un tempo ancora difficile da quantificare. Una notte di uomini, donne e bambini in strada, terrorizzati dai bagliori sinistri ben visibili da tutti i punti del territorio e allarmati dal fumo acre che ammorba l’aria. Qualcuno cerca di lasciare la città, altri preferiscono dormire in auto perché hanno paura di rientrare in casa. 
In mancanza di comunicazioni ufficiali, c’è chi bussa alle porte dei vicini e chi cerca informazioni e notizie sui portali web e su Facebook. Anche il sindaco Nino Campo e il gruppo comunale di Protezione civile si affidano alla rete per diffondere informazioni su come comportarsi, e, sino alle prime luci dell’alba, girano per le strade e raggiungono i quartieri, cercando di rassicurare i cittadini e di contenere il panico. 
«Quando ci siamo accertati che non c’era pericolo di esplosione, abbiamo invitato la popolazione a non lasciare le proprie abitazioni», dichiara oggi Campo. Numerose famiglie, provenienti anche dai centri vicini, per tutta la notte cercano rifugio nella sede della Protezione civile luciese, che ha attivato il CoC (centro operativo comunale) e le azioni di sostegno ai cittadini.
Al risveglio, scatta la reazione di protesta della comunità, che si sta organizzando in un comitato spontaneo per difendere il proprio diritto alla salute contro l’inquinamento. Una battaglia sostenuta dall’assessore all’ambiente Rosario Torre, da sempre in prima linea su questi temi, e dall’amministrazione comunale.

«Pretendiamo chiarezza da parte delle industrie e garanzie dalla Prefettura, per poter dare risposte ai cittadini», incalza Campo. «Vogliamo vigilanza e rispetto delle procedure di sicurezza. Solo in questo caso le industrie possono coesistere con l’ambiente, perché non è la popolazione a doversi adeguare ma il contrario». Una posizione netta, segnalata dalla convocazione, giovedì scorso, di un consiglio comunale aperto, programmato per il prossimo 15 ottobre, con i rappresentanti nazionali delle associazioni ambientaliste e degli esperti. 

Incendio alla RAM, riprende il rogo

Filippo Alibrando - Intorno alle ore 15:10 l'incendio che questa notte è divampato nel parco serbatoi della Raffineria Mediterranea di Milazzo è ripreso. Da quanto si apprende dal web (notizie non ancora confermate ufficialmente), l'emergenza interna all'industria non è ancora finita. Le fiamme e la conseguente colonna di fumo nero sarebbero state scatenate dal vento che alimenta i piccoli focolai che ancora persistono nel sito del rogo.
Tuttavia la situazione, a detta di fonti interne alla RAM, è stata sempre sotto controllo.
Si consiglia quindi, onde evitare l'inalazione di sostanze tossiche, di restare chiusi in casa.

Ore 16:35 - La Protezione Civile di Santa Lucia del Mela ha attivato la sala operativa del COC di via Cimitero. per info telefonare allo 090935046.
"Invitiamo la popolazione di Santa Lucia del Mela alla massima tranquillità. Si consiglia di rimanere nelle proprie abitazioni con le finestre chiuse. Seguono aggiornamenti." - fanno sapere tramite un post apparso su Facebook. 

RESTATE COLLEGATI PER EVENTUALI AGGIORNAMENTI.


Foto di: Antonella Alibrando

Foto tratta dal web


Grave incendio alla Raffineria di Milazzo

Filippo Alibrando - Un incendio di vaste proporzioni sta divampando all’interno della Raffineria di Milazzo sin dall’una di questa notte. Sul posto sono arrivati mezzi dei Vigili del Fuoco provenienti da tutta la provincia di Messina, per tentare di domare le alte fiamme che purtroppo illuminano la notte di tutto il comprensorio, dato che sono visibili anche a chilometri di distanza.



L’area interessata dal rogo è il parco serbatoi, in particolare il numero 513, contenente Kerosene. Le operazioni di spegnimento sono ancora in corso, ma vi è estrema difficoltà nel domarle a causa della residua presenza del combustibile. Ad ogni modo, è stato attivato il piano di raffreddamento di tutte le altre cisterne. 

Allo stato attuale, fonti interne della RAM e del COC del Comune di Milazzo fanno sapere che la situazione è sotto controllo. Ma nonostante tutto la gente ha paura e centinaia di famiglie stanno convergendo nei centri limitrofi quali Barcellona Pozzo di Gotto o Santa Lucia del Mela.
Il sindaco di Santa Lucia del Mela, geom. Antonino Campo invita la popolazione, con un post su Facebook, a stare tranquilla ed inoltre di non spostarsi dalle proprie abitazioni dato che non sono ancora arrivati comunicati ufficiali da parte della Protezione Civile o Prefettura indicanti procedure di evacuazione.
Per ulteriori informazioni, è possibile chiamare allo 090935046.
Ore 02:50 - La Raffineria di Milazzo fa sapere che non ci sono feriti, ma che le operazioni di spegnimento si protrarranno ancora per molte ore sino a completo esaurimento del Kerosene. (fonte: Oggimilazzo.it)

Ore 03:02 - La prefettura di Messina ha declassato l'allarme rosso. Non vi è diretto pericolo per la popolazione (oltre al grandissimo disastro ambientale correlato allo spiacevole evento). 

