lunedì 31 dicembre 2007
Appuntamento all'anno prossimo
sabato 29 dicembre 2007
Natale 2008: Santa Lucia tra riti e tradizioni

Torna l’appuntamento con “Il presepe nella tradizione della Prelatura Nullius di Santa Lucia del Mela”: fino al 6 gennaio si possono visitare i presepi artistici in concorso realizzati a Santa Lucia, San Filippo, Olivarella e Soccorso. Due giornate sono dedicate al “Presepe vivente”, che sfilerà per le vie del centro storico, con la partecipazione di bambini e adulti che mettono in scena il mistero della Natività e la rappresentazione degli antichi mestieri.
martedì 25 dicembre 2007
Auguri
venerdì 21 dicembre 2007
Casa di riposo "Calderonio", festa di Natale tra allegria e riflessioni
domenica 16 dicembre 2007
"Quannu ti chiamu...veni", spettacoli per la solidarietà nella Valle del Mela
sabato 15 dicembre 2007
13 dicembre, festeggiata la Patrona Santa Lucia

giovedì 13 dicembre 2007
Corso di Sommelier: esperti del vino a Santa Lucia
martedì 11 dicembre 2007
"Urbis Feliciae Nostrae", l'Agenda 21 Locale di Santa Lucia del Mela, Condrò e Gualtieri Sicaminò
Oggi la rete di Agenda 21 si è diffusa coinvolgendo sempre più comuni del nostro comprensorio, ma è un progetto che parte da lontano: nasce infatti nel giugno del 1992, quando oltre 170 paesi di tutto il mondo lo sottoscrivono durante la Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo di Rio de Janeiro. Da allora argomenti come conservazione e gestione delle risorse, tutela ambientale, giustizia sociale e equità economica sono entrati all’ordine del giorno, in linea con un aumento della sensibilità verso i problemi globali che coinvolgono il pianeta. In questa direzione, Agenda 21 non è solo una dichiarazione di principio ma un processo che deve essere condiviso da tutti gli attori presenti sul territorio per definire un “Piano di Azione Locale” che guardi al futuro.
Il concetto chiave è quello di sviluppo sostenibile, un obiettivo da perseguire adottando strategie di cambiamento e aumentando il senso di responsabilità e di consapevolezza verso i bisogni del proprio territorio. Il presupposto è una cittadinanza attiva, coinvolta nei processi decisionali e informata sulle tematiche ambientali.
“Urbis Feliciae Nostrae”, di cui Santa Lucia del Mela è il comune capofila, si pone dunque come strumento di programmazione per uno sviluppo sociale, economico e territoriale sostenibile, secondo le finalità e il modello organizzativo di Agenda 21.
Lo strumento fondamentale di discussione e confronto con i cittadini è il “Forum”, aperto a tutti coloro che desiderano portare il proprio contributo al miglioramento della vita e allo sviluppo sostenibile del territorio. Il Forum, durante il quale si discutono gli obiettivi e gli orientamenti generali dello sviluppo locale, assicura il confronto tra idee, esperienze e progetti diversi e pone le basi per azioni di partenariato sociale a livello locale. Per questo le amministrazioni, il mondo produttivo, le associazioni di categoria, i gruppi di volontariato, la scuola, le organizzazioni sindacali, gli ordini professionali, gli enti pubblici saranno coinvolti periodicamente in assemblea per il confronto e la discussione: con il contributo delle forze sociali, si elabora il Piano di azione locale per lo sviluppo del territorio e se ne verifica la messa in opera.
lunedì 10 dicembre 2007
Il Dalai Lama in Italia: le lezioni di non violenza e i timori dei politici italiani

giovedì 6 dicembre 2007
Consiglio comunale: Passa l'assestamento generale di Bilancio, rinviato il voto sul regolamento "alienazione beni del Comune"
mercoledì 5 dicembre 2007
Uno scheletro scoperto davanti alla chiesa, forse traccia di un antico cimitero

lunedì 3 dicembre 2007
Chiara, la magia del "Gran Ballo delle Debuttanti Vienna sul Lago"

