lunedì 17 ottobre 2011

Insieme per il territorio: nasce il "Consorzio Valle del Mela"

Tutelare e valorizzare i prodotti tipici, le razze autoctone e il territorio, puntando ad incrementare la redditività del settore agricolo-pastorizio e a creare una rete di alta qualità tra produttori e consumatori. Nasce sotto i migliori auspici il “Consorzio Valle del Mela”, che ha già raccolto l’adesione di una ventina di aziende. Tra gli obiettivi più ambiziosi, quello di ottenere il riconoscimento di origine protetta per le eccellenze, come il celebre formaggio “Maiorchino”: «I produttori hanno capito che bisogna camminare insieme per avere un certo peso sia nella domanda che nell’offerta – afferma Giuseppe Bella, presidente del Consorzio –. Occorre investire sulle potenzialità di un circuito economico che riflette profondamente la cultura del territorio. I pastori sono i custodi della montagna, portatori di un patrimonio immenso che, purtroppo, le nuove generazioni non vogliono ereditare per le crescenti difficoltà del settore».
Di questi temi si è parlato nel corso del convegno di presentazione del Consorzio, organizzato dall’associazione scientifico-culturale “La Giara” con il patrocinio dell’amministrazione comunale, la presidenza della regione, l’assessorato regionale delle risorse agricole, la Provincia, l’associazione regionale allevatori, la facoltà di medicina veterinaria dell’università di Messina. Sull’importanza di consorziarsi per entrare nella grande distribuzione attraverso nuove forme di commercializzazione si è soffermata l’assessore provinciale Maria Rosaria Cusumano, mentre la dirigente regionale agli enti locali Daniela Bruno ha sostenuto la necessità di una collaborazione istituzionale per promuovere il territorio e le sue specificità.
I lavori, coordinati dal dott. Giuseppe Sturniolo, medico veterinario presidente onorario de “La Giara”, hanno messo in luce il peculiare patrimonio della flora e della fauna autoctone della valle del Mela, da valorizzare sul piano delle opportunità di sinergia tra filiere locali, turismo, arte e cultura. «Le produzioni zootecniche sono in fase evolutiva – ha spiegato il prof. Alessandro Zumbo, veterinario dell’ateneo messinese –, grazie all’attenzione di giovani imprenditori e alla rivalutazione delle razze autoctone, come il cavallo indigeno siciliano». In attesa del riconoscimento, anche la pecora nera diffusa sulle nostre montagne da tempi immemorabili, come rivelano i bandi settecenteschi dell’archivio storico comunale, letti da Nicola Amico in veste di “banditore pubblico”. A ripercorrerne l’origine, attraverso fonti letterarie e antropologiche, è stato Domenico Cirino, cultore di storia patria.
Tra gli interventi, quello del micologo dott. Nicola Amalfi, che ha offerto al Consorzio il proprio servizio di tutela e prevenzione, e quello del medico infettivologo Francesco Trifiletti, con un contributo sulle zoonosi e in particolare sulla “Febbre del Nilo”. Dopo i saluti finali del sindaco Campo, una degustazione di prodotti tipici a cura dei produttori.


Da sinistra: Sturniolo, Cusumano, Bella, Campo, Bruno, Zumbo, Amalfi
Foto di Domenico Abbriano

domenica 16 ottobre 2011

Febbre del Nilo: come proteggersi dalla zanzara killer

Poche ma fondamentali regole, nessun allarmismo. È questo il messaggio lanciato agli allevatori della Valle del Mela, dove si è verificato il primo caso in Sicilia di “West Nile Disease”, malattia infettiva virale che ha causato la morte di un cavallo. L’agente patogeno, che può essere trasmesso all’uomo dalla puntura di zanzara, colpisce infatti cavalli e volatili; in particolare, sarebbero proprio gli uccelli migratori responsabili della diffusione del virus, che ha origine in Africa.
L’episodio, accertato dai medici veterinari dell’ASP di Messina, è avvenuto alcuni giorni fa nelle campagne di Femminamorta, piccola frazione estesa su un territorio che interessa l’area del Mela, Milazzo e Barcellona. L’allerta riguarda dunque diversi centri, sui quali si aspetta in tempi rapidi un intervento mirato da parte dei veterinari del servizio locale, sul piano della sorveglianza sanitaria e delle vaccinazioni agli animali.
L’occasione per discutere del virus, trasmesso dalle comuni zanzare, è stata offerta dalla tradizionale manifestazione equestre organizzata ogni anno dall’associazione scientifico-culturale “La Giara”. In questo contesto il dott. Francesco Trifiletti, medico infettivologo dell’ospedale di Barcellona, ha tenuto oggi pomeriggio un incontro informativo su cause, effetti, prevenzione di quella comunemente nota come “Febbre del Nilo”.
La malattia, all’attenzione recente delle cronache per gli ultimi casi avvenuti in Sardegna, è spesso asintomatica ma può manifestarsi con una sindrome simil-influenzale: febbre, malessere generalizzato, mal di testa, dolori muscolari. In pochissimi casi, specialmente nei soggetti più deboli, possono aggiungersi gravi complicazioni neurologiche, quali meningite o encefalite. Secondo le statistiche presentate dal dott. Trifiletti, la percentuale di mortalità sarebbe una su mille.
Buon senso e prevenzione, come sempre, sono le parole d’ordine per evitare il contagio: «Non sappiamo ancora quali misure verranno adottate sul nostro territorio – ha detto Trifiletti –, ma, per ciò che riguarda la salute dell’uomo, la regola principale che ciascuno può applicare è cercare di evitare le punture di zanzara, che sono il vettore della malattia». E dunque, coprirsi con pantaloni lunghi e maniche lunghe, specialmente se si va in campagna; utilizzare zanzariere e prodotti repellenti; evitare l’acqua stagnante, come quella dei sottovasi, dove le zanzare possono proliferare. Ma anche evitare il contatto con gli animali morti nelle zone a rischio.
«Non bisogna lasciarsi prendere da paure ingiustificate, come è avvenuto due anni fa con l’influenza H1N1 – sottolinea il medico –. Tuttavia è importante sorvegliare attentamente i propri animali, uccelli e cavalli. La vaccinazione contro la “Febbre del Nilo” è ancora facoltativa e a pagamento; in attesa che parta una eventuale campagna, bisogna allertare i veterinari se si verificano sintomi sospetti». Sui cavalli il virus può provocare paralisi, debolezza e stordimento. Esami specifici possono verificare la positività dell’animale alla malattia.
Sensibilizzare, proteggere e prevenire sono, al momento, l’unica terapia: «Ci attiveremo per informare i cittadini e gli allevatori su quali comportamenti tenere, in concerto con il servizio veterinario – ha concluso il sindaco di Santa Lucia del Mela, geom. Antonino Campo –, sostenendo una campagna di vaccinazione e impegnandoci per una maggiore sorveglianza». Gli effetti della “West Nile Disease” incidono infatti non solo sulla salute, ma anche sull’economia, come avvenuto negli Stati Uniti, dove l’epidemia esplosa nel 1999 ha messo in ginocchio il settore equino. In Italia, nell’agosto 2008 si è registrata per la prima volta la presenza del virus in alcune province dell’Emilia-Romagna, del Veneto e della Lombardia, tutte in prossimità del fiume Po e del suo delta. Dopo che sono stati colpiti complessivamente una settantina di cavalli e sei esseri umani, la “Febbre del Nilo” è stata dichiarata endemica anche nel nostro paese.