ARTICOLO IN CONTINUO AGGIORNAMENTO.

giovedì 25 settembre 2014

Concorso fotografico “Un Borgo da scoprire” edizione 2015


L’Associazione Turistico Culturale “Blog del Mela”, con il patrocinio del Comune di Santa Lucia del Mela, nell’ambito delle iniziative collegate alla promozione turistica del proprio territorio, bandisce il seguente concorso fotografico, denominato “Un Borgo da Scoprire” edizione 2015, così regolamentato.

REGOLAMENTO

Premessa

Questo concorso vuol essere un viaggio tra le bellezze artistiche, paesaggistiche, delle tradizioni e del folklore della città di Santa Lucia del Mela e della Sicilia. L’intento è quello di effettuare una selezione delle più belle fotografie, che saranno utilizzate, per la pubblicazione e  la diffusione nelle attività promozionali e turistiche del Comune e del Comprensorio.

Temi

Il concorso è costituito da tre sezioni:

  • La magia dei fuochi d’artificio nella tradizione luciese (foto inedite)
  • Santa Lucia del Mela in bianco e nero: immagini dal passato (foto inedite)
  • Paesaggi di Sicilia

I partecipanti alla prima sezione sono invitati a presentare fotografie inedite che raffigurino i giochi pirotecnici che si sono svolti nel territorio comunale di Santa Lucia del Mela, in qualsiasi evento nel corso degli anni.

La seconda sezione del concorso prevede l’utilizzo di immagini in bianco e nero che raffigurino personaggi, monumenti, paesaggi, tradizioni, momenti ed eventi del passato (1890-1980), previa eventuale liberatoria da parte dei proprietari e/o terze persone raffigurate.

La terza sezione comprende l’utilizzo di immagini in bianco e nero e/o a colori che rappresentino l’immensa varietà dei paesaggi siciliani, nella loro essenza e peculiarità nei colori e nelle forme.

Partecipazione

La partecipazione al concorso è aperta a tutti, possono prenderne parte fotografi amatoriali, dilettanti e professionisti, italiani e stranieri, E’ prevista una quota di partecipazione di € 10,00, che include la stampa e l’allestimento della mostra che saranno a cura dell’associazione.
Per iscriversi al concorso bisognerà inviare le foto unitamente alla scheda di partecipazione all’indirizzo email: blogdelmela@gmail.com specificando nell’oggetto: “un borgo da scoprire”.
Tutte le foto pena esclusione, devono pervenire entro e non oltre il 30 Giugno 2015.
Successivamente tutti gli autori saranno contattati singolarmente tramite email per essere avvisati dell’avvenuta selezione e delle modalità per il versamento della quota di partecipazione.
Le foto saranno selezionate da una giuria qualificata il cui giudizio è insindacabile e inappellabile.
Le fotografie a colori e in bianco e nero, potranno essere leggermente ritoccate, evitando pesanti manipolazioni; non sono ammessi artefatti fotografici.
Ogni concorrente, può partecipare a tutte e 3 le sezioni previste dal concorso, trasmettendo un massimo di 2 fotografie per ogni sezione e corrispondendo la quota di partecipazione per ogni singola sezione a cui si intende partecipare.
Il concorso si riterrà nullo se non si raggiungerà un numero minimo di partecipanti ad ogni sezione pari a 10.

Come partecipare

Le fotografie, il cui file sarà identificato dal nome dell’autore e dal titolo dell’opera, (es. Mario Rossi - Capitello) dovranno essere in formato jpeg, con dimensioni minime 2560x1700 pixel, e risoluzione 300 dpi.
I file dovranno essere accompagnati dalla scheda di partecipazione e dalle eventuali liberatorie, all'indirizzo email: blogdelmela@gmail.com.

Il bando, la scheda di partecipazione e le eventuali liberatorie per partecipazione al concorso, potranno essere scaricati dal sito del “Blog del Mela” (http://www.blogdelmela.it/) o dalla pagina Facebook: Blog del Mela.

Esposizione ed assegnazione dei Premi

In data 2 Agosto 2015, si terrà a Santa Lucia del Mela, nell’ambito della manifestazione “Notte della Cultura”, una mostra evento, dove saranno esposte tutte le foto partecipanti al concorso e a fine serata verranno proclamati i vincitori.
La prima foto classificata per ogni sezione sarà premiata con un premio in denaro di € 100,00.

Diritto d’Autore.

