martedì 6 maggio 2008

"Liberi e Protagonisti", il movimento per la candidatura a sindaco di Nino Campo

Entra nel vivo la campagna elettorale, con la presentazione dei candidati e dei movimenti che li sostengono. La sfida è tra il geom. Nino Campo, vicesindaco uscente, e l'arch. Felice Pellegrino, "new entry" della politica luciese.
La prima presentazione pubblica è stata quella di Campo, con il movimento “Liberi e Protagonisti”. L'incontro con i cittadini è avvenuto nel corso di un’assemblea pubblica in cui sono stati tracciati i principi ispiratori del programma: una politica trasparente al servizio del paese, il confronto di idee e la creazione di un rapporto di fiducia tra cittadini e amministratori, lo sviluppo del territorio, la partecipazione dei giovani e delle donne.
“L’obiettivo è dar vita ad un programma condiviso e ad un movimento aperto ai contributi di tutti, con tavoli tematici permanenti su lavoro, solidarietà sociale, vivibilità del territorio” ha detto Campo.
Tra i punti cardine presentati ci sono le politiche occupazionali, attraverso a valorizzazione delle competenze, l’attenzione ai giovani e l’incentivazione di turismo, servizi, beni culturali; le politiche sociali, rivolte a tutte le famiglie e non solo alle meno abbienti; lo sviluppo delle infrastrutture come piattaforma per il rilancio socio-culturale e l’urbanistica. A questo proposito, Campo ha citato le opere stradali, gli interventi sul centro storico e le nuove strutture, come la palestra comunale polifunzionale e il palazzo socio-culturale di via Nenni, che stanno per essere consegnate alla cittadinanza. Tra le proposte, quella di affrontare le problematiche ambientali con programmi formativi per la gestione consapevole di acqua, suolo, rifiuti.
All’incontro sono intervenuti Libero Rappazzo, Emanuele Impalà, Paolo Calderone, Elisabetta Lombardo e Santo Vaccarino, che si candidano a far parte della prossima amministrazione. “La nostra sarà una lista civica di persone che lavorano insieme ai cittadini per migliorare il paese”, ha detto Campo, “per costruire un nuova classe dirigente che guardi lontano ma senza dimenticare le proprie radici, traghettando cioè nel prossimo futuro il bagaglio di esperienze maturate fino ad oggi all’interno dell’amministrazione”.

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