Ritorno sull'argomento consiglio comunale per puntare l'attenzione su una questione sollevata da Libero Rappazzo, capogruppo di maggioranza ma, soprattutto, appassionato ed esperto del nostro patrimonio storico-artistico, il quale ha ricoperto la carica di assessore ai Beni Culturali nella passata amministrazione. Il riferimento è all'ultimo punto trattato dai consiglieri; parlando della casa di riposo Calderonio, Rappazzo ha ricordato che accanto all'edificio esiste una chiesa che avrebbe urgente bisogno di restauro.
Si tratta della chiesa di San Francesco, costruita nei primi anni del '600 per opera dei frati Cappuccini, insieme al convento omonimo successivamente trasformato in casa di riposo per anziani. Una lastra di marmo apposta sul muro della chiesa ricorda che dal belvedere sottostante Giuseppe Garibaldi, a cui è dedicata la via che sale verso la chiesa, contemplò i luoghi delle operazioni militari il giorno precedente lo scontro decisivo di Corriolo.
La chiesa, i cui due terzi sono stati abbattuti per far posto ad una piazzetta, custodisce un crocifisso risalente al XVII secolo, statue lignee dell'Immacolata e di S. Antonio da Padova e pregevoli dipinti.
Opere che, purtroppo, nè chi visita il paese riesce a vedere, giacchè la chiesa viene tenuta chiusa, nè, e questo è ancora più grave, gli stessi luciesi hanno modo di conoscere e apprezzare. Ma affinchè partano i lavori di restauro, ha affermato Rappazzo nell'ultimo consiglio, è necessaria la cessione da parte dell'Istituto Calderonio di una stanzetta che funga da sacrestia. Un ostacolo di natura tecnica che rischia di pregiudicare un intervento di salvaguardia e conservazione del nostro patrimonio.
Del resto, un'azione tesa a recuperare le chiese, i palazzi, le piazze che dal centro storico in giù reclamano attenzione e rispetto si pone come necessaria anche dal punto di vista di una strategia di rilancio economico del territorio, oltre che dalla prospettiva di un'armonica ricostruzione storico-artistica del nostro patrimonio. Un patrimonio tanto ingente quanto poco valorizzato, che non solo è tutto ciò che ci resta e che abbiamo il dovere di preservare dall'abbandono, dall'incuria e dai danni del tempo perchè con esso non si perda anche la memoria storica della comunità a cui apparteniamo, ma che rappresenta anche la risorsa su cui puntare per valorizzare l'immagine del paese all'esterno e avviare una campagna seria di promozione dei beni culturali.
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