Tutti i partecipanti al concorso, cederanno i diritti d’autore e ogni pretesa sull’utilizzo delle immagini all’Associazione “Blog del Mela” ed al Comune di Santa Lucia del Mela, entrambi, si impegnano a citare il nome dell’autore per ogni utilizzo successivo delle immagini.
Le opere presentate al concorso, dovranno essere esenti da qualsiasi diritto di proprietà artistica o da diritti di qualsivoglia natura che potrebbero appartenere a terzi. Gli autori manlevano l’associazione “Blog del Mela”, organizzatrice del concorso fotografico “Un Borgo da scoprire” edizione 2015, e il Comune di Santa Lucia del Mela, in qualità di patrocinante, da qualsiasi azione legale che venisse esercitata da eventuali aventi diritto.
Le foto che partecipano al concorso resteranno di proprietà dell’associazione organizzatrice, che potrà utilizzarle insieme al Comune di Santa Lucia del Mela per finalità promozionali, garantendo la citazione dell’autore.

Motivi di esclusione

L’autore è responsabile del contenuto delle immagini con cui partecipa al concorso.

L’organizzazione si riserva di non ammettere le foto:
-      Lesive della comune decenza.
-      palesemente fuori tema
-      non rispettose della vigente normativa.
-      Contenenti riferimenti pubblicitari, politici o riconducibili all’ambito religioso non rispettosi di persone e dei loro diritti.
-      Foto nelle quali compaiono persone riconoscibili, se non corredate dalla necessaria liberatoria alla pubblicazione, firmata dai soggetti fotografati.
-      Foto con minori, se non accompagnata da relativa liberatoria firmata dai genitori o chi né fa le veci.


La partecipazione al concorso implica l’accettazione incondizionata delle condizioni stabilite dal regolamento.



Regolamento

Schede di partecipazione

domenica 14 settembre 2014

Memorial Leandro Ispoto, accesi i riflettori sul campo da tennis

Il vincitore Nino Duca con Franco e Cristiano Ispoto

Si è concluso con la vittoria di Nino Duca la prima edizione del “Torneo di tennis Città di Santa Lucia del Mela”, dedicato alla memoria di Leandro Ispoto, prematuramente scomparso in seguito ad una malattia cardiaca. L’iniziativa è stata promossa dall’Asd “Eolo”, presieduta da Lorenzo Isaia, con il patrocinio del Comune e il supporto di numerosi sponsor, che hanno consentito di riattivare l’impianto di illuminazione e dare nuovo splendore al campo di contrada Grazia. Qui si sono sfidati 24 atleti, provenienti da tutta la provincia e divisi in sei gironi, sino all’attesa finalissima tra Duca e Francesco Lipari, anticipata dalla finalina per il terzo posto tra Giovanni Sindoni e Claudio Isgrò, che lo ha conquistato. Presenti alla premiazione anche il fratello e il figlio di Leandro Ispoto, che hanno seguito con grande commozione il torneo. L'iniziativa premia l’impegno speso nel ricordo di un giovane luciese scomparso da poco, ma anche il lavoro volontario degli organizzatori, che ha restituito uno spazio alla collettività, con l’auspicio che possa ospitare nuovi eventi. Il campo da tennis rappresenta infatti una risorsa, pur essendo rimasto, sino a questo momento, in stato di incuria e di abbandono. Ora, grazie all'iniziativa di "Eolo", torna ad essere fruibile. 

Sulle tracce del Beato. Primo raduno dei ministranti del Vicariato


di Giancarlo Cigala - Si è svolto nell’antica Basilica Concattedrale di Santa Lucia del Mela, nell'ambito della preparazione ai solenni festeggiamenti in onore del Beato Antonio Franco, il primo raduno vicariale dei ministranti del Vicariato del territorio di Santa Lucia del Mela. L’evento, fortemente voluto dal Vicario Foraneo, Canonico Paolo Impalà, con l’ausilio del responsabile vicariale per i ministranti, ha visto un nutrito gruppo di ministranti provenienti dalle varie comunità parrocchiali  del Vicariato.  
Dopo un momento di accoglienza e fraternità, è stata la volta di un momento di preghiera, seguito dal saluto del Vicario Foraneo, che ha ringraziato i ragazzi per il servizio svolto in questi anni, specialmente durante le Messe Stazionali presiedute dall’Arcivescovo e le fasi salienti della Beatificazione dello scorso 2 settembre. Si è quindi avviata una catechesi sia sulla figura del ministrante che sulla vita e le opere di Beato Antonio Franco, realizzata coinvolgendo i vari ministranti che hanno preso la parola, riferendo quanto conoscevano della vita e delle opere del Beato, con particolare attenzione ai prodigi che i biografi ricordano essere avvenuti nelle varie cittadine di provenienza dei ministranti, che, un tempo, facevano tutte parte della Prelatura Nullius.
I ragazzi hanno quindi indossato il proprio abito liturgico per la celebrazione della Santa Messa, durante la quale il Can. Paolo Impalà si è soffermato sulla figura del ministrante, sulla sua importanza nella vita della Chiesa, sul grande dono che il Signore fa nel chiamare al suo fianco, nel servizio alla mensa, fanciulli e giovani che mettono generosamente a disposizione il proprio tempo e le proprie energie e offrono una bella testimonianza di vita ai coetanei e all’intera comunità.
Durante la celebrazione è stata data lettura della lettera inviata per l’occasione da Mons. Guido Marini, Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, che, informato dell’evento, ha voluto far giungere il suo saluto ai partecipanti e ai sacerdoti. Al termine della Santa Messa ci si è trasferiti al complesso vicino dei Cappuccini, dove si sono tenuti diversi giochi e momenti di amicizia e fraternità.