sabato 15 ottobre 2011

Zanzara killer uccide un cavallo: la "Febbre del Nilo" sbarca in Sicilia

IL CASO NELLE CAMPAGNE DI FEMMINAMORTA
Primo caso in Sicilia di "West Nile Disease", malattia infettiva virale trasmessa dalle zanzare che colpisce gli animali, generalmente cavalli ed uccelli, e può essere trasmessa all'uomo. A comunicarlo è il Servizio Veterinario dell'Asp di Messina.
L'agente patogeno, proveniente dall'Africa tramite gli uccelli migratori, è infatti all'origine della morte di un cavallo nella frazione di Femminamorta, area che interessa il comprensorio del Mela, Milazzo e Barcellona. L'animale è stato trovato morto dai proprietari che, insospettiti dai sintomi, hanno richiesto l'intervento dei veterinari del servizio locale. L'autopsia ha confermato la positività del cavallo al virus e la zona in cui si è verificato il caso è stata immediatamente presidiata.
LA FEBBRE DEL NILO
La malattia, nota come "Febbre del Nilo" per l'area di provenienza e per gli effetti che produce sugli uomini che la contraggono, si è sviluppata in Uganda, dove nel 1937 è stato isolato il primo episodio su una donna. Nei giorni scorsi il virus è stato all'attenzione dei media per avere causato alcuni casi di contagio in Sardegna. Ad essere fortemente colpiti, prima dell'Italia, gli Stati Uniti, dove l'epidemia esplosa nel 1999 con epicentro new York ha paralizzato l'economia legata al settore equino. Nel nostro Paese, la "Febbre del Nilo" è stata dichiarata endemica dal 2008, tanto che sarebbe stato predisposto da parte delle autorità sanitarie un piano di sorveglianza straordinaria.
A richiedere adeguate misure preventive, dichiarano gli esperti, è il fatto che non solo le zanzare infette, ma anche i volatili contagiati - uccelli domestici o selvatici - possono essere vettori di infezione per l'uomo, con serie conseguenze sulla salute che, nei casi più gravi - seppure con incidenze statistiche minime - possono condurre alla morte.
RASSEGNA DI ASINI E CAVALLI: SALTA LA SFILATA, CONVEGNO INFORMATIVO SUL VIRUS
La vicenda di Femminamorta arriva a pochi giorni dalla tradizionale manifestazione equestre organizzata per il terzo anno dall'associazione scientifico-culturale "La Giara" con il supporto dell'amministrazione comunale. Del caso del cavallo morto e della malattia, al fine di tutelare la salute degli animali a rischio evitando al tempo stesso inutili allarmismi, si parlerà perciò domani pomeriggio presso il Parco Urbano, alla presenza di esperti che informeranno gli allevatori sulle cause, gli effetti e la prevenzione del virus. L'incontro sostituisce l'attesa rassegna di cavalli indigeni siciliani e asini ragusani che, per quest'anno, non sfileranno per le vie del paese in seguito ad un'ordinanza sindacale volta a prevenire il contagio e la diffusione della malattia.
Nonostante il cambio di programma l'evento ha preso il via oggi con la giornata inaugurale dedicata alla nascita del "Consorzio Valle del Mela", presieduto da Giuseppe Bella. Domani gli appuntamenti si spostano al Parco Urbano, con l'apertura alle 9 della Mostra Mercato di piccoli animali e artigianato tradizionale, degustazioni e rappresentazioni di antichi mestieri. Dopo la conferenza informativa sulla "Febbre del Nilo", in programma alle 16, intrattenimento musicale con i gruppi folk "La Coppola Nera", "I Cariddi", "Città di Milazzo".

