Si estende a Santa Lucia del Mela la “class action” partita da diversi Comuni siciliani, e condivisa dall’Anci regionale, contro l’istituzione dell’IMU sui terreni agricoli. La proposta del sindaco Nino Campo, approvata in Giunta, è quella di aderire al ricorso collettivo innanzi al T.A.R. del Lazio per l’annullamento del decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, emanato di concerto col Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e col Ministero dell’Interno, del 28 novembre 2014, con il quale sono stati sensibilmente modificati e ristretti il perimetro ed i criteri applicativi dell’esenzione dall'imposta municipale propria per i terreni agricoli montani. Imposta che, adesso, grava anche sui bilanci familiari dei cittadini luciesi, non più esentati dal suo pagamento.
A generare malumore è, come emerge dal documento diffuso dal palazzo municipale, il decreto ministeriale che rivede la classificazione dei Comuni montani, eliminando i criteri precedentemente esistenti e introducendo come criterio principale l’altitudine del Comune dal livello del mare, «senza tenere assolutamente conto delle reali condizioni geomorfologiche dei territori interessati» e, quindi, «provocando disparita di trattamento tra territori del tutto omogenei».
Contestato, inoltre, il fatto che il provvedimento sia intervenuto dopo la chiusura dei bilanci comunali, violando il principio dell’irretroattività delle norme, con l’aggravante che una nuova fascia di contribuenti, prima esentati, vengono adesso gravati da pesanti oneri economici. «Riteniamo necessario difendere e tutelare in sede giurisdizionale i diritti e gli interessi del Comune e dell’intera comunità locale», afferma Campo, «e consideriamo iniquo il criterio utilizzato per classificare i Comuni montani esonerati dalla riscossione dell’IMU sui terreni agricoli».