mercoledì 10 settembre 2014

Consiglio comunale, tasse e regolamenti

NODO BOLLETTE
Conti e tributi sotto esame per il civico consesso luciese, presieduto da Emanuele Impalà, in attesa del dibattito sul bilancio, che arriverà in aula verosimilmente a fine mese, dopo il passaggio in Giunta del documento contabile. Nell’ultima seduta è stato approvato, con i voti dei soli consiglieri di maggioranza presenti, rappresentati dal capogruppo Carmelina Genovese, il regolamento che disciplina la Iuc, l’imposta unica comunale comprendente la vecchia Imu, il tributo Tasi relativo ai servizi indivisibili e la tassa sui rifiuti (Tari). 
Per le famiglie, rimangono invariate sia le tariffe Imu, che non incidono sulle abitazioni principali ma sugli altri immobili posseduti, sia quelle relative alla Tari, maggiorata però per le attività commerciali, che quest'anno si troveranno a pagare di più. La bolletta potrà essere, tuttavia, più leggera grazie alle agevolazioni previste con il conferimento di rifiuti differenziati  nel nuovo Ecopunto, che dovrebbe partire entro l’anno e che consentirà un risparmio sino a 50 euro per le famiglie e a 150 euro per le attività commerciali. 
L’aliquota Tasi, che individua quali servizi indivisibili l’illuminazione pubblica, la manutenzione stradale e la Protezione civile, è pari al 2 mille sulla prima abitazione (con una detrazione di 50 euro); sarà pagata, nella misura del 30 per cento del totale, anche da chi occupa una casa non propria, per esempio in affitto. 
Contrari al regolamento Iuc i due componenti del gruppo di minoranza “La città che vorrei” presenti in aula, per le ragioni politiche e formali espresse dal capogruppo Pietro Cannuni. Il consigliere ha infatti lamentato l'invio tardivo della documentazione da dibattere in aula (il 13 agosto con soli 5 giorni di tempo per esprimere le proprie valutazioni), facendo inoltre presente che i luciesi si troveranno a pagare di più con un'aliquota Tari 2014 che, secondo i suoi calcoli, è più alta della Tares 2013, comprensiva dei cosiddetti servizi indivisibili (oggi sotto la voce Tasi). 
Tra gli altri punti relativi alle tariffe, approvata anche l’addizionale comunale Irpef, con l’aliquota che sale dallo 0,4 allo 0,5 per mille. Nel corso della seduta, Cannuni ha inoltre proposto un'interruzione dei lavori, sospesi per alcuni minuti, per evidenziare il basso numero di consiglieri di maggioranza presenti e il senso di responsabilità della minoranza nel non abbandonare l'aula. 

CICERO SEGRETARIA E ANANIA REVISORE DEI CONTI
I consiglieri hanno poi approvato lo schema della convenzione da stipulare tra i sindaci dei Comuni di Basicò e Santa Lucia del Mela relativamente allo svolgimento delle funzioni di segreteria comunale. Il nuovo segretario è la dottoressa Vincenza Cicero, che svolgerà i due terzi del suo incarico nella sede luciese, in associazione alla sede di Basicò. La dottoressa Cicero prende il posto di Anna Maria Carugno, alla quale si erano sostituite, nei mesi scorsi, altre figure, sino alla stipula della convenzione con Basicò.
Confermato all’uscente Livio Anania, eletto nel corso della seduta, l’incarico di revisore unico dei conti del Comune luciese. Una scelta all’insegna della continuità, per il triennio 2014-2017, secondo la votazione espressa a suo favore da otto consiglieri su dieci. Classe 1973, dottore commercialista, Anania ha già svolto, in passato, l’attività di revisore presso altri Comuni. 

