mercoledì 30 ottobre 2013

Consiglio Comunale, si accende il dibattito solo sull'Imu

Katia Trifirò - Che l’aula consiliare sia praticamente deserta, se si escludono gli addetti ai lavori, durante le sedute del civico consesso, è ormai una prassi. Per aumentare il grado di partecipazione e trasparenza, è stato proposto il regolamento per la disciplina delle riprese audiovisive delle sedute del consiglio comunale e loro diffusione, tra i punti all’ordine del giorno dell’ultima seduta, presieduta da Emanuele Impalà. Il sistema, secondo la maggioranza che lo ha approvato con i suoi 10 voti favorevoli, consentirebbe un contenimento delle attuali spese per la registrazione, quantificabili intorno a 7 mila euro annui, secondo quanti riferito. Scettici i consiglieri di minoranza, che rilevano poca chiarezza sia sugli articoli del regolamento che sui costi reali del servizio, come affermato da Pietro Cannuni. Relativamente alla trasparenza, quest’ultimo ha inoltre richiesto la creazione di un archivio storico degli atti pubblici sul sito istituzionale del Comune, al momento presenti solo per un periodo di tempo e poi non più visibili.
Screzi anche in merito all’aliquota Imu per il 2013, per la quale la maggioranza ha votato la riconferma. Respinta la proposta del consigliere Cannuni, il quale aveva suggerito un abbassamento dell’aliquota, ritenendo che ci sarebbero i margini per consentirlo, alla luce dei dati del bilancio dello scorso anno. Di parere contrario il sindaco Campo, che ha ricordato i tempi difficili di tagli ai fondi per i Comuni, e il capogruppo di maggioranza Carmelina Genovese, che ha tacciato la minoranza di “populismo”. Confermata anche l’aliquota Irpef.
Voto favorevole unanime, invece, sul regolamento per la tutela e la valorizzazione delle attività agro-alimentari tradizionali locali e sull’istituzione dell’etichetta “De.Co”, la denominazione comunale che promuove le specificità produttive del territorio. Maggioranza e minoranza compatte anche sul “Piano triennale anticorruzione”, in linea con la legislazione nazionale, del quale è responsabile il segretario comunale Anna Maria Carugno, e sul “Piano triennale delle opere pubbliche”. Per quanto riguarda quest’ultimo punto, il sindaco Campo ha fatto presente che il Comune, aderendo al programma “6000 Campanili”, promosso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha presentato due progetti: rete viaria, parcheggi e piazzetta nella Contrada Pattina e collegamento viario del Viale dei Pini con Piazza Milite Ignoto, con la realizzazione di parcheggi adiacenti all’asilo nido.
Consiglio ancora spaccato, infine, sull’ultimo punto all’ordine del giorno, ovvero l’approvazione dello schema di convenzione per la gestione associata e coordinata del Prusst Valdemone. Votato favorevolmente solo dalla maggioranza, il punto ha fatto storcere il naso al consigliere di minoranza  Cannuni che, a nome del proprio gruppo, ha espresso numerose riserve sull’adesione.