martedì 11 ottobre 2011

Vittime sul lavoro, celebrata la giornata provinciale

Impegni concreti oltre le parole, pieno riconoscimento della dignità dei lavoratori e vigilanza sul rispetto delle regole, affinché sia garantita la sicurezza sui luoghi di lavoro e si interrompa una strage silenziosa che miete migliaia di vittime: uomini e donne che escono ogni giorno per andare a lavoro e non fanno più ritorno a casa, oppure vi ritornano invalidi, mutilati, affetti da patologie professionali.
È questo il messaggio che viene fuori dalla “61ª giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro”, organizzata per la Provincia di Messina a Santa Lucia del Mela. Sull’onda emotiva delle morti di Barletta, al centro della manifestazione annuale dell’ANMIL (Associazione dei lavoratori mutilati e invalidi del lavoro) un quadro sconfortante caratterizzato in Italia dall’ombra del lavoro nero e da un allarmante aumento di disoccupazione, precariato, incertezza economica. Ma anche dall’attacco al lavoro pubblico e dai tagli governativi alle risorse, che rischiano di tradursi in minori garanzie per la sicurezza penalizzando il lavoratore, anello debole della catena: «È inaccettabile che si debba morire a lavoro» ha detto il direttore provinciale dell’INAIL di Messina, dott. Vincenzo Ammadeo, ribadendo che, in uno stato sociale, la funzione di tutela dei lavoratori debba rimanere pubblica e che, in materia di sicurezza, il problema è riuscire a far rispettare le norme costituzionalmente definite e troppo spesso disattese.
Verificare che le imprese applichino le regole è la richiesta di Isabella Calì (CGIL), mentre sulla necessità di interventi reali a favore dei lavoratori si è concentrato Giuseppe Fusco (UNSA). Tra gli altri numerosi interventi, anche quelli degli assessori provinciali Lino Monea e Mario D’Agostino e del consigliere provinciale Franco Andaloro: «Bisogna investire sulla sicurezza, che ritorna allo Stato in termini di vite umane – ha detto Andaloro –, e bisogna avere il coraggio di additare le responsabilità».
Un appello finale alla diffusione della cultura della prevenzione ha concluso la giornata, con le parole del presidente provinciale ANMIL Carmelo Paci, il quale ha auspicato che i riflettori rimangano sempre accesi sul fenomeno delle morti e degli infortuni sul lavoro. «Per non dimenticare – ha annunciato Paci –, sarà costruito a Messina un Monumento ai Caduti sul lavoro, che salvi le vittime dal rischio dell’oblio e sia da stimolo ad investire in sicurezza».

Celebrazione davanti al Monumento ai Caduti

Il Sindaco Nino Campo e il Presidente ANMIL Carmelo Paci

Alcuni momenti del dibattito in aula consiliare





Foto di Tony Lombardo

lunedì 10 ottobre 2011

A Milazzo il jazz di Billy Cobham inaugura l'"Epic"