L’evento, che ha luogo ogni anno nella città di Stresa, sul Lago Maggiore, fa rivivere i riti settecenteschi della tradizione nobiliare austriaca, con “l’ingresso in società” delle ragazze dai 17 ai 23 anni. “Sono sempre stata affascinata dal Gran Ballo che seguivo sin da piccola in tv, desiderando di farne parte anch’io per i miei 18 anni, per festeggiare in modo speciale il passaggio all’età adulta. Poi la maturità e i primi esami all’università mi hanno costretta a rimandare questo sogno, finchè l’anno scorso mi sono decisa a scrivere una lettera motivazionale al comitato organizzatore e nel giro di pochi mesi sono stata scelta per essere una delle 23 debuttanti di questa edizione”. Inizia così l’avventura di Chiara, hostess per lavoro, che si definisce “romantica e sognatrice” e consiglia questa esperienza alle ragazze che credono ancora nelle favole. “Il Gran Ballo mi ha dato l’opportunità di evadere dalla vita di ogni giorno ed essere proiettata in un mondo incantato, dove sembra che il tempo si sia fermato”.
Ma come si diventa una debuttante? “I titoli nobiliari contano ben poco, l’importante è vivere questa esperienza con lo spirito giusto”, spiega Chiara. “La selezione avviene valutando la sensibilità di tutte le aspiranti, ma occorrono anche l’umiltà e l’impegno per affrontare dieci giorni di preparazione estenuante, tra lezioni di ballo e di bon ton e le prove degli abiti”. Le debuttanti sono accompagnate dai cadetti dell’Accademia navale di Livorno, che preparano con le ragazze le coreografie dei valzer e l’entrata dalla celebre scalinata.
Il Gran Ballo si è tenuto il 24 novembre nella splendida cornice del centenario “Regina Palace Hotel”, dove la manifestazione è stata seguita anche dal programma televisivo “Il treno dei desideri”. Le ragazze hanno però ballato da sole, perchè i cadetti hanno dato forfait in seguito alla notizia della tragica morte di Paladini. “Una scelta fatta per non vanificare gli sforzi del comitato che lavora da un anno all’organizzazione del Ballo, che ha un importante scopo benefico” dice Chiara. I fondi raccolti sono stati infatti devoluti al Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, antichissimo Ordine Equestre molto attivo nel campo delle iniziative umanitarie.
“È stata una grande festa in cui tutte siamo state protagoniste. Abbiamo condiviso questo sogno come sorelle, si è creato un clima di affiatamento e non di competizione”, racconta Chiara, che è stata l’unica siciliana di questa edizione. “Il momento più emozionante è stato proprio l’ingresso dalla scalinata, ma mi ha colpito anche la perfetta organizzazione dell’evento, curato in ogni dettaglio. Non mi dispiacerebbe entare a far parte del comitato della manifestazione, come è capitato ad altre debuttanti. Sono una persona eclettica, chissà...”.
martedì 20 novembre 2007
"Casa per tutti", la storia infinita
IPAB "Luigi Calderonio", se ne discute in consiglio comunale
L’audizione del presidente Francesco Mangano è stata proposta dal presidente del consiglio Santo Vaccarino per aprire una piattaforma di discussione in merito alla grave situazione di crisi economica in cui versa l’ente ormai da mesi. “Non sono qui per fare politica o chiedere contributi, ma per far capire che l’Ente non è una zavorra bensì una risorsa che genera un indotto economico per il paese” ha dichiarato Mangano, spiegando le cause delle difficoltà economiche e chiedendo collaborazione operativa con le strutture comunali. “Abbiamo proposto un protocollo d’intesa per stipulare una convenzione di rapporti tra l’Istituto e il comune, con uno scambio di servizi e una diversificazione delle attività” ha aggiunto Mangano, sottolinenando la necessità di interventi strutturali per uscire dall’impasse.
“Bisogna prendere atto che la struttura è in perdita e trovare le soluzioni per tentare di dare una risposta ai lavoratori e agli anziani” ha replicato il sindaco Santi Pandolfo. Nonostante i "buoni propositi" di entrambe le parti per evitare le polemiche, si è acceso un ampio dibattito durante il quale nè i consiglieri d'opposizione nè quelli di maggioranza sono riusciti a mantenere sereno il clima di discussione, che si è arroventato tra il girotondo delle accuse e dello "scaricabarile". Un comportamento discutibile, che ha avvelenato gli interventi e squalificato il livello del confronto.
Tuttavia, non sono mancati i tentativi di pensare ad una strategia per salvare le sorti della Casa di riposo e garantire lo stipendio ai dipendenti, in attesa di mesi di arretrati. “Il comune può intervenire mettendo gatuitamente a disposizione dell’Istituto il proprio personale tecnico e offrendo la tariffa minima per il pagamento dell’acquedotto” ha detto Pandolfo. A questo proposito ha aggiunto la possibilità di una transazione a compensazione delle somme che l’istituto deve ancora versare per il consumo dell’acqua. Restano tanti i nodi irrisolti, come un contenzioso aperto dal comune in merito alla questione delle rette da pagare.
Ci auguriamo che il problema dei dipendenti dell'istituto venga risolto quanto prima, poichè sta generando una vera e propria crisi tra le famiglie, spesso monoreddito, che non possono contare su altre entrate economiche e che dipendono da quello stipendio bloccato da mesi. Ci auguriamo che gli anziani ospiti della casa di riposo non siano penalizzati, con una chiusura che sarebbe un grave passo nelle sorti di una comunità che ha nell'istituto Calderone una sede storica, capace di generare un indotto economico in termini di risorse sul suo territorio.
martedì 13 novembre 2007
Il caso di Mons. Antonio Franco, chiamato "Beato" prima del riconoscimento ufficiale della Chiesa