sabato 26 ottobre 2013

I funghi, tra scienza, cucina e passione

Katia Trifirò - Simbolo per eccellenza dei sapori autunnali, i funghi arricchiscono la nostra tavola con una straordinaria varietà di specie commestibili, divenendo spesso tema di sagre ed altri eventi gastronomici. Oggetto di interesse per esperti e semplici appassionati che, specialmente nei weekend, si dedicano alla ricerca delle tipologie più pregiate, i funghi richiedono però competenza e attenzione, per non correre inutili rischi di salute legati alla scarsa conoscenza di un mondo tanto affascinante quanto complesso. 
Oltre all’aspetto alimentare, che ci riguarda in quanto consumatori, i funghi offrono infatti molteplici stimoli al lavoro di studiosi e specialisti, impegnati nella classificazione di specie rare, non di rado dall’alto valore scientifico. Da questo punto di vista la Valle del Mela, caratterizzata da territori boschivi di notevole estensione ed interesse naturalistico, con la prevalenza di latifoglie, in cui si instaurano micocenosi di altissima qualità, riserva non poche sorprese. 
A rivelarlo è il micologo dott. Nicola Amalfi: «Molti pensano che la crescita fungina sia molto limitata nei nostri territori, invece posso affermare che proprio i nostri boschi sono una vera fucina, dove la natura regala dei generi e delle specie micologiche invidiate dal mondo intero». A cominciare da Santa Lucia del Mela e Gualtieri Sicaminò: «Nelle mie continue ricerche scientifiche ho reperito, proprio in questi territori, dei soggetti fungini unici nell’intero globo terrestre», afferma l’esperto. 
Si tratta, per quanto riguarda i monti luciesi, del ritrovamento del rarissimo “Entoloma pratulense”, sinora scoperto solo in poche aree del nord Europa, e dell’altrettanto raro “Cortinarius psathyrobtusus”, fiore all’occhiello dei micologi francesi. Passando al territorio di Gualtieri Sicaminò, troviamo il “Pleurotus opuntiae”, che nasce su pale morte di fico d’india, ormai di difficilissima reperibilità ma che, sino a circa ottant’anni fa, era una specie prelibata abitualmente raccolta e consumata dai nostri nonni.
Pleurotus Rosae, scoperta dal dott. Nicola Amalfi
«Il reperimento più importante, fatto nel 2012, è quello di un fungo scoperto su parti morte di Agave americana, a cui ho avuto l’onore di dare il nome: “Pleurotus rosae”, la cui etimologia rimanda a “orecchio laterale” (Pleurotus) e ad un omaggio a Rosita Torre (Rosae)» spiega Amalfi.
«Si tratta dell’unico ritrovamento al mondo, documentato sia macroscopicamente che microscopicamente. La specie inoltre è commestibile, in quanto provata personalmente».
Anche i funghi, dunque, nell’ambito del ricchissimo patrimonio naturalistico della Valle del Mela, rappresentano un tassello importante, poiché, osserva l’esperto, «attraverso queste scoperte, che fanno il giro del mondo per via telematica, si conferma il valore del territorio e delle sue specificità». 
A Santa Lucia del Mela, in particolare, la cultura dei funghi è molto diffusa, come dimostra il crescente numero di persone che si avvicinano alla scoperta e alla conoscenza delle diverse tipologie presenti nei monti luciesi. 
Per tutte queste ragioni, grande successo ha riscosso il corso di micologia, organizzato dall’associazione scientifico-culturale “La Giara” e tenuto dallo stesso Nicola Amalfi. Ben 35 i partecipanti, che, dopo l’esame tenuto da Raimondo Fiumara e Carmelo Amalfi, hanno conseguito il Tesserino regionale che autorizza alla raccolta. «Santa Lucia del Mela è uno scrigno di cultura, tradizioni, arte e natura», conclude il micologo, «il pregio e la varietà delle specie di funghi che vi si possono trovare aggiunge un elemento nuovo alla sua offerta turistica».
Tra i più estesi della provincia, il territorio montano luciese è da tempo al centro di un rinnovato interesse, che, nel corso della stagione estiva appena trascorsa, ha condotto numerosi escursionisti alla scoperta delle sue vette. Le sue attrattive comprendono oasi naturali che ospitano specie micologiche, faunistiche e floristiche in via d’estinzione, canyon, grotte, sorgenti e cascate, ma anche tracce di insediamenti umani primordiali e di flussi più recenti, come le “neviere”, studiate da diversi esperti. 
Il dott. Amalfi con il gruppo dei corsisti

