mercoledì 5 ottobre 2016

"Zero Waste Sicilia" sull'ennesimo progetto di inceneritore nella Valle del Mela



Sull’ennesimo progetto di inceneritore 
nella Valle del Mela


   COMUNICATO di ZERO WASTE SICILIA                             

Come da notizie di stampa, una società del gruppo Franza, la ESI spa, ha presentato un progetto per “un impianto di ricerca e sperimentazione per la gestione di rifiuti pericolosi e NON”, da realizzarsi a Giammoro (Pace del Mela). A parte il NON, la vicenda, a nostro avviso, è la punta dell’iceberg di un una cultura industriale retriva e basata sulla aggressione all’ambiente. Li listiamo per punti:.

1) La valle del Mela è un sito SIN, e pur essendo stati stanziati dei soldini per studiarne i livelli di inquinamento, questi non sono mai stati spesi e si perderanno il prossimo febbraio. A pensar male, sembrerebbe che non si sia voluto dire ai cittadini quanto sia inquinato il territorio sul quale vivono. Evidentemente si pensa che se l’inquinamento è già così elevato, non sarà poi un dramma se gli ammalati dovessero crescere di pochi percento, a causa di un nuovo impianto. Salvo che per gli ammalati.

2) Dopo l’inceneritore dell’A2A, contro il quale i cittadini di Pace e non solo hanno espresso un dissenso plebiscitario, si propone un altro impianto, certamente più piccolo, che aumenterà le emissioni nella zona, forse di poco, ma le aumenterà. È difficile pensare che questo progetto possa trovare il consenso popolare, del quale, evidentemente non importa granché, tanto le decisioni vengono prese nel rarefatto ambiente di una conferenza dei servizi, dove si discute di questioni molto tecniche e burocratiche e di rispetto di legislazioni vigenti, ma dove i cittadini possono al più essere accettati come auditori, non come decisori.

3) Sembra che nel progetto manchi una stima proprio delle emissioni macroinquinanti e microinquinanti. Ma davvero può succedere nel 2016 che si presenti un progetto comunque impattante e non si fornisca pubblicamente una stima dell’impatto?

4) Il presidente Vincenzo Franza non ha remore nel sostenere che la vera motivazione del progetto non è, come recita il titolo, la ricerca e la sperimentazione bensì la tutela dell’occupazione, stante la crisi economica. Torna il ricatto occupazionale: la famiglie dei lavoratori devono mangiare, non importa se mangiano cibi avvelenati, prodotti dall’inquinamento, e magari si ammalano o muoiono.

Notiamo che i sindaci del SIN e dei comuni limitrofi non sono mai riusciti a coalizzarsi per resistere tutti insieme allo strapotere di gruppi industriali come A2A ed ora anche il gruppo Franza. Quando capiranno che una loro azione unitaria e coesa, scevra da vincoli partitici e campanilismi, è indispensabile per difendere il loro territorio? Quando si capirà che se affonda Pace del Mela, affonderanno pure Milazzo, Barcellona e perfino Messina, mentre ci si salva solo tutti insieme?

Ora, tutti gli impianti esistenti ed anche i nuovi rispettano e rispetteranno tutte le leggi esistenti. Purtroppo le leggi si applicano al singolo impianto, non al loro complesso. Pertanto se la situazione sanitaria nella valla del Mela è grave, vuol dire che magari ci si ammalerà ai sensi di legge.

Beniamino Ginatempo, Presidente Zero Waste Sicilia