“La fase più difficile per il postulatore della causa, mons. Luigi Porsi, è stata completare il quadro documentale fornito dalla commissione storica, in particolare per quanto riguarda il soggiorno del Servo di Dio alla corte spagnola” spiega il relatore vaticano, Padre Daniel Ols. Il processo di beatificazione, oltre alla Prelatura di Santa Lucia del Mela, coinvolge l’Arcidiocesi di Napoli, che gli diede i natali, la Diocesi di Aversa, nella quale fu beneficiato, l’Arcidiocesi di Madrid, dove fu Cappellano reale, e infine la Diocesi di Roma, dove visse per un anno da chierico e da Prelato eletto. Le fonti documentali-storiche e le biografie descivono mons. Franco con tutti i crismi di una “santità eccellente”, che nonostante non abbia ancora ricevuto il riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa, ne fa uno dei protettori della comunità luciese.
Ma chi era il "Servo di Dio" Mons. Antonio Franco? Nato a Napoli il 26 settembre 1585 dal nobile patrizio di discendenza francese Orlando Franco, e da Anna Francesca Pisana di Antonio, barone di Pascarella, era terzo di 6 figli. Il 23 Settembre 1602 viene insignito, grazie agli studi umanistici e alle discipline ecclesiastiche, della laurea dottorale in Diritto Canonico e Civile. Prima dei ventun'anni, non avendo ancora l’età canonica per essere ordinato sacerdote, viene trasferito a Roma dal padre per approfondire gli studi ecclesiastici. Non è trascorso neanche un anno quando, per ordine del genitore, lascia Roma per trasferirsi alla Corte Reale di Madrid. Ricevuti gli Ordini Sacri nel 1610, chiede al Re Filippo III di essere ammesso a far parte della Cappella Reale. Dopo una verifica della sua condotta personale e morale, che conferma le sue buone e lodevoli qualità, il 14 Gennaio 1611 è nominato Cappellano Reale. Il Re stesso impara ad apprezzarlo e stimarl0 profondamente, al punto da designarlo Cappellano Maggiore del Regno di Sicilia il 12 Novembre 1616. Un ufficio a cui era connesso anche quello di Abate e Prelato ordinario della Prelatura Nullius di S. Lucia del Mela, dove fa il suo ingresso solenne il 18 Maggio 1617, dopo essersi recato a Roma per compiere gli adempimenti connessi alla nomina, confermata da Papa Paolo V.
Mons. Antonio Franco, umiliando sè stesso davanti a Dio, molto spesso si sottoponeva a grandi penitenze e privazioni. Digiunava totalmente, o se pranzava lo faceva solo a pane ed acqua, mentre sembra che non adoperasse mai il letto, sdraiandosi invece sul pavimento con una piccola stuoia per materasso e una pietra per cuscino. Portava strette ai fianchi due grosse catene di ferro, una delle quali irta di aculei appuntiti. Di quelle due catene una esiste ancora, ed è racchiusa in una cassetta d'argento e vetro che viene custodita nella Basilica Cattedrale e portata nelle case degli infermi per invocare la guarigione, e non sono poche le testimonianze di guarigioni prodigiose.
sabato 10 novembre 2007
Un eremita dei giorni nostri