Migliaia di piccole luci accendono di bagliori iridescenti la penombra, tutti i riflettori sono puntati sul palco al centro della grande sala. In scena lui, leggenda vivente del jazz mondiale. Con l’immancabile bandana colorata attorno alla fronte, Billy Cobham prende posto alla batteria ed incanta con due ore di musica una platea che lo segue attenta ed applaude entusiasta.
Succede a Milazzo, in quella che aspira a diventare una vera e propria casa del jazz, punto di riferimento del sud Italia per tutti gli appassionati del genere. La formula vincente, che ha fatto registrare il sold out nelle due serate evento dedicate a Cobham, si chiama “Epic Terrace” – un progetto del giovane imprenditore Federico Calderone –, ristorante con il mood del jazz club. E spetta proprio al celebre artista panamense, newyorkese d’adozione, inaugurare una stagione musicale d’eccezionale valore, che ospiterà ogni settimana i più apprezzati talenti del jazz internazionale e non solo.
Una storia che parte da lontano, quella di Cobham, classe 1944 e grinta da vendere. Oltre ad essere un musicista di talento innato, è anche un raffinato ed originale compositore, che ha saputo inventare un linguaggio nuovo spaziando da un genere all’altro senza porre alcun limite alla sua musica. A metà degli anni settanta diventa uno dei batteristi più imitati nell’ambito jazz, fusion e rock, lavorando con una infinità di artisti, tra i quali è lo stesso Cobham a ricordare Miles Davis, incontro fondamentale nell’album delle collaborazioni più note. Non solo i fans lo ricordano, del resto, con la Mahavishnu Orchestra, uno dei suoi innumerevoli progetti musicali all’insegna della contaminazione e della ricerca sperimentale.
In tour con “Palindrome”, ultimo titolo (2010) di una discografia sterminata, Cobham si è esibito sabato e domenica nella città mamertina, in uno show che ha visto la prima l’anno scorso al Ronnie Scott’s di Londra. Accompagnato dalla band, ha esordito in un live trascinante miscelando virtuosità tecnica ed energia creativa, e, grazie alla capacità straordinaria di stabilire un immediato feeling emozionale con il pubblico, ha lasciato vibrare in ogni angolo della sala il proprio inconfondibile timbro. Oltre agli inediti, contenuti in “Palindrome”, Cobham ha eseguito i grandi classici che lo hanno reso celebre e che, ri-arrangiati, sono entrati nell’album: da “Moon germs” (in “Eclipse”) a “A day’s grace”, tratto dal disco “Flight time”. Senza interrompere mai il flusso di note che trascina l’atmosfera nell’anima tentacolare del suo jazz-fusion, Cobham si concede solo una pausa a metà dello spettacolo, tornando a catturare l’attenzione con un sound denso di passione espressiva.
Confermando la fama, universalmente riconosciuta, di batterista jazz-fusion più talentuoso di ogni tempo, per la sua potenza e tecnica percussiva, Billy Cobham è stato acclamato dai fans, concentrati su ogni nota e affascinati dal suo carisma umano e musicale. Sul palco anche Jean-Marie Ecay alla chitarra, Michael Mondesir al basso, Christophe Cravero al violino e alle tastiere, Camelia Ben Nasur al piano e Junior Gill agli steel pan.
Ieri pomeriggio, prima di replicare il live, Cobham è inoltre stato protagonista di un atteso “drum clinic”, in un dialogo musicale serrato e dedicato a musicisti accorsi da diversi centri della provincia per assistere alla lezione di un maestro inimitabile. Investire sulla musica è, non a caso, la missione dichiarata dello staff dell’“Epic”, che ha pronto per il prossimo week end lo show “the Flamenco Sketches” con Chano Dominguez (sabato 15) e il live di Awa Ly “Modulated” (domenica 16).
«L’obiettivo è offrire al pubblico la possibilità di ascoltare quanto di meglio offre la musica internazionale – afferma la direzione artistica del club, capitanata da Luigi Campoccia –, coinvolgendo anche una serie di artisti che rappresentano le diverse tradizioni dei loro Paesi, e in particolare il jazz inteso nella sua accezione più ampia: una musica basata sull’improvvisazione che, nel corso della sua storia, si è rivelata in grado di ricevere materiali originali anche da popolazioni latine, come Cuba e Brasile, per poi ibridarsi con altre forme contemporanee, dal Tango alla musica Klezmer». Tra i progetti più ambiziosi, anche la creazione di una etichetta discografica. E domenica 23 ottobre, ancora grande jazz con John Lee Hooker Jr.

Aspettando il concerto...intervista a Billy Cobham

Ha conosciuto la Sicilia in varie tappe, lungo un percorso che l’ha portato in Italia in numerose occasioni dal ’68 ad oggi, ed è a Milazzo per la prima volta ospite di due serate evento.
La conferenza stampa si tiene al primo piano del locale, dove giornalisti televisivi e della carta stampata sono in attesa di incontrare Billy Cobham.
Alle pareti, ritratti pop dei grandi nomi della storia musicale contemporanea. Lo staff è a lavoro, freme l'attesa. Finalmente arriva lui, accompagnato dal direttore artistico Luigi Campoccia (nella foto con Cobham) e si concede a lungo alle telecamere e alle interviste, compresa la mia che state per leggere:

Lei è passato alla storia della musica per avere inventato un linguaggio nuovo, frutto di una originale ricerca tecnica oltre che di un talento innato, che lei ama definire “feeling”. Quali sono stati i maestri che l’hanno ispirata in questo percorso?
Cobham: Sono tante le strade che si sono incrociate, attraverso generi diversi ed incontri straordinari. Potrei citare artisti fondamentali nella mia storia, da Frank Sinatra, un grande punto di riferimento a Miles Davis. Ma tra tutti i musicisti che ho conosciuto e con cui ho collaborato, l’incontro che mi ha segnato di più per quello che mi ha dato è proprio quello con Davis, all’inizio della mia carriera.

Com’è cambiato il jazz dagli anni ’70, quando lei ha raggiunto la fama, ad oggi?
C.: La storia moderna della musica insegna che i gusti del pubblico sono cambiati gradualmente negli ultimi trent’anni e, specialmente in Italia, il jazz è un genere che ha avuto una diffusione diversa da luogo a luogo, da regione a regione, persino da città a città. Ma è il jazz stesso ad essere storia dell’anima, e questo spiega perché ciascun musicista lo interpreta nel proprio singolare stile.

La tecnologia ha rivoluzionato tutta la musica, dalle modalità di composizione ed esecuzione a quelle di ascolto, grazie ai programmi digitali e ai canali come youtube. Che effetto le fa tutto ciò?
C.: Da un certo punto di vista c’è un eccessivo livellamento, perché tutto viene messo sullo stesso piano. Però è chi ascolta a scegliere e ciò comporta una maggiore possibilità di conoscere anche musicisti che hanno talento ma sono fuori dai grandi circuiti, e questo è positivo, perché la rete è una grande vetrina che può aiutare gli artisti ad autopromuoversi e, contemporaneamente, offre una infinita gamma per gli appassionati, che possono scoprire tutti gli universi musicali esistenti.

Parliamo del suo nuovo album “Palindrome”, che contiene brani inediti e ri-arrangiamenti di suoi grandi classici.
C.: È un album che riflette completamente me stesso, contiene la mia essenza musicale, il presente e il futuro. Per questo ho scelto di inserire pezzi fondamentali della mia storia.

Un’anticipazione sui prossimi progetti?
C.: In programma c’è un progetto di collaborazione e produzione con un canale televisivo americano, per uno show in un circuito che coinvolge il web e sarà dunque all’insegna dell’incontro tra media diversi, utilizzando le risorse della tecnologia. Il desiderio di adeguare il linguaggio ai tempi che mutano, ma anche la voglia irrefrenabile di continuare a fare musica, autentica essenza di me stesso.