lunedì 14 ottobre 2013

Mons. Insana se ne va. L'abbraccio del suo popolo


Katia Trifirò - Un’istituzione non solo religiosa ma anche culturale, un punto di riferimento per generazioni di luciesi. Una figura carismatica, caratterizzata da una non comune capacità oratoria, che riusciva a raggiungere il cuore di chiunque, grazie a parole piene di speranza, fede, gratitudine, e al suo modo, sobrio e pacato, di comunicare. È questo il ricordo che mons. Raffaele Insana, venuto a mancare dopo una lunga malattia, all’età di 82 anni, lascia di sé. Il suo nome, infatti, è indissolubilmente legato alla vita della comunità e, in particolare, alla storia della Cattedrale, da lui retta per oltre sessant’anni. Qui, lo scorso 15 settembre, mons. Insana era stato presente l’ultima volta, per accogliere il ritorno del Beato Antonio Franco, per la cui Causa egli si era speso in prima linea, sino alla fine. In quell’occasione, aveva voluto congedarsi dal suo amato popolo con un vero e proprio testamento spirituale, una toccante lettera che ne ripercorreva il lungo cammino di servizio pastorale. 
Nato a Monforte San Giorgio, in una famiglia di umili origini e saldi valori cristiani, mons. Insana ha vissuto tutta la propria vita nel centro luciese, che gli era stato affidato, appena ventitreenne, da mons. Guido Tonetti. Era il 1954. Qui avrebbe aperto un Seminario, per poi approdare alla guida della Cattedrale, scrigno prezioso di opere d’arte dove, appunto, riposa il corpo incorrotto del Beato Franco. Ma il suo impegno si caratterizza anche per una forte valenza sociale, che lo ha condotto a valorizzare le frazioni montane, come quella di San Nicola, dove ogni anno voleva essere presente per celebrare la festa della Madonna della Provvidenza. 
Custode delle tradizioni, non mancava di legare il verbo evangelico alla genuinità del lavoro nei campi, all’umiltà degli ultimi, ai valori della civiltà contadina. Collezionando e, quindi, salvando dall’oblio, innumerevoli cimeli di quel mondo, a lui va il merito di aver fondato la sezione antropologica del Museo arcivescovile. Utensili ormai in disuso, antichi arnesi contadini e oggetti di una realtà che non c’è più, fanno così bella mostra di sé nelle splendide sale del Palazzo Vescovile, proprio di fronte alla Cattedrale. Qui, ieri sera è stata allestita la camera ardente, con centinaia di fedeli che lo hanno voluto salutare un’ultima volta, e vegliare senza sosta. Alle 15 di oggi i funerali, alla presenza dell’arcivescovo mons. Calogero La Piana. 
Il suo nome è già storia.
Ci mancherà.

martedì 8 ottobre 2013

Disservizi Ast, la protesta di studenti e famiglie

Katia Trifirò – Con l’inizio dell’anno scolastico, torna l’emergenza legata ai disservizi subiti dagli studenti luciesi che frequentano gli istituti di Milazzo, Barcellona e Pace del Mela. Corse saltate, fermate non rispettate a causa del sovraffollamento dei mezzi, condizioni di trasporto indecorose e senza sicurezza per i passeggeri: a denunciare questi disagi continui, tali da rendere il percorso da casa a scuola un vero incubo, sono sia gli studenti che le loro famiglie, in una protesta condivisa anche dal Comune luciese.
Nonostante gli abbonamenti regolarmente pagati, tocca infatti ai genitori dover provvedere con i propri mezzi, quando ciò sia possibile, a portare i figli a scuola se gli autobus non partono, come accaduto martedì scorso, e anche ieri, nel caso della corsa mattutina per Giammoro, dove ha sede un istituto professionale. Una situazione incresciosa, al punto che le lamentele e le segnalazioni hanno fatto il giro della rete, e di vecchia data, tanto da obbligare il Comune ad affidare il trasporto scolastico ad una ditta alternativa all’A.s.t., che attualmente lo gestisce, nel periodo di aprile e maggio scorsi.
L’ultimo provvedimento intrapreso riguarda una lettera inviata dal sindaco Nino Campo alla direzione generale dell’A.s.t. (nonché alle agenzie di Messina e di Barcellona), all’assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro, al dipartimento regionale dei trasporti, e, per conoscenza, al Prefetto di Messina. Il sindaco scrive per segnalare i disservizi del trasporto scolastico, invitando «la ditta di trasporto A.S.T. e le autorità competenti a voler mettere in atto tutte le procedure atte a fornire all’utenza un servizio consono, atteso anche il fatto che lo stesso viene effettuato a seguito di pagamento, compiuto o dall’utenza o dall’Ente». «È ingiusto nei confronti di studenti e delle famiglie che il servizio pubblico debba funzionare in modo discontinuo e a spese dei cittadini», prosegue Campo nella missiva.
La replica dell’Ast, che ha inviato un proprio funzionario per far chiarezza sulla vicenda, non si è fatta attendere. La ditta, secondo quanto afferma il sindaco, ha assicurato che i servizi verranno svolti regolarmente e che nelle corse per Milazzo verranno forniti due autobus nuovi e più grandi. In merito alla mancata corsa di ieri mattina per Giammoro, è stato spiegato che si è trattato di un problema di officina, ma i miglioramenti su questa linea sono stati nuovamente sollecitati .

