venerdì 26 dicembre 2008

Presepe vivente a San Giovanni, il mistero della Natività e la suggestione dei luoghi


Basta svoltare dalla via principale, avanzare ancora qualche passo, e trovarsi immersi dentro uno scenario naturale in cui la quiete della campagna avvolge antiche mura dense di storia e di suggestione. Il borgo medievale di San Giovanni, al limite tra il territorio di Santa Lucia del Mela, a cui appartiene amministrativamente, e il centro di San Filippo del Mela, possiede il fascino dei luoghi perduti, sottratti alla quotidianità rumorosa, e la magia dei luoghi di confine, in bilico sulla linea invisibile che divide centro e periferia, passato e presente, memoria e oblìo.
Quelle vie, quelle case che un tempo ospitavano un feudo, dominato in origine dalla casata Pancaldo, hanno ispirato ai ragazzi dell'associazione culturale "Iride" l'ambientazione del Presepe, animando i luoghi del borgo con la rievocazione degli antichi mestieri che fanno da cornice alla grotta in cui rivive il mistero della Natività.
Con il patrocinio dell'amministrazione comunale e la collaborazione del comitato festeggiamenti di San Giovanni, le antiche pietre che caratterizzano la frazione, dove attualmente risiedono poche famiglie, si sono trasformate negli elementi di un Presepe vivente all'aperto, realizzato seguendo la conformazione del borgo, che richiama l’antica struttura feudale con al centro il palazzo dei baroni, l’annessa chiesetta e attorno le case dei contadini, i magazzini, il palmento, le scuderie, il frantoio.
Nel cammino verso la grotta è il borgo stesso a trasformarsi in Presepe, animandosi di figure, mestieri, oggetti che appartengono ad un passato neppure troppo lontano, mentre il silenzio rarefatto che avvolge le cose si anima di suoni e voci e i fuochi accesi illuminano la notte fredda e stellata.
Uno spazio è stato dedicato alla storia dell'ex feudo, ricostruita attraverso le notizie, le foto, gli oggetti che hanno caratterizzato la vita del borgo, in una sorta di rassegna museale che ha l'obiettivo di puntare l'attenzione su una delle zone del paese da recuperare e valorizzare.
In questa direzione si è rivelata vincente l'idea dei giovani di "Iride", che hanno reso il Presepe vivente l'iniziativa che ha creato più curiosità, attirando numerosissimi visitatori. Dopo il successo delle prime due giornate, durante le quali si è anche svolta la degustazione di prodotti luciesi tipici, l'appuntamento con il Presepe vivente a San Giovanni è in programma il 6 gennaio, dalle 18.00 alle 20.00.

mercoledì 24 dicembre 2008

Carbone sotto l'albero

A chi riempireste la calza di carbone?
Nella mia personale classifica dei peggiori del 2008, non ho dubbi: non una calza, ma sacchi interi di carbone all'Ato, sacchi come quelli della spazzatura che da settimane appestano l'aria e deturpano le strade, lasciate precipitare nella totale incuria di chili di rifiuti a cielo aperto. Troppo facile il paragone con Napoli, ma quando si parla di emergenza rifiuti sul banco degli imputati va innanzitutto un carrozzone come quello della società d'ambito, che prosciuga le tasche agli utenti in cambio di servizi inesistenti e rischia anche di gravare sui bilanci comunali, con l'arrivo di commissari che vorrebbero riscuotere il denaro che i cittadini non hanno versato. E mentre le bollette continuano ad arrivare, salate e puntuali, la discarica di Mazzarrà è chiusa e una montagna di immondizia si riversa su tutti i comuni dell'Ato.

Auguri!

Per una volta, vi regalo una poesia, metafora della vita come viaggio, con l'augurio che il viaggio del 2009 sia colmo, nonostante tutto, di speranza.

Buone feste.

