domenica 21 dicembre 2008

I cento anni dal terremoto

Dalla prefazione al libro di Eleonora Iannelli Messina 1908-2008. Un terremoto infinito. Storia di una città tornata alla vita ma rimasta incompiuta:

Un secolo di storia fluisce veloce in queste pagine. E nelle prime, ossessiva ritorna l'ora della catastrofe: quelle 5,21 di lunedì 28 dicembre che divisero la storia della città in un prima e in un dopo in cui nulla fu più uguale, segnando l'annientamento di quella che era stata per secoli una delle capitali più belle e vivaci della Sicilia.
Molte immagini si imprimono nella memoria del lettore: i bambini rimasti orfani che il "Giornale di Sicilia" desrcive mentre scendono smarriti dai treni alla stazione di Palermo, rischiando di essere preda di "brutti ceffi"; la mano di donna che si sporge dalle macerie per chiedere aiuto e ha le dita troncate da uno sciacallo che le ruba gli anelli; il re Vittorio Emanuele, in visita alla città nell'aprile del 1909, che, turbato dalle lentezze della ricostruzione, ai cerimoniosi funzionari del Genio Civile intima rudemente "Andate a lavorare". Impressionante è il campionario di vergogne che segue al disastro, anticipo di altre vergogne che catastrofi più recenti ci hanno insegnato a conoscere: i ritardi e la confusione nei soccorsi, lo spreco delle donazioni internazionali, il losco frugare tra le macerie alla ricerca di tesori sepolti più che di vittime, le canaglierie e i soprusi di una burocrazia lenta, stupida e inetta.
Dalle lentezze, dagli imbrogli, dai pasticci della ricostruzione emerge la città delle baracche, che è il cuore di questo libro. La Messina che incantava i viaggiatori con la strepitosa invenzione urbanistica della Palazzata si trasforma nella miserabile città delle catapecchie. E come un malvagio incantesimo, quella forma degradata dell'abitare diventa una costante del paesaggio urbano, incancellabile, insuperabile. Come se il disastro, e l'estenuante dopo terremto, col suo vischioso protrarsi, avessero fiaccato l'anima della città, sprofondandola in un attendeismo rancoroso, sottraendole ogni desiderio di definitiva rocostruzione, oscurando ogni progetto di futuro.
Sulle ragioni di questro sprofondare Eleonora Iannelli indaga interrogando storici, urbanisti, studiosi. Fino ad evocare un'ipotesi di grande suggestione: un mutamento di codice genetico, innescato dall'azione invisibile di un gas, il randon. Liberato dalla potenza del sisma, quel gas avrebbe alterato per sempre il dna dei messinesi. Affascinante teoria, se non altro perchè, come il terremoto, libera gli esseri umani dal dovere di costruirsi un destino, e di renderne conto"
Convegno

ACCADDE
CENTO ANNI FA
1908-2008


Sabato 27 dicembre 2008, Ore 17,30
Aula Consiliare, Palazzo Socio-Culturale
Via Pietro Nenni - Santa Lucia del Mela


PROGRAMMA

Saluto del Sindaco Geom. Antonino CAMPO
e dell’Assessore alle Attività Culturali Dr. Paolo CALDERONE

Moderatore Dr. Rosalba GITTO (Consiglio di Gestione della Biblioteca Comunale)

Presentazione del Libro “Messina 1908-2008. Un terremoto infinito”
a cura della Dr. Giovanna CIRINO (Giornalista Professionista)
interverrà l’Autrice e Giornalista Professionista Dr. Eleonora IANNELLI

RELAZIONI

Lo Stretto di Messina e il terremoto del 28 dicembre 1908
Dr. Rosario TORRE (Università degli Studi di Messina)

Il terremoto, il radon e la convivenza con l’uomo
Dr. Francesco ITALIANO (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia)

A conclusione l’Assessore alla Protezione Civile Sig. Franco INTERISANO presenterà il Gruppo Comunale Volontari di Protezione Civile di S. Lucia del Mela.

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