PRECARI E PATTO DEI SINDACI
Nel corso della seduta, sono stati inoltre approvati sia i criteri che aggiornano l’ordinamento di uffici e servizi secondo la riforma Brunetta del Lavoro pubblico, sia l’anticipazione della quota del fondo destinato al compenso degli squilibri finanziari, per un importo di oltre 458 mila euro. Somme a favore dei 27 lavoratori del Comune con contratto a tempo determinato, destinatari del regime transitorio dei lavori socialmente utili. All’unanimità, è passata infine l’adesione al cosiddetto “Patto dei Sindaci”, sul tema dell’efficienza energetica e dell’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili.
(Katia Trifirò)

martedì 9 settembre 2014

Juventus Club Doc, i tifosi dello "Scirea" incontrano Moggi




Ripartono le iniziative dello Juventus Club Doc “Scirea”, che non si è fermato neppure nella pausa estiva per programmare al meglio le attività dedicate ai soci e gli appuntamenti con le stelle bianconere di ieri e di oggi. Primo ospite della stagione Luciano Moggi, l’indimenticato direttore generale della Vecchia Signora, accolto da un vasto gruppo di tifosi provenienti da tutta la Sicilia e anche dalla Calabria. 
Già nel 2010 il club doc luciese, presieduto da Benedetto Merulla, aveva organizzato un incontro con Moggi per riflettere sugli aspetti meno noti di “calciopoli” e sull’attuale condizione del calcio italiano. Aspetti che sono stati di nuovo al centro di un intenso dibattito, durante il quale sono stati rievocati grandi protagonisti della storia juventina, da Umberto Agnelli a Gaetano Scirea, alla cui memoria il club è dedicato.
Fondato nel 1984, il sodalizio luciese è tra più numerosi e accreditati della Sicilia e rappresenta una realtà in costante crescita, caratterizzandosi sul territorio per la valorizzazione del calcio nella sua dimensione associativa. Tacconi e Storari, Brio e Padovano, Anastasi e, più recentemente, Birindelli, sono solo alcuni dei tanti che hanno già visitato lo “Scirea” per condividere con i soci esperienze e ricordi. «Neanche quest’anno mancheranno momenti aggregativi e ospiti d’eccezione», afferma Merulla, «premiando l’esempio positivo di giocatori legati ai colori della maglia, che sono rimasti nel cuore dei tifosi». 
Il club doc, che ha appena avviato la nuova campagna tesseramenti, riproporrà inoltre la quarta edizione del “Premio luciese bianconero doc”, un riconoscimento assegnato sinora a Buffon, Chiellini e Antonio Conte. In programma anche le consuete trasferte negli stadi italiani ed europei e la collaborazione con i giovani atleti del territorio, nell’ottica della promozione del calcio locale. 

martedì 2 settembre 2014

Beato Antonio Franco, il giorno della festa

Il corpo incorrotto del Beato Antonio Franco (26 settembre 1585 - 2 settembre 1626) nella Concattedrale luciese
Poveri infelici che, accusati ed incarcerati ingiustamente, si rivolgono fiduciosi alla sua clemenza; individui che si sentono gravati dell'inesorabile fisco oltre ogni limite di sopportazione e invocano una maggiore equità; detenuti che supplicano perché sia riveduta la loro posizione o che sia mitigata la loro pena o di disagiate condizioni di famiglia; uomini o donne condannati per il delitto di adulterio che, pentiti, promettono di riallacciare i vincoli familiari infranti e chiedono quindi di essere perdonati; famiglie che languono nella più squallida miseria e che si rivolgono per aiuto al cuore generoso del loro Pastore. Mons Franco ha tempo per tutto: esamina ogni singolo caso e decide in merito con grande carità e anche con giustizia ammirabile.
Tante fatiche apostoliche, affrontate per la salvezza delle anime del suo caro gregge luciese, tanti eroici estenuanti digiuni, fatti per impetrare grazie e favori celesti, ebbero la meglio su una fibra delicata e gracile quale quella del nostro santo Prelato che, tra l'altro, sin quasi dall'inizio del suo arrivo in Prelatura, ha sofferto per un oscuro e non meglio precisato male. Ma come tutti i Santi accettò anche lui la sofferenza con umile sottomissione e con piena uniformità alla volontà divina lasciando che di essa si servisse liberamente il suo Dio per purificare ed affinare la sua anima sempre più assetata di perfezione. Ma ai già lancinanti dolori che la malattia gli procurava, altre sofferenze spontanee si procacciava Mons. Franco; che, per espiazione dei tanti peccati commessi nel mondo e nella sua Prelatura in specie, non solo spessissimo digiunava totalmente, o se pranzava lo faceva a pane e acqua per ubbidienza ai medici che gli proibivano tante asperità. Portava inoltre strette ai fianchi, giorno e notte, due grosse catene di ferro, una delle quali irta di appuntiti aculei.
La ferale notizia della dipartita di Mons. Franco si sparse repentina tra il popolo luciese [...]. Una massa dolente, che aveva "perduto il padre, il consolatore degli afflitti, il sostegno dei poveri, il santo" (citazione da Padre Parisi), voleva vederlo per l'ultima volta e desiderava baciargli e stringergli quelle mani sì tanto benefiche. In un primo tempo i portinai e gli inservienti cercarono di arginare quella marea di afflitti, che si pigiava contro il portone serrato, lasciandone i battenti chiusi; poi, per evitare disordini, o, peggio ancora, incidenti e feriti, spalancarono le porte e ne permisero l'accesso. Fu, allora, un continuo fluire di gente mesta. Serrato poi il Palazzo e rivestita degli abiti pontificali, la venerata salma fu solennemente trasportata, al lume di mille e più candele, col dolente corteo del Capitolo dei Canonici, del Clero, dei Giurati della città, degli Ordini religiosi e delle Corporazioni cittadine, in Cattedrale, dove fu pubblicamente esposta per ben tre giorni e fu visitata e pianta da ogni ceto di gente d'ogni fascia d'età che da ogni angolo della città e della Prelatura, ininterrottamente, vi giunse.  

