Puntare al turismo religioso come percorso di un'offerta turistica nella provincia di Messina. Amministratori locali, rappresentanti delle Pro Loco, operatori turistici ne hanno discusso nel corso di una tavola rotonda che si è tenuta a Forza D'Agrò in occasione della presentazione dei “Percorsi del Sacro”. Una iniziativa che ha raccolto consensi e disponibilità nei vari centri coinvolti: Santa Lucia del Mela, Barcellona Pozzo di Gotto, Castroreale, Ficarra, Forza d’Agrò, Francavilla Sicilia, Frazzanò, Mandanici, San Marco d’Alunzio, San Salvatore di Fitalia potrebbero essere già alcune delle tappe che costituiscono meta di itinerari religiosi e culturali, nei quali operatori economici e Pro Loco hanno manifestato l'interesse ad avere un ruolo per lo sviluppo del progetto.
La tavola rotonda di Forza D'Agrò è stata organizzata nell'ambito di “Itinera Sicilia 2009”, una convention di due giorni interamente dedicata alla cultura del turismo religioso. "Un primo importante passo che potrebbe portare presto anche ad un Salone o ad una fiera del turismo religioso in Sicilia" afferma Michele La Rosa, giornalista ed ideatore dell’evento. La manifestazione è stata ospitata all’interno dell’ex Convento Agostiniano con il patrocinio della Provincia Regionale di Messina ed organizzata dall’associazione La Via Dei Greci.
"Abbiamo un patrimonio storico-architettonico importante e prezioso, anche e soprattutto nei piccoli centri, che va rivalutato anche attraverso una diversa cultura di ciò che possediamo nel nostro territorio" ha detto Mario D’Agostino, assessore provinciale alle politiche culturali. Sulla necessità di fare sistema e puntare ad una adeguata formazione, al fine di creare servizi efficienti e creare una offerta turistica integrativa, che può essere costituita anche dal ricco patrimonio architettonico religioso che caratterizza la Sicilia si è soffermato invece Franz Cannizzo, esperto di marketing territoriale e direttore di Nuova Impresa-ConfCommercio di Catania. E relativamente alla formazione di esperti, sono già pronti presso l'Università di Messina master specifici sul turismo religioso, come ha riferito la docente Fulvia Toscano.
Per Franco Interisano, assessore al Turismo del Comune di Santa Lucia del Mela, intervenuto alla tavola rotonda insieme alla dr.ssa Rosalba Gitto, ci sono tutti i presupposti per avviare l’iniziativa e puntare a questa forma di turismo in grado di far scoprire, tra fede e cultura, tanti piccoli comuni ricchi di storia e arte, come ha sottolineato anche Franco Squillaci, presidente del Consorzio Turistico Valle Alcantara, che ha ribadito la necessità di puntare anche a rivalutare e promuovere al meglio tutte quelle feste patronali e riti religiosi che ricchi di storia, folklore, tradizioni rappresentano un valore aggiunto al territorio e sono in grado di attrarre flussi di visitatori e turisti.
"Quando si parla di turismo religioso bisogna tener conto del fatto che siamo di fronte ad un fenomeno mondiale in continua crescita, che muove più di 300 milioni di persone l’anno, con un giro di affari di oltre 18 miliardi, di cui almeno 5 generati solo dall’Italia" ha detto Interisano. "E’ un settore in espansione che solo negli ultimi due anni ha fatto registrare nel nostro Paese un vero e proprio record, superando l’annata del Giubileo. Per comprendere le dimensioni del turismo religioso oggi, basti pensare che il salone fieristico internazionale BIT di Milano quest’anno gli ha dedicato una apposita sezione, e che a San Giovanni Rotondo, non a caso, è nata la Borsa Internazionale del Turismo Religioso e delle Aree Protette, promotrice della Fiera del Turismo Religioso. I dati del turismo religioso in Italia testimoniano il potenziale del bene religioso come risorsa per lo sviluppo sostenibile del territorio".
L’attenzione ai santuari e ai luoghi di culto costituisce una valida occasione di interesse per le opere d’arte in essi presenti e rappresenta anche la possibilità di conoscenza del territorio all’interno del quale essi insistono, diventando la destinazione di un turismo colto e di qualità. È un tipo di turismo che muove i viaggiatori alla scoperta dei tanti santuari, monasteri, eremi e luoghi sacri disseminati nel nostro paese. Viaggiatori che non sono solo pellegrini e “turisti della fede”, spinti da motivazioni religiose, ma anche turisti interessati ad un genere di vacanza culturale, nei luoghi dell’arte e della storia. Il turismo religioso infatti ha come principale motivazione la visita nei luoghi religiosi constatando non solo l'essenza religiosa del luogo, ma anche la bellezza artistica e culturale.
Anzi, bisogna sfatare il pregiudizio che il turismo religioso sia rivolto ad un segmento di mercato dove la terza età impera, perché una voce particolare in questi movimenti è quella dei giovani, che sempre più leggono e si informano e scelgono, per le loro vacanze, di soggiornare in monasteri, eremi, case d´accoglienza e di visitare musei, santuari, conventi. Il turismo religioso diventa così una grande opportunità di crescita sociale ed economica per il territorio, un’opportunità che consente di valorizzare il patrimonio storico-artistico e le tradizioni del passato, ovvero l’immenso patrimonio immateriale di usanze, riti, cultura che costituisce l’anima più autentica di una comunità e una importante fonte di attrazione turistica durante tutto l’arco dell’anno, particolarmente nella nostra regione, ricca di luoghi sacri che sono al tempo stesso artisticamente e culturalmente significativi.
Nella foto, da sinistra: Michele La Rosa, Fulvia Toscano, Franz Cannizzo, Mario d’Agostino, Franco Interisano, Rosalba Gitto.
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