Foto di Piero Calderone

sabato 8 ottobre 2011

Vittime sul lavoro, domani a S.Lucia la giornata provinciale

Una strage silenziosa, che miete ogni anno un numero allarmante di vittime: quotidianamente avvengono in media duemila incidenti sul lavoro, tre vite umane si spezzano e trentamila lavoratori rimangono permanentemente invalidi. Cifre sconfortanti, in un quadro occupazionale caratterizzato da un forte ricorso alla cassa integrazione e da un cospicuo aumento di disoccupazione, lavoro precario, incertezza economica. Ma anche da catastrofi annunciate, nella totale noncuranza delle norme relative alla sicurezza e alla prevenzione, come il recente caso delle operaie morte a Barletta testimonia.
A partire da queste premesse, l’ANMIL (Associazione dei lavoratori mutilati e invalidi del lavoro) organizza domani la “61ª giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro”, per celebrare un impegno di oltre 70 anni nella lotta contro questa piaga sociale. La giornata, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con i Patrocini del Senato della Repubblica, della Camera dei deputati, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Segretariato Sociale RAI con la Campagna di sensibilizzazione, si svolgerà per la Provincia di Messina nel Comune di Santa Lucia del Mela.
La manifestazione, curata dal Franco Isgrò, prevede tra l’altro un dibattito che si svolgerà dalle 11.15 nell’aula consiliare, con la partecipazione del Presidente provinciale ANMIL rag. Carmelo Paci, del direttore provinciale dell’INAIL di Messina dott. Vincenzo Ammadeo, del rappresentante della federazione provinciale del sindacato UNSA dott. Giuseppe Fusco, nonché di altre autorità locali e provinciali. Il dibattito sarà preceduto da una Messa, celebrata alle 9.30 nella chiesa del Sacro Cuore, e da un corteo che si concluderà con la deposizione di una corona d’alloro al Monumento ai Caduti. Nel corso della cerimonia civile presso l’aula consiliare saranno inoltre consegnati brevetti e distintivi d’onore da parte delle autorità presenti.

giovedì 6 ottobre 2011

Pro Loco, il paese in mostra alla Fiera del Turismo di Rimini


Vetrina d’eccezione per le bellezze artistiche, storiche e paesaggistiche di Santa Lucia del Mela, che sarà presente da oggi alla Fiera di Rimini dedicata al settore turistico. L’iniziativa, promossa dall’associazione Pro Loco “Urbs Deliciae Nostrae”, ha l’obiettivo di promuovere l’immenso patrimonio culturale e naturalistico luciese, tramite la divulgazione di materiale informativo e la creazione di contatti con operatori del mercato turistico italiano e internazionale. «In preparazione dell’evento, è stata indetta dalla Pro Loco una riunione con gli operatori economici luciesi – afferma il presidente Lino Calderone –, la proposta è quella di far conoscere il nostro territorio e le sue potenzialità turistiche, avviando una collaborazione produttiva con i tour operator e valorizzando i percorsi artistici, le manifestazioni culturali, i prodotti tipici e tutto ciò che riguarda l’offerta turistica, per incrementare una vocazione naturale della nostra città». Opere d’arte, palazzi, chiese e monumenti, tracce di una storia millenaria, si affiancano alle peculiarità paesaggistiche e ad un patrimonio culturale fatto di tesori letterari e tradizioni popolari, costituendo una risorsa che, soprattutto per iniziativa delle numerose associazioni presenti sul territorio, rappresenta un tassello fondamentale per lo sviluppo economico. Tra le ultime iniziative, oltre alla nascita dell’associazione Pro Loco, c’è l’istituzione di un Ufficio turistico gestito dal Comune e finalizzato alla promozione del territorio e all’informazione e accoglienza dei visitatori.

mercoledì 5 ottobre 2011

Muore a 36 anni per la puntura di un calabrone

LA CRONACA Incredulità e stupore nella comunita luciese per la morte di Nunzio Papale, 36 anni, morto improvvisamente lunedì mattina dopo essere stato punto da un calabrone. Vani sono stati i soccorsi.
Secondo la ricostruzione dei fatti, il giovane si trovava all'aperto fuori dalla propria abitazione quando, preoccupato per essere stato punto da un grosso calabrone, si è recato dalla madre per chiedere assistenza. La donna si è subito rivolta ad una vicina di casa, infermiera di professione, ma non c'è stato neppure il tempo di intervenire per praticare una iniezione, che forse avrebbe consentito che le cose andassero diversamente: Nunzio era già morto nel bagno di casa, dove era entrato per rinfrescarsi il volto gonfio per effetto della puntura. Causa della morte, sembrerebbe un probabile shock anafilattico, dovuto ad una allergia mai scoperta alla puntura di calabrone.
A scoprire il corpo senza vita è stata la madre stessa che, vedendo il figlio ritardare, ha forzato la porta e lo ha trovato caduto sul pavimento privo di sensi. Immediatamente è stato allertato il 118 dell'ospedale di Milazzo ma lo staff medico, giunto sul posto, non ha potuto fare altro che constatare l'avvenuto decesso. Momenti di disperazione per l'anziana madre, visitata nella sua abitazione di contrada Santa Maria da moltissimi vicini e compaesani, arrivati numerosi non appena, nel corso della mattinata, si è diffusa la notizia.
Un'esistenza sfortunata, quella di Nunzio Papale, segnata da un grave incidente stradale che, anni fa, aveva scosso la comunità: oltre ad aver subito gravi danni, il giovane era infatti rimasto diversi giorni in coma. Dopo una lunga riabilitazione e grazie a tanta volontà, Nunzio era riuscito, anche se con inevitabili difficoltà, a riprendere in mano la propria vita. Era facile vederlo ogni mattina a bordo della propria Motoape, impegnato come operaio, benvoluto da tutti. Ma la sua vita, strappata già una volta alla morte, è stata spezzata per sempre da una tragica fatalità in una bella mattina di ottobre.