Intanto, per garantire il diritto allo studio e per non far gravare sulle famiglie il costo del trasporto, il sindaco ha incontrato nei giorni scorsi le famiglie degli studenti, facendo sapere che il Comune rimborserà il costo degli abbonamenti per il trasporto scolastico del mese di ottobre. «Solo a chiarimento, desidero ricordare che la Regione Siciliana trasferisce ai Comuni il contributo per il trasporto solo dopo che l’Ente fa il consuntivo delle spese sostenute», dichiara Campo. «Il nostro Comune ha ricevuto dalla Regione solo qualche mese fa il contributo dell’anno scolastico 2009/2010: la somma spesa per gli abbonamenti pagati in quell’anno scolastico ammontava a € 77.795,80 ma ci sono stati assegnati solo € 60.577,16». A complicare la situazione, le difficoltà strutturali che hanno investito l’Ast., mobilitando più volte gli stessi lavoratori.


Dalla "Gazzetta del Sud" di oggi
  

lunedì 7 ottobre 2013

Gli insegnamenti di S. Francesco d'Assisi, una lezione sempre attuale








Far rivivere lo spirito francescano come antidoto all’individualismo che impedisce di prendersi cura degli altri, soprattutto dei più deboli. È questo il messaggio che, in occasione delle celebrazioni dedicate a San Francesco, la parrocchia del Sacro Cuore ha lanciato alla comunità, organizzando un triduo di preghiera accompagnato da attività sociali, con il coinvolgimento di gruppi interparrocchiali e di molti giovani. 
Tra queste, una serata di beneficenza per raccogliere fondi da devolvere alle famiglie bisognose, animata da canti, balli e preghiere, e la visita di una rappresentanza della Gioventù Francescana alla casa di riposo luciese, per regalare qualche ora di spensieratezza agli anziani ricoverati. 
Bambini e genitori insieme nella giornata dell’infanzia, con giochi a tema francescano, per far conoscere anche ai più piccoli la figura del santo d’Assisi, realizzati con gli animatori dell’Oratorio luciese, e la preghiera finale di affidamento dei bambini a Francesco. 
Intenso e partecipato anche il programma religioso in onore del patrono d’Italia, culminato con l’accensione di un cero votivo, offerto simbolicamente dal sindaco a nome di tutta la città, e con la processione per le vie del paese del simulacro di San Francesco, custodito nella chiesa del Sacro Cuore. 