“Una scelta difficile, che non sempre viene compresa, che è spesso vista con diffidenza” dice padre Alessio, che è l’unico eremita di tradizione italo-greca in Italia meridionale. “La tradizione italo-greca è quella della nostra terra”, spiega, “dove l’eredità bizantina, orientale, quella della chiesa delle origini, è sopravvissuta per secoli, prima della latinizzazione imposta alla Sicilia”. Ancora oggi si tratta di una storia poco conosciuta, volutamente occultata per lungo tempo, una spiritualità che affonda le sue radici ad est. “Nel 2001 il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo è stato per la prima volta in Italia, accolto trionfalmente ovunque meno che a Messina, che pure prima del 1908 riuniva un nutrito gruppo di fedeli ortodossi nelle chiese greco-ortodosse di San Nicola e Santa Caterina, passate in mano ai cattolici dopo la ricostruzione. È stato lui a volere la mia ordinazione”.
Padre Alessio, chiamato “jeromonaco”, è stato così ordinato diacono nella cattedrale di San Giorgio dei Greci a Venezia e poi sacerdote ortodosso a Napoli. Prima di raggiungere i monti luciesi, ha trascorso cinque anni in un paesino vicino Corleone, risvegliando la devozione della gente. Ma ottenendo anche, suo malgrado, un’ostilità dovuta ad un’incomprensione di fondo per la “diversità” della liturgia ortodossa, una diffidenza che lo ha costretto ad allontanarsi e lo ha portato al monastero di Bivongi, in Calabria, accolto dai monaci del Monte Athos. “Ma sentivo che bisognava fare qualcosa nel messinese e grazie all’appoggio della mia famiglia e all’intervento di Padre Paolo Impalà sono riuscito a trovare questa casetta, che ho ristrutturato e che ho ottenuto in comodato d’uso”.
Nato a Messina 55 anni fa, i primi anni della sua vita sono stati divisi tra la Sicilia e Milano, dove si è trasferito con la famiglia a causa del lavoro del padre, avvocato e sottoufficiale dell’aviazione. Primo di cinque fratelli, ha mantenuto forte il legame con la sua terra, quella delle vacanze estive, dell’affetto dei nonni, dei ricordi d’infanzia. “La vocazione è sempre stata dentro di me, anche se mio padre avrebbe voluto vedermi avvocato” racconta padre Alessio. Dopo il liceo, la scelta di studiare lettere classiche all’università, raggiunta la maggiore età, a 21 anni, inizia il suo percorso religioso, che lo conduce a scegliere il monachesimo delle origini.
L’eremo di Santa Lucia, chiamato da padre Alessio “Sacro Eremo della Candelora”, possiede una piccola cappella, che lui stesso ha voluto e realizzato. Qui può pregare, celebrare la liturgia, battezzare. In poco spazio ha ricostruito l’atmosfera spirituale del rito ortodosso. La stanza è piena di un’infinità di icone raffiguranti Cristo, la Madonna, gli Angeli, reliquie, memorie e immagini dei Santi italo-greci, candele di ogni forma e colore, incensieri, tappeti, sedili in legno. L’altare è nascosto, può accedervi solo il sacerdote. Si prega in piedi, rivolti simbolicamente ad oriente, dove nasce la luce.
Accanto alla cappella c’è una biblioteca che raccoglie migliaia di libri: un piccolo gioiello che custodisce volumi di diverse tradizioni e diverse epoche. Qui padre Alessio, che rivela una cultura di gran lunga al di sopra della media, passa gran parte della sua giornata, immerso nello studio. Qualche anno fa ha pubblicato un libro su “I santi italo-greci dell’Italia meridionale – Epopea spirituale dell’Oriente cristiano”, che testimonia il suo interesse per l’agiografia. Le altre attività giornaliere sono la preghiera e il lavoro.
La solitudine e il silenzio vengono interrotti raramente, solo per accogliere chi vuole andare a trovarlo. “Vivo di elemosina” ci dice padre Alessio. Il gas in cucina viene usato solo di rado, qualcuno gli porta ogni tanto un piatto già pronto, della frutta, o della verdura. Il telefono gli serve solo per ricevere, mette in funzione la lavatrice una volta al mese, non ha i riscaldamenti, nè la radio o la tv. Si tiene aggiornato su quello che succede nel mondo con i giornali che qualcuno talvolta gli porta. Ha un rapporto cortese con i parroci luciesi, partecipa alle funzioni religiose del paese solo se invitato, perchè non vuole imporre la propria presenza e desidera che il dialogo diventi un’esigenza, non un’imposizione.
Eppure, le porte a questo monaco italo-greco sono state aperte dai protestanti di Messina che gli hanno messo a disposizione la chiesa valdese per poter celebrare la liturgia ortodossa la domenica mattina davanti a un gruppo di circa una ventina di fedeli. Anche a Milazzo è successo qualcosa di simile: “Un piccolo miracolo” racconta padre Alessio. “Padre Santino Colosi mi ha concesso la chiesa di San Giacomo la domenica pomeriggio per poter celebrare la liturgia davanti ad una piccola comunità, composta per lo più da persone venute dall’est che finalmente hanno a disposizione un luogo per pregare”.
martedì 6 novembre 2007
Addio Maestro