LA SCHEDA Credenze popolari, falsi miti e rimedi salvavita

Le punture d’insetto con pungiglione sono particolarmente sgradevoli e sovente possono creare diversi problemi a chi viene punto ripetutamente.
Tuttavia, il rischio di essere punti può essere eliminato mediante la distruzione dei nidi di vespa all’interno o in prossimità dell’abitazione e adottando alcune precauzioni base quando ci si trova in ambienti esterni.

Allergie alle punture d’insetto con pungiglione

Alcune persone sono più sensibili di altre ai pungiglioni degli insetti, in particolar modo i bambini. Tuttavia, il gruppo principale a rischio è rappresentato dal 3% della popolazione che presenta un’allergia al veleno presente nel pungiglione. Una reazione allergica alle punture d’insetto con pungiglione può svilupparsi in qualsiasi momento anche se non si è presentata alcuna reazione nel corso di una precedente puntura.
Chiamare immediatamente un’ambulanza in caso di reazione allergica grave conseguente ad una puntura di ape o vespa.
Tra i vari sintomi ricordiamo svenimento, vertigini, nausea, difficoltà respiratorie o gonfiore localizzato.

Api e vespe e punture d’insetti

Le punture di api e vespe non devono essere confuse con le comuni punture d’insetto.
Un insetto utilizza il suo pungiglione quale arma di difesa quando percepisce un pericolo per se o per la sua colonia. Questo insetto punge iniettando veleno all’interno o sotto la pelle. L’effetto è immediato e da luogo ad una sensazione di scottatura particolarmente dolorosa.
Mentre il pungiglione viene utilizzato quale arma di difesa, gli insetti pungenti comuni pungono per nutrirsi di sangue. Per dare agli insetti il tempo necessario per nutrirsi, le punture degli insetti si sono evolute in modo tale che il dolore non venga avvertito, come avviene per i pungiglioni (nonostante la puntura di una formica volante risulti particolarmente dolorosa).

Insetti con pungiglione

Gli insetti più comuni che utilizzano il pungiglione quale arma di difesa sono le vespe (ivi compresi i calabroni) o le api. Le vespe sono molto più aggressive e possono pungere anche senza venire esplicitamente provocate.
Le api pungono più difficilmente, solitamente si difendono quando vengono pestate o allontanate con le mani. Il segnale principale di una puntura d’ape consiste nella presenza del suo pungiglione all’interno della pelle e la sacca venosa continuerà a pompare veleno per più di un minuto.
Al contrario, l’unico segnale della puntura di vespa o di calabrone è rappresentato da un piccolo foro della puntura.
Sia che si venga punti da un’ape o da una vespa, l’area intorno alla puntura mostrerà un rapido rossore e si formerà una piaga rialzata (fluido sottopelle). La piaga tenderà a ridursi dopo qualche ora ma il pizzicore rimarrà per più di un giorno.

Trattare una puntura di ape o vespa

Contrariamente alle credenze popolari, la puntura di vespa non è alcalina e la puntura d’ape è solo leggermente acida. La chimica di una puntura è molto più complessa e pertanto le cure tradizionali consistenti nel mettere a bagno l’area interessata dalla puntura in aceto, o l’area interessata da una puntura d’ape in soda bollente fornirà unicamente un sollievo di breve durata. Tuttavia, vi sono precauzioni pratiche che possono essere adottate.
Nel caso di una puntura d’ape, il dolore potrà essere ridotto significativamente se il pungiglione viene rimosso immediatamente. Questa operazione deve essere eseguita con la massima attenzione utilizzando le unghie, le pinzette o una lama affilata- tuttavia, prestare la massima attenzione a non premere la sacca della puntura, in caso contrario verrà iniettata nella ferita una quantità maggiore di veleno.
Lavare la ferita con sapone e acqua e quindi ridurre il gonfiore immergendo l’area interessata in acqua fredda o coprendola con del ghiaccio all’interno di un panno (non applicare direttamente il ghiaccio sulla pelle).
Per eliminare il pizzicore applicare un prodotto antistaminico per morsi e punture o assumere un antistaminico per via orale (una “compressa per febbre da fieno”).
Può essere inoltre applicata una lozione alla calamina per raffreddare la ferita e alleviare il pizzicore. Se il pizzicore risulta particolarmente intenso, consultate il vostro farmacista per la somministrazione di una pomata a base di steroidi.