ITACA
Se per Itaca volgi il tuo viaggio,
fa voti che ti sia lunga la via,
e colma di vicende e conoscenze.
Non temere i Lestrigoni o i Ciclopi
o Posidone incollerito:
mai troverai tali mostri sulla via,
se resta il tuo pensiero alto, e squisita
è l'emozione che ti tocca il cuore
e il corpo. Né Lestrigoni o Ciclopi
né Posidone asprigno incontrerai,
se non li rechi dentro, nel tuo cuore,
se non li drizza il cuore innanzi a te.
Fa voti che ti sia lunga la via.
E siano tanti i mattini d'estate
che ti vedano entrare (e con che gioia
allegra!) in porti sconosciuti prima.
Fa scalo negli empori dei Fenici
per acquistare bella mercanzia,
madrepore e coralli,
ebani e ambre,
voluttuosi aromi d'ogni sorta,
quanti più puoi voluttuosi aromi.
Recati in molte città dell'Egitto,
a imparare dai sapienti.
Itaca tieni sempre nella mente.
La tua sorte ti segna quell'approdo.
Ma non precipitare il tuo viaggio.
Meglio che duri molti anni, che vecchio
tu finalmente attracchi all'isoletta,
ricco di quanto guadagnasti in via,
senza aspettare che ti dia ricchezze.
Itaca t'ha donato il bel viaggio.
Senza di lei non ti mettevi in via.
Nulla ha da darti più.
E se la trovi povera, Itaca non t'ha illuso.
Reduce così saggio, così esperto,
avrai capito che vuol dire un'Itaca.

Costantino Kavafis

Appuntamenti natalizi

Voglia di stringersi attorno alle tavole imbandite con pietanze e dolci tipici, vivendo lo spirito più autentico del Natale con parenti ed amici, voglia di uscire per le strade a respirare l’atmosfera magica che i suoni antichi della zampogna e degli altri strumenti musicali rievocano. I tempi difficili che stiamo vivendo, segnati dalla crisi economica planetaria e dai piccoli e grandi disagi quotidiani, cedono il passo, almeno per un giorno, alla suggestione della festa che forse solo i bambini riescono ancora a vivere con la forza della meraviglia. E se l'aspetto consumistico ne divora la spiritualità, rifugiarsi nella mem0ria del passato può essere un antidoto al disincanto della realtà. Una memoria fatta di tradizioni popolari destinate all’estinzione, vive solo nei ricordi dei più anziani, che dall'oblìo collettivo possono essere salvate solo con la rievocazione. Nel segno del recupero di questa memoria storica l'iniziativa del classico ceppo natalizio, “u Zùccu”, che i giovani dell’associazione “Medi-terra-nèo” fanno rivivere a nuove e vecchie generazioni la notte della vigilia di fronte alla Basilica Cattedrale, ricordando l’antica usanza di bruciare una catasta di legna in prossimità della chiesa, dove si era soliti fermarsi tutt’attorno a godersi il caldo e a chiacchierare aspettando la messa di mezzanotte.
Portare il mistero della Natività in uno dei borghi più belli del paese è l’iniziativa dell’associazione "Iride" con il patrocinio dell’amministrazione comunale e del comitato festeggiamenti: come nei giorni scorsi, anche oggi, domani e il 6 gennaio la contrada di San Giovanni, una delle zone da recuperare e valorizzare, si anima con il Presepe vivente, e la riscoperta del luogo si accompagna alla suggestione del Natale e alla degustazione dei prodotti luciesi tipici. Anche quest’anno, inoltre, si rinnova il rito del Presepe vivente per le viuzze del centro storico.
Tra gli altri appuntamenti, il concerto natalizio nello splendido scenario della Chiesa S. Maria Annunziata il 4 gennaio e il tradizionale concerto di Capodanno eseguito dalla Banda Musicale Randisi nella Chiesa Sacro Cuore.