venerdì 2 novembre 2007
Applaudito a Montreal il teatro dialettale dei Colapesce

martedì 30 ottobre 2007
Salutando Montreal
martedì 16 ottobre 2007
Perchè la Guardia Medica deve rimanere a S.Lucia
Il consiglio comunale, chiamato a riunirsi in seduta urgente, ne ha discusso votando all’unanimità il documento di dissenso in merito all’eventuale soppressione della guardia medica. Il civico consesso, presieduto dal Prof. Santo Vaccarino, ha approvato la mozione, presentata dal sindaco, dott. Santo Pandolfo, e proposta nel corso della precedente seduta consiliare dal consigliere Carmelo Bella a nome del gruppo di minoranza “Amministrare insieme a servizio della città”.
Con essa si invita il governo regionale ad adottare il “Piano di rientro” coinvolgendo tutte le Autonomie Locali, in modo da ridisegnare l’intera struttura socio-sanitaria messinese e intervenire “per il recupero dell’insostenibile ricorso alla sanità privata”. Si invita inoltre il Direttore Sanitario a tener conto, nell’eventuale riassetto della Guardia Medica, delle specifiche condizioni del comune luciese, dichiarato comune montano con popolazione sparsa sul tutto il territorio e nelle numerose frazioni. Considerando la notevole distanza dagli ospedali più vicini, il presidio di Guardia Medica rappresenta il primo soccorso per una popolazione soprattutto anziana, spesso sprovvista di mezzi di trasporto e residente in zone che non consentono spostamenti rapidi in caso di urgenze.
I locali della Gurdia Medica sono stati messi a disposizione dell’A.S.L. a titolo gratuito, così come quelli del Centro diurno per anziani. Nella struttura, attualmente adibita a Centro diurno per disabili mentali, vi sono altri locali inutilizzati che potrebbero eventualmente essere messi a disposizione.
Divisi sul Bilancio, i consiglieri bocciano di nuovo la Variazione
Purtroppo, nel corso dell'ultimo consiglio comunale, si è ripetuto un copione già visto nelle sedute precedenti. Maggioranza e opposizione si sono nettamente divise sulla questione della variazione del Bilancio 2007 e del Bilancio pluriennale. Il documento di bilancio, presentato dal rag. Giuseppe Isaia, dopo un lungo dibattito è stato bocciato a causa dei voti contrari della minoranza. Impossibile trovare un punto d'accordo tra i consiglieri di questa e di quella parte. Di conseguenza, non è stato approvato neppure l’ultimo punto in discussione, la salvaguardia degli equilibri di Bilancio. Un passo carico di conseguenze, che lascia intravedere l’arrivo del commissario ad acta, con tutto ciò che questo comporta.
sabato 13 ottobre 2007
Bartolo Calderone primo missionario della Prelatura Nullius
mercoledì 10 ottobre 2007
Da Santa Lucia del Mela all'Etiopia