Sintomi di una reazione allergica

Per le persone che presentano una allergia moderata alle punture di api e vespe, si può verificare un maggior gonfiore generalizzato intorno alla ferita. Consultare il proprio medico se il rossore è intenso e persistente.
Chiamare immediatamente un’ambulanza se si presenta uno qualsiasi dei seguenti sintomi entro 30 minuti dalla puntura:
■Gonfiore localizzato a livello della gola, bocca o lingua suscettibile di limitare la funzionalità respiratoria
■Sibilo, soffocamento o incapacità di prendere fiato
■Svenimento, intorpidimento o mal di testa
■Dolore localizzato a livello del torace
■Nausea o crampi addominali

Ricordatevi sempre che le allergie alle punture d’insetto si possono sviluppare in qualsiasi momento.
Chi è stato punto in due o più occasioni negli anni precedenti è ad elevato rischio di sviluppo di un allergia.
Un altro gruppo ad alto rischio è rappresentato da coloro che soffrono di altre allergie (come al polline o agli insetti).

Prevenire le punture d’insetto con pungiglione

Le persone sensibili alle punture d’insetto devono prestare la massima attenzione al fine di minimizzare il rischio di essere punti, ci sono tuttavia precauzioni pratiche che si possono mettere in atto.
Per evitare di essere punti quando ci si trova in ambienti esterni, adottare le precauzioni seguenti:
■Evitare di indossare colori troppo appariscenti e fragranze intense come profumi e deodoranti in quanto suscettibili di attirare gli insetti
■Indossare maglie a maniche lunghe, pantaloni, scarpe e cappelli al fine di ridurre al minimo l’esposizione della pelle
■Utilizzare spray repellenti per insetti sulla pelle esposta
■Utilizzare prodotti repellenti per insetti o candele repellenti quando si staziona all’aperto
■Evitare di lasciare esposte bevande dolci o cibo
■Controllare che non vi siano api prima di sedersi, sdraiarsi o comunque prima di stazionare in un luogo all’aperto
■Evitare aree nelle quali sono presenti colonie di vespe come frutteti
■Indossare guanti se si raccoglie la frutta caduta al suolo

Non tentare per nessun motivo di schiacciare vespe o api. In caso contrario aumenterà il rischio di essere punti e ilr ischio di attirare lo sciame.
Non utilizzare le braccia per allontanare gli insetti e non compiere movimenti affrettati suscettibili di attirare gli insetti. Se si accede ad un’area caratterizzata da una presenza massiccia di api o vespe, camminare lentamente e allontanarsi dall’area.

Insetti pungenti all’interno delle abitazioni o in giardino

Se una vespa rimane intrappolata all’interno della vostra abitazione, è possibile eliminarla mediante l’impiego di uno spray Insetticida per mosche e vespe.
Tuttavia, le api possono essere utili per l’ambiente e non devono essere uccise ogni volta che risulti possibile farlo in sicurezza.
Se è presente un numero elevato di vespe o api all’interno della vostra abitazione o del vostro giardino, probabilmente è presente un nido nelle immediate vicinanze.
E’ di fondamentale importanza distruggere i nidi il prima possibile. Le vespe diventano più aggressive sul finire della stagione estiva, pertanto è più sicuro eliminare il nido il prima possibile.

martedì 4 ottobre 2011

Petizione popolare contro il divieto di bruciare residui agricoli

Una legge ingiusta, lesiva di un diritto naturale consolidato da millenni, che rischia di danneggiare definitivamente l’agricoltura, trasformando in “criminali” migliaia di persone: con questo duro appello parte da Santa Lucia del Mela una petizione popolare contro la direttiva europea, recentemente recepita nel nostro ordinamento, che vieta la combustione sul campo dei residui vegetali derivanti da lavorazione agricola e forestale, stabilendo che «paglia, sfalci e potature» devono essere considerati rifiuti e come tali devono essere trattati.
L’iniziativa è stata presentata da Rosario Torre (nella foto) nel corso dell’ultima seduta del civico consesso: «Tale normativa appare inutilmente punitiva e determinerà la distruzione di piccole e medie aziende agricole, danneggiando nella nostra provincia soprattutto quei numerosissimi contadini che coltivano piccoli appezzamenti per ottenere prodotti destinati al proprio nucleo familiare», afferma il consigliere comunale. Anche pulire il prato di casa, o i vasi in balcone, produrrebbe, secondo la direttiva contestata, “rifiuti speciali” che non possono essere né bruciati né gettati nei cassonetti, pena l’arresto da tre mesi a un anno o una multa da duemilaseicento a ventiseimila euro.
Le ragioni ambientali invocate a sostegno della norma (evitare l’inquinamento prodotto dai fumi della combustione), «non appaiono per nulla convincenti», tanto più che «non è con il divieto di far bruciare rami e foglie secche che si combatte l’inquinamento dell’aria», dove, soprattutto in un’area ad alto rischio come quella in cui viviamo, occorrerebbe «controllare ben altri fumi ed impedire ben altre emissioni».
Infine, Rosario Torre chiama in campo fattori economici di non poco conto: «Dalle nostre parti la stragrande maggioranza dei terreni sono impervi ed ubicati in zone irraggiungibili dai mezzi meccanici, per cui i proprietari dovrebbero provvedere a raccogliere enormi quantità di residui vegetali e trasportarli anche a spalla sino ai centri di conferimento (che peraltro in zona non esistono), con costi proibitivi che indurranno i pochi che ancora resistono ad abbandonare la cura delle campagne».
La petizione popolare avrà come obiettivo quello di raccogliere il maggior numero di firme per esprimere «dissenso e riprovazione» e richiedere a gran voce l’abrogazione di una norma che rischia di avere conseguenze disastrose nel messinese: «Il territorio agricolo finirà per essere abbandonato – conclude Torre – e in ogni caso si otterrà un risultato opposto rispetto a quello perseguito, perché nessuno pulirà più le campagne e a quel punto a bruciare non saranno solo la paglia e gli sfalci, ma interi alberi ed interi boschi a causa degli incendi che si svilupperanno sempre più numerosi per la mancata pulizia dei fondi».
Una mobilitazione, analoga a quella partita, sinora, solo a Gioiosa Marea, che si rivolge al presidente del parlamento europeo, al presidente del consiglio dei ministri, al presidente della regione siciliana, al prefetto di Messina, al presidente della provincia di Messina, ai parlamentari nazionali e regionali della provincia di Messina.

