mercoledì 6 aprile 2016

Ambiente e legalità, la scuola in prima linea

L'incontro all'Istituto Comprensivo di Santa Lucia del Mela

A scuola di legalità, per imparare la lezione di libertà che gli eroi civili del nostro tempo ci hanno lasciato con il loro esempio di vita, ricordando che, come diceva Paolo Borsellino, chi tace e chi piega la testa, muore ogni volta che lo fa; chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola. In questa celebre frase, pronunciata dal magistrato ucciso da cosa nostra, si racchiude il senso dell’incontro “La legalità è un valore: usiamolo bene”,  organizzato dall’Istituto  comprensivo di Santa Lucia del Mela, guidato dal prof. Francesco Furino, nell’ambito del progetto “Ambiente e legalità” promosso dalla città Metropolitana. Durante l’incontro, al quale hanno partecipato oltre cento studenti, sono intervenuti il capitano Fabio Valletta, comandante della compagnia carabinieri di Barcellona, che ha condotto le recenti operazioni Gotha V e VI, il luogotenente Giovanni Silvestro, comandante della stazione di Santa Lucia del Mela, e la giornalista Katia La Rosa, impegnata nelle inchieste e nella promozione di azioni ed iniziative sui temi di attualità che interessano legalità ed ambiente.

«È importante investire nella formazione delle nuove generazioni – ha dichiarato il dirigente Furino – perché gli studenti rappresentano il futuro tessuto sociale». Nel corso dell’incontro sono stati proiettati il docu film “Piccole cose di valore non quantificabile”  ed il film “Io ricordo”, che hanno consentito agli studenti di intervenire sui temi della legalità attraverso la conoscenza della storia dei più cruenti  fatti di sangue che hanno macchiato la nostra isola: dalla strage di via d’Amelio a quella di Capaci.  «La mafia – ha spiegato la giornalista Katia La Rosa, componente della commissione pari opportunità di Assostampa – è un sistema di governo criminale che si insinua e si mimetizza nell’economia  e nella politica, operando nella logica della corruzione. La grande scommessa che ci attende è perseguire i propri ideali, nel rispetto di un’etica sociale per contribuire alla crescita civica del nostro paese». «Le organizzazioni criminali – ha aggiunto il capitano Fabio Valletta – non possono essere più potenti dello Stato. Pertanto dobbiamo lottare lì dove la mafia è iniziata.  Ognuno di noi può contribuire a rendere più vivibile il nostro territorio,  non temendo  ripercussioni perché le istituzioni sono deputate anche alla tutela dei cittadini».