venerdì 5 ottobre 2007
Battaglia contro l'ATO ME2
Cosa succede in consiglio comunale
Il dibattimento è poi proseguito su un tema “caldo”, la variazione del Bilancio 2007 e del Bilancio pluriennale e salvaguardia degli equilibri di Bilancio. Ma su questo punto non si è raggiunto l’accordo tra maggioranza e opposizione. Il documento, presentato dal rag. Giuseppe Isaia, non è stato approvato. Un passo carico di conseguenze, che lascia intravedere l'ombra del commissariamento.
La prima seduta del consiglio si è conclusa con la sottoscrizione di un importante atto, proposto dal sindaco Pandolfo e accolto dalla maggioranza compatta e da una parte dell’opposizione. Il documento riguarda l’emendamento sulla “comunicazione per intervento finanziario al fine di assicurare la totale copertura delle spese della gestione integrata dei rifiuti”. Con questa delibera il consiglio comunale disconosce la società ATO ME2, prendendo atto della sua incapacità “nella razionalizzazione e nel miglioramento del servizio di raccolta e smaltimento dei rr.ss.uu.”. Anche il Comune luciese, quindi, si unisce al coro di proteste che si alza potente in tutta la provncia contro un decreto regionale che obbligherebbe i comuni a pagare tasse che le comunità rifiutano come ingiuste.
In una seconda seduta i consiglieri hanno affrontato il tema del decentramento delle funzioni catastali, deliberando all’unanimità di aderire al polo catastale che riunisce Milazzo e i comuni della valle del Mela. La decisione subentra alla prima ipotesi, discussa in sede di consiglio dei sindaci, di costituire un unico polo catastale da Milazzo a Villafranca, con l’adesione dei 15 comuni appartenenti al pit 22, e risponde ad un’esigenza di razionalizzazione del servizio.
Nel corso della seduta si è discusso di un’altra scottante questione, quella concernente la diminuzione del numero delle guardie mediche prevista dalla Regione. Si è pronunciato in merito il consigliere Carmelo Bella, il quale ha redatto un documento esprimendo la necessità di conservare il presidio luciese.
martedì 2 ottobre 2007
Banda "M. Randisi", quando la musica diventa successo
L’organico strumentale è composto da: Carmen Mazzeo, Angela Pinzone, Martina De Mariano, Elisa Trifirò, Gaetano De Mariano, Giuseppe Pinzone, Silvia Nicastro, Francesca Calderone, Antonino Barca, Santo Ispoto, Sebastiano Rizzo, Beatrice Di Salvo, Caterina Celestino, Giusy Di Paola, Katia Santamaria, Maria Pia Cirino, Antonino Di Paola, Antonino Cirino, Stefano Bonanno, Antonino Impalà, Ivan Barbaro, Natale Cirino, Stefano D’Amico, Luigi Merulla, Carmelo Manna, Franco Impalà, Fabio Romanzo, Giovanni Giunta, Carmelo Arizzi, Antonio Gitto, Mario Manna, Giovanni Manna, Daniele Lipari, Gianfranco Ilacqua, Franco Stracuzzi, Ruben Mirabile, Salvatore Lipari, Carmelo Fiorello, Aurelio Ilacqua, Francesco Lipari, Giovanni Campo, Filippo Alibrando, Giorgio Milazzo, Giuseppe Fragale, Donatella Milone, Santo D’Angelo, Stefania Celi, Bartolo Stimolo, Michele Napoli.