lunedì 3 ottobre 2011

Consiglio comunale, dieci punti discussi

Ripresa dei lavori consiliari per il civico consesso luciese, presieduto da Francesco Rizzo, che è tornato a riunirsi in seduta ordinaria dopo la pausa estiva. In aula anche il nuovo revisore dei conti, Livio Anania, e il responsabile del servizio economico-finanziario Giuseppe Genovese, subentrato a Giuseppe Isaia.
Dieci i punti all’ordine del giorno, metà dei quali riservati al riconoscimento di altrettanti debiti fuori bilancio. Su uno in particolare, derivato da un decreto ingiuntivo notificato dal Tribunale di Barcellona al Comune e riguardante un contributo economico a beneficio di una famiglia affidataria di minori, si è riaccesa una polemica innescata, in varie occasioni, sui banchi della minoranza: Cannuni e Maimone, contestando il fatto che la proposta di deliberazione consegnata ai consiglieri comunali fosse priva del decreto ingiuntivo allegato, hanno richiesto maggiore trasparenza nell’accesso agli atti, ma anche maggiore tempestività nei tempi con cui gli atti stessi vengono messi a disposizione, per consentire di svolgere al meglio il proprio ruolo in consiglio. Pronta la replica di Rizzo: «Tutti i documenti sono disponibili al Comune», ha dichiarato il presidente, accessibili ai consiglieri che possono consultarli per approfondire gli argomenti all’ordine del giorno.
Su un altro punto politicamente “caldo”, la salvaguardia degli equilibri di bilancio 2011, Cannuni ha puntato il dito soprattutto contro il capitolo relativo alla telefonia, assestato per oltre 44 mila euro, ben tredici in più rispetto alla somma stanziata («cifre inaccettabili per un Comune come il nostro»). Tuttavia, anche il voto su questo punto – approvato con immediata esecutività con i voti di Rizzo, Rappazzo, Torre, Impalà, Schepisi, Coppolino, Lombardo, Calderone, Amalfi – ha verificato le divisioni interne alla minoranza: contrari Cannuni e Maimone, astenuti Manna, Bella, Lipari.
Passa invece all’unanimità il regolamento che disciplina la nascita di un gruppo “junior” di volontari di Protezione Civile, finalizzato alla formazione di una coscienza civica nei più piccoli. L’iniziativa è stata presentata dall’assessore al ramo Angelo Letizia, il quale ha inoltre dichiarato di rinunciare, a partire da agosto, al 30% della propria indennità di carica per incrementare il capitolo di spesa sull’acquisto di attrezzatture e mezzi per la Protezione civile comunale.
Approvata infine una modifica al regolamento per l’acquisizione in economia di beni e servizi (astenuto Maimone) e l’adozione di misure correttive per il contenimento della spesa del personale: riduzione integrazione oraria personale LSU; collocamento a riposo personale di ruolo senza sostituzione; non conferimento di incarichi di collaborazione esterna.

Cauldron Volley, i progetti del tecnico Fagnani

Pronte ai blocchi di partenza le ragazze della Cauldron volley Santa Lucia del Mela, che si preparano alle nuove sfide di campionato guidate da Salvatore Fagnani (nella foto), richiamato sulla panchina luciese al posto di Peppe Venuto. L’annunciato cambio di guardia avviene nel segno della continuità, con il rientro dell’allenatore messinese già al timone della squadra due stagioni fa: «Torno con piacere in questa città, alla quale mi legano fattori affettivi oltre che questioni sportive – afferma Fagnani –, dal momento che qui ritrovo quasi tutte le mie ex atlete e che il mio rapporto con la pallavolo luciese risale addirittura al ’93».
Puntare sulle giovanissime, affiancate da giocatrici di esperienza, è la strategia del mister, che guarda all’obiettivo salvezza e a risultati a lungo termine: «Siamo consapevoli di avere una squadra con un potenziale tecnico inferiore rispetto a quello di altre squadre che compongono il girone, e sappiamo che questa prima fase non sarà facile per noi, ma, proprio per questo, ci prepariamo a lavorare in tutta serenità sino a febbraio, senza la necessità di vincere a tutti i costi, con una programmazione che riguarda soprattutto la seconda parte del campionato».
L’organico si arricchisce di due arrivi dal Barcellona, Alessandra Munafò e Rosanna Irato, e di un’atleta del Santa Teresa, Valentina Leandri. «Esordiamo senza preoccupazioni, puntando sulle nostre risorse e convinti che il lavoro paga sempre – conclude Fagnani –, il progetto della squadra, sostenuta con grande impegno dal presidente Di Salvatore e da tutto lo staff, non si esaurisce in questo campionato ma è quello di allestire una squadra competitiva per l’anno prossimo, facendo crescere i giovani talenti e dando loro l’opportunità di maturare il proprio potenziale».