lunedì 22 dicembre 2008

Diretta Italia-Canada

Frequenza sintonizzata, stasera dalle 20.30 alle 22.00, sull'emittente Radio Messina International, che ospiterà un collegamento radiofonico tra Montreal e Messina, per uno scambio d'auguri natalizi oltre oceano. Ospiti d'onore della trasmissione le tantissime famiglie siciliane, soprattutto di Messina e provincia, raggruppate nell' Associazione Messinese di Montreal, che negli anni è cresciuta realizzando iniziative che, come quella di stasera, mirano a rafforzare il legame affettivo e culturale esistente tra la Sicilia e i suoi emigrati. La trasmissione, alla quale prenderanno parte anche il sindaco di Messina, il presidente della Provincia ed altri ospiti, tra i quali l'attore messinese doc Nino Frassica, puo essere seguita anche su Internet, collegandosi al sito http://www.radiomessinainternational.it/. Dal Canada saranno invece collegati la Presidente dell'Associazione Messinese, sig.ra Maria Donato, alcuni membri della stessa Associazione e, come ospite di riguardo, la sig.ra Manon Barbe, Sindaco della Municipalità di La Salle (Montreal). L'iniziativa è coordinata a Messina da Franco Maricchiolo, Presidente dell'Associazione ItaliAmerica, e a Montreal da Franco Mendolia, responsabile rapporti con l'Italia dell'Associazione Messinese di Montreal. Anche da questo blog parte un affettuoso saluto e un grande abbraccio alle famiglie di Montreal, con i più sinceri auguri per un buon Natale e un meraviglioso nuovo anno.

domenica 21 dicembre 2008

I cento anni dal terremoto

Dalla prefazione al libro di Eleonora Iannelli Messina 1908-2008. Un terremoto infinito. Storia di una città tornata alla vita ma rimasta incompiuta:

Un secolo di storia fluisce veloce in queste pagine. E nelle prime, ossessiva ritorna l'ora della catastrofe: quelle 5,21 di lunedì 28 dicembre che divisero la storia della città in un prima e in un dopo in cui nulla fu più uguale, segnando l'annientamento di quella che era stata per secoli una delle capitali più belle e vivaci della Sicilia.
Molte immagini si imprimono nella memoria del lettore: i bambini rimasti orfani che il "Giornale di Sicilia" desrcive mentre scendono smarriti dai treni alla stazione di Palermo, rischiando di essere preda di "brutti ceffi"; la mano di donna che si sporge dalle macerie per chiedere aiuto e ha le dita troncate da uno sciacallo che le ruba gli anelli; il re Vittorio Emanuele, in visita alla città nell'aprile del 1909, che, turbato dalle lentezze della ricostruzione, ai cerimoniosi funzionari del Genio Civile intima rudemente "Andate a lavorare". Impressionante è il campionario di vergogne che segue al disastro, anticipo di altre vergogne che catastrofi più recenti ci hanno insegnato a conoscere: i ritardi e la confusione nei soccorsi, lo spreco delle donazioni internazionali, il losco frugare tra le macerie alla ricerca di tesori sepolti più che di vittime, le canaglierie e i soprusi di una burocrazia lenta, stupida e inetta.
Dalle lentezze, dagli imbrogli, dai pasticci della ricostruzione emerge la città delle baracche, che è il cuore di questo libro. La Messina che incantava i viaggiatori con la strepitosa invenzione urbanistica della Palazzata si trasforma nella miserabile città delle catapecchie. E come un malvagio incantesimo, quella forma degradata dell'abitare diventa una costante del paesaggio urbano, incancellabile, insuperabile. Come se il disastro, e l'estenuante dopo terremto, col suo vischioso protrarsi, avessero fiaccato l'anima della città, sprofondandola in un attendeismo rancoroso, sottraendole ogni desiderio di definitiva rocostruzione, oscurando ogni progetto di futuro.
Sulle ragioni di questro sprofondare Eleonora Iannelli indaga interrogando storici, urbanisti, studiosi. Fino ad evocare un'ipotesi di grande suggestione: un mutamento di codice genetico, innescato dall'azione invisibile di un gas, il randon. Liberato dalla potenza del sisma, quel gas avrebbe alterato per sempre il dna dei messinesi. Affascinante teoria, se non altro perchè, come il terremoto, libera gli esseri umani dal dovere di costruirsi un destino, e di renderne conto"
Convegno