domenica 30 settembre 2007
Sondaggio politico
L'auspicio che parte da questo blog è che lo strumento-voto sia usato consapevolmente: che cresca la percentuale di coloro che esprimono una preferenza d'opinione. Il rischio, sempre presente, è che il girotondo delle promesse e i meccanismi clientelari allontanino dalla considerazione dei veri bisogni della nostra comunità. Il senso civico, d'altra parte, dovrebbe suggerire a coloro che saranno eletti a reggere il paese nei prossimi anni il coraggio di assumersi le responsabilità delle proprie scelte. Anche quando non sembrano popolari, anche quando non sono facili o non si trovano a portata di mano.
Tante le aree in cui urge intervenire, programmare, investire. Dalla progettazione di un piano di valorizzazione turistica e territoriale alle politiche sociali. Non meno forte la necessità di un rilancio economico e imprenditoriale della nostra città, così come sarebbe indispensabile sviluppare le risorse umane, potenziare la partecipazione, scalfire l'indifferenza o il disinteresse nei confronti della cosa pubblica.
Il sondaggio che ho inserito a sinistra, e nel quale alcuni di voi hanno già votato, è un piccolo campione rappresentativo delle opinioni dei cittadini luciesi sulle priorità che la prossima amministrazione dovrebbe affrontare nella gestione del paese. Un mese di tempo per votare, esprimendo la vostra opinione virtualmente in attesa dell'apertura della campagna elettorale.
Se l'esperimento riesce, sondaggio dopo sondaggio, mese dopo mese, avremo da questo blog un termometro per misurare le esigenze che i cittadini vorrebbero venissero programmaticamente inserite in un piano di governo. Con il commento, mio e vostro, dei risultati, e un'utile mappatura delle proposte, delle opinioni, delle idee della comunità luciese.
martedì 25 settembre 2007
Vandalizzata l'antica cisterna di piazzetta Largo Bando
L’amara scoperta è stata fatta da Ruggero Vasari, proprietario del palazzo omonimo che si affaccia sulla piazzetta. La cisterna, infatti, è parte del complesso di immobili facenti parte del palazzo “Basile-Vasari”, costruito da maestranze palermitane all’inizio del diciottesimo secolo. Anche l’edificio, dalla splendida facciata barocca, è stato riconosciuto dal decreto assessoriale del 1996 come bene da tutelare. La cisterna costituisce parte integrante del palazzo ed è di notevole interesse perchè “legata allo spazio urbano definito dalla facciata”. Lo testimoniano l’imboccatura esagonale, che presenta le stesse caratteristiche tecniche della muratura della facciata del palazzo, a conferma della loro contemporanea edificazione, e i condotti che la riforniscono, in parte ancora funzionanti, collegati con i cortili interni del palazzo.
Alla cisterna è stato riconosciuto anche il valore di documento materiale e simbolico di alcuni aspetti dei rapporti che legavano una comunità e le classi che la