 Citazioni tratte dal volume di Mons. Raffaele Insana e Antonino Saya Barresi, "In salvaguardia delle loro mura un protettore sì degno" - Vita e opera apostolica del Servo di Dio Mons. Antonio Franco, Prelato Ordinario di Santa Lucia del Mela (Edizioni del Museo, 1997) 


Incendio vicino alle case, la Forestale doma il fuoco





Hanno temuto il peggio gli abitanti delle contrade Sola e Drò, aggredite ieri da un vasto incendio che si è sprigionato nel primo pomeriggio. Erano passate da poco le 13, quando nuvole di fumo irrespirabile hanno iniziato ad addensarsi attorno all'area che sovrasta il fiume Floripotema. 
Immediatamente è scattata l'allerta degli abitanti, che hanno ricevuto i primi, fondamentali soccorsi dal corpo Forestale. Due i focolai che, cresciuti a dismisura a causa delle intense raffiche di vento, sono arrivati a lambire le case. 
Oltre alla Forestale, sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco di Milazzo e la Protezione civile di Santa Lucia e San Filippo del Mela. Uno spiegamento importante di mezzi e uomini, a lavoro per ore prima di riuscire a placare completamente il fuoco e mettere in salvo le abitazioni. 
La conta dei danni include la devastazione di campi e terreni, alberi e ulivi azzerati dal passaggio delle fiamme. Pare che già nei giorni scorsi ci siano stati dei tentativi di appiccare il fuoco nella zona, a partire dalla stessa proprietà privata che è stata maggiormente colpita dal fuoco. 
Il rogo di ieri rappresenta il primo vero incendio della stagione. Dopo le estati roventi degli scorsi anni, funestati da episodi incendiari che hanno causato gravi perdite al patrimonio naturalistico dei monti luciesi, i mesi appena trascorsi hanno fatto registrare una relativa calma. Il bilancio più pesante resta quello di agosto 2012, quando incendi di vastissime proporzioni hanno ripetutamente distrutto decine e decine di ettari in vari punti del paese, colpendo sia i terreni di montagna che i confini del centro urbano.  
I tentativi di sensibilizzare ed informare sul rischio incendi sono partiti dalla Protezione civile comunale, che, oltre ad organizzare la consueta campagna di formazione dei volontari, ha istituito anche quest’anno un presidio territoriale di avvistamento. Tra le misure preventive adottate, vanno annoverate inoltre le ordinanze sindacali che impongono di tenere puliti i confini dei terreni incolti, nei quali, spesso, il fuoco trova facilmente appiglio. Misure che cercano di arginare il fenomeno ma che, purtroppo, finiscono per non essere sufficienti. (Katia Trifirò)

lunedì 1 settembre 2014

Un anno da Beato. Antonio Franco, il "San Francesco" di Santa Lucia del Mela

15 Settembre 2013. Il corpo del Beato ritorna a Santa Lucia del Mela
 dopo il rito di Beatificazione nella Cattedrale di Messina, celebrato giorno 2.