domenica 6 ottobre 2013

Dopo i roghi. Consiglio comunale straordinario, ma la società civile è assente

L'intervento del presidente dell'associazione antiracket di Terme Vigliatore.
Numerosi gli appelli, ma la reazione della città è tiepida
Katia Trifirò – Un segnale da non sottovalutare, in nome della lotta per la legalità, la sicurezza, i diritti. È questo il messaggio che il civico consesso, riunito ieri in seduta straordinaria dopo gli atti incendiari di mercoledì notte, lancia con forza alla società civile. La catena di roghi che, lo ricordiamo, hanno distrutto l’automobile di un ex tecnico comunale, un deposito di videogiochi, un bar del centro storico, costituisce, infatti, un episodio inquietante per una comunità abituata a riconoscersi nel lavoro quotidiano di commercianti e piccoli imprenditori, importante per l’economia locale, e nei valori positivi esibiti dall’ampio settore della cittadinanza attiva e dell’associazionismo. 
Massimo sdegno quello espresso, ancora una volta, dal sindaco Nino Campo, che ha ribadito la necessità di diffondere una cultura fondata sui valori della convivenza civile e l’invito alla denuncia: «Siamo a fianco dei cittadini e degli imprenditori onesti», ha detto Campo auspicando la collaborazione tra le forze istituzionali, le forze dell’ordine e le forze sociali. «Chiediamo al prefetto più controllo sul territorio», afferma ancora il sindaco, «ma occorre l’impegno di tutti». 
«Questo consiglio comunale rappresenta una risposta istituzionale», ha esordito il presidente, Emanuele Impalà, «ma anche un appello ai luciesi: chi sa, parli». Un’atmosfera triste, quella che ha inaugurato la seduta, e non solo per il dramma vissuto dai cittadini luciesi. I lavori consiliari sono stati preceduti, infatti, da un minuto di silenzio in onore delle vittime di Lampedusa, come richiesto da Impalà, il quale ha voluto così ricordare il lutto nazionale per l’ultima, immane, tragedia italiana. 
Sulla contraddizione tra il fermento di un tessuto sociale sano ed operoso e il contorno oscuro di vicende come quelle di mercoledì, si è soffermato, oltre al presidente, il consigliere di minoranza Pietro Cannuni, che ha sottolineato l’importanza di un impegno condiviso da tutti perché il paese venga riconosciuto per quello che è, «un paese libero». Cannuni ha inoltre ribadito la necessità di un sistema di videosorveglianza, argomento prioritario da trattare. Tra i cinque della minoranza, è intervenuta anche Donatella Manna, che ha evocato l’insegnamento di Falcone e invitato a sradicare e combattere con ogni mezzo le logiche violente che impediscono di vivere in sicurezza. 
La minoranza si è poi adeguata alla proposta di rinunciare al gettone di presenza per la seduta del giorno, espressa dal gruppo maggioritario “Liberi e Protagonisti” e presentata da Carmelina Genovese. La consigliera ha rilevato l’importanza di dare un segnale forte alla comunità luciese, colpita dai fatti di mercoledì, e, anche da parte di quest’ultima, è arrivata la richiesta di intensificare il servizio di sorveglianza sul territorio.
Nonostante gli appelli dei giorni scorsi, tuttavia, la seduta consiliare non ha fatto registrare il numero di partecipanti atteso, né tra i rappresentanti di gruppi e associazioni, né tra i semplici cittadini, né tra gli operatori economici. Proprio a questi ultimi sono state rivolte le parole di Salvatore Barresi, presidente dell’associazione antiracket “Fonte di Libertà” di Terme Vigliatore, l’unica presente insieme a “Liberi Tutti” di Barcellona, rappresentata da Domenico Pino.  Il ruolo dell’associazionismo antiracket come deterrente sul territorio è stato messo in luce da Barresi, il quale ha sottolineato quanto, oltre alla presenza attiva delle forze dell’ordine, sia fondamentale il senso civico di tutti coloro che sono pronti alla collaborazione e alla denuncia. «Le associazioni antiracket sono una sentinella sul territorio, speculare alla repressione che deve essere attuate dagli organi preposti», ha detto Barresi testimoniando la propria esperienza. 
Quello che occorre, in definitiva, sembra essere proprio un cambiamento culturale, che sollecita, ancora una volta, ad insistere sull’importanza di educare le giovani generazioni ai valori della legalità e della solidarietà. In questa direzione, oltre alle famiglie, in prima linea deve esserci la scuola. Come ci ha anticipato l’assessore alla pubblica istruzione, Elisabetta Lombardo, l’esperienza positiva della “Settimana della legalità” organizzata lo scorso anno verrà replicata. E, per far vivere ai ragazzi la pratica diretta della partecipazione attiva, torneranno ad esserci il baby consiglio e il baby sindaco. 