Il danno riguarda dunque un bene patrimoniale che appartiene alla collettività, così come l’esigenza di conservarlo è un dovere civico. Il “pubblico interesse”, infatti, ha spinto la Sovrintendenza ai Beni culturali e Ambiantali di Messina alla proposta di sottoporre il complesso Vasari alle norme di tutela riconosciute dal decreto assessoriale. Piazzetta Largo Bando è un angolo che sembra sottratto al tempo che passa. L’imponenza del palazzo, che si erge elegantemente tra le costruzioni circostanti, la cisterna che richiama alla memoria epoche passate, il verde del piccolo giardino con piante ornamentali, rendono speciale l’atmosfera che si respira passando per le viuzze che circondano la piazza. Si tratta di considerare la bellezza di questa parte del patrimonio luciese come bene da salvaguardare, difendere e valorizzare nel quadro più ampio di una promozione turistica e culturale del nostro territorio.
venerdì 21 settembre 2007
Destinazione Messico, inseguendo un sogno

I ragazzi sono stati accolti da una comunità cristiana di Matehuala, città a sette ore di autobus da Città del Messico. Qui hanno ricevuto ospitalità nei villaggi della zona, condividendo con gli abitanti la scarsità dell’acqua, la povertà del cibo, il clima desertico. Hanno dormito nelle loro case, pranzato alla loro mensa, con quella cucina che generosamente è stata offerta loro: fagioli, tortillas, riso, pollo, che qualche famiglia riesce a permettersi.

mercoledì 19 settembre 2007
L'Associazione Messinese di Montreal accoglie il gruppo teatrale "Colapesce"


Scuola, si ricomincia.
Iniziamo dal plesso “XXV Aprile”, che ospita le classi elementari e la scuola materna. Qui i lavori di ristrutturazione riguardano la facciata, l’adeguamento degli impianti di sicurezza, la deumidificazione. “Tra le priorità c’è la scalinata prevista per il collegamento con il parcheggio attiguo alla scuola. Questa struttura è finalizzata alla sicurezza, perchè fungerebbe da uscita d’emergenza, e anche allo smaltimento del traffico che congestiona lo spiazzale antistante durante gli orari di entrata e di uscita degli alunni” spiega l’assessore. Il plesso è stato dotato di moderni infissi e di un’aula multimediale.
La scuola elementare “Cappuccini” soffre invece di un altro tipo di problema: la carenza di alunni. “Per quest’anno riapre e funziona regolarmente, ma è sempre a rischio chiusura – dice Rappazzo – anche perchè le famiglie tendono a trasferirsi verso la parte bassa del paese e inevitabilmente il numero degli iscritti è ogni anno più esiguo”.
Alcuni interventi riguardano il plesso che ospita la scuola media, in cui sono previsti lavori sulla struttura esterna e all’impianto di illuminazione. La situazione più difficile sembra quella del plesso di via Roma, dove si trova una scuola materna. “È previsto il trasferimento al plesso che è stato recentemente completato in via Pattina – dice l’assessore – ma siamo in attesa del collaudo a causa di problemi burocratici”. A ciò si aggiunge la necessità di un collegamento con la struttura attraverso una strada praticabile. Ma, come spiega il sindaco Pandolfo, la costruzione della strada è stata finanziata con i fondi comunali e il plesso funzionerà quando sarà risolto il contenzioso con la direzione dei lavori.

venerdì 14 settembre 2007
"La via Peloritana": imprenditorialità e turismo

“La via Peloritana si è rivelata un progetto vincente, ma oggi stiamo raccogliendo i frutti di un impegno che parte da lontano” conclude la Toldacci. L'iniziativa assume anche un grande significato sul piano politico-istituzionale: è infatti un esempio di capacità delle imprese di unirsi e attingere ai fondi messi a disposizione dall'Ue, considerando anche che la Sicilia viene spesso rimproverata di non saper sfruttare le risorse europee.