Il Beato Antonio Franco, un pastore moderno.
Lottò contro le ingiustizie e gli usurai, a fianco dei poveri e dei perseguitati, contro il clero corrotto e i soprusi dei nobili e dei potenti, confortando i malati e facendosi ultimo tra gli ultimi. È invocato per la sua fama di santità e il suo corpo incorrotto è venerato da quasi quattro secoli nella Basilica Concattedrale dell’Arcidiocesi di Messina, Lipari, Santa Lucia del Mela, che, il 2 settembre di un anno fa, ha reso ufficiale il titolo di Beato con cui i suoi devoti da sempre lo invocano. 
È questa la storia dell’abate e prelato Antonio Franco (Napoli, 26 settembre 1585 – Santa Lucia del Mela, 2 settembre 1626), pastore dell’antica Prelatura Nullius luciese, che, durante gli ultimi anni della sua breve e intensa vita, tra il 1617 e il 1626, rinunciò ai privilegi del suo ruolo e delle sue nobili origini, proprio come San Francesco d'Assisi, per dedicarsi ai bisognosi. 
Le fonti archivistiche e le biografie descrivono Mons. Franco con tutti i crismi di una “santità eccellente”, che, ancora prima del riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa, ne hanno fatto storicamente uno dei protettori della comunità luciese. Ne è prova il nome di battesimo Antonio Franco, diffuso sin dal lontano 1626 tra i fedeli e tramandato, di generazione in generazione, per quattro lunghi secoli sino ad oggi. 
Sappiamo che si sottoponeva a grandi penitenze e privazioni e sembra che non adoperò mai il letto, sdraiandosi sul pavimento con una piccola stuoia per materasso e una pietra per cuscino. Portava inoltre strette ai fianchi due grosse catene di ferro, una delle quali irta di aculei appuntiti. Di quelle due catene una esiste ancora, ed è racchiusa in una cassetta argentea protetta da vetri che viene portata, in segno di venerazione, per le case a guarigione degli infermi. 
Sull’esempio di Carlo Borromeo e ispirato dai principi del Concilio di Trento, fu anche un pastore “illuminato”: basti pensare alle azioni di riforma delle istituzioni ecclesiali e all’attenzione per le condizioni degli agricoltori siciliani, ribadita emanando vari decreti contro l’odiosa pratica dell’usura. 
Si occupa di evangelizzare ed educare il popolo e i sacerdoti e organizza frequenti visite pastorali alle chiese delle città e delle campagne, agli ospedali, alle comunità di religiosi. Vive poveramente per dedicarsi a chi non ha niente, operando con giustizia e carità nella cura delle anime e nell'azione di governo connessa al suo ruolo. Ed è per questo che, quando le campane della Cattedrale luciese, il 2 settembre 1626, rintoccano per annunciarne la morte, sono prima di tutto i poveri a riversarsi per le strade, a piangere e a chiedersi: «Chi si prenderà cura di noi?».

Il corpo incorrotto del Beato, mostrato dopo la ricognizione canonica

I miracoli del Beato. 
Tutta la santa vita dell’abate e prelato luciese è caratterizzata da segni di grazie sparse abbondantemente sul suo popolo, in aggiunta all’intensa attività di intervento sociale, in un contesto storico caratterizzato dalla concentrazione del potere politico nelle mani di nobili ed ecclesiastici, che lo gestivano senza tener conto delle condizioni di miseria della maggior parte della popolazione, sfruttata e oppressa. 
Annoverata in una lunga lista di fatti prodigiosi, vi è persino la testimonianza di resurrezione dei morti, tra gli atti funzionali alla Causa che ricordano guarigioni da ogni genere di male, esorcismi, interventi sulle calamità naturali. La salvezza da una tempesta in mare, ad esempio, è evocata ogni anno nel giro votivo offerto dal complesso bandistico luciese, i cui componenti nel 1917 scamparono ad un naufragio nelle Eolie. 
Altrettanto celebre il “miracolo dell’acqua” fatta sgorgare a San Filippo del Mela, dove esiste il nome di una via intitolata al Beato Antonio Franco. Parallelamente alle testimonianze d’archivio, esistono diverse ricerche dedicate a questa grande figura, tra cui un fondamentale studio di padre Giovanni Parisi del ’65, un volume di mons. Raffaele Insana e Antonino Saya Barresi del ’97, i preziosi scritti della famiglia Fulci. Il Beato Franco vi appare sempre con tutti i crismi di una santità di raro fervore, connessi alla sua alta statura umana, morale, spirituale, che lo rende uno dei Pastori più ragguardevoli e prestigiosi fra quanti si distinsero nei decenni successivi al Concilio di Trento. 

La cerimonia di Beatificazione del 2 Settembre 2013 a Messina,
presieduta dal cardinale Angelo Amato