ACCADDE
CENTO ANNI FA
1908-2008


Sabato 27 dicembre 2008, Ore 17,30
Aula Consiliare, Palazzo Socio-Culturale
Via Pietro Nenni - Santa Lucia del Mela


PROGRAMMA

Saluto del Sindaco Geom. Antonino CAMPO
e dell’Assessore alle Attività Culturali Dr. Paolo CALDERONE

Moderatore Dr. Rosalba GITTO (Consiglio di Gestione della Biblioteca Comunale)

Presentazione del Libro “Messina 1908-2008. Un terremoto infinito”
a cura della Dr. Giovanna CIRINO (Giornalista Professionista)
interverrà l’Autrice e Giornalista Professionista Dr. Eleonora IANNELLI

RELAZIONI

Lo Stretto di Messina e il terremoto del 28 dicembre 1908
Dr. Rosario TORRE (Università degli Studi di Messina)

Il terremoto, il radon e la convivenza con l’uomo
Dr. Francesco ITALIANO (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia)

A conclusione l’Assessore alla Protezione Civile Sig. Franco INTERISANO presenterà il Gruppo Comunale Volontari di Protezione Civile di S. Lucia del Mela.

giovedì 18 dicembre 2008

La terra trema. Messina 1908, un convegno per riflettere su passato e futuro


"Accadde cento anni fa": potrebbe essere l'inizio di una fiaba, il verso di una leggenda, il filo di un racconto narrato da un'anziana signora curva sui propri ricordi. Una formula che portà con sè l'inevitabilità del fato, la lontananza di uno sguardo lungo un secolo e il sapore un po' antico della memoria che danza con il passato. In un chiaroscuro di cronache e immagini sbiadite, c'è un tempo andato che torna a bussare alle porte del nostro presente, dalla terra ferita che porta ancora le cicatrici della sua pena.

Era il 28 dicembre del 1908 e la catastrofe del terremoto si abbatteva su Messina propagando la sua furia oltre la città, dentro la provincia, segnando per sempre la storia e l'identità di un popolo. Nell'anno del centenario, quando la ricorrenza del tragico anniversario spinge ad interrogarsi sul destino di una terra che continua a fare i conti con quell'evento, all'attualità si mescolano i ricordi dei sopravvissuti, alle inchieste sulle baracche e sul lavoro che non c'è fanno eco i giornali ingialliti del tempo, all'immagine complessa e stratificata della città come appare si sovrappongono le foto d'epoca in bianco e nero, mentre la storia del presente, tra le miserie quotidiane e la speranza di una rinascita, confonde i confini con le testimonianze dei letterati incantati dalla bellezza di una città che non è più.

"Accadde cento anni fa 1908-2008" è il titolo suggestivo del convegno che il comune luciese ha organizzato per evocare quell'evento, con lo spirito della ricostruzione storica e nell'ottica di un approccio scientifico. Il convegno, che si terrà sabato 27 alle ore 17.30 nell'aula consiliare di via P. Nenni, verrà aperto dai saluti del sindaco Nino Campo e dell'assessore alle attività culturali Paolo Calderone, che hanno promosso l'iniziativa. Al centro del convegno, la presentazione del libro “Messina 1908-2008. Un terremoto infinito” della giornalista e scrittrice Eleonora Iannelli, edito dalla casa editrice palermitana Kalòs.