sabato 5 ottobre 2013

Roghi nella notte, indagini a tutto campo

Katia Trifirò - Non hanno ancora un volto e un nome gli autori dei roghi che, nella notte tra mercoledì e giovedì, hanno distrutto l’automobile di un ex tecnico comunale, un deposito di videogiochi, un bar del centro storico. È vivo, tra la popolazione, il senso di sconcerto e profonda amarezza per un attacco triplice sferrato nel cuore della notte, quando la città, addormentata e silenziosa, è più vulnerabile. Oltre ai danni materiali, a pesare oggi sono gli effetti a lungo termine di un gesto, non sappiamo se ascrivibile alla stessa mano, che offende il lavoro onesto e quotidiano svolto dai cittadini per garantire, ai propri figli, le migliori condizioni di vita in una realtà che si scopre, improvvisamente, ferita. 
Nessuno, tra gli abitanti, gli amministratori, gli uomini delle forze dell’ordine, intervenuti sui luoghi mentre il fuoco divampava, riesce, ad oggi, a dare una spiegazione razionale ai fatti, tanto più che le vittime non sembrano avere alcun vincolo che possa permettere di legare l’uno all’altro i tre incendi, innescati, lo ricordiamo, l’uno dopo l’altro. Episodi apparentemente diversi, eppure accaduti la stessa notte, in poco meno di un’ora, come tasselli di un’unica catena di fuoco. E, sebbene solo l’incendio ai danni del bar abbia una chiara matrice dolosa, nessuno sembra disposto a credere che si tratti di vicende separate l’una dall’altra. Su quale logica connetta i tre fatti, ammesso che una connessione ci sia, si interrogano anche gli inquirenti, ma è ancora troppo presto per capire in che direzione proseguiranno le indagini. I locali, sottoposti a sequestro, così come l’automobile incendiata, sono al vaglio della magistratura, che sta cercando di raccogliere il maggior numero possibile di elementi utili. A condurre le indagini, il sostituto procuratore Francesco Massara, della Procura di Barcellona. 
Un atto di condanna unanime viene, intanto, dagli organi istituzionali locali, che, insieme alle forze dell’ordine, dovranno dare risposte ai cittadini sul tema, sempre aperto, della sicurezza. I tre roghi, infatti, colpiscono al cuore, come segnali inquietanti, la tranquilla quotidianità cittadina di una comunità in cui le forze positive prevalgono. Una realtà caratterizzata dagli sforzi continui di commercianti e piccoli imprenditori per non soccombere alla crisi economica e dalla dedizione costante con cui tantissimi cittadini animano i settori del volontariato, dell’associazionismo, delle comunità parrocchiali. È a questa società civile che va l’appello del sindaco, Nino Campo, perché si rafforzi l’impegno dedicato alla legalità, all’educazione ai valori civili, di cui la scuola deve essere baluardo, all’onestà, alla cultura e alla giustizia sociale come stile di vita. «Drammi come questo ci spingono a intensificare sempre più il contatto con il mondo delle associazioni e del volontariato, per difendere con un impegno sinergico l’armonia e lo sviluppo del territorio», afferma il sindaco. «Siamo vicini alle vittime e alle loro famiglie», prosegue Campo auspicando una rapida conclusione delle indagini, «e chiediamo con forza al Prefetto una presenza più massiccia di forze dell’ordine a presidio del territorio».
Per esprimere solidarietà alle vittime e sottolineare il valore fondamentale della legalità, si riunisce oggi alle 18 il consiglio comunale, in una seduta urgente convocata dal presidente Emanuele Impalà, cui sono stati invitati i membri delle associazioni antiracket e antimafia del comprensorio. L’invito alla cittadinanza, come ribadiscono il sindaco Campo e il comandante dei carabinieri della locale stazione Silvestro, è quanto mai pregante, affinché i cittadini intervengano numerosi, per dare con la loro partecipazione una testimonianza forte di totale rifiuto rispetto a logiche perverse che inquinano il tessuto sociale. 

