giovedì 28 giugno 2012

Tradizioni da riscoprire: la nascita di San Giovanni e la festa nell'ex feudo

La statua si San Giovanni in processione
ANTONELLA ALIBRANDO - Nella frazione di San Giovanni (ex feudo Barone Pancaldo) domenica scorsa è stata celebrata la festa della Natività del Battista, che è l’unico Santo ad essere commemorato dalla Chiesa Cattolica due volte l’anno: il 24 giugno per la nascita e il 29 agosto per la sua ascesa ai cieli.

Il motivo per cui gli viene attribuita questa notevole importanza è chiaro guardando il simbolico simulacro che ricorda un momento della vita del Battista, quando Gesù si recò da lui al fiume Giordano per essere battezzato San Giovanni indicandolo disse al popolo: “Ecce Agnus Dei”, ad indicare che esso era il figlio di Dio, mite come un agnello, mandato sulla terra da Dio Padre per salvarci.
Geograficamente la borgata è ubicata sulle sponde del torrente Floripotema più vicina al centro urbano di S. Filippo del Mela che a quello luciese, motivo per cui la processione con la statua del Santo che parte dalla chiesetta patronale, ancor’oggi di proprietà degli eredi delle nobili famiglie luciesi che si sono tramandate il feudo,  si snoda per le vie del centro filippese fino a giungere davanti alla Chiesa Madre, dove il simulacro raffigurante San Giovanni riceve un omaggio floreale da parte della comunità parrocchiale e, dopo una benedizione, la processione riprende il suo cammino per tornare al borgo.
Questo è uno degli eventi che, insieme col tradizionale presepe vivente, permette alla graziosa borgata di rivivere e costituisce un motivo di unione fra la gente del borgo ed i visitatori che approfittano di queste occasioni per visitare oltre alla chiesetta patronale dedicata ai Santi Apostoli Pietro e Paolo ed a San Giovanni Battista, l’ex dispensa e l’atrio del palazzo nobiliare, che originariamente era della famiglia Pancando e nei secoli successivi venne gestito da altri nobili casati luciesi, quali i Crisafi, i Bonanno, i Ranieri ed i Galluppi, e dove attualmente si possono anche trovare gli alberi genealogici delle famiglie che da generazioni popolano quella contrada.


Il cortile interno del palazzo nobiliare