La Iannelli, che interverrà nel corso della serata, ha significativamente sottotitolato il suo libro "Storia di una città tornata alla vita ma rimasta incompiuta", città dove effettivamente la ricostruzione non è mai finita e dove sopravvive la cultura delle baracche, dell'assistenzialismo, delle speculazioni. Da questi mali che, a ben vedere, non riguardano i soli messinesi, prende avvio la seconda parte del libro, nella forma di un'inchiesta serrata che si interroga su cosa ha rappresentato il terremoto e su quanto ha pesato la tragedia sul futuro a medio e lungo termine della città. La prima parte è dedicata invece ai racconti: dalle macerie le voci dei sopravvissuti testimoniano salvataggi miracolosi, donne con le doglie mentre la terra trema, giovani che trovano l'amore fra le rovine della città, o che prendono i voti. Malcapitati che rischiano di essere giustiziati sommariamente durante lo stadio d'assedio, profughi costretti all'esodo, bambini spariti, ragazze sfruttate, nobili decaduti e poveri arricchiti. Un campionario di varia umanità, vittime ed eroi che ebbero il coraggio di difendere la città con le unghie, di scongiurare quella colata di cemento che avrebbe cancellato per sempre Messina dalla carta geografica. Una grande forza d'animo, uno sforzo sublime che fece trionfare la vita sulle macerie e sulla morte. Il libro verrà presentato dalla giornalista Giovanna Cirino.

A seguire, le relazioni di Rosario Torre, dottorando all'Università di Messina, dal titolo "Lo Stretto di Messina e il terremoto del 28 dicembre 1908" e di Francesco Italiano, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che interverrà su "Il terremoto, il radon e la convivenza con l’uomo". In conclusione, l’assessore alla Protezione Civile Franco Interisano presenterà il "Gruppo Comunale Volontari di Protezione Civile" di S. Lucia del Mela. A moderare i lavori sarà Rosalba Gitto, membro del Consiglio di Gestione della Biblioteca Comunale.

mercoledì 17 dicembre 2008

Comuni e imprese, un distretto per incentivare il turismo


Coinvolgere il territorio in un programma di valorizzazione dell’offerta turistica, attuando un sistema ricettivo ad ampio raggio e creando una rete di risorse locali, sinergie comuni, attività di marketing promozionale. Con questi obiettivi l’assessore al turismo del comune luciese Franco Interisano ha proposto la nascita di un distretto turistico comprendente i comuni del comprensorio tirrenico, da Santa Lucia del Mela a Villafranca. “L’idea nasce dall’esigenza per il territorio di migliorare il rapporto tra domanda e offerta turistica, in tutti i periodi dell’anno, coordinando l’attività degli operatori commerciali e offrendo ai visitatori un pacchetto completo di servizi” spiega Interisano, che ha convocato i comuni interessati per presentare la prima bozza del progetto. “Tra i punti di forza c’è la possibilità di partecipare alle fiere turistiche italiane e internazionali, presentando la propria offerta, e l’istituzione di un portale web per promuovere la visibilità commerciale delle strutture turistiche consorziate e monitorare tutte le singole richieste degli utenti”. Per trasformare l’economia del settore turistico in un vero volano di sviluppo per il territorio, il distretto ha tra le finalità la messa in rete delle imprese commerciali, non solo agenzie di viaggio e strutture ricettive ma anche società di servizi e aziende di produzione tipica. Il progetto mira infatti sia ad incentivarne la produttività, promuovendo un circolo economico virtuoso, che a garantire servizi più efficienti ai visitatori. Un’altra attività prevista è la pubblicazione di un catalogo multimediale, utile a veicolare e promuovere l’immagine del territorio, con i servizi offerti e il patrimonio storico e artistico che lo caratterizza. In prima battuta hanno risposto all’appello i comuni di Condrò, Valdina, Saponara, Venetico e Pace del Mela. La prossima riunione è stata convocata venerdì mattina presso il palazzo socio-culturale di Santa Lucia del Mela.