venerdì 4 ottobre 2013

Catena di fuoco nella notte di mercoledì. Torna l'allarme sicurezza

Il deposito di via Cristoforo Colombo dato alle fiamme

Quello che è rimasto dopo le fiamme

Il "Poker Bar" distrutto all'esterno


Un dettaglio della scena
La copertura in plexigas che l'incendio ha devastato

L'ingresso del locale



































































































I FATTI - Fiamme nella notte accendono il buio di bagliori sinistri, le sirene spiegate dei vigili del fuoco rompono il silenzio del paese che dorme. Sono appena passate le tre della notte tra mercoledì e giovedì, quando tre roghi, uno dietro l’altro, annunciano la catena di fuoco di cui, ancora oggi, si stanno quantificando i danni.
Tutto comincia da via Annunziata. Qui, un’automobile, una Fiat “500” vecchio modello, viene data alle fiamme, che ne distruggono tutta la parte anteriore. Ad utilizzarla abitualmente è un ex tecnico comunale in pensione, il geometra Mimmo Cirino, in servizio sino all’anno scorso presso il municipio luciese. La vettura, su cui adesso si stanno svolgendo gli accertamenti degli inquirenti, si trovava proprio nei pressi dell’abitazione in cui Cirino vive con la sua famiglia. 
Ma i carabinieri della locale stazione, immediatamente allertati, non fanno in tempo ad intervenire in via Annunziata perché qualcosa di grave sta avvenendo anche in un’altra strada del paese. Passano infatti pochi minuti e una nuova segnalazione conduce la squadra, guidata dal comandante Giovanni Silvestro, nel tratto finale di via Cristoforo Colombo, dove una scena drammatica si presenta agli occhi delle forze dell’ordine e dei residenti. Si tratta di un rogo, di un altro rogo, appiccato questa volta ad un edificio. In fiamme un magazzino, tenuto in affitto da una piccola società impegnata nel settore dei videogiochi, che lo utilizza come deposito. Per domare l’incendio, partito dall’interno della struttura, verosimilmente con l’utilizzo di un liquido infiammabile, è necessario l’intervento dei vigili del fuoco di Milazzo, che riescono a spegnere le fiamme prima che l’intero deposito venga ridotto in cenere. A testimoniare tristemente gli interminabili minuti di paura, rimangono pezzi di plastica annerita, rovesciati fuori dalla saracinesca chiusa per tre quarti, e un acre odore di fumo.
Tuttavia, manca ancora un tassello per completare l’assurda catena di incendi che trasforma una tranquilla notte di inizio ottobre in un vero e proprio incubo. L’allarme scatta per ultimo nel cuore del centro storico, in via San Sebastiano, a pochi passi dalla Cattedrale. Qui, l’incendio massacra l’area esterna dell’unico bar di questa zona del paese, da qualche giorno chiuso per ferie. Il “Poker Bar”, punto di ritrovo per quanti abitualmente frequentano la piazza, appare, quando le fiamme si estinguono, irriconoscibile. Tanti, troppi, i danni subiti. 
L’attività investigativa è affidata al comandante Silvestro, che è stato supportato negli interventi della notte dagli uomini del nucleo radiomobile di Barcellona. Nessuna delle vittime ha dichiarato di aver ricevuto pressioni o minacce. La chiave di volta delle indagini sarà capire quale logica collega i tre diversi attentati incendiari, posto che si possa parlare di fatti connessi l’uno all’altro, poiché nessun tipo di vincolo sembrerebbe legare le vittime colpite. Al tempo stesso risulta però molto difficile credere alle coincidenze, sebbene solo l’ultimo degli incendi abbia dichiaratamente mostrato la matrice dolosa che lo ha causato. In attesa che nuovi elementi utili si presentino agli inquirenti, non resta che prendere atto degli effetti di ciascuno di questi gravissimi episodi, che, specialmente nel caso delle due attività commerciali coinvolte, colpiscono un tessuto economico sfavorevole, costretto, in tempi di crisi come quelli attuali, a fare i conti con una quotidianità tutt’altro che rosea.