La Causa di Beatificazione. 
Il processo di Beatificazione del Servo di Dio Mons. Antonio Franco  è stato tentato ripetutamente nel corso dei secoli, sin dalla sua morte, poiché la fama di santità che lo aveva accompagnato in vita ha continuato a rafforzarsi e ad espandersi nel tempo, come rivela la “Positio Historica” con la quale, su  basi storiche e documentali, viene ricostruita tutta la vicenda personale e spirituale del Beato. 
La conclusione del processo diocesano, il 23 maggio 1993, la promulgazione del decreto di riconoscimento delle “virtù eroiche”, il 14 gennaio 2011, il riconoscimento di un miracolo attribuito alla sua intercessione, il 20 dicembre 2012, hanno costituito momenti fondamentali e propedeutici alla celebrazione solenne del rito di Beatificazione, annunciato da Papa Francesco e presieduto dal reverendissimo cardinale Angelo Amato, il 2 settembre dello scorso anno, nella Basilica Cattedrale di Messina. 
Alla Causa hanno contribuito, attraverso i secoli, intere generazioni di devoti, studiosi, personaggi illustri, storici, uomini di chiesa. Un apposito comitato pro Beatificazione si è occupato, negli anni, di raccogliere le offerte economiche necessarie all’avanzamento della causa, quantificabili, secondo i dati diffusi, in oltre centomila euro. Non si dimentichi, oltre al sacrificio dei luciesi, che non hanno mai rinunciato alle donazioni, il contributo dei fedeli sparsi ovunque nel mondo.
Il corpo incorrotto del Beato Franco, che dal 16 maggio 2013 è stato oggetto della ricognizione canonica curata, dal punto di vista scientifico, dagli esperti internazionali di mummie umane Dario Piombino Mascali e Jens Klocke, è rimasto a Messina sino al 13 settembre, prima di rientrare definitivamente nella Concattedrale luciese. Qui è stato ricollocato nella posizione originale, ai piedi dell'altare del Crocifisso, restaurato per l'occasione, e non più nella cappella in cui era posto prima della ricognizione, dove è rimasta una lapide a ricordarne la permanenza.

La cerimonia che ha dato l'avvio alla ricognizione,
il 15 maggio 2013 in Cattedrale

I festeggiamenti. 
Oggi e domani, a distanza di un anno dalla cerimonia di Beatificazione che si è tenuta nella Cattedrale messinese, i fedeli ne celebrano la memoria con un programma civile, culturale e religioso a cura del comitato organizzativo e del vicario foraneo don Paolo Impalà. Domani, dopo il pellegrinaggio dei devoti dalla parrocchia Sacro Cuore alla Concattedrale, ci sarà alle 19 il solenne pontificale presieduto dall’arcivescovo La Piana, che conclude il sacro triduo dedicato alla penitenza, ai malati e alle famiglie. Il programma ricreativo prevede stasera una serata musicale con la band luciese “Coppola nera” e il gruppo folk "Il Girasole", e, domani, il concerto sinfonico a cura della banda musicale Randisi, diretto dal maestro Giuseppe D’Amico. 

Il rito di Beatificazione, un anno fa nella Cattedrale messinese

La conoscenza della figura del Beato.

Il processo di Beatificazione, oltre all’Arcidiocesi di Messina, Lipari, Santa Lucia del Mela, coinvolge l’Arcidiocesi di Napoli, che gli diede i natali, la Diocesi di Aversa, nella quale fu beneficiato, l’Arcidiocesi di Madrid, dove fu Cappellano reale, e infine la Diocesi di Roma, dove visse per un anno da chierico e da Prelato eletto. A queste città si rivolge l'attenzione dell'assessore ai Beni Culturali Rosario Torre, che ha prodotto un report sulla storia del Beato da diffondere nelle sedi interessate dalla sua presenza, con l'obiettivo di ottenere una maggiore conoscenza della sua  figura. Occorrerà inoltre programmare un'azione capillare nelle scuole luciesi e dell'Arcidiocesi, chiedere il sostegno della Curia e delle istituzioni locali, investire nella comunicazione affinché questa pagina di storia epocale non rimanga solo un polveroso ricordo ma possa diventare il fulcro di un rinnovato interesse, anche da parte degli studiosi, attorno alla figura del Beato, predisponendo itinerari di turismo religioso che passino dalla valorizzazione del patrimonio storico-artistico.

L'immagine che raffigura il Beato Antonio Franco (Napoli, 26 settembre 1585 – Santa Lucia del Mela, 2 settembre 1626)



Le nuove pubblicazioni sul Beato.

2013
Nino Fazio 
Il Beato Mons. Antonio Franco. 
"Come ramoscello di basilico, fresco, verde e profumato"

Una biografia semplice e agile per far conoscere la vicenda umana, storica e spirituale del Beato. Nasce dallo studio del materiale documentario precedente e chiarisce alcuni nodi della santità del Beato riletti secondo i parametri di noi uomini contemporanei, per far comprendere l'attualità del suo messaggio. 
Il libro è stato presentato dall'autore ieri sera nella Concattedrale luciese.


2014 
Dario Piombino Mascali e Jens Klocke 
"La Ricognizione Canonica e il Trattamento Conservativo 
del Beato Antonio Franco (1585-1626)"

Si tratta di una memoria destinata anche alle generazioni future per documentare, tramite le descrizioni e un ricco apparato fotografico, la storia del corpo santo del Beato e il suo recupero. Il volume illustra dettagliatamente il lungo e complesso lavoro di ricognizione del corpo di Mons. Franco, dal restauro alla vestizione, sino all’attuale ricollocazione all’interno della Concattedrale e alle caratteristiche del trattamento conservativo. 
Il libro è stato presentato il 20 agosto nella Concattedrale luciese. 

(Katia Trifirò)