LE REAZIONI - È un mattino dal sapore amaro quello che, alle prime luci dell’alba, risveglia Santa Lucia del Mela. Orrore, sgomento e incertezza sono le prime reazioni con cui si accoglie, in paese, la triste notizia della catena di fuoco propagata da un punto all’altro del centro abitato. Tutte le piste sono aperte all’attività investigativa, che cercherà di fare chiarezza in una vicenda dai contorni oscuri, ma nessuno sembra disposto a credere che, quanto accaduto in una sequenza temporale di meno di un’ora, sia solo frutto del “caso”. Difficile credere ad episodi separati, difficile credere alle coincidenze, difficile credere a fantomatici “cortocircuiti”. I tre roghi notturni, al contrario, lasciano emergere in primo piano la questione più generale della sicurezza, tante volte dibattuta ma spesso trascurata, sino a quando, come sta purtroppo accadendo, un nuovo fattore di allarme sociale torna a porla al centro dell’attenzione. C’è, primariamente, il problema dei tagli governativi che, insieme ad altri settori vitali, come quello della cultura, colpiscono proprio la sicurezza. A lamentarsene, oltre ai cittadini, che ne pagano per primi le conseguenze, sono istituzioni e forze dell’ordine, tanto che sia il sindaco Campo che il comandante Silvestro manifestano l’esigenza di una più massiccia presenza di forze dell’ordine sul territorio. Per tenere accesi i riflettori della società civile su questi temi e per esprimere solidarietà alle vittime, sabato pomeriggio alle 18 è stato convocato un consiglio comunale urgente, con la partecipazione di associazioni impegnate a lottare per il rispetto della legalità. Tra i temi caldi, di cui la politica locale dovrà farsi carico, anche quello della videosorveglianza sul territorio comunale, il cui regolamento è stato approvato, proprio in sede di civico consesso, qualche anno fa. Il progetto, però, non è stato mai finanziato. Episodi come quelli di mercoledì notte riaprono, d’altra parte, vecchie ferite, a cui si aggiungono oggi disagi sociali connessi, in molti casi, alla microcriminalità: quella, per intenderci, che va dai furti nelle abitazioni private e nei negozi, allo spaccio di piccola taglia, comprendendo anche la piaga del racket. Un quadro di miseria e degrado, che non fa distinzione tra periferie metropolitane e paesi di poche anime. 

CONSIDERAZIONI A MARGINE - Episodi di cui non vorremmo mai scrivere. Squarci nella quotidianità, ombre incomprensibili. Eppure, i tre roghi della notte di mercoledì, i cui colpevoli non hanno ancora un volto e un nome, riaprono tantissime questioni spesso troppo sbrigativamente tralasciate. L'allarme sicurezza, l'allarme sociale, l'allarme culturale. I fatti di mercoledì, che colpiscono al cuore una comunità in cui le forze positive sono prevalenti, mortificano gli sforzi di quanti silenziosamente lottano ogni giorno per una qualità di vita migliore nel nostro paese. Dal volontariato, all'associazionismo, al lavoro onesto, l'unico cambiamento di cui abbiamo bisogno è quello culturale. E, forse, investire di più in cultura, salvare le nuove generazioni dal baratro della mancanza di valori, impegnarsi, ciascuno con i propri mezzi e il proprio ruolo, per la giustizia sociale, ci consentirebbe di non svegliarci con notizie di attentati incendiari e di esistenze spezzate nel mare di Lampedusa.   

[Katia Trifirò]
[Foto di Franco Trifirò]